Capitolo 19 - Il mistero inizia a svelarsi

La settimana successiva passò prima che me ne accorgessi, e gli esami incombevano su di noi. Non ero troppo nervosa, perché Wren si assicurò che passassimo più di un mese a studiare, ma i test mi stressavano sempre. Immagino che tutta l'ansia accumulata durante l'anno non avesse aiutato.

Superai facilmente Difesa contro le Arti Oscure, Incantesimi, e Trasfigurazione. Non mi ci volle molto a capire che il mio punto di forza nel mondo magico erano gli incantesimi. Dopo aver finito un esame, e mentre aspettavo che i miei compagni finissero i loro, provavo ad usare di nuovo la magia non verbale, con molto poco successo. Tuttavia, era incoraggiante vedere la mia piuma alzarsi di un centimetro solo pensando all'incantesimo e concentrandomi.

Pozioni fu difficile. Il mio risultato fu nella media, in realtà, ma ero solo contenta di averla fatta finita con quelle lezioni per quell'anno. Storia della Magia fu noiosa, come al solito. La storia non mi era mai piaciuta molto, e questa non era un eccezione. I soli libri di storia che apprezzavo erano quei libri per bambini che mostravano la vita quotidiana di personaggi storici.

Erbologia, il nostro ultimo esame di venerdì, non fu difficile. Ciò poteva essere a causa del fatto che il professor Paciock era stato un insegnante eccezionale tutto l'anno, perché non credo che avessi una particolare attitudine per la materia in sé.

"Un'intera settimana di libertà." Albus disse, sospirando soddisfatto, mentre tornavamo al castello dopo l'esame.

"Una settimana senza studiare," aggiunsi, sorridendo.

"Una settimana prima di avere i risultati," Wren disse nervosa.

"Hey, sei andata bene," dissi, sorridendo rassicurante. "Non preoccuparti. Rilassati e basta."

Arrivammo in sala comune, e trovammo Luke che provava ad insegnare agli altri Grifondoro come giocare a Bluff. Lo avevo visto fare dei trucchi con il suo mazzo di carte prima, ma a quanto ne sapevo non aveva mai effettivamente giocato a carte con nessuno.

Wren, Albus ed io ci unimmo al loro sul pavimento, ed iniziammo a spiegare al posto di Luke, il quale blaterava riguardo come, "Potresti semplicemente dire bugiardo ma è meno divertente," e non diceva a nessuno le regole vere.

"Ok, Luke, sta zitto," dissi, attirando risate dal gruppo. Mi sedetti tra Eric e Luke prima di continuare. "Luke sta dando le carte, e voi dovete guardare le vostre carte, senza farle vedere a nessun altro. Luke, tu vai per primo così vedono da noi come si fa."

"Va bene." Finì di passare le carte.

"Luke calerà un asso, e dirà, 'Un asso.'"

"O due , o tre, o quattro."

"Giusto. Ma potrebbe mentire. Se voi pensate che stia mentendo, dite, 'Bluff,' e girerà la carta-"

"O le carte," disse Luke.

"Già, o le carte, a faccia in su. Se stava mentendo, prende tutte le carte. Se non stava mentendo, chi lo ha "accusato" prende tutto."

"Quindi...dobbiamo tutti calare gli assi?" chiese Iris, corrucciandosi.

"No," disse Luke, ruotando gli occhi. "Astra calerà i due, poi Eric i tre, poi tu i quattro, e si continua finché qualcuno non finisce le carte."

"Potrebbe volerci un po'," puntualizzò Rose.

Feci spallucce. "Già. È molto divertente."

E lo fu. Scoprimmo che Iris non poteva mentire neanche se la sua vita dipendesse da quello, perché iniziava sempre a ridere quando calava le carte. Sorprendentemente, Wren era fenomenale a questo gioco. Luke riuscì a malapena a fermarla chiamando Bluff ogni volta che calava le carte. Alla fine, vinse lo stesso.

Giocammo con le carte per ore, e Luke iniziò a lamentarsi che avremmo dovuto insegnargli prima i giochi di carte, perché erano molto più divertenti degli scacchi dei maghi. Ciò portò ad una serie di commenti indignati da Eric, Rose, e Albus, riguardo al fatto che "Niente batte gli scacchi dei maghi, idiota." (beh, Eric fu l'unico a dire "idiota").

A cena quella sera, mi sedetti vicino a Luna, ed ignorai la maggior parte del suo discorso sui Gorgosprizzi e cose del genere. Luna mi piaceva, sul serio, ma odio ammettere che mi scocciava parecchio. Era molto strana, soprattutto con tutte le sue creature inventate.

Finalmente catturò la mia attenzione dicendo, "Andrò a cercarli stanotte."

"Cercare cosa? Dove?"

Sembrò un po' ferita. "Mi stavi ascoltando? Te l'ho detto, i Nargilli hanno preso alcuni dei miei libri e ho bisogno di trovarli. Quindi andrò a cercarli stanotte."

"Dove?" Chiesi di nuovo.

"In giro," disse vaga. "Non so di preciso dove li portano."

Wren incrociò il mio sguardo dall'altro lato del tavolo. "Luna..." disse lentamente, usando il tono che qualcuno userebbe per parlare ad un bambino che non capisce, "Non è sicuro girare per i corridoi da sola, soprattutto di notte. Potresti essere attaccata."

Luna rise. "Starò bene, non ti preoccupare. L'ho già fatto prima."

"Tu cosa?" Wren sembrava completamente inorridita.

Lei annuì, sorridendo. "Starò bene."

Guardai Wren, per niente convinta. "Va bene..." Wren sembrava preoccupata quando me.

Dopo cena, marciai direttamente verso James e dissi, "Dobbiamo uscire di nuovo."

"Ok." Ci vollero più o meno trenta secondi prima che pensasse di chiedere perché.

"Dobbiamo proteggere Luna," disse Wren, e spiegò ciò che la bionda ci aveva detto prima.

"Va bene. Viene anche Wren?" Wren annuì. "Suppongo che anche Albus verrà, allora, se entrambe le sue fidanzate vengono."

"Ew," Wren disse, ruotando gli occhi. Sembrava molto nervosa, ma poteva essere per tanti motivi: I suoi risultati agli esami, uscire dalla torre più tardi. Hey, magari Albus le piaceva davvero. No - sarebbe strano.

"Non sono la fidanzata di Albus," dissi indignata. Il mio cervello aggiunse stupidamente, voglio essere la tua. Mi diedi uno schiaffo in fronte mentalmente. Non era vero.

Più tardi quella notte, scivolammo attraverso il buco del ritratto e indossammo il mantello dell'invisibilità. Era piuttosto stretto con noi quattro, ma a malapena ci riuscimmo. A malapena. James dovette uscire da sotto al mantello per tirare fuori la Mappa del Malandrino. Cercammo il puntino di Luna.

La maggior parte delle persone dormiva nelle loro stanze. Gazza e Mrs. Purr, e due auror, questa volta il professor Potter ed Ernie Macmillan, pattugliavano le sale. La maggior parte degli altri insegnanti era nelle loro stanze od uffici. Il professor Sulcan si aggirava furtivamente per le sale, ma lo faceva piuttosto spesso, secondo James.

Finalmente, Albus trovò il puntino di Luna. Era al settimo piano, sembrava, girando in cerca dei suoi libri. Fortunatamente, nessun altro era vicino a quel punto.

"Immagino che l'aggressore verrebbe mostrato qui sopra, giusto?" Wren disse a bassa voce.

James annuì. "Penso che chiunque verrebbe mostrato, dato che ho visto nomi di persone che non conosco. Una volta ho visto il Ministro della Magia nell'ufficio della professoressa McGranitt."

Camminammo silenziosamente per le sale, controllando occasionalmente la mappa. Eravamo incredibilmente lenti, e ad un certo punto James si fermò in mezzo alla sala, facendoci sbattere tutti contro di lui.

"Cosa c'è?" Sibilai.

"Abbiamo la mappa. Portiamoci il mantello, e ce lo mettiamo se qualcuno si avvicina," suggerì.

"Sei sicuro?" Wren sussurrò nervosa. "E-e se non abbiamo tempo di metterlo?"

"Va bene allora, mettilo tu," James disse irritato, lanciandoglielo. "Però rimani vicino, ok?"

Continuammo a camminare, Wren affianco a me. James spense la mappa e si infilò in una classe vuota mentre Mrs. Purr passava, poi continuammo verso il settimo piano.

Fu solo quando raggiungemmo il corridoio dove si trovava Luna che le sentimmo. 

Le urla.

Ci trovammo di fronte ad una scena davvero orripilante. La figura col mantello stava usando Crucio su Luna, che era crollata a terra, urlando. James ed io estraemmo le bacchette e caricammo, spaventando l'aggressore. Si girò e fuggì.

Per un secondo, fui combattuta. Inseguire l'aggressore, o rimanere con la mia amica. Ero stata una pessima amica di recente, ignorandola mentre parlava. Potevo davvero lasciarla lì e basta? Potevo farle questo? Non dovevo assicurarmi che  stesse bene? Ma poi l'aggressore sarebbe fuggito di nuovo...

Fortunamemnte, Albus risolse il problema. "Voi andate!" Cadde sulle ginocchia vicino a Luna. James gli lanciò la Mappa e corse verso la figura, con me alle calcagna. Notai che non avevo sentito i passi di Wren, quindi almeno Albus avrebbe avuto aiuto, ed il mantello dell'invisibilità, se qualcosa fosse successo a James e me.

Stranamente, mentre correvamo per le sale, realizzai finalmente quanto stupidi eravamo stati per tutto l'anno a sgattaiolare fuori così tante volte. James ed io stavamo probabilmente correndo verso le nostre morti. Questa strega o mago aveva chiaramente capacità ben oltre le nostre, e se avessimo duellato, avremmo perso, senza discutere.

L'aggressore girò un angolo, e mentre lo seguivamo, sparì in una sala che non avevamo mai visto. Scattammo verso la porta, spalancandola proprio nel momento in cui stava per chiudersi, ed entrammo.

Era una grossa stanza, chiusa tranne per un camino dall'altro lato, verso cui l'aggressore stava correndo. James ed io smettemmo di correre, confusi. Perché ci aveva condotto qui? Non c'era un'altra uscita, e non sarebbe stato più semplice affrontarci nella sala? Certo, Wren era invisibile e poteva schiantarlo o qualcosa del genere, ma non poteva saperlo.

Una volta che raggiunse il camino, l'aggressore si girò per affrontarci. La sua bacchetta era puntata verso James, probabilmente perché lo riteneva il pericolo maggiore. Aveva ragione, ovviamente, dato che James era del secondo anno e quindi conosceva più incantesimi.

Per dei momenti dolorosamente lunghi, nessuno si mosse. Nessuno parlò. Il silenzio era assordante, e ad ogni secondo mi spaventavo di più. Perché non ci torturava e basta e la faceva finita con questa storia? Perché non ci faceva le domande? Perché stava lì in piedi e basta?

James finalmente accumulò il coraggio per parlare.  Deglutì, poi disse, "Chi sei?"

Dubitavo seriamente che avremmo avuto una risposta, ed avevo ragione.

In una voce spaventosamente familiare, l'aggressore chiese, "Dov'è? Dove l'ha nascosta?"

Magari era la mia immaginazione, ma la sua voce sembrò tremare un po' mentre parlava. Ero troppo traumatizzata per processarlo, però.

Quella voce...non poteva...

"Chi sei?" James chiese di nuovo, facendo un passo avanti. Non aveva fatto il collegamento.

Lentamente, l'aggressore alzò una mano e abbassò il cappuccio del mantello.











Spigolo autore

Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento e di andare a leggere l'originale che merita davvero.

Alla prossima.

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