Capitolo 5.

Io e Aria avevamo deciso di salire sul tetto, per nasconderci da occhi indiscreti e passare due ore tranquille.

"Perché non mi hai detto che ti piace Vincent? Ma poi da quanto? È perché non ti sei ancora dichiarata?" Gli dissi velocemente per poi scoppiare a ridere vedendo la sua faccia incredula. Non avevo mai parlato così velocemente davanti a lei e ai ragazzi, è questa cosa era nuova per lei. Va bene che ero silenziosa, ma se iniziavo a parlare poi non la finivo più.

"Calma Charlotte... il fatto è che lui lo sa già da un po', non so chi glielo abbia detto, ma lui non mi ha mai detto che ricambiava e quindi ho lasciato perdere.." Mi disse abbassando lo sguardo. Io le alzai il mento e le sorrisi.

"Tesoro allora hai fatto più che bene,è tranquilla arriverà quello giusto, datti tempo" le dissi dolcemente. Con Aria io riuscivo ad essere me stessa. È inconsapevolmente mi stava aiutando ad uscire da quel circolo vizioso che era la mia vita. Lei è i ragazzi stavano portando un piccolo spiraglio di luce nella mia vita, e di questo ne sarei sempre stata grata.

Qualche ora dopo ci ritrovammo in mensa tutti insieme, a chiacchierare tra noi.

"Toby ma in cosa dovevano aiutarti?" Gli dissi ricordandomi di quando l'ho rivisto per la prima volta. Aria e Vincent si ammutolirono All' istante e Toby sbianco. E io li guardavo sempre più confusa.

"Niente piccola stiamo organizzando una mega festa per capodanno a casa mia."  Mi disse Toby riprendendosi e sorridendomi.

"E cosa c'entra Harry?" Gli domandai confusa. E subito Vincent si intromise.

"Perché non lo volevamo, ma purtroppo dovrà esserci visto che lui è..."

"Visto che lui è un coglione popolare e ci serve, giusto Vincent?" Lo interruppe Toby fulminandolo e lui annui velocemente. Cambiarono discorso velocemente... Ma io avevo già capito che c'era qualcosa di cui mi tenevano all'oscuro e sarei riuscita a scoprirlo primo o poi. Ma poi eravamo solo a gli inizi di ottobre e iniziavano a pensarci da adesso? Certo che ho degli amici proprio strani....

SABATO POMERIGGIO

È volata un altra settimana di studio finalmente ed era arrivato di nuovo il sabato. Ovviamente come ogni fine settimana stasera c è una festa. Aria venne a casa mia per pranzare insieme, e il pomeriggio sarebbero venuti pure i ragazzi, per poi la sera andare tutti insieme con la macchina di Toby. Perché si, Toby era il più grande tra di noi. Anch'io avevo la macchina, ma non mi andava di prenderla, visto che avevo intenzione di ubriacarmi stasera. Ne avevo bisogno.

Come sempre la festa era stracolma di studenti presi Aria per mano e la trascinai con me davanti il tavolo degli alcolici, indecisa su cosa prendere per prima.

"Charlotte capisco che vuoi ubriacarti, ma per me sarebbe la prima volta che bevo e quindi non saprei da dove iniziare.." Mi disse timidamente.

"Tranquilla Aria ci penso io" Gli dissi facendogli l'occhiolino. Adocchiai due bottiglie ancora piene e le presi al volo trascinando Aria verso i ragazzi seduti sul divano.

Qualche ora dopo mi ritrovai con Aria sopra un tavolino a scatenarci e ridere come pazze. Inutile dire che eravamo già ubriache perse e avevamo gli occhi di tutti addosso visto che ci strusciavamo tra noi.

"Ragazze penso che sia arrivato il momento di scendere da lì.." ci disse Vincent guardandoci male, assecondato da Toby.

Protezione.

Quei due ragazzi volevano soltanto proteggerci, eravamo così legati noi quattro e ne ero felice. Ma io volevo divertirmi e dimenticare e quindi quando Vincent afferrò Aria per farla scendere e Toby cerco di fare lo stesso con me, io mi allontanai. Solo che nel modo di farlo senti mancarmi la terra sotto i piedi, ma prima che potessi cadere con il sedere per terra due forti braccia mi afferrarono al volo... È una voce bassa e roca, che avevo avuto il piacere di sentire solo una volta, mi sussuro all'orecchio.

"Dovresti stare più attenta a dove metti i piedi, io non sarò sempre lì, pronto a salvarti" Mi disse Harry dolcemente. Quelle sue parole ebbero un impatto forte per me. Ci guardammo negli occhi per non so quanto tempo, quando una voce, ci fece staccare all'istante.

"Piccola Char la mamma non ti ha insegnato che non si rubano i ragazzi altrui?" Mi disse colei che un tempo era la mia migliore amica. Io le mandai un occhiataccia per poi fargli il medio e allontanarmi da lei, e da Harry.

Raggiunsi velocemente i miei amici e decidemmo che per quella sera ci eravamo divertiti abbastanza, Toby ci lascio ognuno a casa propria.

Svegliarsi il lunedì mattina era sempre una tortura, in più pioveva a dirotto e dovetti per forza prendere la mia amata Range Rover per dirigermi a scuola. Parcheggiai velocemente davanti all'entrata e vari studenti ammiravano la mia bella macchina, e si sorpresero quando videro scendere me. Io sorrisi e guardandomi intorno incrociai lo sguardo con un paio di occhi verdi. Lo squadrai dall'alto fino in basso per poi soffermarmi sulle sue labbra, che si erano alzate mostrandomi un sorriso meraviglioso. Lo guardai un ultima volta e raggiunsi i miei amici nel nostro ormai muretto, e finalmente fumarmi una sigaretta prima di queste interminabili 6 ore di lezione. La sfiga era dalla mia parte perché oggi avevamo educazione fisica, e insieme alla nostra classe c'era quella dei miei due amici e dovevo sopportarmi pure Louis, Harry e la vipera Ginevra. Non poteva andare peggio di così. Io e Aria ci stavamo cambiando nello spogliatoio quando una voce mi blocco all'istante.

"Ma non ti vergogni ad indossare i leggings visto tutto il grasso che ti ritrovi?" Mi disse Ginevra sorridendomi. Io la ignorai.

Ignoranza.

A volte le persone aprivano bocca solo per far prendere aria. Non connettono mai il cervello alla bocca, perciò dicevano stupidaggini. Ed era meglio ignorarli. Tanto non avrebbero mai smesso. E si sa che, ignorando una persona, si arrabbierà ancora di più. Davanti a certa ignoranza, dobbiamo essere sempre più furbi.

Io e Aria uscimmo dallo spogliatoio e i ragazzi iniziarono a fischiarci appena ci videro, Aria arrossì violentemente e io feci finta di nulla. Non ero mai stata così grassa, come aveva detto la vipera. Avevo tutte le forme al punto giusto, il fatto è che lei era invidiosa, perché lei era piatta e io no. Il professore ci divise a noi ragazze in due gruppi per poter giocare a pallavolo. Dopo più di mezz'ora non mi accorsi che Ginevra aveva appena schiacciato e non feci in tempo a spostarmi, che la palla mi colpì in piena faccia e caddi a terra con un tonfo. Tutti si ammutolirono e Aria venne  da me insieme alle altre. Mi chiesero se stessi bene, se potevo alzarmi, ma io continuavo a guardare Ginevra rossa in viso, e mi alzai velocemente andando verso di lei, arrabbiata più che mai, sperando che nessuno mi ostacolasse.

***
SPAZIO AUTRICE

Rieccoci!!! Cosa immaginate che succeda dopo? Il prossimo capitolo è già pronto,e non vedo L ora di pubblicarlo. Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo,tanto quanto a me.
Alla prossima.
-Ile❤️

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