12 Cooperazione

"Di tutte le idee strampalate che ho sentito questa è la peggiore", commentò Bulcked.
"Se hai altre idee dimmele adesso", gli rispose Starscream.
"Ma hai idea di quel che stai proponendo? Passare l'anima di Alexis dal corpo umano in un altro. Le probabilità di successo sono nulle", commentò Rachet.
"Quelli della MECH ci sono riusciti".
"È troppo pericoloso", commentò Arcee.
"E cosa proponete? Di starcene qui ad aspettare che Alexis si risvegli? Avete sentito la signora Darby? Potrebbe risvegliarsi domani così come fra tre anni. Io almeno voglio provare a salvare Alexis, ma non mi sembra che anche voi lo vogliate".
"Senti Starscream" lo interruppe Smokescreen "non sei l'unico che vuole salvare Alexis, ma stai proponendo una cosa impossibile e irrealizzabile".
L'aereo sbuffo', guardando Optimus.
"E tu? Cosa ne pensi?".
"Apprezzo il tuo desiderio nel salvare Alexis, ma quest'operazione è molto pericolosa. Non ho intenzione di rischiare così tanto".
Starscream non riusciva a credere nelle proprie orecchie; nessuno era d'accordo con lui, nemmeno Smokescreen.
Era infuriato, ma anche deluso.
Entrò in modalità aereo e, per la prima volta, uscì dalla base senza usare il ponte terrestre.
Il cielo era sempre rimasto grigio, senza un ulteriore miglioramento.
Andò sotto un ponte non troppo lontano dove vide Raph - seduto per terra con la schiena appoggiata a una parete di cemento - giocare da solo con una macchina telecomandata simile a Bumblebee.
Il ragazzino, accorgendosi del robot, alzò lo sguardo.
"Che ci fai da solo?", chiese Starscream.
"Bumblebee ha da fare e ho già finito i compiti per le vacanze. Ti serve qualcosa?".
"Sinceramente sì".
Raph condusse la macchinina verso di sé e mise per terra il telecomando.
"Di cos'hai bisogno?", chiese.
"Delle tue capacità da hacker".
L'F22 s'inginocchiò e gli spiegò il piano, dando al ragazzino le informazioni.
"Pensi di riuscirci?".
"Se il computer è ben messo sì".
Starscream entrò in modalità aereo e aprì il posto del pilota, facendo salire Raph attrezzato di zaino, poi partì.
Arrivò a destinazione nel pomeriggio, col cielo ancora nero e nessuna traccia del sole.
L'aereo atterrò nel cuore di una foresta: prima fece scendere Raph, poi entrò in modalità aereo.
Il capannone era distrutto; le pareti decadevano e il soffitto era a terra, ridotto in mille pezzi.
"Dove siamo?", chiese Raph.
"Nella vecchia base della MECH".
Senza esitare, Starscream proseguì - seguito da Raph, anche se titubante - diretto al portellone completamente andato.
Lì dentro era avvenuto un massacro.
Un tappeto di cadaveri riempiva il capannone, tutti dai volti coperti
e con i fucili in mano.
Raph era traumatizzato alla vista di tutto quel sangue versato.
"Chi potrebbe aver fatto una cosa del genere?", mormorò.
"Molto probabilmente Silas".
"Perché mai avrebbe dovuto uccidere i suoi stessi uomini?".
"Non lo so. Era pazzo".
In fondo alla sala regnava con la sua mole metallica una postazione accessoriata di computer ancora funzionante.
Facendo attenzione ai cadaveri, il duo si diresse alla postazione dove Raph si sedette davanti su una sedia mezza barcollante.
Starscream uscì lasciando lavorare in pace il ragazzino.
Nel frattempo Raph tirò fuori dallo zaino una chiavetta USB e la inserì nella fessura indicata.
Poi cominciò a esplorare per tutto il database del computer in cerca di qualche informazione utile, fino a trovare in una cartella tutti i file legati all'operazione di Silas.
Erano tantissimi, probabilmente una cinquantina, ma non sapendo quali prendere, Raph li prese tutti e li passò dentro alla chiavetta. La staccò dal computer e la mise nello zaino, poi lo prese e scese dalla sedia, uscendo dal capannone.
"Da come sei fatto, non avrei dovuto farti vedere questo".
"So che stai facendo tutto questo per Alexis. Ti perdono".

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