Andava solitaria tra le bianche betulle,
il suo passo era leggero e solenne,
la sua fronte trapunta di gemme
brillanti come le stelle lontane,
quando lui la vide al tramonto.
Temeva che ella fosse una visione,
che svanisse come gli era apparsa,
ma lei lo guardò e gli parlò,
più bella di ogni crepuscolo.
Il suo dolce sorriso trafisse
il cuore fiero del saggio mortale
e il turbamento da allora lo sconvolse.
Tutti lo dissuadevano,
lei era per lui irraggiungibile,
ma lei lo aveva da sempre aspettato.
Il tempo passò e i due si rividero:
l'immortale Stella del Vespro
e l'uomo dalle mani guaritrici
si giurarono fedeltà eterna.
Lei diede ascolto al suo cuore:
nonostante l'amore del padre,
sacrificò la sua immortalità
per il suo uomo divenuto poi re;
furono legati per sempre.
Ebbero una lunga vita felice
nel loro regno, amati e rispettati,
ma quando il suo uomo alla fine dei giorni
sentì avvicinarsi il velo dell'ombra,
lei avrebbe desiderato altro tempo,
per lui che tempo non aveva ormai più.
Avvertì l'amarezza di un cammino mortale
e fu presa dal dolore per l'inevitabile.
Si separarono e fu triste l'addio:
lei gli baciò la mano ormai gelida
e lui si addormentò sereno,
ancor più bello di com'era in vita.
La Stella del Vespro lasciò il suo regno,
già affidato al saggio figlio,
e tornò alla terra di Lòrien;
laggiù era inverno come nel suo cuore,
che da nulla più veniva scaldato.
Già spenta la luce nei suoi occhi,
attese il momento di spegnersi
per incontrare il suo re tra le tenebre.