PROMPT: Reylo, n°14 (R.2)

N°14 - "Sei così carina/o quando dormi."

Ben Solo/Rey

Richiesto da: BeatriceRoss2002

Isola di Ahch-To.

Avrebbe potuto contare su parecchie altre ore di sonno se i suoi sensi non fossero stati messi all'erta da un insolito calore all'altezza della pancia.

Ancora con le membra intorpidite, spostò gli occhi scuri, resi acquosi dal sonno, verso il basso, cercando di vedere oltre la matassa di riccioli corvini che gli erano caduti sulla fronte ma che era troppo stanco per scostare. Ma l'unica cosa che vide fu una di quelle disgustose creaturine pacificamente accoccolata al proprio ventre, al quale i suoi deboli ronfi e pigolii trasmettevano leggere vibrazioni.

Soffocò un grugnito nel cuscino, domandandosi come fosse possibile che quei mostriciattoli apparissero adorabili a mezza Galassia.

Poi percepì una presenza non molto distante da lui. Anzi, vicinissima. Tanto che non dovette nemmeno servirsi della Forza per appurare questa sua ipotesi.

«Rey?» chiamò, la voce impastata dal sonno.

Ben fece uno sforzo, accomodandosi i capelli e mettendosi a sedere. Ma i suoi movimenti fecero sì che il tenero intruso, che evidentemente lo aveva scambiato per un cuscino, si svegliasse e, con un verso stridulo e un fremere di alette, scorrazzasse fuori prima dal letto e poi, attraverso la porta semiaperta, dalla capanna di pietra.

Fu allora che il giovane Solo incontrò lo sguardo di Rey.

Era proprio lì accanto al suo letto, impegnata a fluttuare a mezz'aria, le gambe incrociate e i gomiti appoggiati sopra, le mani a reggerle il capo mentre lo osservava. Ben fu tentato di farle notare che lui aveva imparato una cosa del genere già da molto tempo prima di lei, ma si trattenne; avrebbe detestato guastare quel sorriso che sprizzava tenerezza, curiosità e, allo stesso tempo, ilarità da tutti i pori.

«Che hai da ridere tanto?» le domandò lui, quasi infastidito da tutta quella vitalità, che faceva a pugni con la sua sonnolenza.

«Niente» replicò Rey, se possibile allargando il proprio sorriso. «È che sei così carino quando dormi!»

Ben fece una smorfia. «Di' la verità, me l'hai messo tu quel cosetto accanto mentre dormivo.»

«Hey, senza offesa, ma non sei la mia priorità numero uno!» replicò lei, ancora a mezz'aria, ruotando su se stessa e mettendosi a testa in giù. «Anche io dormo, sai?»

Il ragazzo, per tutta risposta, ruotò gli occhi, approfittando del fatto che lei aveva appena chiuso i suoi per meglio concentrarsi sulla levitazione.

Esibizionista...

Ti brucia che sono più brava di te!

I sensori nella testa di Ben recepirono il messaggio, ma preferì non interferire. «E allora cosa ci faceva quel mostriciattolo sul mio letto?»

Rey grugnì, poi spiegò per l'ennesima volta, con un tono di voce cantilenante: «Nei periodi più freddi dell'anno, così come tutti gli esseri viventi di mia conoscenza, i Porg tendono a cercare ambienti più caldi in cui ripararsi.»

«E i loro nidi non lo sono abbastanza?»

«Perché non lo chiedi a loro?»

«Spiritosa...»

Così dicendo, Ben si alzò e recuperò la mantella nera, appoggiata sulla sedia di legno accanto al suo letto. Con essa si coprì le spalle, larghe e robuste, e si sedette a terra proprio davanti a Rey, che ancora si rifiutava di aprire gli occhi.

«Hai intenzione di rimanere così a lungo?»

«Mhh...» fece la ragazza, assottigliando la linea delle labbra. «Potrei aver bisogno di un incentivo per venire giù.»

Il giovane Solo rise e si sporse in avanti per assaporare le labbra della novella Jedi. «Tipo questo?» azzardò, sfoggiando un sorrisetto sbruffone -- ereditato da suo padre, poco ma sicuro.

Rey aprì gli occhi e con un'espressione furbetta ruotò di nuovo su stessa per tornare alla posizione originaria. Finalmente si decise a scendere e, non appena toccò terra, circondò le guance di Ben con le mani.

«Per stavolta mi accontenterò... Ma la prossima volta cerca di impegnarti un po' di più.»

Fece per attirarlo a sé, già pregustando il sapore delle sue labbra carnose, quando un rumore sordo e ripetitivo che proveniva dalla porta li interruppe -- e non sembrava di certo qualcuno che bussava. Seppur a malavoglia, Ben si alzò per controllare, ma si pentì l'istante dopo aver varcato la soglia.

Un'orda di Porg schiamazzanti lo travolse e si riversò dentro la capanna di pietra, sotto lo sguardo allibito di Rey: alcuni si piazzarono sotto e sopra il letto, altri si infilarono dentro le ceste che contenevano i vestiti, altri ancora si appollaiarono sulle mensole, rovesciando a terra tutti i libri che vi si trovavano sopra. I meno fortunati, invece, saltellavano tutt'intorno ai nascondigli che i compagni avevano trovato, emettendo acuti gridolini per convincerli a fare spazio anche a loro.

Ben, intanto, era ancora a terra e si massaggiava la testa dolorante per l'impatto violento con il suolo. Notò un ombra sovrastarlo dall'alto e alzò appena il capo.

«Non sono adorabile?» fece Rey in tono quasi infantile, chinandosi su di lui mentre reggeva tra le braccia una combriccola di Porglet nati da poco.

«Da restarci secchi...» commentò Ben con un fil di voce, abbandonando la testa all'indietro.

Già stava meditando di inserire quello di quel giorno nella lista dei peggiori risvegli della sua vita.

LA GIF È CARUCCIA TANTO, PERÒ.

Ah, comunque, diecimila punti al buon Grifondoro che riuscirà ad importare sulla Terra i Porgs direttamente dalla Galassia lontana lontana e legalizzerà il loro addomesticamento, molte grazie. ❤

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