chapter twenty-two
Dedicato ad Asia,
MackenziePhoenix94
* * * * *
Avviso: il seguente capitolo conterrà gli eventi del film "Captain America: Winter Soldier" e ci saranno alcuni spoiler.
* * * * *
"Il Soldato ha ucciso Fury." Brock Rumlow si chiuse la porta blindata alle spalle ed osservò Spencer con un ghigno malefico dipinto sul volto.
La ragazza alzò contro voglia lo sguardo vacuo e lo puntò in quello freddo dell'uomo.
Era distrutta, devastata e desiderava con tutta se stessa che quella tortura finisse al più presto.
Erano passati giorni - forse settimane - da quando l'agente l'aveva prelevata con la forza dalla villa di Sanchez.
Non aveva più visto Bucky da allora, dopo che lo ebbero sottoposto ad un'altra seduta di elettroshock per cancellargli quei pochi ricordi che gli erano rimasti.
Spencer era da sola nella cella d'isolamento dove l'aveva trascinata Rumlow.
Brock le portava una volta al giorno una pappina color grigio topo che si ostinava a chiamare cibo, poi la sottoponeva a lunghe e devastanti sedute di elettroshock ed a torture barbare, che risucchiavano ogni briciolo di vitalità alla giovane Stark.
La sua mente, così come il suo corpo, era lacerata ed alla completa mercé dell'Hydra.
Ce l'avevano fatta, erano riusciti a trasformare Spencer Stark in un automa privo di emozioni e sentimenti. Un involucro di carne senza anima.
Spencer non ce la faceva più, desiderava ogni giorno di morire anche se ciò comportava il non rivedere più le persone che amava, si era aggrappata con tutta la forza che aveva per non perdere il ricordo dei visi a lei famigliari e adesso le rimanevano solo le immagini sfuocate nella testa di chi aveva amato un tempo.
Aveva sprecato l'occasione d'oro di scappare, la missione a casa di Sanchez, ed adesso stava pagando le conseguenze della sua imprudenza.
Sia lei che il Soldato si erano fatti scivolare la libertà dalle mani, si erano lasciati trasportare da istinti primordiali ed avevano perso completamente il lume della ragione.
Annuì rivolta a Rumlow e si raggomitolò nell'angolo della stanza più lontano dall'adepto dell'Hydra.
Una piccola lacrima si formò nell'occhio destro, perdere Fury significava perdere l'intero S.H.I.E.L.D. visto che aveva capito che uomini corrotti come Rumlow ed Alexander Pierce - le era parso di sentire anche il suo nome - avevano tradito l'associazione per unirsi ai cattivi.
Nicholas Fury era un uomo in gamba, la colonna portante dello S.H.I.E.L.D. e senza di lui sarebbero finiti.
"Però si è lasciato sfuggire Rogers." Continuò Brock, avvicinandosi lentamente alla ragazza. I suoi passi riecheggiarono per la stanza vuota ed umida.
"Ha detto di conoscerlo, così gli abbiamo cancellato la memoria un'altra volta. Il Soldato deve uccidere Capitan America e tu lo aiuterai. Questa volta niente scherzi, sennò sei finita."
Uscì dalla cella, lasciando Spencer al suo triste destino.
La ragazza chiuse gli occhi, sentendosi morire dentro. Lentamente e dolorosamente.
*
Qualche ora più tardi arrivarono Vinogradov e Ivanov ad aprire la cella per trascinarla fuori.
La scortarono fino ad un jet verde militare, il Soldato occupava già uno dei sedili posteriori.
Il suo viso era freddo, puntato verso l'esterno del finestrino come a scrutare qualcosa di visibile solo a lui.
I suoi occhi facevano paura, erano cupi e rossastri; grosse occhiaie gli circondavano quei lapislazzuli vuoti.
Si sedette vicino a lui, il cuore le sfarfallò leggermente e qualche scena sfumata dei loro corpi avvinghiati le arrivò dritta alla mente.
Abbassò il viso e si fissò le gambe avvolte nel tessuto nero sintetico.
Ivanov la affiancò e per qualche secondo la fissò con una strana espressione compassionevole che gli deturpò il viso, ancor più della cicatrice sul suo volto.
Robert si mise al posto di guida e lanciò anche lui un'occhiata alla ragazza, poi partì senza aggiungere una sola parola.
Il viaggio verso la base dello S.H.I.E.L.D. fu lungo, silenzioso e carico di tensione. Due ore che li catapultarono direttamente a Washington D.C., dove lo scontro con Captain America li aspettava.
*
Spencer aveva perso di vista il Soldato d'Inverno da una decina di minuti, l'aveva visto correre verso uno dei tre helicarier che gli infiltrati dell'Hydra volevano lanciare in orbita per avere il controllo del mondo intero.
Una maschera nera le ricopriva interamente il volto, tenendo nascosta la sua identità alle persone che la conoscevano ma di cui la giovane Stark non ricordava niente.
Aveva combattuto per qualche istante con Captain America, l'eroe a stelle e a strisce, e quegli occhi azzurri come il cielo le avevano trasmesso dentro di sé un senso di famigliarità che nemmeno lei riusciva a spiegarsi. Poi era arrivato Bucky ed i due uomini avevano indetto un combattimento all'ultimo sangue ed infine erano corsi via, verso il velivolo.
Spencer si era trovata da sola in mezzo agli uomini dello S.H.I.E.L.D. che erano arrivati ad aiutare il Capitano Rogers.
Tra questi, c'era una donna dalla chiama rosso fuoco e dagli occhi verdi che la ragazza era sicura di conoscere, stessa sensazione provata con l'eroe americano.
Quei visi, che le erano tanto famigliari, la mandavano in confusione. Si sforzava di ricordare chi fossero, ma nella sua mente c'era solo il susseguirsi delle violenze e degli elettroshock a cui era stata sottoposta.
Iniziò a lottare con la rossa, era forte ma non abbastanza da sopraffare un Super Soldato come lei.
Spencer sapeva esattamente dove colpirla, glielo diceva un'istinto dentro alla sua testa. In poche mosse riuscì a scaraventarla a terra e a gettarsi sopra al corpo della donna.
"Falcon, ho bisogno del tuo aiuto!" Disse la spia ad un piccolo auricolare.
Spencer non capì, ma non mollò la presa dalla donna.
All'improvviso venne afferrata da due mani e fu alzata da terra.
Cercò di divincolarsi da quello strano individuo che l'aveva già portata a qualche metro dal suolo, la sua presa era ferrea intorno ai fianchi della ragazza.
La lasciò, senza preavviso. Spencer si schiantò sul cemento duro con un rantolo di dolore; Falcon - se così si chiamava - era sicuro che una caduta del genere potesse uccidere una persona, ma il suo fisico potenziato dal siero resse la caduta.
La giovane Stark si raggomitolò al suolo ed aspettò che Falcon arrivasse per darle il colpo finale.
L'uomo di colore, avvolto in una tuta tecnica rossa e grigia, venne richiamato e volò via.
Rumlow fece la sua comparsa davanti alla ragazza e la tirò in piedi.
"Vai ad aiutare il Soldato sull'helicarier." Gli ordinò e sparì anche lui.
Spencer si tolse la maschera che le ricopriva il volto e corse verso il velivolo che stava per alzarsi in cielo.
Agguantò un pezzo di lamiera e ci saltò sopra.
Il Soldato d'Inverno stava già combattendo contro Captain America, in uno scontro quasi alla pari.
La ragazza si fiondò sul corpo muscolo del biondo e gli rifilò un pugno in faccia.
Steve strabuzzò gli occhi e per un momento parve in stato di shock.
Poi disse con voce flebile: "Spencer, anche tu sei stata ridotta così?"
"Chi sei?" Spencer lasciò andare leggermente la presa intorno al corpo del Capitano e lo fissò negli occhi dello stesso colore del cielo.
Era famigliare quel bel viso, l'espressione dolce dell'uomo era sicura di averla già vista.
Chiuse gli occhi, una fitta le colpì all'improvviso la testa.
Spencer era seduta ad un tavolo dal piano di vetro, stava tamburellando con le dita sulla superficie liscia e fredda del mobile.
Vicino a lei c'era una ragazza identica alla giovane Stark ed un uomo dai capelli castani e gli occhi color nocciola.
Nick Fury era in piedi davanti al tavolo, una benda nera gli copriva un'occhio dandogli un'espressione truce.
Il direttore disse con voce seria e bassa: "Vi presento Steven Grant Rogers, ovvero Captain America." Un uomo biondo dagli occhi azzurri fece capolino nella stanza. Sorrise debolmente ai presenti ed annunciò il suo nome, poi si sedette difronte a Spencer.
La ragazza rimase abbagliata dalla bellezza di Steve e gli sorrise sfacciatamente, facendolo arrossire.
"Mi chiamo Spencer Stark, Stevie." Affermò la bionda, allungandogli una mano che il giovane strinse calorosamente.
Boccheggiando, Spencer riaprì gli occhi e si ritrovò davanti il viso di Steve.
"Tu sei Stevie." La giovane Stark sorrise debolmente e gli strinse il viso tra le mani.
Il Soldato alzò di peso la bionda e la gettò in un angolo dell'helicarier.
Poi si fiondò sul corpo di Captain America ed iniziò a menarlo.
"Bucky, tu sei mio amico." Continuava a ripetergli Steve con la voce rotta dal dolore, il Soldato dal canto suo diceva fino ad auto convincersi: "Tu sei la mia missione."
Spencer corse in aiuto di Rogers ed iniziò a tirare pugni al Soldato.
"Io devo mettere questo microchip in quel dispositivo lassù. Ti occupi tu di lui?" Gli chiese il Capitano e lei annuì, schivando poi un pugno da parte di Bucky.
Steve si arrampicò su una piccola scaletta che portava al dispositivo, mentre Spencer rifilava calci e pugni al Soldato cercando di distrarlo da ciò che stava facendo Rogers.
James tirò fuori un coltellino dalla tasca dei pantaloni e lo puntò alla gola della ragazza.
Poi la scaraventò in terra ed affondò la lama all'altezza dello stomaco della bionda.
Gli occhi di Spencer si riempirono di lacrime, mentre quelli del Soldato la fissavano carichi d'odio.
"Steve è tuo amico." Gli disse la ragazza, sputando poi un fiotto di sangue.
"È la mia missione." Ringhiò a pochi centimetri dal suo viso deturpato dal dolore.
Le tirò un calcio dritto all'addome martoriato, la Stark emise un verso straziante e chiuse gli occhi.
Per un momento tutto diventò nero nella sua testa.
James intanto aveva estratto una pistola dai pantaloni ed aveva sparato a Steve, ferendolo alla gamba.
Stava per sparare ancora, Spencer non poteva permetterlo così si alzò.
Il corpo le tremava per lo sforzo immane ed il sangue usciva a fiotti dalla sua pancia macchiandole la tuta nera. Si lanciò contro il corpo di Bucky, lui cadde a terra preso alla sprovvista.
Tirò un calciò alla pistola che volò lontano dai due.
Iniziarono a lottare a mani nude, il Soldato era in netto vantaggio e Spencer iniziava a perdere i colpi, il sangue che aveva perso era davvero troppo.
Steve riuscì ad inserire il microchip e partì il conto alla rovescia pronto a disintegrare gli helicarier.
Bucky tirò un ultimo pugno a Spencer che perse i sensi.
Il velivolo iniziò a perdere pericolosamente quota, sotto di esso si estendevano le acque tortuose del fiume Potomac.
Spencer rotolò fino ad un finestrino rotto e cadde nel vuoto, Steve la vide e si fiondò con lei in acqua.
Passarono minuti interminabili nel quale i due precipitarono fino a raggiungere il Potomac.
Il fiume inghiottì i corpi dei due ragazzi, come una coperta densa ed appiccicosa. Anche Steve era svenuto nel frattempo.
Rogers e Stark si depositarono sul fondo, come due sacchi pieni di pietre. Poi, all'improvviso, due mani - una di carne ed una di metallo - li afferrò e li portò verso l'alto, verso la salvezza.
Il Soldato adagiò i due corpi inermi sulle sponde del fiume e praticò il massaggio cardiaco ad entrambi.
Spencer fu la prima a riprendersi e fissò il suo salvatore con riconoscenza sul volto.
James era girato di spalle, pronto a nascondersi tra la fitta vegetazione che faceva da contorno al Potomac.
"Dove vai?" Gli chiese la ragazza con voce flebile, ancora scossa dagli avvenimenti.
Tossicchiò ed un rivolo d'acqua misto a sangue le uscì dalle labbra.
"Lontano da qui, questo non è il mio posto. Tu adesso sei al sicuro con lui. Addio." Gli rispose senza guardala e poi si allontanò tra la fitta boscaglia. Gli occhi del Soldato erano lucidi, le sedute di elettroshock potevano anche cancellargli la memoria, ma non la sensazione viscerale che aveva provato nel rivedere Spencer ed il suo migliore amico d'infanzia, Steve.
La giovane donna si accasciò su se stessa e chiuse ancora gli occhi, il buio la inghiottì come una bocca famelica.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top