•La Cena
A Izumi servì quasi un mese per riuscire ad organizzare una cena a casa sua, sia a causa dei vari impegni di lavoro dei suoi amici sia, soprattutto, a causa di Masaki. Ad Izumi non sarebbe affatto dispiaciuto ospitare una persona in più, ma sapeva che Maya era rimasta traumatizzata dalle poche ore che aveva dovuto occuparsi di lui al matrimonio di Ryuuji e Hiroto, e preferiva non rischiare un eventuale crisi isterica da parte dell'amica. Poiché Masaki era infatti abbastanza grande per essere mandato agli allenamenti di calcio ma non per rimanere in casa da solo, Hiroto dovette chiedere alla propria sorella di fargli da babysitter per una sera, così che anche i due coniugi potessero partecipare alla cena.
A Paolo non dispiaceva paccare una serata con la squadra per una cena con gli amico, e l'avrebbe senz'altro fatto altre volte in vista di altri impegni, soprattutto perché Izumi aveva preso a tormentarlo quasi due settimane prima. Quella donna era terrorizzata all'idea che qualcosa potesse andare storto. E nonostante Paolo avesse cercato di calmarla cambiando discorso per tutto il giorno, si ritrovarono la sera precedente alla cena che l'argomento era ancora quello:
-E se alla fine Ryuuji e Hiroto non riuscissero a venire? Se alla fine portassero Masaki Maya non oserà presentarsi e la cena sarà rovinata!-
Paolo alzò gli occhi al cielo, e si girò su un fianco per guardare in faccia la propria ragazza, stesa al suo fianco, a pancia in giù. Per essere una ragazza dalla carnagione molto scura, il suo colorito in quel momento si poteva definire quasi pallido: doveva essere molto preoccupata.
-'zumi, sei paranoica! Rilassati, è solo una cena e non dovrai neanche cucinare, andrà tutto bene.-
Izumi fece una smorfia, prima di appoggiare la fronte sul cuscino:
-E se alla fine Ichi non riuscisse a venire? Non riusciremo mai ad organizzare un'altra cena tutti insieme!-
Mugugnò. Non sapendo in che altro modo rassicurarla, Paolo prese ad accarezzarle la schiena con la mano, facendola sobbalzare e obbligandola ad alzare il viso per guardarlo in faccia:
-Porca troia, Paolo, hai le mani gelate!-
-La chiamavano "Delicatezza"... Senti, Izumi... Devi calmarti, andrà bene.-
Izumi rise e riappoggiò la testa sul cuscino, tornando seria e senza smettere di guardarlo:
-Scusa, hai ragione... sono solo un po' agitata... È tanto che non ci vediamo tutti insieme.-
-Tranquilla, lo capisco, non devi scusarti. Programmi questa serata da settimane, ci sta che tu sia su di giri. Ma è solo una cena, ce ne saranno molte altre.-
-Si, ma chissà quando! Con l'arrivo di Masaki e il lavoro che tiene Maya sempre fuori casa... Per non parlare degli allenamenti che tengono occupati te e Ichi quasi ogni giorno!-
-Ehi ehi ehi, un passo per volta! Domani si vedrà: ti fasci la testa prima di essertela rotta.-
Affermò Paolo spostando la mano dalla schiena di Izumi per coprirla fino alle spalle con il lenzuolo:
-Lo so bene, ma non riesco a fare a meno di pensarci...-
Paolo sorrise e piegò la testa, facendo un sorriso malizioso:
-Io lo conosco un modo per non pensarci.-
Izumi inclinò la testa, poi li spalancò gli occhi di botto, arrossendo. Paolo chiuse gli occhi e si preparò a ricevere una cuscinata in faccia, che però non ci fu. Anzi, quando riaprì gli occhi, la sua ragazza sembrava molto tranquilla. Izumi sorrise e si issò sul gomito, avvicinandosi a Paolo:
-In effetti, ora che ci penso, potrebbe aiutare.-
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La sera dopo, alle 18:30, iniziarono ad arrivare ospiti a casa. La prima fu Maya, che si era scambiata messaggi con Izumi sull'orario per tutto il pomeriggio e che, nonostante tutto, era comunque arrivata mezz'ora prima.
-Avevo il terrore di arrivare tardi e sapevo che non vedevate l'ora di vedermi!-
Fu la prima frase che disse quando Izumi andò ad aprire, e non poté darle torto. Dopo averla abbracciata e averle fatto togliere le scarpe (già era più alta di lei, con i tacchi avrebbe dovuto inginocchiarsi per guardarla in faccia) Izumi la invitò ad entrare, non riuscendo a trattenere un sorriso: era davvero felice di vederla.
-Hai lavorato tanto. oggi?-
-Non me ne parlare, Izumin, uno stress continuo! Piuttosto, la tua altra metà? Ha sopportato le tue paranoie o è scappato di casa?-
Scherzò Maya sedendosi sul divano, mentre Izumi le prendeva il giubbotto e lo appendeva all'attacca-panni:
-È di sopra, si sta facendo la doccia e... Diciamo che ha trovato il modo per tranquillizzarmi, e di conseguenze rendermi sopportabile.-
Maya non colse la frecciatina, ma Izumi pensò che fosse meglio così e cambiò immediatamente argomento:
-Comunque, pensavamo di ordinare d'asporto, ti va bene?-
Quando la raggiunse sul divano, Maya aveva la posa che Izumi definiva "da interrogatorio": gambe accavallate, sguardo incredibilmente sereno e inquietante e mani incrociate appoggiate in grembo.
-Va benissimo, ma ora smettila di temporeggiare. Voglio sapere qual è questa "novità"!
-Sapevo che hai accettato di venire solo per questo.-
Commentò Izumi scuotendo la testa, mentre il cessare del getto d'acqua le avvertiva che Paolo aveva finito la doccia. Maya non si fece scoraggiare, e sapendo che aveva almeno mezz'ora prima dell'arrivo degli altri, voleva godersi qualche chiacchiera da sola con lei: come quando erano ragazze.
-Beh, ovviamente non solo per quello! Però, lo sai anche tu, non puoi chiudermi la chiamata in faccia dopo un'affermazione del genere!-
Maya alludeva a due giorni prima, quando Izumi, durante la sua pausa pranzo, aveva messo giù nel bel mezzo della loro conversazione.
-Quando ho detto "c'è una novità", intendevo solo una curiosità, non è nulla di che!-
-Izumi, guardami in faccia: ti sembra che me fotta qualcosa di questa scusa?-
Izumi rise, ma poi l'accontentò, raccontandole tutto:
-Yumi, la mia collega, esce con un ragazzo da quasi due settimane, e ieri è venuto a prenderla da lavoro.-
-Non dirmi che...-
-È Sumairu, si! Non hai idea, sono troppo carini! Yumi mi ha detto che aveva un po' di paura a dirmelo perché, lo sai, è un po' più giovane di me, mentre Sumairu ha la tua età.-
-Detta così sembra che abbiano trent'anni di differenza... Guarda che sono solo un anno più grande, e non è che si veda tanto!-
-Mi era sembrato di sentire le tue urla, Maya...-
La voce di Paolo le fece voltare verso le scale e Maya si alzò per andare a salutarlo, mentre il campanello suonava:
-Ehilà Paolo, non hai la faccia proprio riposata... Hai fatto le ore piccole?-
Domandò Maya rivolta a Paolo, giusto per fare conversazione, mentre Izumi andava ad aprire:
-Sta buona va là, stanotte non ho proprio dormito.-
Fu in quel momento, notando che Paolo si era voltato verso Izumi e la castana si era girata di scatto verso la porta, palesemente per non far vedere il rossore, che Maya intuì la frecciatina di poco prima. Sgranò gli occhi e spalancò la bocca, fintamente indignata, ma non poté dire nulla poiché proprio in quel momento Ryuuuji e Hiroto fecero la loro entrata.
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Come da copione, Ichirota arrivò con venti minuti di ritardo, e i cinque ordinarono senza di lui. Paolo aveva proposto un Kebab, poiché ce n'era uno poco lontano da casa ed eventualmente potevano andarlo a prendere, e nessuno ebbe da ridire. Così, due ore dopo, erano tutti e sei seduti al tavolo in cucina, con i cartocci del Kebab sparsi sul tavolo, qualche birra e alcuni bicchieri di liquore al gianduia. Hiroto e Paolo non avevano bevuto altro che acqua e Fanta, mentre Ryuuji si era bevuto poco più di uno shottino e mezza birra, che era in effetti quanto avevano intenzione di bere tutti, all'inizio. Per Izumi non era un problema berne uno in più: reggeva l'alcol piuttosto bene, e poi era abbastanza difficile ubriacarsi con della birra. Fino a che non si ricordò che sia Maya che suo fratello non lo reggevano affatto, e dopo due birre a testa e qualche shot si erano ritrovati a ridere senza freno di chissà che cosa, trascinando inevitabilmente con loro anche tutti gli altri. Mentre Maya e Ichi erano alle prese con una sfida a sasso-carta-forbici, con Hiroto e Ryuuji che facevano il tifo, Izumi si alzò per mettere un po' in ordine la tavola: vedere la sua migliore amica e suo fratello in quello stato era abbastanza spassoso, ma sapeva che il dopo-sbornia di entrambi sarebbe stato un delirio, e un po' le dispiaceva per Sakuma ed Endou. Certo, per Maya non sarebbe mai stato peggio di quella volta con Fujisaki, ma era comunque meglio evitare che ingerisse altri alcolici. Izumi ridacchiò al pensiero di quella strana serata, e, mentre la sfida passava ad un braccio di ferro, Paolo si alzò da tavola per raggiungerla:
-Faccio io la lavastoviglie, tu torna a sederti.-
-Sono tre bicchieri in croce, Paolo, ce la posso fare.-
Rise Izumi, ma Paolo non si scoraggiò e la obbligò a tornare seduta proprio mentre Maya ululava esultante:
-Ho vinto!-
-Mi hai fatto il solletico!-
-In amore e in guerra tutto è Tacito!-
Esclamò Maya, agitando la mano sul tavolo cercando il suo bicchiere.
-Lecito.-
-Che?-
Izumi rise, le mise tra le mani un bicchiere d'acqua e si spiegò:
-Volevi dire "tutto è lecito".-
Maya guardò nel vuoto per qualche secondo e annuì, portandosi velocemente il bicchiere alla bocca e, subito dopo, girando la testa verso Ichirota, che chiedeva la rivincita:
-Stavolta niente sollecito, sollevito, sol... Niente.-
-Va bene, ma vincerò lo stesso!-
E la sfida riprese.
La serata continuò tra le risate, aneddoti divertenti e la decisione finale di accendere la Wii e farsi una partita. Hiroto confidava nel particolare stato di Ichirota e Maya per puntare al secondo posto, ma si scoprì ben presto che Maya era troppo forte anche con qualche bicchiere di alcol in corpo, e si ritrovò inevitabilmente a venire sconfitto da lei e Paolo. Nel frattempo, Izumi e Ryuuji erano rimasti in cucina, a parlare. Era tanto tempo che non chiacchieravano solo loro due da soli, forse non accadeva addirittura da prima della famosa "fuga". Ma nonostante questo, Izumi non si sentiva affatto a disagio:
-Non ho ancora avuto occasione di chiedertelo, anche se ormai sono tornata da più di un anno... Com'è vivere da sposato e con figli?-
Ryuuji si rigirò il bicchiere tra le dita, mentre gli si formava un sorriso leggero sulle labbra:
-Non saprei come descriverlo... Senza dubbio diverso, soprattutto per Masaki. Da quando c'è lui la routine è cambiata completamente, e ormai non abbiamo neanche più il tempo di litigare!-
Izumi ridacchiò. Era certa che nonostante Makkachin fosse il ragazzino più in gamba che conoscesse, a casa doveva essere un incubo.
-E Hiroto? Come sta?-
Domandò poi, anche se sapeva che era una domanda delicata, vista la situazione che anche lui stava passando. Ryuuji si fece un po' più serio, ma anziché voltarsi a guardare Hiroto alzò gli occhi verso di lei:
-Mi chiedi se Margherita le manca, no?-
Ryuuji sospirò e Izumi gli mise una mano sulla spalla per calmarlo: tuttavia non si pentì di avergli fatto la domanda. Voleva saperlo sinceramente, soprattutto perché, da quando era arrivata un'inaspettata lettera dalla sua amica, aveva deciso di aggiornarla il più possibile su ciò che accadeva. Una possibilità che Izumi non le aveva lasciato, tre anni prima. Non ne aveva parlato con Ryuuji, si era confidata solo con Maya e, comunque, aveva preferito tenere la lettera per sé: non voleva dare a Maya altre noie, una fuga doveva essere stata più che sufficiente per lei.
- Immagino stia passando quello che ho passato io, e che stai passando tu... Ma non ne parla spesso, credo confidi nel fatto che tornerà, come hai fatto tu.-
Izumi si morse l'interno guancia, si sentiva in colpa per lo stato d'animo di Hiroto, anche se, probabilmente, Margherita avrebbe fatto lo stesso anche senza il suo cattivo esempio. Notando la brutta piega che stava prendendo la conversazione, Ryuuji cambiò argomento, proprio nel momento esatto in cui Ichirota si schiaffeggiò la mano in fronte con una forza tale che lo sentirono anche dalla cucina, maledicendosi per essersi fatto superare: gli sarebbe probabilmente rimasto il segno.
-Comunque... Ora dimmi un po', come convivere con la Meteora?-
Izumi fu grata di quella deviazione dal discorso precedente, anche se non poteva dire che andasse tutto bene: da quando erano andati a convivere, il loro rapporto aveva visto molti alti e bassi, e si stava rivelando più difficile di quando entrambi avessero pensato.
-Ci stiamo prendendo la mano, diciamo. Io ho preso a fare la lavastoviglie più spesso e lui ora si ricorda di alzare tavoletta in bagno. Andiamo a compromessi.-
Ryuuji rise, e prese a raccontarle di quando si era trasferito da Hiroto, e di tutte le piccole abitudini di lui che lo mandavano in bestia. Izumi ascoltò in silenzio, sorridendo di tanto in tanto, con il sottofondo delle maledizioni disperate di Ichirota, le urla di gioia di Maya e le risate da parte di Hiroto e Paolo. Sapeva che non mancava molto prima che i quattro dovessero tornare a casa, visto che alcuni di loro lavoravano anche il sabato, ma ora come ora non le importava. Voleva solo godersi del tempo con loro, solo qualche altra ora, solo un altro po'.
pubblicazione speciale solo per Lucychan109 che ha fatto la copertina💕
In tutta sincerità non mi piace granché come è venuta, ma contando che solitamente non riesco a "impormi" di scrivere lo considero un buon risultato. Okay, non proprio, ma una promessa è una promessa.
Tuttavia non tornerò a pubblicare presto, sicuramente non in questa storia, anche a causa di altre cose che ho in testa al momento e che spero di pubblicare questa estate...
Comunque! Ormai era un po' che non mettevo nulla, ma naturalmente i vostri commenti li ho letti e continuo a leggerli, scleri e minacce di morte compresi, quindi non preoccupatevi.
E voi, come state?
La quarantena vi fa impazzire? C'è qualche povera cristiana che ha l'esame?
a presto, Jade
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