Capitolo 27.
La lezione si concluse e tra riflessioni, pentimenti, voglia di alzarmi e di andare via da quella stanza, occhiate di Noemi e lo sguardo interrogativo di Ale, realizzai che prima avrei sistemato quella situazione e prima tutto sarebbe finito. I problemi che si erano creati in seguito all'arrivo di Ethan mi stavano torturando e, per poter continuare a vivere con tranquillità e felicità, dovevo chiarire la questione prima con Noemi, poi con Ethan.
Mi alzai subito dal mio posto, dopo aver afferrato la mia borsa, e raggiunsi la mia amica che se ne stava già uscendo dalla stanza, senza aver nemmeno salutato Ale che in quella storia non c'entrava assolutamente nulla.
<< Noemi>> la chiamai non appena uscii dall'aula.
Non si voltò nemmeno, anzi, sembrava davvero determinata a voler uscire dall'edificio per tornarsene a casa il prima possibile..
<< Noemi>> la raggiunsi, ma lei guardava in avanti, continuando a fingere che io non fossi là.<<Potresti fermarti anche solo per un secondo. Ho bisogno di parlare con te di una cosa molto importante>>
<< Non ho bisogno delle tue parole. I fatti sono evidenti.>>
<< Fatti che ti ha raccontato Tina, certo. Ma tu non sai come sono andate le cose e che cos'è successo esattamente in passato tra noi due. Noemi, ti chiedo solo di darmi ascolto, nulla di più. Poi se vorrai ignorarmi, insultarmi, o quello che vuoi tu, potrai farlo senza alcun problema. Ti prego. >> cerca di spiegare mentre lei continuava ad aumentare il passo.
<< Cosa c'entra il passato?>>
<< Se ti fermi, magari riesco a spiegarti>> le dissi.
<< Daisy, sai che determinate cose mi danno fastidio, come il fatto che tra noi due non ci sia massima sincerità. L'amicizia è un bene reciproco, diceva Aristotele, che tra noi due sembra essere scomparso. La sincerità viene prima di tutto ed è dimostrazione di rispetto. >> nei suoi occhi quasi neri, riuscii a leggere la rabbia che si stava lentamente impossessando del suo corpo. << Non riesco a capirti. Per niente. Ti ho aiutata, Daisy. Ti sono stata accanto in uno dei periodi più brutti della tua vita. Non eri tu quella che aveva tanta paura di fidarsi delle persone? O che temeva di essere tradita per un'altra volta? Mi sembrava di averti fatto capire che non c'è cosa più importante di una fiducia reciproca tra due persone che si vogliono veramente bene, ma a quanto mi sbagliavo. La situazione è davvero divertente. La persona che aveva paura di essere tradita, sta tradendo. Pensavo di essere la tua migliore amica proprio per questo. Non merito di essere trattata in questo modo, non dopo tutto ciò che abbiamo passato. Errare è umano, ma tu hai proprio esagerato.>>
<< Parliamone, ti prego>> la scongiurai.
<< Parlare di cosa, Daisy? La situazione è già che chiara. Ti sei dimostrata per ciò che sei. Hai tradito me, che sono la tua migliore amica. Sai bene quanto sia rimasta affascinata da Ethan e da quanto impegno ci stia mettendo per farmi anche solo notare da lui, eppure non t'importa. Ieri sera, hai pensato solo a te stessa, senza tenere in conto il fatto che agendo in quel modo, avresti potuto far soffrire qualcuno. Un qualcuno al quale devi molto. Non saresti qui, ne senza di me, ne senza Ale. Staresti ancora nel tuo piccolo angolino della stanza a pensare al passato e ad avere paura di qualsiasi persone che ti si avvicini.>>
Ogni parola che usciva dalla sua bocca, sembrava un pezzo di vetro che veniva scagliato contro la mia pelle. Noemi aveva ragione, la sua reazione era più che giusta. Non sapevo cosa dire e come giustificare il tutto! Era giunto il momento di dirle la verità, il passato. Dovevo raccontarle tutto ciò che era successo con Ethan, nella speranza che la situazione potesse sembrarle un po' più chiara.
<< Possiamo andare a parlarne da qualche parte? Tipo al bar?>> domandai.
<< Ancora? Ti ho già risposto, Daisy>>
<< Ti prego. Ho delle cose molto importanti da dire.
Ascoltale e basta. Poi deciderei tu che cosa fare>>
Lei si guardò attorno, nella speranza di poter sviare da un momento all'altro, ma alla fine annuì :<<Va bene, ma non ho molto tempo libero perché i miei genitori sono venuti a trovarmi e mi stanno aspettando per pranzo. >>
Mi sarei accontentata anche di quei dieci minuti. Mi sarebbero bastati per raccontarle la mia situazione e magari sperare che capisse le mie ragioni.
Non aggiunse altro, se ne stette zitta fino a quando non arrivammo nel nostro solito bar e ordinammo una cioccolata calda a testa:<< Tina mi ha detto di avervi visti fuori dal locale... è vero?>>
<< Sì, ha detto la verità. Ma ti ho chiesto di venire qui per poterti raccontare come sono andate effettivamente le cose, in particolare nel mio passato.>>
<< Avanti, ti ascolto>>
Cominciai dal principio, le dissi di quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la fiducia nelle persone del quale le avevo parlato tanto tempo prima, del nostro speciale rapporto di amicizia, delle nostre serate passate ad ammirare le stelle, di come le cose fossero cambiate a causa di un piccolo malinteso, di come fosse tornato a far parte della mia vita improvvisamente, sconvolgendola, di come più volte avesse ribadito il suo bisogno di spiegarmi come fossero andate realmente le cose quel giorno e di come io, con la testa e il cuore ancora concentrati nel passato, cercai in tutti i modi di fermarlo non appena l'avevo sentito aprire bocca per tirare fuori il passato, di come grazie a mia madre la verità venne a galla e di come il nostro rapporto singolare stesse prendendo una direzione diversa da quella che mi sarei mai aspettata... << ...E così siamo finiti a rincontrarci per caso, dopo anni ed anni. Ma sai, nonostante sia passato così tanto tempo, la nostra amicizia sembrava non essere mai stata spezzata. La distanza non ci ha allontanati, anzi, ci ha tenuti ancora più legati di prima. Ora, io non so esattamente che cosa stia succedendo, ma l'ultima cosa che voglio fare è ferirti, Noemi. >>
Lei sorseggiò la cioccolata calda dalla tazza bollente, e quando finì:<< Insomma, sembrate quel famoso sistema binario di cui tanto entrambi amate parlare.>> la voce malinconica. <<Adesso ho capito come stanno le cose... Ma mi va bene. Non voglio assolutamente mettermi in mezzo ad una relazione così bella, che nonostante gli anni, è riuscita a superare distanza e tempo. Davvero, brava Daisy, ti sei trovata il fidanzatino perfetto>> era parecchio infastidita. Ma la capivo, aveva tutte le ragioni del mondo per esserlo.
<< Mi dispiace, davvero... >> sussurrai.
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