ten.


'Stava parlando di me, ecco perché sorrideva...'

Roger cambiò espressione, sorridendo mentre Brian passava le sue lunghe dita sulle lacrime che continuavano a sgorgare.

"Non piangere...Sai che non ti avrei mai tradito...Io...Sono innamorato di te , com'è che non capisci? Non riesco nemmeno a immaginare di tradirti..."

Ed era vero, Brian non sarebbe mai riuscito a baciare altre labbra.
La monogamia poteva anche fare paura, ma oltre ad essere empatico, Brian riusciva ad essere attratto solamente dalla persona che amava.
Il suo cuore si intrecciava con quello di Roger come farebbero due mani, riuscendo a captare ogni emozione del ragazzo.

Si sentiva anche leggermente offeso, perché Roger non aveva piena fiducia in lui, e questo lo ferita.

Alzò gli occhi da terra.
''Davvero credevi che ti avessi tradito?..."

"Brian io..."
Altre calde e sofferenti lacrime arrivavano al mento di Roger per poi cadere al pavimento come dei torrenti sottili che sfociavano in mare.

"Io mi fido di te, Roger..."
Il riccio sentiva il suo cuore soffrire alla vista del ragazzo mentre piangeva, ma non aveva la forza di andare ad abbracciarlo.

"A-Anche io"
La sua voce era rotta dal pianto, e Brian capì che un ricordo doveva essere venuto in mente a Roger, che piangeva con occhi assenti.
Un ricordo doloroso e tagliente, perché le lacrime aumentarono e il corpo del ragazzino era scosso da fremiti.
Vide il suo labbro inferiore tremare, e le lacrime scorrere copiosamente fino bagnare del tutto le sue guance.

Perché offendersi, quando il proprio ragazzo sta ricordando qualcosa che è meglio dimenticare?
Brian non sapeva tutto del passato di Roger, così lo abbracciò, scordando il rancore.

Lo portò sul divano facendolo sedere accanto a lui.

"Rog...Piccolo...Ti prego, dimmi tutto quello che vuoi, dimmi quello che ti fa soffrire. Non sono arrabbiato con te...
Ti amo, vorrei solamente farti stare bene"

Strinse Roger tra le sue braccia, sentendolo fragile e completamente indifeso.
Il ragazzo iniziò a piangere rumorosamente, non riuscendo a trattenere i gemiti.

"Piangi, sfogati quanto vuoi Rog"
"B-Brian..."

Venne scosso da un fremito.
"A-Anni f-fa avevo appena p-pr-preso la patente..."
Singhiozzò
"Portavo m-mia sorella a f-f-fare qualche p-passeggiata..."

Brian lo strinse al suo petto più forte, sentendo la sua maglietta bagnata dalle lacrime del suo ragazzo.

"U-Un giorno f-feci un incidente. L-Lei sbattè f-forte la t-testa"

"Rog..."
"Stai bene?! Chiamo un'ambulanza, aspetta. Non morire, ti prego, non morire..."

"R-Rog, l'hai chiamata?"
"Certo, loro arriveranno e tu vivrai..."
"Non è vero..."
"Ti fidi dei dottori, piccola?"
"N-No..."
Roger la guardò, mentre il sangue scolava dalla sua fronte.
"Io mi fido di te, Roger"

Chiuse gli occhi, e Roger sussultò.
L'ambulanza arrivò, ma lei aveva ragione.
Non si fidava dei dottori.
Roger non vide mai più gli occhi azzurri della sorella, non vide mai più i suoi capelli biondi e le sue guance rosse.

"E m-m-morì"

Brian stava piangendo, ma baciò sulla testa il ragazzo.
Lo avvolse tra le sue braccia come meglio poté, mentre gli accarezzava i capelli e sentì i singhiozzi del biondo diminuire.

"Ormai ho passato i-il lutto. Sto bene, B-Bri"

Lo guardò negli occhi verdi, e lesse tutta la tristezza che gli aveva trasmesso.
Pensò che  vedere piangere la persona che si ama in quel modo debba essere molto triste, così baciò dolcemente Brian, abbracciandolo e sentendolo più rilassato.

"Grazie, Bri"

Brian fece un debole sorriso.
"Ti amo..."
Vide il sorriso di Roger farsi spazio tra le lacrime.

"Anche io"
Sussurrò il minore.

Dormirono abbracciati, quella notte, e Brian restò svegliò molte ore a pensare a quella storia, accarezzando e guardando il suo Roger.

Sfiorò le sue labbra soffici con le dita, contemplando tanta bellezza.

Capì che non ci si accorge molto spesso di quando dolore nasconda una persona.
A volte basta una semplice frase per risvegliare mostri spaventosi.
A volte basta un semplice sguardo.
A volte degli occhi si riempiono di lacrime calde invontariamente, e quasi automaticamente, scatenano un temporale dentro un'anima.
E la maggior parte delle volte, fare stare meglio una persona che combatte con dei mostri è difficile.

Ma Roger stava bene.
Lo si capiva dal volto sereno con il quale dormiva, e da come accarezzava involontariamente i ricci scuri del suo ragazzo.
Aveva qualcuno che si sarebbe per sempre preso cura di lui,  qualcuno che era innamorato di lui

Non è forse questa, la cosa importante?

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