Danzando sotto la luna

"Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro.

                                                                                                                            (Mark Twain)


Era una fiera giornata di Maggio. Il primo sole caldo e l'estate iniziarono ad affacciarsi sul Coghinas, terzo fiume sardo dopo il Tirso e il Flumendosa in quanto a portata media d'acqua.

Julio ed i suoi amici quindicenni, iniziarono divertiti a farsi il primo bagno di stagione. Tutti i ragazzi si divertirono a guardare quel loro caro fiume giocare con loro. Filippo e Christian si buttavano agguerriti l'acqua in faccia ridendo e scherzando. Stefano, faceva i tuffi buttandosi da un vecchio tronco ormai in orizzontale, mentre Sofia e Camilla, nuotavano sghignazzando e parlando beate.

Julio guardava quei suoi amici così giocosi, e un sorriso si affacciò sul suo volto. Entrando in acqua, buttò un occhio verso Laura. Era bellissima. Forse anche più bella di come ogni volta se la ricordava. Era l'unica a non farsi il bagno. Se ne stava sola e in disparte con i piedi nell'acqua.

Era assorta nello sguardo. Il suo pensiero chissà dove stava vagando in quel momento.

I suoi occhi da cerbiatta erano più profondi di un pozzo, tanto che spesso Giulio, ci si tuffava in gran segreto, lontano dall'attenzione di lei sempre persa altrove e da quella degli altri. Quell' altrove che Julio si domandava sempre cosa fosse. Quella spensieratezza che avrebbe da sempre voluto spezzare per pochi secondi, dicendole:

"Laura, guardami... "

Julio amava Laura. Era il suo segreto più grande. Nessuno sapeva di questo suo amore, solo lui e la luna lo sapevano. Quella luna che alla sera riversava le sue pupille ed i suoi desideri. Le sue paure e la sua fragilità. I suoi segreti ed i suoi sogni.

Continuò a guardarla come fosse rapito da un Klimt. Il sole la baciava, il vento accarezzava la sua chioma, mentre il fiume sembrava cullarla dolcemente.

Si fece forza un miliardo di volte per parlarle. Almeno per una volta sola e per pochissimi istanti. Almeno un "ciao", ma era timido, troppo timido e impacciato per farlo.

I suoi pugni si strinsero, cercò quel coraggio che ogni volta che la vedeva si nascondeva come un coniglio e fuggiva veloce come una gazzella. Quel coraggio, che davanti alla sua bellezza non esisteva più sparendo come fumo. Quella sicurezza, che davanti a quei due occhi meravigliosi e a quelle labbra da baciare, lo lasciava solo nella sua insicurezza e lo immobilizzava davanti a quella figura così unica, facendolo perdere dentro se stesso.

Rimase fermo a guardarla.

Laura scontrò quindi il suo sguardo in quello di Julio. Sembra che il desiderio di parlarle, abbia involontariamente bussato nella coscienza di Laura facendola girare, distogliendola da chissà quali pensieri. Julio fece un sobbalzo improvviso, e girandosi immediatamente, chiuse gli occhi nascondendo le guance arrossate.

Provò vergogna. Una vergogna inspiegata. Del resto il suo sentimento era puro.

Rimase ancora qualche istante in quella posizione. Gli occhi chiusi lo portarono a maledirsi in silenzio. Si dava dello stupido tanto era l'imbarazzo. Quella volta l'aveva fissata di seguito per troppo tempo. Un tempo che era sfilato via troppo velocemente senza che lui se ne accorgesse.

Una mano sulla spalla.

Julio alzò il mento sgranando gli occhi. Il tocco era leggero. Il suo corpo iniziò a tremare ma non era per il freddo.

Laura si avvicinò al suo fianco e sorrise.

Colmo di emozioni intrecciate tra di loro, ricambiò quel sorriso ingurgitando quella poca saliva rimasta. La osservò da vicino, fu la prima volta. Lei era invece con lo sguardo di nuovo indirizzato a quel paesaggio così meraviglioso che aveva davanti. Lui invece lo vide guardando lei: qualcosa di meraviglioso.

La giornata passò veloce. Julio e Laura rimasero vicini tutto il tempo ma senza dire alcuna parola.

Mentre gli altri iniziarono ad andarsene vista la notte appena scesa, loro si fermarono ancora un altro po'.

In quel silenzio tombale buttarono entrambi lo sguardo verso la luna. Quella luna che finalmente rispose ai sogni e ai desideri di Julio, e che guardandola le sorrise.

Anche Laura sorrise a quella luna così oscura quanto bellissima.

Julio si alzò porgendo la mano verso di lei. Laura l'afferrò e i due si alzarono guardandosi negli occhi:

-Vuoi ballare con me?... - La voce di Julio era tremolante.

Lei annuì sorridendo in silenzio e scostandosi una ciocca di capelli da davanti la fronte, gli poggiò una mano sulla spalla e l'altra strinse la mano di lui. Dell'energia iniziò a penetrare dentro i loro corpi.

Julio si schiarì la voce e con tutto il fiato rimasto in corpo cantò Moon River in lingua spagnola., sua lingua madre.

Lei coccolata dal ballo lento e dolce e dalla soave voce di lui, gli poggiò la testa sul petto.

I due continuarono a ballare, e da allora, non smisero mai più di farlo...

Crebbero, vissero e morirono... insieme.

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