II - Closed Epigraph: (Fubuki) Epigraph at Singularity Point
FUBUKI
4 Dicembre 2010
I negozi di cosplay non erano mai stati così affollati. L'aria natalizia riempiva ogni centimetro di Akihabara, addobbata a festa e gremita di visitatori.
Dicembre era arrivato accorciando i lunghi pomeriggi estivi in brevi ore di luce solare. Prima che potessi accorgermene era già scesa la sera, cogliendomi carica di buste e stremata.
Avevo fatto del mio meglio per far entrare tutti i miei acquisti in una grossa valigia a ruote, con il solo risultato di essere sbalzata all'indietro battendo la testa a terra e aver rovinato una delle confezioni.
Dopo una lunga serie di tentativi, ero riuscita a incastrare le buste all'interno del bagaglio che pareva stesse per scoppiare da un momento all'altro.
Nonostante tutto, i giorni di shopping con le amiche erano sempre i più divertenti, il che annullava tutta la stanchezza.
I miei passi erano lenti e leggeri mentre ci dirigevamo verso la piazza della stazione...
«Fubuki, sembri sul punto di esplodere dall'euforia.»
La voce di Mayuri attirò la mia attenzione. Mi fermai un attimo per riprendere fiato e adagiai la valigia a terra.
«E' così evidente?» risposi con un largo sorriso. «Mi sono divertita da matti oggi, sono soddisfatta di aver comprato questi gioiellini...»
Diedi un colpetto al borsone e i pendagli attaccati al manico tintinnarono allegramente.
«Anche per Mayushii è stato bello, tutto grazie a Fubuki!»
Il suo sorriso gentile mi riempì di soddisfazione.
«Farei qualunque cosa per te, Mayushii!»
Saltellai verso di lei tentando di stringerla in un abbraccio, ma Mayuri si scostò delicatamente. Leggermente delusa, ripresi in mano la valigia.
Non era molto evidente, ma la mia amica possedeva una straordinaria agilità.
Io e lei eravamo agli opposti: nonostante frequentassimo entrambe il secondo anno di liceo e avessimo la stessa età, io ero un completo maschiaccio. Preferivo indossare vestiti comodi e adatti per allenarmi, e travestirmi da personaggi maschili, attirando così diverse kameko...
Mayuri era più femminile, invece, e vestiva sempre con un certo stile e curava particolarmente il suo aspetto. Come me, amava il cosplay – non mi chiamava mai con il mio vero nome, Katsumi Nakase; usava invece il mio soprannome da cosplayer - e si occupava di confezionare costumi, senza mai indossarli.
«Adesso non dobbiamo più preoccuparci per il Winter ComiMa.»
Avevamo passato tutto il pomeriggio tra i negozi di Yugawaya, Maiden's Road e Tokyo Hands a Ikebukuro, per poi fermarci ad Akihabara e visitarne altri.
Faceva tutto parte della meticolosa preparazione per il Comic Market invernale.
«Certo, ma sei tu a fare tutto il lavoro...» osservò Kaede rivolgendosi a Mayuri. «Non esagerare, va bene?»
Kaede Kurushima aveva solo tre anni in più di me e frequentava il college, ma sembrava già un'adulta: alta e magrissima, le sue misure erano quelle di una modella da magazine, tanto che in molti avevano cercato di convincerla a partecipare ai concorsi di bellezza nella sua università, ma la timidezza non le permetteva di mettersi in mostra più di tanto. Non era per niente interessata a questo tipo di eventi, invece l'idea di fare cosplay la elettrizzava. A differenza mia, si presentava con il suo vero nome.
«Allora perché non aiutiamo Mayuri con i costumi?» propose Amayuki.
Nonostante la sua eleganza e compostezza, Yuki Amane era una ragazza affabile e rilassata. Tra di noi era innegabilmente la più bella.
I suoi penetranti occhi azzurri erano illuminati da una luce gentile e non una traccia della tipica arroganza delle donne di bell'aspetto era presente nel suo sguardo.
Il suo era un sorriso amichevole.
Yuki era la più grande e frequentava l'ultimo anno alla Meiji University, nello stesso gruppo di Kaede.
Nonostante avesse provato a cercare lavoro da qualche altra parte, era rimasta irrimediabilmente attratta dal cosplay. Da quando aveva abbandonato la sua carriera, aveva iniziato a passare più tempo con noi.
«Grazie, ragazze, ma non ce n'è bisogno.»
Mayuri scosse la testa. «Avete pagato più della metà degli acquisti, e questo è già abbastanza.»
«Sei tu a confezionare i costumi, ci saremmo sentite in colpa se non ti avessimo aiutata.» riprese Kaede.
«Sai, mi piacerebbe imparare a farli come te!»
Yuki sorrise e mi sentii in dovere di dire la mia:
«Sì, sì!» esclamai con la mia solita grinta. «I costumi di Mayushii sono perfetti!»
«Vedi? Vorremmo davvero aiutarti.>>
Mayuri si arrese.
«Va bene, va bene.»
Sapevo che i complimenti avrebbero funzionato. Mayuri non si vantava delle sue capacità, ma le faceva piacere ricevere apprezzamenti. «In realtà c'è qualcosa che potreste fare per me.»
Mayuri ci raccontò di un evento invernale che era diventato in breve tempo parte della tradizione giapponese.
«Potreste venire tutte alla mia festa di Natale!»
Una festa di Natale...?
Non era il genere di eventi che mi interessava, ma si trattava di un'ottima occasione per passare del tempo con Mayuri.
«Tu puoi venire, Fubuki?»
«Certo che sì! Ci sarò!»
Dopotutto, il mio unico impegno per la vigilia era una cena di famiglia: nessuno dei miei compagni di scuola aveva ancora organizzato nulla. Anche in tal caso, avrei ugualmente accettato l'invito di Mayuri: tutte le mie amiche uscivano sempre accompagnate dai loro fidanzati, il che mi metteva particolarmente a disagio...
«Anch'io sono libera.»
Kaede annuì. Yuki, invece, non sembrava convinta.
«Io non ne sono sicura...»
Mayuri rabbuiò per un attimo:
«Hai altri piani?»
Non riuscii a trattenermi e:
«Certo. Carina com'è, Yuki avrà ricevuto centinaia di inviti da parte dei ragazzi...»
Nonostante Amayuki fosse mia amica, mi era difficile non essere invidiosa di lei.
«Non è vero...» si difese. A quel punto mi avvicinai a lei e le afferrai la vita.
«Bene, così posso averti tutta per me!»
Yuki ridacchiò battendomi affettuosamente una mano sulla testa.
«Preferirei cento volte andare a un appuntamento con te, Fubuki.»
Arrossii leggermente.
«Ti amo, Yuki!>>
«Pensavo che ti interessasse solo Mayuri...»
Allungai la testa oltre la spalla di Yuki: Kaede aveva un'espressione maliziosa dipinta sul volto.
«Amo Mayushii e amo anche te.»
Mi slanciai verso Kaede e la avvolsi in un abbraccio. Aveva un profumo delicato e i suoi capelli erano morbidissimi.
Da parte sua, decise di non allontanarsi: era abituata alle mie improvvise manifestazioni di affetto...
Mentre cercavo di ricompormi, ci avviammo tutte fuori dalla stazione con i bagagli alla mano.
«Potresti insegnarmi come preparare una quiche come quelle che fai tu?»
Yuki era una cuoca eccellente e si era offerta di insegnare qualche ricetta a Mayuri. Anche io e Kaede partecipavamo spesso alle sua lezioni di cucina.
«Certo! Che tipo di quiche?»
«Spinaci e funghi non sarebbe male.»
Il mio stomaco iniziava già a brontolare.
«Perché non provate pomodoro, prosciutto e bacon?» suggerì Kaede.
«Solo a pensarci mi viene fame...» borbottai.
Mayuri non era sicura, così Yuki decise di prepararle entrambe.
«Bene, così accontenteremo tutti!»
«Dunque intendi portarla alla festa di Natale?»
Mancava poco meno di un mese, Mayuri si stava impegnando duramente per organizzare la serata e aveva deciso di imparare le ricette per tempo.
«Allora iniziamo domani!»
«Per Mayushii va bene.»
«Io non posso, devo vedere un'amica...» mormorai.
Non avevo nessuna intenzione di perdermi la lezione di cucina, ma l'impegno era stato già fissato da tempo.
«Io ho molto da fare.»
Anche Kaede si scusò. Mentre pensavo alle quiche di Yuki, avvertii un altro leggero brontolio allo stomaco: era quasi ora di cena. Mayuri e la chef organizzarono l'incontro.
«Il posto dove lavoro non è lontano da qui...»
«Che ne diresti del laboratorio?» la interruppe Mayuri.
Yuki annuì. «Lavorerò sodo per imparare la ricetta!»
«Sono sicura che sarà una bella festa.»
«Certo! Mayushii sta preparando dei costumi natalizi e spera che li indosserete.»
Yuki sbarrò gli occhi e rise.
«Incredibile, stai preparando più costumi che per il Winter ComiMa. Deve essere davvero importante per te...»
Mayuri era entusiasta: amava organizzare feste del genere e invitare quanti più amici possibile. Si concentrava talmente sulla programmazione che metteva da parte qualsiasi altro pensiero.
«A me piacerebbe un completo con minigonna, calze bianche e stivaletti rossi...» iniziò Kaede ma io mi opposi.
«Potresti indossarlo solo tu, Kaede...» protestai. «Pensi che starebbe mai bene a me?» Mi morsi il labbro: ero stata scortese nei confronti di Yuki e Mayuri...
«Sappiamo tutti che ti piacciono i costumi carini...»
Non avevo nulla da ribattere: Yuki aveva ragione. Mi era difficile ammetterlo, ma non ero per niente fiera del mio aspetto. Quel genere di vestiti non si addiceva a un ragazzaccio come me...
In fondo, avrei solo voluto indossare delle gonne come le altre ragazze.
«Ci pensa Mayushii!»
Mi voltai di scatto verso di lei. «Farò un completo a posta per te, Fubuki.»
Gli angoli della mia bocca si allargarono in un sorrisone.
«Questa è la mia mogliettina! Sposami, Mayushii!»
Kaede ridacchiò:
«Sei davvero stramba, Fubuki.»
Mayuri si fece seria e si allontanò da me.
«Parli come Daru...»
Rabbrividii. Essere paragonati a quel "pervertito gentiluomo" era umiliante...
Yuki si rivolse a Mayuri:
«Indosserai il costume da Babbo Natale anche tu?»
Mayuri spalancò gli occhi.
«Che cosa?!»
«Sei molto carina, dovresti fare più cosplay...»
Mayuri balbettò:
«Io mi occupo solo dei costumi, non li indosso...»
Alzai una mano per interromperla.
«Obiezione! È uno vero peccato.»
Mayuri abbassò gli occhi, borbottando:
«Ti prego, Fubuki, non cominciare anche tu...»
«Inoltre...» continuò Yuki «Sono sicura che a Okabe farebbe piacere vederti in costume...»
Il volto di Mayuri si infiammò di imbarazzo.
«Cosa? Okarin...?»
Mayuri tirò su col naso emettendo un buffo rumore gutturale al sentire quel nome. Mi sentii improvvisamente colta sul vivo.
«Okarin?» chiesi con aria di sufficienza. «Il fidanzato di Mayushii?»
Avevo incontrato quel ragazzo poche volte, ma Mayuri ne parlava in continuazione, tanto che mi sembrava di conoscerlo da sempre.
Era un giovane molto alto, magro e pallidissimo. Aveva un'aria triste e la sua risata era sempre spenta ma, secondo quanto Mayuri aveva raccontato, fino a un anno prima era una persona completamente diversa: arrogante e altezzoso ma anche gentile e, soprattutto, una figura di riferimento per tutti.
Nonostante ciò, Mayuri lasciava spesso che i sentimenti influenzassero il suo giudizio, quindi non ero sicura che quella descrizione fosse effettivamente accurata...
...
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