7 I due Starscream
La foto mostrava il cadavere di Knockout adagiato per terra. Era in perfette condizioni e non presentava alcuna ferita, data la causa di morte dovuta a sbudellamento.
<<E che se ne fa Starscream di un cadavere Decepticon?>> esclamò Bulckhead <<Che voglia usarlo come riserva di pezzi di ricambio?>>
<<Ne dubito>> rispose Ratchet <<alcune parti del corpo non sono compatibili con le sue, ma è un'ipotesi che non possiamo escludere>>
<<Basta parlare>> disse Alexis seria
<<abbiamo le coordinate della Nemesis. Dico che dobbiamo sbrigarci>>
Bumblebee emise un suono guardando confuso i compagni, facendo ben intendere quale fosse il suo dubbio.
<<Chi andrà sulla Nemesis intendi?>> gli parlò Arcee <<Bè, direi che possiamo mandare il massimo esperto di ambienti Decepticon>>
Starscream era più che d'accordo. Avere non solo la possibilità di salvare Light ma anche quella di fare il culo a strisce al suo sé stesso del passato lo riempiva di adrenalina pura. Ratchet attivò il ponte e l'F16 fece per attraversarlo, ma ad un tratto Optimus lo bloccò per un polso obbligandolo a guardarlo in faccia.
<<Non cercare vendetta. Uccidendo il tuo nemico non riporterà in vita tuo figlio>>
<<Non sei mai stato padre. Non sai cosa vuol dire Prime>>
Si liberò della presa e scomparve oltre il portale.
<<Quindi...sei mezza Insecticon e sei più grande di quanto sembra>>
<<Sì Knockout. Ho preso dalla mamma questo gene, come lo chiama Ratchet, che mi ha fatto crescere e diventare più intelligente>>
<<Dimostri molti più anni infatti, eppure hai compiuto un anno solo poco tempo fa. Non hai un fratello?>>
Light scosse la testa tristemente.
<<Ho paura di no...Starscream del passato le ha fatto così tanto male qui>> indicò l'organo genitale femminile <<e alla pancia che credo mio fratello sia morto...mi sarebbe piaciuto avere un fratellino>>
Knockout non aveva mai avuto occasione di trattare con i bambini, ma Light era diversa; chiunque altro alla sua età - nella situazione in cui si trovavano - avrebbe passato il tempo a piangere e a gridare spaventati. Lei aveva un autocontrollo pari a quello di un adulto, calma e pacata. Forse si stava solo trattenendo per nascondere le sue emozioni, o forse era soltanto il suo carattere. Il robot fece per farle un'altra domanda quando la porta della cella si aprì, mostrando la figura di Starscream.
<<Cos'altro vuoi da noi maledetto?>> esclamò l'adulto tirando a sé la piccola
Light rimase quasi incantata a guardare il nuovo arrivato, percependo nell'aria un odore familiare che le fece subito capire chi aveva davanti. Non aveva dubbi.
<<Papà!>>
Si allontanò da Knockout e saltò addosso al padre attivando le zampe da scorpione per abbracciarlo; questo ricambiò subito la stretta mettendosi alla sua altezza, per poi baciarle la testa su tutti i punti.
<<Sia lodato l'Allspark>> disse per poi controllare il corpicino della figlia
<<stai bene? Ti ha fatto del male?>>
Light annuì triste e indicò con un cenno del mento l'altro Transformer.
<<Lui è buono. Vuole proteggermi dal te cattivo>>
<<Mi fa piacere>> chiuse la porta della cella e si avvicinò all'ex dottore
<<chi non muore si rivede eh?>>
<<Mi sarei aspettato tutto da te, e già il fatto che ti eri affezionato a una terrestre mi ha fatto riflettere, ma vederti padre è tutt'altra cosa>>
<<Ormai ci ho fatto l'abitudine. Su come tu faccia ad essere vivo ne parleremo meglio alla base, ora pensiamo a liberarti>>
<<Ho già provato ad attivare la sega rotante, ma a causa della catena non riesco>>
<<Se le buone non hanno funzionato, allora direi di usare le cattive>>
Non diede il tempo a nessuno di metabolizzare ciò che aveva detto. Si allontanò di qualche passo e colpì la catena col missile del braccio destro. Ci fu una piccola esplosione che però fu sufficiente a liberare il braccio di Knockout, il cui viso aveva sfiorato di pochissimo il razzo.
<<Ma sei impazzito?! Potevi uccidermi!>>
<<Ops>>
Sbuffando, l'auto riuscì ad attivare la sega rotante e tagliò la catena che gli legava l'altro braccio, per poi concentrarsi su Light. Libera anche lei, si udì dalle casse posizionate sugli angoli alti della stanza Starscream imprecare una bestemmia tale da spingere il padre a tappare i sensori acustici della figlia.
<<Ora che ci hai liberati, sai anche come scappare?>>
<<Certamente Knockout. Stai a guardare>>
Starscream attivò l'auricolare e chiamò Ratchet.
<<Qui Starscream dalla Nemesis, mi ricevi?>>
<<Fatico a riceverti. Light sta bene?>>
<<Sì sta bene. Attiva il ponte terrestre>>
<<Sto cominciando a perdere le vostre coordinate. Non so se riuscirò ad essere preciso->>
La conversione terminò bruscamente per poi riprendere mezzo minuto dopo.
<<Eccovi. Il portale è comparso in prossimità del ponte della Nemesis, ma dovete sbrigarvi ad attraversarlo! Andate! Subito!>>
L'aereo annuì e concluse la conversazione.
<<Dobbiamo andare sul ponte, e di corsa>>
Knockout e Light annuirono, così l'adulto premette il bottone per riaprire la cella. Inutile dire che dall'altra parte c'era Starscream, però lo spavento fu tale che l'auto gli serrò in piena faccia un pugno. Ma quando l'F16 cadde a terra svenuto la sua controparte del presente gridò di dolore, tenendosi il viso tra le mani.
<<Maledizione!>> esclamò dolorante
<<Tutto bene papà?>> chiese la figlia preoccupata
<<Sì sto bene piccola. Forza andiamo>>
I tre abbandonarono il Transformer svenuto e corsero diretti al ponte. Solo uno dei due Starscream era stato colpito, ma entrambi avevano provato dolore e la sensazione di ricevere il pugno in viso; Light aveva paura che qualsiasi cosa si facesse su quel Decepticon ci sarebbero state le stesse ripercussioni sul suo papà. Qualsiasi cosa.
Appena tornata alla base lo avrebbe detto a tutti, così da trovarsi subito pronti sul da farsi; fatalità quando quel pensiero si concluse era arrivata al ponte, in fondo rispetto ai due adulti. Il portale si stava richiudendo con una lentezza innaturale, ma questo diede la possibilità a Starscream e a Knockout di saltarci dentro, ma quando fu il turno di Light dal corridoio comparve l'immagine di Starscream. Il Decepticon la strinse a sé immobilizzandola; appena la notò il padre fece per tornare indietro, ma l'ultima cosa che vide fu un missile indirizzato al suo viso, esattamente quando il ponte si chiuse.
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