two.

L'ansia lo stava divorando vivo.
Il resto della serata non aveva fatto altro che pensare a quel ragazzo dai capelli color oro che aveva incontrato sulla collina, torturandosi le dita e sentendo lo stomaco in subbuglio.

'Non sono una cazzo di ragazzina adolescente, non posso credere di poter provare queste stupide sensazioni'

Eppure, anche se non voleva ammetterlo, Brian dava molta importanza ai piccoli particolari.
Percepiva i cambiamenti nell'umore delle persone, avendo una grande empatia.
Riusciva a sintonizzarsi con le emozioni delle persone.

E ogni sensazione per lui era fondamentale.
Lo sentiva, il suo cuore che batteva più velocemente quando pensava al ragazzino dagli occhi celesti.
Sentiva il viso scottare, e un piccolo sorriso si formava sulle sue labbra.

'Abbiamo solo guardato le stelle insieme. Perché mi sento così?'

Non sapeva darsi una riposta, ma quando il sole era ormai tramontato si diresse verso la collina, mordicchiandosi il labbro inferiore, mentre cercava di calmarsi.

Salì in silenzio sulla collina, trovando già la figura di Roger seduta sul prato, con la testa in su.

Sempre in silenzio si sedette vicino vicino a lui, mormorando un semplice 'ciao' .

"Ciao Brian!"
Il ragazzino sembrava molto felice.
Ammirarono le stelle insieme, fin quando il biondo interruppe il silenzio.
"Brian, mi indichi qualche costellazione?"
Il riccio sorrise.
"Certo..Guarda quella per esempio. Si chiama Cassiopea, ed è formata da cinque stelle. Si può osservare in estate, è più facile vederla quando la notte è serena, poco ventosa.
Cassiopea era una regina della mitologia greca, bella e vanitosa.
A causa della sua superbia e invidia fu trasformata dopo la sua morte in una costellazione, posta vicino alla stella polare, così da essere condannata per sempre a girare intorno al polo celeste..."

Roger osservò la costellazione indicata dal dito del riccio, per poi voltarsi a guardarlo e sorridergli.

"È così bella..."
Brian sorrise e poi lo osservò.
"Già. Davvero bello..."
Sussurò, ancora guardandolo.

Roger arrossì, per poi sorridere ancora e tornare a osservare le stelle.
"Qual'è il tuo colore preferito?"
Brian lo guardò, per poi rispondere.
"Il blu. Il tuo?"
"Il nero"

Brian adorava proprio quello, conoscere i minimi particolari di una persona, sapere le cose più banali ma allo stesso tempo fondamentali.

Scoprì presto che il gusto preferito del gelato di Roger era nocciola, mentre il suo cioccolato, e scoprì che il ragazzino non sapeva nuotare, ma aveva proposto a Brian di insegnargli ad andare in bicicletta.

Per tutta la notte avevano guardato le stelle e i loro visi, illuminati solo dalla luna. Avevano conosciuto le piccole sfaccettature dei loro caratteri, caratteristiche impercettibili.

"Sai Bri, a me piace suonare la batteria"

Brian sorrise.
"Davvero? Io suono la chitarra! Qualche volta mi farai sentire come suoni?"
Il biondo annuì sorridente, poi ebbe un'idea.

"Che ne dici se domani facciamo una passeggiata al parco e poi torniamo qui sulla collina per osservare le stelle? Potremmo conoscerci ancora meglio!"

Il cuore di Brian fece una giravolta.
"Certo! Ci vediamo domani alle 20 al parco in periferia"
"Va bene. A domani, Bri"
"A domani, Rog"

Brian sorrise, ma gli sorrisero gli occhi, e anche qualcosa dentro di lui sorrideva.

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