Capitolo 7

Un carro droide, militarmente noto come AAT, aveva sbarrato la via.

Il colpo del cannone aveva fortunatamente mancato il mezzo dei fuggitivi, permettendo a Sato di ripararsi in un vicolo, ma prima o poi sarebbero stati raggiunti; e allora sarebbe stata la fine.

"Ci raggiungeranno in pochi secondi: possono andare molto più veloci di noi con quel tank!"

Ceon guardò Organa preoccupato. "Come fate a saperlo?" gli chiese sospettoso.

"Diciamo che ho avuto svariati incontri ravvicinati nell'ultimo periodo". Bail si era trovato più volte in trappole tese dai Separatisti, da semplici imboscate a vere e proprie invasioni.

Gli tornò subito in mente Christophsis, dove avevano resistito strenuamente assediati dalle forze droidi e bombardati dai loro caccia fino all'arrivo di Skywalker e Kenobi.

"Magari ci fossero loro" disse tra sé e sé abbastanza piano da non essere sentito dal Consigliere.

Sato svoltò un attimo prima che la sagoma inconfondibile dell'AAT sbucasse all'inizio del vicolo. Due cannonate sollevarono terra e pietrisco alle loro spalle.

"Non ce la faremo!" urlò in preda al panico Ceon.

Bail gli intimò di fare silenzio e si sporse oltre il parapetto, guardando così la postazione di guida. "Non c'è nessun modo per andare più veloci?" chiese al Comandante che continuava a guidare come se non fossero inseguiti da un carro armato.

"Non credo" rispose poco convinto. "Ma anche se fosse, non saprei come riuscirci".

Organa annuì, rassegnandosi al fatto che prima di giungere alla svolta successiva sarebbero stati raggiunti da un colpo letale.

"In realtà..." iniziò a dire Ceon, ma si fermò subito.

"Parla!" gli intimò il Senatore puntandogli la pistola addosso. Di solito non era così violento, ma a mali estremi, estremi rimedi.

"In realtà il mio pilota era in grado di far correre questi rottami, solo che non ricordo bene come".

"Hai almeno un'idea di come si faccia?"

"Beh, mi sembra che ci sia una leva nascosta sotto il sedile o qualcosa di simile".

"Comandante, avete sentito?" chiese Bail animato da nuova speranza.

"Trovata!"

Passò un istante in cui mantennero la stessa velocità. Organa si voltò indietro e vide la base dell'AAT entrare nella via; quindi la punta del cannone, seguita dalla torretta dell'artigliere e dall'intero scafo.

"Non funzio..."

Il repulsore balzò in avanti facendo ruzzolare il Senatore e il Consigliere in fondo al vano merci. Tre urla di vittoria si levarono dai fuggitivi, mentre il carro si impennava superando facilmente i tetti delle case e schivando con altrettanta leggerezza i colpi di cannone dell'AAT.

"Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta!" gridarono all'unisono Ceon e Bail.

Questo era incredulo, e faticava a credere ai suoi occhi che vedevano la cittadina sfrecciare sotto lo scafo come a bordo di un trasporto militare.

Gattonò fino al parapetto anteriore, e da lì vede lo spazioporto avvicinarsi sempre di più.

Proprio allora si accorse dall'ombra minacciosa che si stava allungando sul palazzo reale e nei suoi dintorni.

Alzò gli occhi al cielo e vide ciò che non voleva vedere. "La nave da sbarco!"

Anche Ceon si accorse del grosso velivolo in avvicinamento. Avrebbero raggiunto lo spazioporto prima di questo, certo, ma non sarebbero riusciti a lasciarlo abbastanza in fretta da scamparla liscia.

"Se potessimo usare i turbolaser della mia corvetta saremmo salvi" commentò Bail battendosi un pugno sulla mano.

"Suppongo che i comlink non funzionino ancora".

"Potrei sempre controllare" replicò il Senatore speranzoso. Prese il disco metallico e lo attivò, provando a ricevere varie frequenze; ma al posto di un'ologramma comparivano solo delle linee di interferenza.

"Potrebbero accorgersene da soli" disse allora Ceon. Sembrava molto ottimista, e Organa non capiva il motivo di questa felicità.

"Non agiranno senza un mio ordine, o almeno non penso che attaccheranno i Separatisti rischiando un incidente diplomatico" rispose a malincuore; il Consigliere apparì un po' demotivato, ma guardando lo spazioporto si riprese.

Intanto il grosso trasporto si faceva sempre più vicino e minaccioso. Non ce l'avrebbero fatta ad andarsene in tempo, ormai Bail ne era certo.

"Ci siamo!" esclamò Sato. Il Senatore e il Consigliere si sporsero per vedere la corvetta che ormai era a poche decine di metri di distanza.

La velocità del carro divenne di poco superiore a quella prevista dai regolamenti, proprio mentre il motore iniziava a brontolare in maniera minacciosa. "Non credo che avrebbe retto qualche altro minuto" aggiunse con un sorriso nervoso Ceon. Bail non gli prestò attenzione e si sedette sul parapetto, preparandosi a scendere.

Il carro toccò lentamente terra a pochi passi dalla rampa di sbarco ancora aperta della Tantive IV. Il Comandante balzò subito giù, scrutando preoccupato il cielo. "Quanto tempo abbiamo?" gli chiese Organa arrivandogli accanto.

"A occhio... tre minuti".

Con un grido di dolore un corpo volò fuori dall'uscita della corvetta, attirando l'attenzione del trio.

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