𝓝°8

🄿🅁🄴🄼🄴🅂🅂🄰

Questo deriva da un commento di itsmairin nel primissimo capitolo (tipo sei mesi fa, rega pare tutta un'altra esistenza) e da quelle due battute tra gli zii di Luke in "Una Nuova Speranza".

▄▀▄▀▄▀ ▄▀▄▀▄▀ ▄▀▄▀▄▀ ▄▀▄▀▄▀

Il cielo di Tatooine, la mattina presto, prendeva il colore della sabbia per un'ora o due, cosa abbastanza deprimente, quando ci si alza presto e, messo il naso fuori di casa, tutto quello che si vedeva era sabbia tutto intorno, persino sopra le proprie teste. 

Ma Beru non conosceva un'alba diversa e quel giorno, come tutti gli altri che l'avevano preceduto, si alzò prima del marito, diede un'occhiata al deserto oltre la finestra (per abitudine, non che ci fosse davvero qualcosa degno di un'occhiata) e si avviò in cucina. Si era portata avanti la sera prima, quando gli uomini di casa erano andati ad Anchorhead per sostituire un congegno di uno dei condensatori che dava noie a Owen da almeno un mese. Così, non dovete far altro che infornare la teglia e aspettare. Si versò un bicchiere di latte freddo e quanto il timer segnò che mancavano pochi minuti, ne bevve l'ultimo sorso e raggiunse la camera di Luke. 

Il bambino stava ancora dormendo, nonostante la luce che entrava dalla finestra. Sdraiato supino, di traverso sul materasso, sembrava stesse facendo proprio un bel sogno. Sarebbe stato un peccato svegliarlo, tranne che non lo fu.

- Luke! Forza, svegliati! - sbottò Beru, prendendo da terra un cuscino che era caduto nella notte. - Luke? 

- Ngk... Ancora... cinque minuti... - sospirò il bambino, rigirandosi su un lato. Beru alzò gli occhi, perchè sapeva che se non faceva attenzione quei cinque minuti sarebbero presto diventati un'ora e mezza. Alzò il cuscino sopra la testa e colpì Luke, senza alcun tipo di avvertimento.

- Hey... Hey! - quando Beru fece per calare il terzo colpo, Luke rotolò giù dal letto e si nascose sdraiandosi a terra. 

- Ora sei sveglio. 

Luke spuntò dal letto, solo la zazzera bionda e i grandi occhi azzurri, temendo un'altra cuscinata: - Sì, lo sono...

- Bene. - Beru lasciò il cuscino e alzò le mani; solo allora Luke si tolse il broncio dalla faccia. - Colazione è pronta: ti ho fatto la torta.

- La torta! 

Luke, improvvisamente sveglio, balzò in piedi, dribblò la zia e corse in cucina con la velocità di uno speeder truccato. Beru gli corse dietro prima che tentasse di prendere la fetta di torta direttamente dal forno, come l'ultima volta. Nel frattempo si era alzato anche Owen e si era fatto il caf, che stava bevendo a sorsi tra una notizia dell'holo-net e l'altra.

Salutò Luke appena entrò di corsa, puntando dritto al forno: - Buongiorno! Buongiorno! - rispose lui freneticamente. 

- Sembra che sia il compleanno di qualcuno. - notò Owen, nascondendo il sorriso dietro la tazza.

- Wow, che perspicacia. Com'è che non fai parte dell'intelligence imperiale? Sei brillante! - esclamò Beru, appena entrata, tirando anche lei dritto verso il forno o più precisamente verso Luke. 

- E buongiorno anche a te, tesoro. 

- Buongiorno! Buongiorno! - Luke rideva sguaiatamente, mentre Beru tirava fuori la torta con un paio di presine celesti e la fece scivolare su un piatto. Intanto Luke tentò di raggiungere il bricco del latte e i bicchieri dalla credenza e Owen decise di dargli una mano con entrambi, prima che si ammazzasse ad arrampicarsi tra il mobilio della cucina o rompesse il bricco buono.

- Allora Luke, quanti anni hai? - domandò Beru, sistemando un fiammifero accesso al centro della torta. Era fatta con farina di cereali e marmellata, la torta preferita di Luke.

- Dieci! Dieciiiii! - urlò Luke, alzandosi in piedi sulla terra con i pugni alzati come se fosse appena uscito vincitore da una battaglia contro la Morte stessa. 

- Quanti? - Owen si pentì di essere stato tanto sarcastico quando il nipote rischiò di mandargli all'altro mondo tutti e due i timpani. 

Beru ridacchiò divertita, attirando immediatamente un'occhiataccia da parte del marito, quindi cambiò discorso: - Dai, esprimi un desiderio. 

- Ooooh... - Luke fissò concentrato la torta davanti a lui. - Voglio... Voglio un modellino di caccia! 

Ma prima che potesse soffiare (aveva già le guance gonfie come quelle di un sullustiano) la zia lo fermò: - Aspetta, vuoi questo?

- Sì! Uno come quelli di Biggs!

- Un modellino? Si può fare. - Owen fece per contestare, ma a Beru bastò alzare un dito per zittirlo. - Lo zio ti porterà a Mos Eisley a prenderne uno, però è il tuo compleanno: dovresti chiedere qualcosa... sai, di più grande, come l'anno scorso.

- Allora chiederò la stessa cosa dell'anno scorso. - allora Beru annuì e lo lasciò fare.  - Voglio... Voglio diventare un pilota e avere un caccia e volare per la galassia.

E mentre Luke spegneva il fiammifero e si avventava sulla torta come se non avesse visto cibo per i 10 anni appena compiuti, Owen e Beru si scambiarono il medesimo sguardo dell'anno precedente, quando il bambino aveva espresso per la prima volta quel desiderio.

È tutto quello che desidera. diceva gli occhi chiari di lei. È testardo, non cambierà idea. 

Io gli farò cambiare idea. Finchè sono vivo, rimarrà qui. Che motivo c'è in viaggio verso altri pericolosi pianeti? rispondevano le sopracciglia innarcate di lui.

Beru concluse quella conversazione scrollando le spalle. Non so dove trovi le tue illusioni.  

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top