Capitolo 21
Io ed Harry come era ormai di nostra abitudine ci ritrovammo insieme a guardare il mare. Lui sembrava perso tra i suoi pensieri, ed io lo guardavo. Lui sentendosi osservato, mi guardò sorridendomi. Ed io ogni volta in quello sguardo mi ci perdevo, ed il suo sorriso mi faceva scoppiare il cuore di gioia. Come può una persona fare tutto sto effetto? Io che mi ritenevo ormai fredda, incapace di provare sentimenti, quando lui è arrivato mi ha fatto ricredere su tutto.
"Devo chiederti una cosa.." mi disse all'improvviso sviando il mio sguardo.
"Dimmi" dissi cercando di non pensare al peggio. Sperando non abbia scoperto di Caleb.
"Parlami del tuo passato" mi disse lanciandomi un occhiata e prendendomi la mano, intrecciandola alla sua. Ed io mi avvicinai ancora di più fissando il mare.
Non mi piaceva raccontare il mio passato, non volevo essere giudicata. Eppure quando iniziai a parlare nemmeno me ne resi conto. Le parole uscirono da sole... Gli parlai delle corse, di Ginevra, del bullismo e scoppiai a piangere e lui rimase in silenzio abbracciandomi e a raccogliere ogni mia lacrima.
"Ti prometto che nessuno ti farà più passare tutto ciò, avendo me al tuo fianco." Mi disse prendendomi il viso tra le mani. E lo baciai. Ogni volta i nostri baci esprimevano tutte le emozioni di quel momento. Ed io ne ero grata. Non mi aveva giudicata anzi, mi aveva ascoltata, aveva reso un po' del mio dolore suo, e ha raccolto le mie lacrime, solo come una persona che ama sa fare. E non importa se non l'abbiamo ancora ammesso, ma noi non abbiamo bisogno delle solite parole, delle solite etichette, a noi bastano le nostre emozioni, il modo in cui ci guardiamo, ci baciamo. Noi sappiamo, e ci basta questo.
IL GIORNO DOPO
Come ogni sabato Toby ed Harry organizzavano una festa, ed io decisi di vestirmi comoda perché volevo passare una serata tranquilla, senza esagerare con l'alcool. La sera arrivo in fretta e ci ritrovammo tutti per terra in cerchio a ridere e scherzare bevendo una birra. Fin quando Louis non ebbe l'idea di giocare ancora una volta ad obbligo e verità. Io ero seduta al centro e ai miei lati avevo Derek e Aria. La tensione tra i due riuscivo a sentirla bene, sapevo che qualcosa non andava. Ma cosa? Mi avvicinai ad aria per sussurrargli all'orecchio.
"Che succede?" Gli dissi più piano che potevo lei mi sorrise.
"Nulla Char, sono un po' confusa e tuo fratello non l'ha presa bene" mi disse lanciandogli un occhiata. Ed io la capivo. Quel coglione del suo ex fidanzato era tornato, e lei adesso aveva dei dubbi. Ma non per il sentimento che provava per mio fratello, ma per ciò che potesse fare Caleb scoprendolo. E rabbrividì al solo pensiero. Gli avevo detto di stare lontano da lei, ma non mi sembrava sincero. Strinsi la mano di aria, e con l'altra libera colpi mio fratello che mi guardò male.
"Ma che fai?" Urlò.
"Sei un cretino, invece di rassicurarla, la ignori?" Gli dissi arrabbiata. Lui capi immediatamente, e da cucciolo bastonato si alzò e prese aria trascinandosela. Quei due mi faranno diventare ancora più matta.
"Harry ti obbligo a chiuderti in stanza con Charlotte fino a domani" disse Louis e io mi girai verso di lui confusa. Diceva sul serio? Non che mi dispiacesse però..
Harry si alzò sorridente avvicinandosi verso di me e porgendomi la mano per farmi alzare e io la strinsi. Ci incamminammo fino alla sua stanza, e lui chiuse a chiave. Harry si sdraiò nel suo letto e io mi sedetti nella sedia girandomi tutto il tempo. C'era silenzio tra noi, un silenzio che parlava.
"Perché Caleb è venuto da te?" Mi chiese all'improvviso Harry facendomi bloccare di colpo. Gli davo le spalle ma sentivo il suo respiro affannoso, segno che era nervoso, ed io non avevo il coraggio di girarmi. Cercai in tutti i modi di usare una scusa plausibile, ma sapevo che lui avrebbe capito che io stavo mentendo. Sospirai e mi girai verso di lui che era già a un passo da me, ed io non l'avevo nemmeno sentito.
"Nulla di importante" dissi guardando tutto all'infuori dei suoi occhi. Lui prese il mio viso tra le mani e si avvicinò ancora di più ringhiando.
" Dimmelo Charlotte, oppure vado direttamente da lui e me lo faccio dire con la forza!" Dire che era arrabbiato era poco, non l'avevo mai visto così, e questo non mi piaceva. Non mi piaceva nemmeno mentirgli, ma dovevo farlo, bastavo già io con tutti i casini che portavo addosso. Incapace di dire un'altra frase, di muovermi, lui indietreggiò guardandomi deluso. Ed io non volevo che lui mi guardasse così, non potevo permetterlo. Non potevo permettermi di perderlo, per i miei casini. Mi avvicinai a lui, e mi fermò alzando la mano.
" Mi dispiace Harry, se potessi te lo direi, ma non voglio che anche tu faccia parte dei miei casini..." Lo guardai sospirando e lui si girò a guardare fuori ed io mi avvicinai a lui abbracciandolo.
" Promettimi che qualunque cosa, tu verrai da me, così io possa aiutarti" mi disse stringendomi a se. Io annui.
"Allora cosa facciamo fino a domani?" Gli chiesi sdraiandomi sul letto, e lui con un salto si mise accanto a me abbracciandomi.
"Se vuoi possiamo stare così" mi disse stringendomi più a se, ed io alzai la testa verso lui, e lui mi stava già sorridendo. Avvicinai piano piano il mio viso a lui, fin quando le nostre labbra non si sfiorarono.
"Se continui a guardarmi così, io non posso resisterti.." mi disse leccandosi le labbra ed io sorrisi un ultima volta prima di premere le mie labbra contro le sue. Ogni volta mi rendevo conto quanto erano morbide le sue labbra. Lui senza staccarsi da me, mi fece sdraiare con la schiena per mettersi sopra di me, tenendosi con le braccia per non schiacciarmi. Il bacio da lento e dolce, divento passionale. Le sue mani erano ovunque su di me, ed io strinsi i suoi capelli. Un ringhio uscì dalle sue labbra, e mi allargò le gambe per posizionarsi meglio. Nemmeno la mancanza di fiato, riuscì a separarci. Strattonai la sua camicia, e lui si staccò solo un attimo per togliersela, per poi riattaccare le sue labbra alle mie. Ed io lo sentivo. Sentivo come lui mi voleva, e lo stesso valeva per me.
"Sei sicura piccola?" Mi chiese accarezzandomi la guancia ed io annui. Mi levai velocemente la maglietta e i jeans e stessa cosa fece lui, eravamo ormai nudi, e lui mi guardava leccandosi le labbra e stessa cosa feci anch'io con un sorrisetto malizioso. Si abbassò nuovamente sulla mia bocca, e posiziono la sua punta sulla mia entrata, ma un paio di colpi violenti alla porta, ci fece staccare immediatamente. Sbuffammo entrambi e ci rivestimmo. Harry andò ad aprire la porta più incazzato che mai.
"Che cazzo vuoi?" Disse arrabbiato, ma una persona si buttò tra le sue braccia, in una vera crisi di pianto.
SPAZIO AUTRICE
Ed eccoci qui! Piano piano tutto sta prendendo forma, ancora e ancora. Scrivere l'ultima parte non è stata facile, chi pensate sia la persona che l'ha interrotti? Potete arrivarci.
Cosa ne pensate?
Alla prossima.
-Ile.❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top