5 Divergenze
"Cos'avete deciso?", chiese Starscream, rientrando nella sala comune dopo una buona mezz'ora.
"Sei uno di noi", gli disse Optimus.
"C'era d'aspetrarselo da uno come te. Comunque apprezzo la tua fiducia nei miei confronti".
"Bene. Prima Rachet ha ricevuto un radiofaro che indica la presenza di una miniera di Energon. Per il primo periodo non uscirai da qui".
"Sapevo che c'era il contro, ma spero che questo periodo sia breve".
Nel frattempo Rachet avviò il ponte terrestre, impostando le coordinate sull'origine del radiofaro.
"Posso venire con voi?", chiese Alexis.
"Non sappiamo se ci sono anche Decepticon, quindi preferirei che tu rimanessi nella base", gli rispose Optimus.
"Non ci pensare nemmeno. C'è Starscream!", gli urlò Smokescreen.
"E allora?", s'intromise Bulcked.
"Non mi fido di lui".
"Se succede qualche disastro sappiamo chi è stato" disse Arcee "dai muoviamoci".
Detto ciò, si trasformò in moto e oltrepassò il ponte, imitata dai compagni.
La base scese nel silenzio più assoluto, una volta che Starscream e Alexis rimasero soli.
"Vuoi vedere l'Osservatorio?", chiese la ragazzina all'F22.
"Optimus non ti ha detto che non puoi uscire?", chiese il robot con una nota di ironia e sarcasmo.
"Sì, ma a differenza di Arcee, non penso che combinerai disastri".
Dopo circa mezza giornata, verso il tramonto, gli Autobot ritornarono nella base carichi di cristalli di Energon grezzo.
"Ma dove sono finiti quei due?", si chiese Arcee.
"Quanto scommetti che hanno trasgredito la regola del 'non uscire' e sono all'Osservatorio?", gli rispose Bulcked.
"Vado a vedere", disse Smokescreen.
Poco a poco che saliva verso l'Osservatorio, Smokescreen udiva sempre più forti grida mescolate a degli insulti.
"Sei un incapace!".
"Sei una palla al piede!".
"Non ti sopporto più!".
"Ti detesto!".
Quello che stanno facendo lo sanno solo loro, pensò l'Autobot.
Una volta fuori, vide Starscream puntare il blaster verso Alexis, più infuriato che mai.
"Dì pure ciao a questo mondo".
Smokescreen non esitò.
Corse verso Starscream senza che questo - accorgendosi dell'arrivo
dell'Autobot - potesse difendersi e lo prese per la testa, facendola sbattere alla roccia rossa ruggine.
A ogni colpo, volavano per aria scintille metalliche da tutte le parti, assieme a goccioline di Energon.
L'F22 vide - nonostante la vista annebbiata dall'Energon - Alexis che assisteva alla brutale scena di combattimento; non ebbe altra scelta.
Con gli artigli della mano destra, graffiò la carrozzeria dell'Autobot riuscendo a liberarsi e a acquisire la distanza di sicurezza.
Stordito, perse l'equilibrio e svenne.
Un mal di testa incredibile lo stava dilaniando; la tempia pulsava come se fosse la Scintilla stessa, ma ciò permise a Starscream di svegliarsi.
Un conato di vomito lo colpì in pieno petto ma riuscì a resistere.
Una luce bianchissima lo investì, dovendo chiudere gli occhi immediatamente.
Tentò di mettersi a sedere, ma una mano appoggiata sul petto lo spinse sul lettino, sdraiandolo.
"Stai buono giù".
Il viso di Rachet gli occupò il campo visivo per un niente, per poi scomparire.
"Cos'è successo?", chiese Starscream.
"Smokescreen ti ha causato una commozione celebrale. Sei fortunato ad essere vivo".
"A chi lo devo il merito del mio soccorso? Apparte te ovviamente".
"Alexis. Mi ha chiamato e ti ho operato salvandoti in tempo".
Starscream sospirò.
"Per ora sei stabile, ma per le prossime sei settimane non ti voglio vedere in piedi. Chiaro?".
"Sissignore".
Sei settimane?! Ma mi prende in giro?!, pensò disperato.
In quel momento Rachet uscì, lasciando entrare Smokescreen, furente.
"Sapevo che non c'era da fidarsi di te".
"Io e Alexis non abbiamo fatto niente di male".
"No, apparte averla minacciata con il fucile attivo".
"Mi stava insegnando quello che gli umani chiamano teatro".
"Valla a dire qualcun altro questa stronzata".
"Chiedilo a lei visto che non mi credi".
"Non le credo. Farebbe qualsiasi cosa per difenderti".
Sbuffo', stanco ma arrabbiato.
"Puoi tentare di tutto, ma non sarai mai uno di noi".
"Optimus non la pensa allo stesso modo".
"Optimus dà fiducia a tutti, anche alle persone sbagliate!".
Starscream si ritrovò ad avere il viso a un niente da quello di Smokescreen; questo aveva in viso uno sguardo furente.
"Con tutto quello che hai fatto a noi e a Arcee non ti meriti di diventare uno di noi. Anzi, non ti meriti di vedere la mia protetta".
L'F22 sapeva di essere spaventato, ma non ci riusciva; davanti a quella faccia provava soltanto odio e rabbia.
"Sai come si chiama questo?", chiese, provocando l'Autobot.
"Senso di protezione".
"No. Ossessione. Desiderio di possederla".
Smokescreen si allontanò da Starscream, senza proferire parola, aprendo la porta per uscire.
"Stai lontano da Alexis. O ti ucciderò".
Uscì dall'infermeria sbattendo con rabbia la porta. Starscream non fece neanche in tempo a sospirare che entrò Alexis.
"Sei ancora qui?", chiese lui.
"Ho sentito tutta la vostra discussione", attaccò, schietta.
Con un unico balzo, saltò sul lettino e si sedette sul petto dell'amico.
"Cosa pensi di fare?".
"Mi ci dovrò abituare".
"Con una taglia sulla testa?".
"Come hai detto tu, c'è Optimus a proteggermi".
"Ma non per sempre...".
Venne interrotta da un attacco di sonno che la fece sbadigliare.
"Sarebbe bene che tu vada a...".
Alexis non lo ascoltò, sdraiandosi su di lui con le braccia incrociate sotto la testa.
Starscream voleva mettere a terra la ragazzina, ma sembrava così piccola e fragile che temeva che al solo tentativo di afferrarla si sarebbe dissolta come un castello di sabbia.
Visto che non c'era nessuno, Starscream appoggiò delicatamente la mano sull'esile corpo di Alexis, addormentandosi con un unico pensiero:
Buonanotte. Sei l'unica che mi capisce.
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