9. Kud Becka
Hancillas vs. Kud Becka
Ho appena lanciato la mia arma che sento dei passi provenire dell'entrata del piano.
Recupero il vibrocoltello e salgo in cima a una grossa cassa, quindi mi acquatto nell'ombra e lascio che il mio corpo diventi la Forza e la Forza il mio corpo. So che ora non mi possono vedere, e appena i tre fucilieri si avvicinano spicco un balzo e li lancio in aria con un'esplosione della Forza; bastano pochi altri secondi per finirli tutti e per arrivare all'ascensore.
Quando le porte si aprono sono già pronta, col vibrocoltello in una mano e l'altra libera per manovrare l'ambiente itorno a me; mi arriva contro una raggiera di colpi e subito balzo all'indietro per schivare il blaster. Tiro a me uno degli uomini e lo trafiggo senza difficoltà, quindi lo scaglio in mezzo ai nemici. Mentre quelli sono disorientati, parto all'attacco e un fuorilegge doo l'altro mi trovo nella cabina sgombra.
Non esito nel premere il tasto del ponte, e quando le porte si aprono e mi trovo davanti il capitano della nave non sono affatto sorpresa. Mi sta guardando, e mi guarda come un predatore guarda la sua preda. "Mi dispiace molto per il tuo amico blu" attacca lui, e io esco dalla cabina e mi preparo a un eventuale trappola. "I miei uomini a volte sono prorpio impulsivi".
Vorrei zittirlo, ma lui continua. "Si dà il caso che adesso sei qui, e non sei dove dovresti essere: nella tua cella".
Annuisco. "Cosa dovrei fare?"
Impiego un secondo a trovare la spada laser: è appesa alla sua cintura. Mi affido alla forza e l'elsa si stacca dal capitano, finendo nella mia mano. Premo il pulsante d'accensione e le due lame azzurre guizzano fuori dall'elsa con un crepitio: ho sempre amato questo rumore. "Morire" rispondo alla domanda, ma la sua faccia non è sorpresa come mi aspettavo.
"Povera illusa, pensi che per avere il controllo di una nave e del suo equipaggio io potrei essere un pilota rammollito?" In realtà non l'avevo mai pensato, ma dico comunque di sì, tenendo la spada in diagonale di fronte a me.
"Kul Becka non è un rammollito!" esclama lui, e subito dopo imbraccia il fucile con un gesto così repentino che schivo a malapena un colpo altrimenti letale. Spara ancora e ancora, e io colpisco il suo fucile con una telecamera che ho staccato dal soffitto; l'arma si sposta e in quell'attimo gli corro contro, ma lui spara un dardo che mi colpisce al fianco, perforando l'armatura.
Mentre gli sono addosso, sento un forte dolore e per un attimo credo di stare morendo. Poi mi riprendo, giusto in tempo per parare una raffica di colpi. "Torna a dormire, Jedi!" esclama lui balzandomi contro e colpendomi in faccia col calcio del fucile; io lo respingo con la Forza e contemporaneamente riesco a portarmi dietro un ufficiale di ponte.
Afferro l'uomo con la Forza e lo lancio contro Becka, il quale uccide con un fendente del vibrocoltello un memebro del suo equipaggio e torna a spararmi. Paro i primi colpi, quindi con un fendente della spada stacco un pezzo di una console e lo lancio contro il mio nemico, con un unico gesto fluido.
Il colpo inatteso manda a terra Becka e subito compio uno scatto per poterlo finire; ma dovevo aspettarmi che avesse un asso nella manica, e infatti un attimo dopo mi lancia contro il vibrocoltello e mormora qualcosa. Una scossa mi percorre tutta e esento le forze venire meno mentre lui si alza in piedi con un balzo e mi colpisce alle gambe con la canna del fucile, facendomi piombare a terra.
"Il gioco finisce qui" pronuncia lui con voce solenne, e sta per stordirmi con un dardo quando raccolgo tutta la Forza in me e poi la rilascio. L'onda lo manda contro il soffitto e devasta console e schermi, danneggiando gravemente il ponte.
Mentre Becka ricade a terra ansimando, cerco di recuperare le Forze e, prima che sia troppo tardi, gli punto la spada laser alla gola. "Arrenditi" gli dico, sentendomi finalmente in una posizione di superiorità.
"Mai, cane Jedi!"
Lo guardo e ripenso agli insegnamenti dei Maestri. Non devo ucciderlo.
Uso una tecnica avanzata per stordirlo, e quindi lo colpisco col suo stesso fucile, facendolo svenire. Quindi punto l'arma verso il ponte, e mi accorgo finalemente bene del caos che ho sparso; tra le console in tilt ci sono sei o sette ufficiali di ponte, che cercano di nascondersi da me. Ed è allora che mi ricordo dei tre pistoleri che si trovavano nella plancia quando Becka mi aveva interrogato; che fine hanno fatto?
"Ti ha voluto affrontare da solo" dice in quel momento uno degli ufficiali; estrae le due pistole e sorride. "Era un uomo coraggioso, e un buon fuciliere, ma tu l'hai battuto".
Un altro degli ufficiali si alza, dimostrando di essere il secondo del trio. "Jedi, non ci opporremo a te. La nave è senza un capitano, e qui la più forte sei te. Ti accetteremo come nostro capitano, se vorrai".
Non mi interessa della nave: voglio solo tornare su Alderaan, e allora ragiono che mi sono appena guadagnata un trasporto fino al pianeta. "Thres" mormoro, "stiamo arrivando"
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