Capitolo 6

Sato sporse la testa fuori dalla porta.

"Via libera" disse in un sussurro facendo segno di procedere.

Avevano percorso una strada tortuosa, buia e piena di odori di ogni tipo, attraversando i magazzini del palazzo senza neanche seguire una mappa. Un'avventura non molto piacevole per nessuno dei tre.

Ma erano arrivati a uno degli sbocchi, lo scalo orientato verso il porto. Per la conformazione della montagna era praticamente impossibile scorgerlo da altitudini inferiori, e infatti Bail non ne aveva neanche notato la presenza.

Sato scivolò fuori dall'anticamera e sgattaiolò via. Organa lo seguì più maldestramente, ma cercando comunque di essere il più silenziosa possibile; ogni sforzo venne comunque vanificato dal Consigliere che, goffo e adiposo com'era, non evitò di urtare un paio di casse facendole cadere e calpestò peraltro un recipiente di plastica provocando rumore molesto.

Per fortuna nessuno era di guardia, o comunque nessuno stava rivolgendo lì le orecchie. Bail tirò un sospiro di sollievo, senza comunque rilassarsi: c'era pur sempre un'armata di droidi sopra di lui, e tra poco si sarebbero resi conto che del loro Senatore non rimaneva che un cadavere.

"Mi sembra di capire" annunciò il Comandante da una posizione rialzata, in cima a una pila di scatole metalliche, "che i droidi stiano iniziando adesso a percorrere la via principale che collega lo spazioporto al castello".

Scese a terra sfregandosi le mani poggiate nella neve. "Se vogliamo avere una possibilità di arrivare alla nave del Senatore sani e salvi, dobbiamo sbrigarci".

Organa annuì, pensando all'equipaggio della Tantive IV. Non sapeva se fosse accaduto qualcosa, se le loro condizioni fossero buone o rovinose. Nulla.

"Potremmo prendere il carro di servizio dei magazzini" propose Ceon indicando un veicolo a repulsione simile a tutti gli altri del pianeta.

Sato vi si avvicinò per primo e cominciò a esaminarlo, controllando che fosse in grado di volare. "Sbrighiamoci, Comandante" lo incitò con falsa gentilezza il Consigliere, che voleva riprendere la sua giusta fretta in modo da innervosirlo.

Ci riuscì. "Veda di sbrigarsi e salga a bordo. Forza!" sbottò andando al posto di guida. Bail lanciò un'occhiata disgusta a Ceon, che sorrideva di sottecchi; montò quindi sul piano di carico adibito al trasporto dei viveri e aspettò che il Consigliere facesse lo stesso.

Con molta calma l'uomo si accomodò di fronte a Organa, proprio mentre Sato avviava il motore e faceva sollevare il mezzo da terra.

Con una velocità che non si addiceva certo a una fuga rocambolesca uscirono dallo spiazzo che precedeva i magazzini e si diressero verso la via principale che conduceva allo spazioporto.

"Non credo sia una buona idea" commentò il Consigliere. "I droidi stanno avanzando proprio in quella direzione e per salire a palazzo dovranno procedere di lì".

Il Comandante si voltò con aria contrariata. "E quindi? Dove dovremmo andare?"

"Non ci sono vie secondarie, quindi consiglierei di infilarci tra le vie minori della cittadina, in modo da sfuggire ai droidi".

Sato tornò a guardare la strada senza dire niente. Bail capì che era un piano comunque rischioso, che prevedeva il passaggio nei pressi del battaglione separatista e che facilmente li avrebbe portati alla morte.

"Va bene" acconsentì alla fine il guidatore, e da quel momento nessuno parlò più.

***

Quando arrivarono alla via principale, le prime file di droidi erano a neanche un centinaio di metri.

Avanzavano distruggendo qualsiasi cosa ostruisse il cammino, ribaltando carri, banchi e casse che prima tappezzavano le strade.

Dovettero percorrere solo un breve tratto, quindi imboccarono una via laterale. Tutto avveniva a una velocità esasperante, che stava facendo innervosire Organa. Da qualche parte là fuori doveva esserci la nave separatista, e prima o poi si sarebbe scontrata con la Tantive IV; per il momento, comunque, dal poco che riusciva a vedere, gli sembrava che l'incontro non fosse ancora avvenuto.

Sato svoltò a sinistra, poi a destra, e poi ancora a destra. La gente, troppo occupata a scappare dalla devastazione, non prestava loro attenzione, e questo permetteva al trio di passare inosservato tra le viuzze.

Tutto andava per il meglio, ed avevano già attraversato il centro della cittadina, quando ad una curva si trovarono improvvisamente di fronte a due droidi da battaglia. Sato inchiodò e sia Bail che Ceon non riuscirono a nascondere il loro sgomento.

"Alt!" ordinò uno dei, come se ce ne fosse bisogno.

Si avvicinò tenendo il blaster puntato sul Comandante, l'unico che con un paio di colpi avrebbe potuto tirarli fuori da quella situazione.

"Aspetta!" esclamò il compagno. "Mi sembrano i fuggitivi che stiamo cercando".

Bail imprecò e si abbassò mentre i droidi aprivano il fuoco senza neanche provare a catturarli. "Comandante! Sparate! Sparate!" gridò Ceon terrorizzato, mentre i colpi riempivano il carro di bruciature e fori.

Il rumore di un'arma diversa intervallò le raffiche dei B1. Da quel momento la frequenza dei colpi diminuì, fino a cessare, proprio mentre il mezzo ripartiva al massimo della sua ridotta velocità.

Organa si sporse oltre il parapetto. Non ebbe bisogno di chiedere al Comandante cosa fosse successo; vide i rottami dei droidi passare sotto di loro, e quello bastò.

"L'abbiamo scampata" mormorò Ceon cercando di sistemare le vesti, ma proprio allora un nuovo ostacolo apparve davanti a loro, lasciandoli sbigottiti.

Sato sterzò bruscamente e un'esplosione illuminò la via.

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