Jace non capiva proprio le ragazze.
Specialmente Annika.
Lei rappresentava il suo rompicapo preferito, fin dai primi istanti in cui l'aveva conosciuta.
Allora era solo una bambina, con le ginocchia ossute e gli occhi grigi che facevano trasparire ogni sua emozione.
Con il tempo, aveva imparato a leggere quegli occhi, e si era innamorato della storia che raccontavano.
Già, perché se Annika riusciva a perdersi fra le pagine di un libro per interi pomeriggi, lui sarebbe stato capace di rimanere ad osservarla per giorni interi, senza averne mai abbastanza.
Gli piaceva Annika, gli piaceva ciò che riusciva a scorgere in lei.
Gli piaceva guardare i suoi occhi e vederne all'interno il suo riflesso.
E poi c'era il suo sorriso che, in qualche modo, era sempre più bello quando era lui a farglielo spuntare.
E ci provava, continuamente, in tutti i modi.
Annika... era il libro che non si sarebbe mai stancato di leggere.
Certo, a volte si feriva con le sue pagine, quando le girava troppo in fretta e addirittura le strappava.
E allora lui doveva mettersi lì, con un po' di scotch, e rimettere insieme le due parti.
Eppure gli piaceva farlo, gli piaceva quel libro un po' strappato, perché lo rendeva affascinante e sempre nuovo, nonostante odiasse le ferite fatte dalla carta.
Ma quella ferita bruciava più che mai, e non riusciva ad arrestare il sangue che continuava a sgorgare, senza sosta.
Prima o poi sarebbe morto dissanguato, se non l'avesse trovata di nuovo. O se lei non gli fosse andata incontro.
Annika, il libro che ancora non aveva finito di leggere.
E di amare.

***

Aveva pensato a lei, quando aveva visto quel ciondolo.
Era bello, ed incredibilmente raffinato.
Era rimasto ad osservarlo finché Chris non lo aveva tirato per una manica, prendendolo in giro.
Prima di addormentarsi, quella notte, aveva ripensato al ciondolo.
Sì, le sarebbe piaciuto incredibilmente. Questo lo sapeva.
Ma non pensava che l'avrebbe sconvolta in quel modo, che addirittura potesse baciarlo.
Non che questo fosse un male: desiderava Annika da una vita, ed il fatto che lei lo avesse baciato lo aveva riempito di gioia.
Finalmente un chiaro segnale sui sentimenti che provava nei suoi confronti!
Eppure... quando se ne era andata via correndo, gli aveva fatto male.
Perché, si chiedeva, perché se ne è andata?!
Anche quando si era arrampicato sull'albero lo aveva ignorato.
Che fosse arrabbiata perché finalmente si era lasciata andare?
Per la prima volta da quando la conosceva, non era riuscito a decifrare Annika.
E questo faceva incredibilmente male.