Capitolo 1: Un nuovo arrivato

I vice ci fanno strada nel raggiungere una stanza molto grande, per svolgere il nostro solito allenamento.

Entrando vi è una luce che quasi abbaglia la vista, tante finestre e un'arena di combattimento. Le armi sono riposte nel solito luogo.

Vi sono poi delle catene e degli ostacoli di un percorso davvero molto difficile da superare, senza causare al proprio corpo alcuna ferita.

Spade, archi, frecce e, in generale qualsiasi arma, presente nella sala e a Shexyuw, è d'argento. Le producono i nostri artigiani, giù in paese. Non hanno nulla da invidiare a quelle degli altri popoli, anzi molto spesso vengono esportate, dai nostri mercanti, oltremare.

Nell'arena, si intravede ancora il sangue sul pavimento, dovuto probabilmente ad una sfida, avvenuta precedentemente al nostro ingresso.

Ogni giorno, in questa città, per i guerrieri è sempre utile sfruttare il tempo combattendo e allenando il proprio corpo.

Da quando sono entrata a far parte dei prediletti, l'allenamento è molto duro ma, in fondo, ne vale la pena.

Mustapha, il capo degli "Steel Fighters" ci ha da sempre spiegato che, soprattutto noi che ci troviamo un gradino più in alto, rispetto agli altri, dobbiamo sempre stare in guardia, poiché non si può mai sapere cosa riservano, per noi, i nemici.

Il pericolo potrebbe essere dietro l'angolo e, se non fossimo pronti, potremmo non vederlo o comunque non riuscire a reagire nel giusto modo e, quindi, difenderci.

"È sempre l'astuzia e l'esercizio a fare di noi delle persone forti e difficili da sconfiggere. Allenati ogni giorno e, con il passare del tempo, diventerai temuto dai tuoi nemici."

È questa la frase che, dall'inizio dei tempi, ha sempre costituito la prima regola del nostro codice e che viene ripetuta dal capo del popolo, ad ogni inizio lezione.

Le "regole d'acciaio" sono tutte racchiuse in un unico libro e devono essere imparate, a memoria, da ogni guerriero, prima di affrontare il rito di iniziazione, che permette di entrare nel gruppo dei prediletti.

Ma, in verità, cosa significa davvero, per un guerriero del mio popolo non essere ritenuto semplicemente una scorta ma, invece, poter combattere e affrontare le battaglie?

A Shexyuw, oltre che ad allenarci, trascorriamo il nostro tempo anche frequentando delle lezioni in una specie di scuola e, quindi, associando la pratica alla teoria.

Essere un prediletto significa poter imparare delle tecniche diverse da quelle normali, dei trucchetti che non potresti mai apprendere facendo parte del gruppo dei "semplici guerrieri."

Inoltre i capi, i vice e tutte quelle persone che, per un motivo o per un altro, sono più competenti e importanti di te, ti guardano con un occhio di riguardo.

In fondo, un giorno, alcuni di noi diventeranno rispettati quanto loro e rivestiranno delle cariche di un certo spessore per il nostro popolo e, qualcuno, dovrà prendere il posto del grande maestro Mustapha.

Io, forse per la mia tenera età, non riesco veramente a capire in che modo quest'ultimo riesca a gestire delle situazioni, talvolta più grandi di lui.

Gestire una scuola, un intero popolo di guerrieri e riuscire a prevenire ogni pericolo, prima che accada.

Dover sopportare, a volte, delle perdite, delle morti inaspettate di amici o grandi combattenti.

Credo che non riuscirei a resistere più di una settimana senza crollare e lasciare tutto al caso, per rifugiarmi in un pianto silenzioso contro la federa del cuscino, nel letto, la sera, quando non riesce a sentirmi nessuno.

Non sarei in grado di sopportare tanto dolore ogni giorno.

È già tanto per me riuscire a superare la lontananza di mio padre per così tanto tempo.

Sono ormai quattro settimane che non lo vedo, che non posso sentire il suo respiro sul collo mentre mi abbraccia, che non posso vedere i suoi occhi azzurri come il cielo, che non posso ascoltare la sua voce melodiosa mentre mi racconta le esperienze che ha vissuto, nel periodo in cui è stato via.

La sua presenza nella mia vita è molto importante. A lui devo tutto. Ho raggiunto il traguardo dei prediletti per merito suo.

Mi ha donato la vita e sin da subito ha cominciato ad allenarmi, per aiutarmi ad inseguire il mio sogno.

Ricordo ancora, come se fosse ieri, il fatidico giorno del mio rito di iniziazione, anche se ormai sono già passati due mesi: partito il countdown, mi preparai a scoccare la freccia.

Tutti erano intenti a fissarmi e, magicamente, la mia freccia oltrepassò, molto leggiadramente, i cinque anelli e centrò il bersaglio!

Ero orgogliosa di me stessa e la cosa che mi venne più spontanea fare fu guardare il voto di mio padre. I suoi occhi brillavano come non mai.

Era fiero di me e io ero contenta di avergli dato una grande soddisfazione, dopo anni di lavoro.

Il mio ricordo viene interrotto dall'entrata nella sala di Mustapha:

"Buongiorno giovani prediletti. Oggi e domani, ci dedicheremo a delle sfide a coppia. Una specie di gara.

In questa prima lezione, dieci di voi si sfideranno, due alla volta, fino ad avere un unico vincitore che potrà aggiungere ben cinque stelle al proprio taccuino.

Nel nostro prossimo incontro, a sfidarsi saranno i restanti guerrieri e il procedimento sarà il medesimo.

Ricordate che, i primi cinque guerrieri che raggiungeranno cinquanta stelle totali, potranno affrontare una prova fuori sede, nella foresta che si trova appena oltre il confine di Shexyuw.

E non dimenticate mai che è sempre l'astuzia e l'esercizio a fare di noi delle persone forti e difficili da sconfiggere.

Allenatevi ogni giorno e, con il passare del tempo, diventerete temuti dai vostri nemici."

Sono pronta ad affrontare la prova. Non vedo l'ora di mettermi nuovamente in gioco.

Ho già accumulato quindici stelle e credo sia quasi inutile dire che sarebbe un sogno, per me, riuscire a partecipare a quella incredibile esperienza di cui parlava il maestro.

Uno dei vice, Ascanio, pronuncia il mio nome, tra quelli che svolgeranno la prova oggi.

Nel mio gruppo è presente solamente un'altra ragazza, Yara. Spero di combattere contro lei, potrebbe essere più facile riuscire a batterla, piuttosto che scontrarsi con qualche ragazzo poiché, indipendentemente dalla prova, credo che avrei qualche difficoltà a impiegare poco tempo per vincere.

In fondo, alla fine, verranno confrontati i secondi utilizzati da ognuno per battere l'avversario e si proclamerà il vincitore.

Vedo che tra tutte le persone, di cui viene fatto il nome, è presente anche un nuovo ragazzo.

"Ma i riti di iniziazione non erano finiti una settimana fa?" penso fra me e me.

Comunque, non mi importa più di tanto. Più che altro non conosco i suoi punti deboli.

Ascanio prende la parola:

"Bene ragazzi cominciamo. Direi di iniziare con Magdalene che sfiderà Roy, una new entry nel nostro gruppo.

Suo padre è il fratello del grande maestro Mustapha e il ragazzo ha affrontato il rito ieri pomeriggio, riuscendo a superare la prova."

Ed ecco che subentra l'ansia. Devo dire che sono molto fortunata... Speriamo vada bene!

"Preparatevi ad entrare nell'arena di combattimento. La sfida consiste in un combattimento corpo a corpo.

Il primo che atterra l'avversario, vince. Verrà poi confrontato il tempo impiegato dagli altri allievi e, a fine lezione, incideremo le stelline, sul taccuino.

Se siete pronti, potete cominciare col mettervi uno di fronte all'altra..."

Entro nell'arena. Devo assolutamente cercare di captare le mosse di Roy, prima che le compia, se voglio vincere e aggiudicarmi il premio.

Non lo conosco, non so minimamente quale possa essere la sua tattica per riuscire a battermi ma, soprattutto, non conosco la sua preparazione e non so quanto possa essere forte, nel tipo di sfida che stiamo per affrontare.

Ascanio interrompe i miei pensieri:

"Bene ragazzi, cominciamo. Vi raccomando, ovviamente, di seguire la seconda regola del nostro codice, nel momento in cui vi scontrerete.

Non avete davanti un nemico ma, bensì, un compagno quindi nessuno deve farsi male.

Rispettate sempre colui che avete davanti e non è vostro nemico. Costui farà lo stesso. Adesso cominciamo... Pronti... Attenti... Che la sfida abbia inizio!"

Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi, senza che nessuno dei due scagli la prima mossa. Devo ammetterlo, le sue iridi sono di un colore stupendo, che assomiglia allo smeraldo. Mi perdo a guardarle, non riesco a concentrarmi su altro.

Mi ricordano gli occhi di mia madre... Riescono a infondermi sicurezza, in qualche modo, che non riesco a spiegare. Lei ha lasciato me e mio padre, da soli, quando ero ancora piccolina, adesso non ho la minima idea di dove sia. E questo ragazzo, Roy, sta riuscendo a farmela ricordare, in maniera positiva, nonostante la odi, per averci abbandonato.

Ad un tratto, noto che lui siavvicina. So che devo cercare di batterlo sul tempo e farlo finire a terra, prima che lo faccia lui. Nei tre secondi restanti, non mi accorgo di ciò che accade.

Mi ritrovo stesa a terra, viene annunciata la fine della prova da Ascanio:
"Roy è il vincitore!"

Spazio autrice:
Questo primo capitolo è stato scritto molto di getto, facendo palesare idee, sul momento. Spero vi piaccia!
Volete il prossimo aggiornamento?

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