14 La reliquia più preziosa
Starscream e Knockout corsero a perdifiato per mettere quanta più strada possibile fra loro e il nemico, e parve di essere riusciti nell'impresa: dopo minuti interminabili di corsa sembravano averlo seminato.
<<Per fortuna l'abbiamo seminato>> ammise l'Aston Martin
L'aereo non rispose e si lasciò sedere per terra, massaggiandosi il braccio mentre perdeva ancora Energon. Il dottore si ricordò della ferita che si era autoinflitto e si inginocchiò attivando su un braccio la fiamma ossidrica.
<<Dammi il braccio>>
Starscream obbedì e così il medico poté riparare il taglio.
<<Non è la migliore operazione che abbia mai eseguito, ma almeno per un po' non perderai Energon>>
<<Ti ringrazio>>
Si alzò guardandosi attorno.
<<L'Arca è enorme. Ti ricordi dove sta la stanza della Matrice?>>
<<Certamente. Come va con il braccio?>>
<<Per ora va meglio. Concentriamoci sulla reliquia, e poi cerchiamo un modo per raggiungere gli altri>>
Knockout annuì e fu il primo a mettersi in cammino. La memoria del dottore era alquanto strabiliante, al punto da riuscire a ricordare la mappa dell'astronave. Il silenzio che seguì fu rotto da lui stesso.
<<È incredibile come gli Insecticon siano sopraggiunti. Se non fosse stato per loro, chissà cosa ci sarebbe successo>>
<<Già>>
<<Non avevate detto che erano sotto la custodia degli umani?>>
<<A quanto ho potuto ben comprendere, ciascuno di loro è dotato di un geo localizzatore. Penso che i terrestri abbiano rilasciato gli Insecticon con lo scopo di controllarli a distanza in caso di bisogno>>
<<Ma l'ultima volta a controllarli era stata Alexis>>
<<Sì, ma dopo tempo a prenderle il "posto" è stata Light>>
Knockout si arrestò di colpo. Sembrava essersi trasformato in un blocco di ghiaccio.
<<E se fosse stata lei a mandare qui gli Insecticon?>>
<<È impossibile. È morta>>
<<Hai mai visto il suo cadavere?>>
<<Solo la sua coda amputata. Me l'ha portata il me del passato>>
<<Pensaci. Quando eri Decepticon ti divertivi a mostrare agli Autobot i loro compagni uccisi, quindi perché non farlo con una bambina?>>
<<Loro erano nemici giurati. Lei, ai suoi occhi...solo una ragazzina>>
Continuò a camminare per non pensarci, i pugni stretti per non piangere e le ottiche fisse a guardare dritto davanti a sé.
<<Scusa per la mia insensibilità>> si scusò sinceramente
<<Fa niente Knockout. Tanto non ho mai avuto la stoffa per essere papà>>
<<Ma secondo me->>
<<Tu cosa?>> si fermò per guardarlo negli occhi <<Tu eri già da Primus quando Light è nata, e per quel poco tempo con cui l'hai trascorso con lei non basta a dire che la conoscevi. Per colpa mia ha rischiato più volte la vita, per salvare me! E credi che in questa situazione mi farò distrarre dalla vana possibilità che sia ancora viva, per poi scoprire che si trattava solo di un'illusione? Lei non lo vorrebbe>>
Rimase per un attimo a fissare l'ex collega Decepticon, curioso di vedere una qualsiasi tipologia di reazione. Cosa che non ottenne.
Stufo, Starscream si allontanò e riprese con la camminata, svoltando più volte sul suggerimento del compagno. Ad un certo punto si fermarono dinanzi a un portone, talmente enorme che persino per Optimus era abnorme. Era raffigurato sul doppio battente un Transformer armato di alabarda doppia e scudo, armi particolari per un soldato semplice. In corrispondenza del petto vi era un cerchio in bassorilievo.
<<Dev'essere il famoso Prime a guardia della Matrice>> commentò l'aereo <<uno dei tredici>>
Per via di un riflesso sulla spalla del compagno Knockout vide qualcosa alle sue spalle, e quando si girò i suoi dubbi si materializzarono.
<<Attento!>>
L'F-16 non comprese subito ciò che accadde. Infatti venne spinto a terra per evitare in pieno ventre un missile che invece colpì quella parte del corpo dell'auto.
<<Bastardo!>>
Starscream colpì la sua controparte del presente con il suo strano fucile dorato, riducendo le dimensioni del suo avversario tramite un laser. Divenne grande quanto un terrestre di medie dimensioni, e mentre veniva rinchiuso all'interno di un vasetto vide con orrore l'aereo strappare la scintilla dal suo amico, uccidendolo definitivamente.
<<Maledetto! Sarei morto io se non fosse stato per lui!>>
<<Meglio per te no?>>
Starscream infilò la scintilla nell'apposita insenatura a forma di cerchio, ed entrambi ammirarono la figura del Transformer assumere una colorazione bluastra. Il portone si aprì tramite spostamento laterale infilandosi nelle pareti, permettendone l'accesso. Dall'altra parte c'era una minuscola stanza con al centro un sarcofago, delle stesse fattezze del robot della porta. Capire chi fosse era impossibile, ma il nuovo arrivato era più interessato a cosa vi era appoggiato sopra: una scatola trasparente contenente un rombo dalle due estremità allungate e attorcigliate. Buona parte di una delle punte era assente.
<<Finalmente...dopo tutti questi anni...>>
Starscream non riusciva a credere ciò che stava guardando, e ovviamente portò le mani in avanti per afferrare la reliquia come un bambino a Natale. Ma accadde l'inevitabile, stupendo entrambi. La controparte del passato e del presente videro la Matrice diventare sabbia all'interno del cubo.
<<No...no no no no no no no no!>>
Sbatté il pugno sulla superficie ruvida del sarcofago e dalla rabbia spinse il nemico per terra, facendolo precipitare ma riuscendo così a fuggire dal vasetto dentro cui era rinchiuso. L'aereo non riuscì ad entrare in modalità veicolo perché venne subito afferrato dall'avversario.
<<Perché la Matrice si è distrutta?! Devi dirmelo!>>
<<E perché te la prendi con me?! Io non c'entro idiota che non sei altro!>>
Nessuno disse più nulla, perché a zittirli ci pensò un rumore in lontananza. Era potente, simile al passo di un robot gigante.
<<Maledetto Optimus>> sputò acido
No, non poteva essere lui. Forse all'inizio sì, ma più il suono si avvicinava a loro più si capiva che in realtà era qualcuno di leggero che trascinava qualcosa di più pesante.
E poi comparve Light.
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