4 Un disastro prevedibile

Nell'esatto momento in cui gli Autobot avevano attraversato il portale, una sorta di scossa elettrica aveva folgorato tutto l'anello di ferro, provocando un colpo d'aria di forza sovrumana che fece sbattere i corpi cybetroniani dei Transformers sul terreno, al di fuori del portale. Il boato fu tale da far tremare il terreno. Quando alzò il volto da terra, Optimus si era aspettato di ritrovarsi ad Iacon, di rivedere la bellezza di Cybertron quando non era ancora stata flagellata dalla guerra. Aveva aspettato il suo ritorno a casa per molto tempo, ma non avrebbe mai voluto andare lì così. Si ritrovò infatti, con i suoi fedeli compagni, in una landa desolata colma di cadaveri ed edifici distrutti. Il fumo anneriva il cielo e il fuoco divampava fino ad alta quota. Prime si voltò, e notò che il ponte era chiuso.
"Impossibile...", mormorò Bumblebee, alzandosi in piedi.
<<Optimus>> disse Starscream <<sbaglio o Ratchet aveva impostato l'età dell'Oro nelle impostazioni del macchinario?>>
<<Sembra di essere durante il periodo della guerra>> ammise Smokescreen.
<<Non sbagliate>> rispose il leader <<credo ci siano state delle anomalie con la macchina>>
<<Per tornare dobbiamo trovare un posto sicuro per chiamare Ratchet>> disse Arcee.
<<Agiamo con cautela>> intimò Optimus <<questo è stato un territorio sotto dominio Decepticon>>
Si allontanarono senza rendersi conto del portale che si attivò poco lontano da loro, e dell'ombra che lo attraversò.

Quando trovarono una zona nascosta da tutto e sicura Optimus chiamò Ratchet.
<<Ratchet, attiva il ponte temporale. Riportaci nella base>>
Silenzio. Nessuno che rispondeva. Niente rumore.
<<Ripeto, Ratchet, attiva il ponte. Riportaci nella base passo>>
Di nuovo silenzio. Nessun rumore che potesse indicare possibili anomalie.
<<Ratchet rispondi!>>
Si udirono dei rantoli profondi, ma poco dopo comparve davanti a loro il tanto sperato portale temporale. Lo attraversarono di corsa, ma ciò che videro quando tornarono alla base fu disastroso. Le pareti e il pavimento erano sporchi di schizzi di Energon, e la puzza di fumo e metallo fuso creava un cocktail gassoso orripilante. In alcuni punti le coperture erano pendenti, lasciando parte della roccia nuda. Ratchet era riverso a terra, col retro della nuca appoggiato a uno spigolo della tastiera del portale temporale, coperto di ferite e di Energon di cui non si sapeva se potesse essere suo o di un altro. Optimus si precipitò verso di lui, cercando di svegliarlo.
<<Optimus...>> mormorò il medico, aprendo debolmente le ottiche.
<<Che è successo vecchio amico?>>
<<La macchina...attivata...Alexis e Light...>>
L'istinto paterno e familiare di Starscream prese il sopravvento fino quasi a superare il leader.
<<Dove sono loro?!>> esclamò <<Stanno bene?>>
<<N...non più...>>
Perse i sensi, e l'aereo corse via, chiamando disperato il nome delle sue donne. Mentre attraversava i corridoi della base contemplava com'era ridotta: gli interni erano distrutti, le coperture a terra e il tunnel per accedere all'esterno era tappato da un cumulo di macerie. Chiunque fosse stato l'artefice l'avrebbe pagata cara. Dopo poco tempo Starscream trovò Alexis sul proprio letto, gemendo di dolore e con il fondoschiena sporco di Energon e il volto rivolto al muro.
<<Alexis...>>
Le si avvicinò e le appoggiò una mano sulla spalla, ma la femmebot si staccò di scatto e si aggrappò al muro con le zampe da ragno, con le ottiche sgranate e le armi sguainate.
<<Cos'altro vuoi da me?! Non ti è bastato stuprarmi?!>>
<<Stuprarti? Ma di che stai parlando?  Chi era quel maledetto che ha fatto tutto questo?!>>
<<Tu! Sei stato tu a farmi questo e a rapire Light!>>

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top