Capitolo 12 - Il mistero si infittisce
La Sala Grande fu immediatamente riempita di sussulti e sussurri agitati. Iris addirittura iniziò a piangere, e Jaycee Bell dovette portarla fuori dalla sala per qualche minuto per farla calmare. I sussurri si placarono subito, però. Tutti volevamo sapere chi fosse la vittima questa volta.
La McGranitt si alzò, aspettando con calma che il silenzio regnasse ancora una volta prima di continuare. Quando l'ultimo sussurro terminò, lei riprese. "La vittima dell'attacco è Andrew Paciock."
Nessuno parlò. Nessuno si mosse. Sentii il sangue abbandonare il mio volto quando realizzai che Arthur non era seduto con noi come al solito. Probabilmente era con suo fratello. Anche il professor Paciock era assente dal tavolo dei professori.
La McGranitt non ci diede tempo di assimilare l'informazione. Disse, "È vivo e vegeto, e si riprenderà completamente, secondo Madama Chips. Crediamo che anche su di lui sia stata usata la maledizione Cruciatus, ma per un periodo di tempo più lungo. Attualmente è nell'infermeria."
Sospirò e strinse le mani. "Ora, studenti. Di nuovo, vi imploro, se avete qualunque informazione riguardante l'identità, la posizione, o le motivazioni dell'intruso, vi prego di farvi avanti. Non possiamo permettere che ciò accada di nuovo agli studenti. Il professor Potter sta già facendo del suo meglio, con l'aiuto di molti altri Auror, per rintracciare il colpevole, ma se sapete qualunque cosa, vi prego di dircela. E di nuovo, studenti, non fatevi prendere dal panico. Siete completamente al sicuro qui ad Hogwarts. Stiamo stringendo la sicurezza, e non c'è possibilità che un intruso possa intrufolarsi nella scuola e fare del male a qualcuno di voi. Non voglio che ci siano panico, voci di corridoio, o scherzi riguardanti tutto ciò, sono stata chiara? Vi ringrazio."
Un silenzio molto cupo riempì la sala. Incrociai lo sguardo di James, e lasciammo la sala in anticipo, seguiti a ruota da Albus e Wren.
"Dev'essere stata Ciara," Dissi appena uscimmo dalle porte,
"Ma perché?" Chiese Albus, più confuso che scettico. "Cosa aveva contro Andrew?"
"Forse Andrew ha difeso Arthur," suggerì Wren. "Le piace prendersela con lui."
"Quanto vero," disse James, sorridendo.
"Se solo avessimo un modo per farla confessare," commentai io.
"Possiamo rinunciare alla Pozione Polisucco," disse James. "Ho chiesto al professor Sulcan, e ha detto che ci vuole un mese per prepararla. Potrebbe attaccare altre trenta persone nel frattempo."
"E comunque, non c'è modo di entrare nella sezione proibita per cercare informazioni su di essa," aggiunse Wren. Notò le sopracciglia alzate mie e di James, e aggiunse, irritata, "senza infrangere le regole."
James sospirò sconfitto. "Beh, che facciamo? Hai un'altra idea?"
"Um...non ancora," disse lei lentamente. "Fatemi pensare."
Tutti la fissammo, finché non scattò. "Ci vorranno più di due minuti!"
"Ok, ok, puoi averne due e mezzo," dissi facendo un sorrisetto.
Wren scosse la testa. "Tu sei pazza. Dammi qualche giorno, ok?"
"Va bene," disse James, sospirando. Si riprese subito, e all'inizio non capivo perché. Mi girai per vedere chi stesse guardando e vidi Mackenzie Walker e Roxanne camminare dopo di noi. Sorrisero e salutarono, e mi costrinsi a sorridere a mia volta, ma sentii uno schiacciante desiderio di maledire Mackenzie. Ciò non aveva assolutamente nulla a che fare con James. Nulla.
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La cosa strana era che Ciara sembrava in allerta come tutti gli altri. Era un'attrice eccezionale, fingeva di essere paranoica come tutte le persone attorno a lei. Lei, Nico, e altri due Serpeverde stavano insieme tutto il tempo, a quanto pare, e non erano gli unici. Quasi tutti si muovevano in branco. Wren, Albus e io non eravamo un'eccezione. Con l'occasionale aggiunta di Luna, che a quanto pareva era l'unica immune al terrore crescente nella scuola, andavamo insieme ad ogni lezione, evitando Ciara quando possibile.
Per grande sollievo di tutti, le successive due settimane passarono senza traccia dell'intruso. Le persone iniziarono a rilassarsi. Occasionalmente si vedevano gruppi più piccoli, di due, schizzare per i corridoi. Nessuno osava andare da solo da nessuna parte, per il momento, ma la paura si stava allentando mentre l'attacco ad Andrew volava nel passato.
Andrew tornò dopo una settimana, in forma come non mai. Raccontava la sua storia a chiunque volesse sentirla, e tutti la sentirono.
Sostanzialmente, era fuori dopo il coprifuoco, provando ad incrociare Arthur mentre tornava da Astronomia per dirgli di una carta delle cioccorane che aveva trovato (Io credo che siano come le carte delle gomme da masticare. Avete presente, quelle di cui tutti parlano ma nessuno ha mai visto, con i giocatori di baseball sopra?). In qualche modo, venne girato su sé stesso e si trovò in un corridoio sconosciuto. Qui, la figura col mantello spuntò fuori da dietro di lui e gli lanciò un incantesimo (senza parlare!) che lo immobilizzò sul posto. La figura gli girò attorno trovandosi faccia a faccia con lui, rimosse l'incantesimo, e lanciò la maledizione.
"È strano..." James disse lentamente dopo aver sentito la storia. "Perché l'aggressore non gli ha chiesto 'dov'era'? Lo aveva chiesto a Rose."
"Forse lo ha fatto..." dissi lentamente, quando una consapevolezza si fece strada in me. "Ma forse non gli è permesso dircelo!"
James decise che voleva la storia completa, quindi io e lui riuscimmo a bloccare Andrew il venerdì dopo che uscì dall'infermeria.
Lui ci sorrise. "Siete venuti a sentire di nuovo della mia aggressione?"
"Più o meno," dissi.
James ruotò gli occhi. "Più che altro no. Volevamo sapere se il tizio ti ha chiesto qualcosa."
Andrew sgranò gli occhi. "Come facevate a saperlo?" Disse strozzato.
"Abbiamo assistito al primo attacco, ricordi? Cosa ha detto, esattamente?"
Andrew si accigliò. Il suo sorrisetto superiore di un attimo fa venne sostituito da uno sguardo colpevole. "Non potrei dirlo."
"Va tutto bene, Andrew, lo sappiamo già. Puoi dirlo a noi," dissi incoraggiante.
"Va bene," sospirò. "La figura ha chiesto 'Dov'è? Sai dove l'ha nascosta?' Ovviamente, non avevo idea di cosa stesse parlando, e gliel'ho detto, quindi ha lanciato la maledizione." Per una volta, Andrew non sembrava coraggioso o emozionato mentre parlava di ciò che era successo. Sembrava arrabbiato, e spaventato. Non riuscii a trattenermi dall'abbracciarlo, e James si unì goffamente a noi dopo che gli diedi un calcio nello stinco.
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"Non capisco..." Wren disse lentamente. "Perché Ciara vorrebbe sapere dove qualcuno ha nascosto qualcosa?"
James fece spallucce, e si sedette su uno dei tavoli della sala comune, mettendo i piedi sulla sedia sotto di lui. Era qualche settimana dopo, appena prima dell'allenamento di Quidditch. Decidemmo di piegare un po' la promessa e dirlo a Wren. Dopotutto, lei già lo sapeva da prima. Le dissi praticamente tutto. Da quel momento, avevamo avuto conversazioni come questa un migliaio di volte. Wren indicava i punti deboli della nostra teoria, e io e James la difendevamo testardamente, anche senza prove. Non aveva neanche trovato un'idea per costringere Ciara a confessare.
"Partiamo da quello che sappiamo," suggerii. "Ciara sta cercando qualcosa, e crede che qualcuno, un ragazzo, l'abbia nascosta. Lei crede che Rose Weasley e Andrew Paciock potrebbero sapere dov'è."
Wren mi guardò scettica. "Non sappiamo neanche se è Ciara, Astra."
"Va bene. Qualcuno, forse Ciara, sta cercando qualcosa, crede un ragazzo ce l'abbia, e pensa che Rose Weasley e Andrew Paciock sappiano dov'è. Non capisco. Cosa hanno in comune?"
Albus e James sembravano moderatamente sorpresi. "Non lo sai?" chiese James. "Il signor Paciock e papà combatterono nella guerra insieme. I miei genitori, i genitori di Rose, la mamma di Luna, e il papà di Andrew andarono al Ministero e combatterono contro Lord Voldemort, una volta."
"E il signor Paciock e mia mamma combatterono attivamente contro i Mangiamorte nella scuola prima della Battaglia di Hogwarts," Albus disse orgoglioso.
"Ma questo cosa ha a che fare con Ciara?" chiesi confusa. "Perché dovrebbe importarle?"
James sospirò sconfitto. "Non lo so. È che non so cosa altro li collegherebbe."
"Perché sei così sicura che sia Ciara?" Albus chiese.
"Beh..." Perché ero così sicura? Sì, aveva senso nel caso di Rose, più o meno, ma non in quello di Andrew. Forse cercavo così disperatamente un motivo che ero disposta ad accusare chiunque? "N-Non lo so."
"Non credo sia lei, Astra, onestamente," Wren disse a bassa voce.
James gemette. "Credo abbiano ragione, in realtà. Non ha molto senso. Sembra che dovremmo ricominciare da capo. Ottimo."
Annuii in accordo, anche se controvoglia. Dopotutto, Ciara era solo al primo anno. Era ridicolo pensare che uno del primo anno fosse dietro a tutto ciò. Ora la domanda era: Chi è?
Sfortunatamente, nessuno aveva una risposta. Non riuscivamo a pensare a nulla che una persona potesse cercare di cui sia Rose che Andrew potrebbero avere informazioni. Gli unici collegamenti che potevo vedere tra i due era che entrambi avevano un parente stretto come professore, e che i loro genitori combatterono nella guerra. Tutto qui.
Aspetta. I loro genitori erano vicini ad Harry Potter. Se la persona stava cercando una cosa nascosta da un uomo, potrebbe essere stato lui a nasconderla. Forse, l'aggressore non stava cercando di ottenere informazioni dai ragazzi. Forse, solo forse, stava prendendo di mira i figli per estorcere informazioni ai genitori.
"Stai bene?" Chiese Wren, estraendomi dal mio uragano di pensieri.
"Sì, sì, ascoltate!" Spiegai velocemente la mia idea. James sembrò sollevato di avere una nuova pista, ma Albus sembrava spaventato.
"Ciò significa che James ed io potremmo essere i prossimi ad essere aggrediti."
"Beh allora," Wren disse in modo pratico, "basta non andare da nessuna parte da soli. Gli attacchi avvengono sempre quando la persona è sola."
"E avvengono di notte," aggiunsi.
"Fino ad ora..." James disse lentamente. "Chi dice che l'aggressore non possa attaccare durante il giorno, se pensasse di poter farla franca?"
"Aspettate..." dissi lentamente. "Ha attaccato Rose ed Andrew. Probabilmente non riuscirà ad attaccare voi due perché non siete mai soli. Ma chi è sola? tutto il tempo?"
Guardai il sangue lasciare i visi di tutti e tre i miei amici quando realizzarono di chi parlavo. Era ovvio chi sarebbe stata la prossima vittima, almeno per me. L'unica persona che non sembrava spaventata, e girava per il castello da sola. Luna Scamander.
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Ovviamente, quando avvertii Luna, lei scosse la testa e rise. "Astra, sto bene. Nessuno mi farà del male. La professoressa McGranitt ha detto che siamo al sicuro qui." E saltellò via.
Stavo per correrle dietro quando una voce familiare disse, "Bene, bene, guarda chi c'è."
Mi girai per trovarmi faccia a faccia con l'incubo biondo. "Ciara." Nico era al suo fianco, un ghigno sul volto mentre agitava la bacchetta.
"Quindi sei stata tu a mettere in giro la voce che io sono la responsabile di tutto questo, giusto?"
"Cosa?" Non lo avevo detto a nessuno a parte Albus, James, e Wren...e Luna...e Andrew...e onestamente, chiunque avesse voluto ascoltarmi avrebbe potuto sentirmi parlarne nella sala comune. Perfetto.
"Beh fidati. Neanche conosco la maledizione Cruciatus, o la userei contro di te per aver mentito su di me."
"Davvero Astra, sei caduta così in basso da dover mentire spudoratamente?" Nico mi schernì. "Vergognoso."
Puntai la bacchetta contro di loro, la mano mi tremava. "Cosa volete?"
"Semplice. Vendetta." Ciara puntò la bacchetta contro di me e disse con tutta calma, "Petrificus Totalus."
All'improvviso, le braccia vennero incollate ai miei fianchi, e iniziai a cadere all'indietro. Nico e Ciara sghignazzarono quando colpì il pavimento, incapace di muovermi. Ciò non mi impedì di sentire un dolore sordo quando la mia testa colpì il pavimento. Ma quella era l'ultima delle mie preoccupazioni. In pochi secondi, Ciara e Nico erano in piedi accanto a me, osservando curiosi ciò che erano riusciti a fare.
"Wow, ha funzionato," disse Nico. Doveva avermi dato un calcio, anche se non riuscivo a vedere, perché sentii qualcosa di duro colpirmi il fianco, e un forte dolore mi attraversò.
"Non essere così sorpreso!" Ciara disse seccata. "Ovviamente ha funzionato."
"E adesso?" Un altro calcio.
"La lasciamo da qualche parte, ovviamente. Wingardium Leviosa."
All'improvviso, sentii il mio corpo sollevarsi in aria. Quando fui più o meno all'altezza del gomito di Ciara, lei agitò leggermente la bacchetta e iniziai a muovermi in avanti.
Non sapevo dove mi avessero portato, dato che potevo solo fissare il soffitto, e non avevo speso abbastanza tempo ad osservarlo per capire dove fossi basandomi solo su quello. Ciara si assicurò che sbattessi contro ogni porta, muro, ed armatura di tutto il castello, però. Finalmente, volai attraverso una porta in una stanza piccola e scura.
"Divertiti a marcire," disse la voce maligna di Ciara. "Lo dirò alla McGranitt...prima o poi. Non me la sento per il momento. Quando lo farò, sarai comunque nei guai. 'Niente voci', ricordi?"
Sentii la porta chiudersi dietro di me, lasciandomi nell'oscurità completa.
Bene. E adesso? Non potevo muovere la bocca per pronunciare il contro-incantesimo, Finite Incantatem. Non avevo idea di dove fossi, e anche se i miei amici si fossero chiesti dove fossi, come diamine mi avrebbero trovato? Conoscendo Ciara, mi trovavo probabilmente in un ripostiglio delle scope sperduto che nessuno avrebbe trovato prima che fossi morta.
Quindi. Non avevo possibilità di annullare l'incantesimo parlando. Magari potevo farlo...senza parlare? Avevo sentito che era possibile, anche se era molto difficile. Decisi di provarci, e mi concentrai a fondo sul contro-incantesimo. Finite Incantatem. Finite Incantatem. Finite Incantatem.
Non so quanto tempo rimasi lì, pensando l'incantesimo continuamente. Alla fine, mi accorsi che potevo muovere le dita. Dopo qualche altro minuto, potevo muovere la testa, e mormorai l'incantesimo a voce.
Mentre mi alzavo da terra, un unico pensiero continuava a tornarmi in testa. Ciara era morta.
Spigolo autore
Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento e di andare a leggere l'originale che merita davvero.
Alla prossima.
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