Capitolo 2.

Calci.
Pugni.
Lacrime.
Urla.

Mi svegliai di colpo con le lacrime.
Pensavo di essermene liberata dopo le varie sedute dallo psicologo. Ma gli incubi erano tornati, più forti di prima, e io non sapevo più che fare.

Come ogni mattina mi misi leggermente un po' di matita sugli occhi, e il correttore per coprire le occhiaie che mi accompagnavano ormai da anni.

Arrivai davanti al cancello in ritardo, ma me ne importava ben poco.. Andai nel solito muretto per fumarmi una sigaretta prima di affrontare questa giornata che non era iniziata proprio nel migliore dei modi.

Sentivo delle risate che si stavano avvicinando proprio nel punto in cui ero io, e vidi spuntare due ragazzi. Uno di questi era proprio il ragazzo dagli occhi verdi che mi fissava da quando avevo messo piede in questo college. Si bloccarono appena mi videro è l'altro ragazzo mi sorrise.

"Mi dispiace disturbarti, ma mi chiedevo se avessi da accendere" Mi disse il ragazzo più basso.

Io annui e gli passai l'accendino scendendo dal muretto, per poter scappare via il prima possibile.

"Io sono Louis e questo ragazzaccio qui è il mio migliore amico Harry" Mi disse il ragazzo basso per poi passarmi l'accendino.

Io accennai un piccolo sorriso per poi iniziare a incamminarmi verso la mia lezione, ma mi bloccai quando sentì urlare.

"Tu come ti chiami?"

Mi girai verso Louis e gli dissi velocemente "Charlotte" per poi correre via.

Adesso sapevo come si chiamava colui che mi fissava sempre, e che come me, era rimasto in silenzio tutto il tempo.

Harry.

Un semplice nome. Il nome di una persona che inconsapevolmente sarà colui che ti cambierà la vita. Nel bene e nel male.

Dopo tre interminabili ore mi ritrovai di nuovo in quella enorme mensa con ai lati Vincent e Aria che parlavano di non so cosa. Ci sedemmo in un tavolo in disparte, per richiesta mia e ci sedemmo.

"Charlotte posso farti una domanda?"

Annui velocemente ad Aria e cercai di prepararmi mentalmente per quello che avrebbe potuto chiedermi.

"Perché sei andata via dalla tua città? Io amo la Sicilia è mi piacerebbe un giorno andarci."

La guardai e lei aspettava con ansia una mia risposta.

"Aria non mi sembra il caso..." disse Vincent sorridendomi timidamente. Io sospirai.

"Semplicemente mi sentivo soffocata e avevo bisogno di ricominciare lontano da tutto e tutti." Ammissi cercando di trattanere le lacrime.

Passato.

Ogni volta che ci ripensavo era come una pugnalata al cuore. Certi dolori, certe mancanze, sono difficili da superare. Ma in questi mesi ho capito che scappare non è mai una buona idea, ma era l'unica cosa per non rovinarmi ancora di più la vita.

"Mi dispiace Charlotte non volevo farti stare male... Ma sappi che se hai bisogno di qualunque cosa io sono qui" mi sorrise e mi prese la mano dolcemente. Io annui sorridendogli timidamente.

"Bellezza sai che puoi contare anche su di me, anche se hai bisogno di sfogarti un po'." Mi disse ammiccando Vincent. Dopo tale risposta il poverino ricevette due schiaffi in testa da me e Aria per poi scoppiare tutti e tre a ridere.

Le ultime ore passarono velocemente e ad aspettarmi all'uscita c erano coloro che ormai potevo considerare amici. In queste settimane che ci conoscevamo non mi hanno mai forzata nel parlare... E sono grata di questo, ma penso che parlarne con loro, sia la cosa più giusta. Sarebbe un passo in più verso la luce.

Oscurità.

Il buio faceva parte della mia vita da sempre. Erano pochi i momenti dove vedevo la luce in fondo al tunnel, ma durava un secondo, e poi tornavo a non vedere niente. Potevo solo sentire il mio respiro e il mio battito accelerato.
Nel mio futuro riuscivo a vedere solo l'oscurità, ma inconsapevolmente c'era qualcuno vicino a me, che avrebbe portato la luce tanto desiderata, senza mai farmi più rimanere in quel buio che mi mette ansia.

Un paio di settimane dopo.

Avevo raccontato gran parte della mia vita a coloro che mi erano stati vicini fin dal primo momento che avevo messo piede in questa città, in questo college. Mi fidavo di loro, ed era bello potersi fidare nuovamente di qualcuno, senza aver paura di essere ferita ugualmente. Grazie ad Aria e Vincent gli incubi sembravano di nuovo essere spariti, ma sapevo che sarebbero tornati, ma questa volta avevo qualcuno accanto, in grado di farmene dimenticare. Arrivata davanti il cancello vidi i miei due amici sopra il muretto a ridere tra loro e li raggiunsi velocemente, non accorgendomi però di un altra persona al loro fianco che li guardava malissimo.

"Avanti ragazzi dovete aiutarmi per forza" disse il ragazzo sconosciuto che io personalmente non avevo mai visto parlare con i miei due amici.

"Toby io ti aiuterò, ma sappi che se poi Styles verrà a rompermi i coglioni a me, ti uccido con le mie stesse mani."

Non avevo mai visto Vincent usare quel tono con qualcuno, nonostante il suo essere così scemo, con me era sempre stato dolcissimo, e vederlo arrabbiato era una cosa nuova per me.

"Interrompo qualcosa?" Dissi timidamente accendendomi una sigaretta.
I miei amici e il nuovo ragazzo Toby si girarono e mi sorrisero.

"Charlotte lui è Toby un mio amico, Toby lei è Charlotte la mia migliore amica, ed è off-limit" disse aria sorridendomi. Era da quando l'avevo conosciuta che in qualche modo diceva a tutti di starmi lontana e questa cosa non so se mi faceva piacere o meno. Ma iniziai a ridere e misi un braccio sulla sua spalla .

"Aria non c'è bisogno di terrorizzare tutti, so già benissimamente farlo da sola." Gli dissi lasciandole un bacio in guancia e staccandomi da lei. Toby incrocio i suoi occhi azzurri nei miei castani e rimasi paralizzata nel suo sguardo, che mi ricordava qualcuno.

"Davvero un bel nome per una ragazza così bella come te" Mi disse Toby prendendo la mia mano e baciandola. Io mi scansai velocemente.

"Sai il mio cane si chiamava Toby, per caso sei un suo parente e non lo sai?" Gli dissi sorridendogli . Aria e Vincent scoppiarono in una risata e Toby rimase scioccato non aspettandosi una risposta del genere.

"Avanti Toby andiamo che facciamo tardi per l'allenamento " Vincent lo tiro dal braccio per poi allontanarsi facendomi un occhiolino. Io e Aria ci dividemmo perché avevamo lezioni diverse. Ci saremmo incontrati tutti in messa tre ore dopo e io già non vedevo l'ora. Non potevo più fare a meno di loro.

***
SPAZIO AUTRICE

Ecco a voi il secondo capitolo. Come è già successo più di una volta tanto tempo fa,credevo di non riuscire a scrivere perché L ispirazione non arrivava,ed invece eccomi qui. Io non so voi ma per adesso la mia ispirazione deriva da una canzone in particolare,che è riuscita a far breccia nel mio cuore e nel quale scrivo i capitoli ascoltandola. Dandy turner- Sei bella come Roma.
Io amo questa canzone. Però ritornando a noi,se la storia vi piace lasciate una bella stellina e commentate.
Alla prossima.
Ile.❤️

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