Capitolo 28: "Tra baci e sorrisi"

Michael osservò lo schermo del telefono che si era appena acceso.
La luce si diffuse per la stanza, abbagliando il proprietario e disturbando gli altri due ragazzi che tentavano di dormire.
Inevitabilmente Michael ricevette dei brontolii e un cuscino di protesta.
Ma i suoi coinquilini non erano i soli ad essere disturbati da quell'apparecchio che nel bel mezzo della notte si era messo a vibrare, dando fastidio.
Michael guardò velocemente i messaggi, niente di importante, qualcheduno di sua mamma, altri di suo zio e qualche messaggio di Chris che gli diceva che il giorno si sarebbero incontrati tutti per andare in città insieme. Cosa?
Rilesse attentamente il messaggio, ma il contenuto era sempre lo stesso, allora non era lui ad averci visto male.
-Ciao Mickey, domani pensavo di andare giù in città con i ragazzi, insomma i soliti, ormai li conosci, vieni anche tu? Mi raccomando, chiedi anche a Kat!-
Stava già digitando qualcosa di scorbutico ed irritato tipo “Sono le 2.30 del mattino, a quest'ora o dormi o scopi, mica messaggi!” o “Ti sembro il tipo di ragazzo tutto amore e felicità che si diverte a fare il portaborse? Sbagli.”
Però poi si fermò, magari non sarebbe stato troppo male e poi ultimamente parlava molto con Austin, il che lo aveva portato a rivalutare completamente il ragazzo!
Avrebbe potuto parlare anche con Jonah e dato che c'era, chiedere gli appunti di chimica a Cameron, lui di quelle cose non ci capiva proprio niente.
Poi c'era Kathrin.
Lei di sicuro gli avrebbe risposto di sì.
Poi gli avrebbe regalato un sorriso mozzafiato e i suoi bellissimi occhi si sarebbero accesi, illuminandosi e brillando come due piccole gocce di rugiada.
Amava vedere e scoprire le espressioni che quel dolce volto poteva mostrargli.
Gli piaceva come corrugava la fronte, come arricciava il naso, come socchiudeva gli occhi e come distendeva le labbra per sorridere..
Gli piacevano molte cose di quella ragazza sorridente e gentile.
Eppure non riusciva a dirle “Ti amo.” anche se avrebbe voluto.
Avrebbe voluto stringerla a se e dirle sinceramente i suoi sentimenti.
Ma non ci riusciva, era completamente impossibile per lui, ci aveva provato ma alla fine non era riuscito a fare niente che non fosse mettere insieme le prime parole che gli venivano in mente, sembrando un idiota.
Alla ragazza invece il tutto sembrava tremendamente semplice.
Proprio non capiva come una ragazza bella e dolce come lei potesse essersi innamorata di lui.
Dato che aveva già il telefono in mano e ormai non riusciva più a prendere sonno, decise di scrivere alla ragazza in questione.
-Kat, domani ti va di andare con Chris e li altri in città?-
Inviò il messaggio, ma solo dopo si ricordò che ore fossero e subito pensò che ormai la ragazza doveva essere addormentata.
Invece la risposta arrivò quasi subito, facendo vibrare ancora il telefono del ragazzo.
Un rantolo di morte e odio si levò da uno dei letti di fianco a quello di Michael. Non era un buon segno, ma il ragazzo non se ne preoccupò troppo, leggendo la risposta.
-Certo che mi va! Così passiamo anche il giorno insieme. Buona notte ci vediamo domani.-
Una cosa importante?
Per esperienza Michael sapeva che quella “cosa” era: o la notizia migliore della sua vita o un biglietto di sola andata per un viaggio sul traghetto di Caronte, dritto dritto all'inferno.
E sperava vivamente che non fosse la seconda.
Però perché avrebbe dovuto dirgli qualcosa di brutto? Andava tutto bene, no?
Stavano insieme da poco, come facevano ad avere già dei problemi?
In fondo lui non aveva fatto niente di male, se mai avesse fatto qualcosa di sbagliato, proprio non se ne era accorto.
A lui sembrava tutto perfetto, lei era perfetta e non avrebbe voluto cambiare niente.
Forse quella sarebbe stata una delle scelte più difficili della sua vita, ma doveva prenderla.
-Va bene, anche io devo dirti una cosa importante. Buona notte.-
Ora avrebbe dovuto spegnere il telefono o i suoi compagni di stanza lo avrebbero ucciso davvero, ma prima doveva fare un'ultima cosa.

Non era raro che Chris si agitasse per niente.
Ma quella volta sembrava qualcosa di davvero grave, si era appena svegliato ed aveva visto il messaggio di Michael e subito il suo cervello aveva iniziato a formulare domande su domande, dubbi su dubbi, senza trovare neanche una risposta.
Cosa voleva dire "Aiutami con Kathrin"?
Christopher digitò una risposta il più velocemente possibile e si alzò per vestirsi, il weekend non avevano lezione, quindi quel giorno sarebbero andati in città.
-In che senso?-
Aveva proposto quell'uscita proprio perché voleva unire di più il gruppo e voleva dissipare ogni dubbio su Michael.
Forse in passato aveva perso la testa, ma nonostante tutto era un bravo ragazzo, non si meritava astio o odio da qualcuno.
All'inizio aveva litigato molto con Austin, ma di sicuro era stato proprio Michael a farli avvicinare. Molto probabilmente non lo aveva fatto apposta, ma comunque era grazie a lui se quel pomeriggio lui e il proprio ragazzo si erano baciati.
Se quel giorno Michael non fosse arrivato alla P.C.A. forse lui ed Austin avrebbero continuato ad odiarsi, o forse ci avrebbero messo anni prima di capire i loro veri sentimenti.
E forse senza di lui Kat non si sarebbe mai innamorata.
E poi era da un paio di giorni che Michael ed Austin si erano scambiati il numero di telefono, avevano iniziato a parlare molto, forse anche troppo per i suoi gusti. Ma almeno ora non si picchiavano più.
-Voglio dirle quello che provo, ma non so come...-
La risposta arrivò poco dopo e quando la lesse Chris quasi si mise a ridere, facendo quasi svanire la preoccupazione di prima.
Michael poteva sembrare tanto duro e freddo, ma alla fine le cose più semplici lo mettevano in difficoltà.
Era una cosa che era sempre piaciuta a Chris.
-E cosa provi?-
La risposta questa volta invece fu quasi immediata e sorprese molto Chris.
Per poco il biondo non si mise a piangere.
-La amo e non so come dirlo, aiutami!-
Finalmente il ragazzo che di più a quel mondo lo aveva amato si era innamorato di un'altra persona. Era felice, davvero felice.
Eppure qualcosa dentro di lui faceva male.
Di solito ci si accorge quanto si è amato qualcosa, quando la si perde.
E in quel momento aveva perso Michael.
Non che lo amasse ancora, quello no. Ma aveva comunque vissuto tante esperienze con lui, aveva scoperto tanti sentimenti e lo aveva amato davvero molto.
-Diglielo e basta. Sii schietto e chiaro.-
Era felice, davvero felice, sia per Michael che per Kat.
Ma qualcosa gli faceva ancora male
-Grazie. Ti voglio bene.-
Doveva smetterla di pensare a se stesso, ma doveva pensare solo al bene dei suoi amici.
Allora perché stava piangendo?
-Anche io.-
Cercò per la stanza un fazzoletto, ma alla fine fu Austin a passarglielo.
Austin? Quando era entrato?
"Tutto bene?" chiese il ragazzo preoccupato.
Il biondo forzò un sorriso e abbracciò il proprio ragazzo quando si sedette al suo fianco.
"Mickey si è innamorato." disse tra i singhiozzi.
Austin non capiva molto bene, ma Chris era molto scosso, quindi decise di consolarlo abbracciandolo a sua volta.
"Non è una buona cosa?"
Sì, lo era. Ma questo non faceva stare meglio Christopher.
"Sì, ma mi fa male..." disse Chris inumidendo la spalla di Austin con le lacrime.
"Perché fa così male?" chiese il biondo alzando il volto e guardando Austin negli occhi.
Il moro sorrise e gli asciugò le lacrime, stringendolo poi a sé.
Gli accarezzò la schiena e lo fece calmare, placando il suo pianto.
"Perché lo hai amato davvero. Ma ora sai anche che quei sentimenti appartengono al passato. E che ora devi andare avanti..."
Chris sospirò e si strinse al petto di Austin che non aveva mai smesso di guardarlo.
Quei sentimenti appartenevano davvero al passato, eppure avevano la forza di farlo stare ancora male, perché non poteva semplicemente dimenticare tutto? Come mai non riusciva ad essere felice per i suoi amici? Era davvero così egoista da non riuscir a pensare a se stesso.
"Non devi dimenticare ciò che hai provato. Sono sentimenti preziosi, conservali." sussurrò in fine Austin.
Li avrebbe conservati, anche perché provare a scacciarli probabilmente avrebbe fatto molto più male di quanto potesse immaginare.
Sarebbero sempre rimasti lì, insieme ai bei ricordi, di chi è stato amato e di chi già ama qualcun' altro.
Era così che si era sentito Michael?
Christopher si sentiva in colpa per averlo fatto stare tanto male, ma non si era mai accorto di quanto volesse bene a Michael e non si era mai reso conto di quanto quel ragazzo lo amasse.
Ma si va avanti, si deve sempre andare avanti, se ci si guarda indietro si rischia di perdersi.
Chris guardò per qualche istante Austin, poi gli diede un piccolo bacio sulle labbra.
"Ti amo."
Ma come ogni essere umano fa, a volte si sbaglia.
"Anche io ti amo."
E alla fine ci si perde sempre.

Si trovarono tutti davanti all'ingresso della P.C.A.
Chi ancora assonnato, chi ancora affamato e poi c'erano quei ragazzi che sorpresero tutti.
Come Austin che appena visto Jonah gli era andato in contro abbracciandolo e ricevendo in cambio un bacio sulla guancia.
Zack e Chris si erano pietrificati, avevano assistito alla scena con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
Anche Alex si era stupito di tutto quello, ma soprattutto si era sorpreso delle risate del suo ragazzo a quella scena, come se fosse tutto normale.
"Che sta succedendo qua?" chiese Michael appena arrivato.
La situazione era dir poco bizzarra, soprattutto a causa dei due ragazzi che ancora stavano fissando i propri ragazzi senza dire una parola.
"Hanno fatto pace." disse Cam tra le risate, indicando i due cugini che ora si erano staccati.
"Lo noto." fu la risposta.
Michael alzò una mano per salutare i due cugini, soprattutto Austin, che ora lo aveva notato e gli si stava avvicinando.
"Ce ne avete messo di tempo! Come va?" chiese Austin appoggiando un braccio sulle spalle di Michael e facendo l'occhiolino a Kat.
Zack si stava leggermente riprendendo, ma Chris proprio no.
Sapeva che Ausrin e Michael ora si sentivano e si parlavano, ma non pensava fossero diventati così amici.
Kat invece se la stava ridendo alla grande, proprio come Cameron che non aveva smesso neanche un secondo.
Jonah intanto era tornato da Zack, facendolo riprendere del tutto.
"Ho vissuto momenti migliori." disse Michael sospirando drammaticamente.
"Eh hai proprio ragione, che vita dura la nostra!" rispose sempre in modo drammatico Austin, appoggiandosi ancora di più all'amico.
Poi velocemente Chris si riprese e diede velocemente uno strattone al proprio ragazzo, facendolo tornare in riga.
"Ma cos'hai oggi?! Fai le feste a tutti come un cane! Ti devo mettere il guinzaglio?!"
Chris si era aggrappato al braccio di Austin, attirandolo a se ed allontanandolo dagli altri che li guardavano divertiti.
"Ti converrà legarmi." disse il moro con un tono che faceva tranquillamente intuire che quello che intendeva non era per niente casto.
Jonah scoppiò a ridere insieme a Cam che era appena riuscito a calmare le ristate.
"Ti prego no!" sbottò Chris.
Il biondo non sapeva se ridere o piangere. Come aveva fatto a trovarsi un ragazzo tanto scemo...
"Allora che ne dici se sono io a legare te?"
… E tanto pervertito...
Questo era troppo.
"Dio che schifo! Non voglio pensarci!" urlò Zack premendosi le mani sulle orecchie.
"Pensa che quelli hanno proposto una cosa a quattro a me e al mio ragazzo!" disse Alex prendendo la mano di Cam, come se fosse spaventato.
"Dopo ne riparliamo." rispose Austin con un occhiolino verso Cam e Alex.
"Dio no!"

-

La giornata era passata abbastanza bene.
La mattina l'avevano passata tra i negozi, tutti avevano preso qualcosa, anche Jonah, che sembrava il più riluttante.
Il pomeriggio invece era passato velocemente in un parco.
Zack e Kat si erano immersi nella lettura dei libri che avevano comprato quella mattina, altri giocavano col frisbee, chiaccheravano o sonnecchiavano sul prato.
La cena era stato il momento più strano, nessuno era d'accordo sul posto dove andare a mangiare e su cosa mangiare.
L'unico che si accontentava di tutto era Zack, che a quanto pare non aveva preferenze.
Alla fine si accontentarono della pizza, quella metteva sempre d'accordo tutti.
Tornarono alla P.C.A. di sera, ma nessuno aveva sonno, quindi si ritrovarono tutti riuniti sella stanza 210.
"Vi va di giocare?" chiese Cam prendendo delle carte.
All'inizio era una normale partita di poker, o almeno avevano pensato.
Quando al primo turno però Michael si era tolto la felpa, e disse qualcosa tipo "Rendiamo le cose più divertenti." tutti capirono che non era semplice gioco di carte.
Alla fine Michel e Cam erano rimasti praticamente vestiti, Jonah e Austin erano in pantaloni e Chris e Alex in intimo.
Zack e Kat si erano astenuti e se ne era restati da parte a ridere ed ammirare.
Per fortuna qualche furbo aveva deciso di porre fine al gioco.
Qualcuno un po' meno furbo aveva tirato fuori da bene.
"Io però me ne vado, oppure i miei compagni di stanza mi chiudono fuori." disse Michael alzandosi e riprendendo la sua felpa.
Kat scattò in piedi, come se si fosse ricordata di qualcosa.
"Oddio, quella mi ammazza!"
Tutti la guardarono senza capire, poi Alex finalmente capì.
"Vic non sarà felice..." disse facendo capire anche agli altri quale era il problema.
Michael aprì la porta e decise di accompagnare la sua ragazza in stanza, gli doveva ancora dire quella cosa importante.
Prima di uscire il ragazzo si voltò a salutare tutti e si soffermò su Chris che sorridendo gli aveva mimato con le labbra un "Buona fortuna".
Beh, in fondo doveva solo dire alla propria ragazza che la amava, niente di particolare.
Giusto?
Ok, doveva farcela, non era niente di troppo complicato o difficile.
Appena richiusa la porta della stanza raggiunse Kat che già da sola se ne stava tornando in stanza.
Gli prese una mano e la ragazza di riflesso si girò.
"Torni già in stanza? Non ti va di stare un po' con me?"
Domanda inutile, Kathrin non gli avrebbe mai detto di no.
La ragazza annuì ad strinse la mano del proprio ragazzo, dirigendosi verso l'esterno.
Camminarono fino all'edificio dove si trovavano gli uffici, poi fino alla mensa, e si fermarono su una panchina vicino ai campi da tennis.
"Tu ed Austi ora sembrate andare d'accordo." disse Kat sedendosi.
"Non capisco perché la troviate una cosa tanto strana!" disse Michael con un tono offeso, ovviamente finto.
"Diciamo che giusto quattro mesi fa facevate a botte."
In effetti era piuttosto insolito, ma a quel tempo era diverso, Michael era arrabbiato e deluso, aveva agito d'istinto.
Era accecato da un amore non più corrisposto.
"Ma era tutto diverso, ora sono cambiate tante cose." disse più a se stesso che alla ragazza al suo fianco.
Kat si appoggiò alla sua spalla con la testa, per stare più comoda. Era stata una giornata bella, ma faticosa e lei era tremendamente stanca.
"Tipo?" chiese lei tra uno sbadiglio e l'altro.
Se Kat fosse stata più attenta avrebbe potuto sentire il cuore di Michael battere all'impazzata e il ragazzo agitarsi più del dovuto.
“Per esempio prima non lo conoscevo bene. Prima non conoscevo i ragazzi. Prima amavo Chris. E poi sono successe un sacco di altre cose! Mentre adesso è tutto diverso. Per esempio ora vado d'accordo con Austin e ho dei nuovi amici. E soprattutto ora mi sono innamorato di te.”
Aveva detto tutto d'un fiato e non aveva riflettuto molto sulle parole e maledetta la sua linguaccia che lo aveva fatto parlare!
Non doveva andare così! Glielo avrebbe detto in un altro modo, in un luogo più romantico e con un tono decisamente migliore!
Invece no.
“Complimenti Michael, sei l'idiota peggiore del mondo. Non poteva andare peggio!” si disse tra se e se il ragazzo.
Forse se in quel momento fosse scappato avrebbe potuto far sembrare tutto un malinteso.
Pessimo...
“Cosa hai detto?” chiese Kat strofinandosi un occhio.
Quel giorno la ragazza non aveva trucco, era completamente acqua e sapone, Michael la preferiva mille volte così, senza niente che gli impedisse di vederla come era realmente.
La ragazza aveva sentito, solo che era incredula e probabilmente pensava di non aver prestato abbastanza attenzione alle parole del proprio ragazzo.
E ora gli chiedeva di ripetere.
“Ho detto che prima era tutto diverso...” provò a dire Michael tentennando.
Dall'espressione della ragazza però capì che non era esattamente quello che voleva sentire.
“Intendo, quello che hai detto dopo.” disse la ragazza seccata.
Michael sapeva a cosa si riferiva, ma era comunque difficile dirlo così di getto.
“Che ora è tutto molto diverso.”
Se gli sguardi avessero potuto uccidere e se l'omicidio fosse stato legale, allora la ragazza non si sarebbe trattenuta, ma in quel momento c'era qualcosa che voleva sapere
Michael grazie a quello sguardo assassino però capì che avrebbe dovuto per forza dire ciò che la ragazza stava aspettando.
“Ho anche detto che ti amo...” disse lui distogliendo lo sguardo.
Ci fu qualche momento di silenzio e poi Michael vide la ragazza salirgli in braccio ed abbracciarlo con una palese felicità dipinta sul volto.
“E ci voleva tanto?!” chiese la ragazza tra le lacrime.
No.
Non ci voleva niente, solo 5 secondi di coraggio.

“Vi va il gioco della bottiglia?” chiese Alex prendendo la bottiglia.
Non ci fu risposta, ma i sei ragazzi si erano già disposti in cerchio.
“Come si gioca?” chiese Zack che già si era appoggiato al fidanzato, giusto per avere un supporto.
Chris si girò verso di lui, stupito.
“Non hai mai giocato al gioco della bottiglia?!”
“N-No...” rispose Zack, come se quel fatto lo toccasse particolarmente.
A dire il vero Zack non aveva mai passato una giornata del genere, non era mai stato alzato con degli amici fino a tarda notte e non aveva mai bevuto.
“Io però preferisco “non ho mai”, sapete come si gioca?” chiese Austin.
Tutti annuirono, a parte Zack, ma il suo ragazzo gli spiegò velocemente come funzionava il gioco.
“Una persona dice cosa non ha mai fatto, se tu invece hai fatto quella cosa devi bere.” la spiegazione era abbastanza facile e non sembrava niente di complicato o imbarazzante.
“Bene! Inizio io. Vediamo...” disse Alex sorridendo e cercando la giusta affermazione.
“Non ho mai fatto sesso in un luogo pubblico!”
Per poco Zack non morì d'infarto.
E lui che pensava non fosse qualcosa di imbarazzante.
“Cosa intendi con luogo pubblico?” chiese Jonah alzando un sopracciglio.
“Per esempio un luogo che non sia una stanza privata e dove di solito non si ha l'intimità di una camera.” disse Alex.
Austin si mosse e prese la bottiglia che prima avevano messo in centro, prendendone un sorso, poi la passò anche a Chris che, anche se un po' riluttante, prese un sorso.
Poi Jonah allungò la mano e si fece passare la bottiglia, facendo lo stesso.
Stava per passarla a Zack, ma si fermò quando vide l'espressione del proprio ragazzo.
Sembrava quasi spaventato.
“Che c'è amore?” chiese dolcemente posando la bottiglia.
Tutti si girarono per capire quale fosse il problema.
“Io... Non ho mai bevuto...” disse un po' in imbarazzo il ragazzo.
Non lo aveva mai fatto e l'idea non gli piaceva per niente ed era abbastanza sicuro che il sapore non gli sarebbe piaciuto.
E se non l'avesse retto e avesse fatto qualcosa di stupido?
Jonah sorrise passando un braccio intorno al fianco del proprio ragazzo, per tenerselo stretto.
“Vorrà dire che berrò io per te!” disse prendendo una seconda volta la bottiglia e bevendo.
“Però ora ti tocca raccontare.” disse Cam guardando Zack.
… Doveva anche raccontarlo?!
“Beh all'inizio lo tenevamo nascosto, quindi ci siamo arrangiati. Per esempio nelle stanze vuote della segreteria... Nelle aule vuote... Nella palestra... Nel bagno del bar... Negli sgabuzzini dei dormitori... E anche nei-”
“Frena. Frena. Frena. L'avete fatto in tutti quei posti?!” chiese Chris sorpreso, interrompendo il proprio amico.
Jonah annuì, come se andasse fiero di quel fatto, facendo arrossire Zack che cercava un modo per nascondersi.
“Beh, la nostra scopata nei cessi allora non è niente di che!” disse Austin mettendosi a ridere e battendo una mano sulla spalla del cugino.
Alex era sorpreso, non si era accorto subito della relazione di Jonah e Zack, infatti il suo amico glielo aveva detto e se non fosse stato così forse non ci sarebbe arrivato tanto facilmente.
Un po' si sentiva in colpa, se lo avesse capito prima magari avrebbe potuto lasciare più intimità ai due, senza costringere i due ragazzi a nascondersi in quel modo.
“Ora vado io: non sono mai stato sotto!” esclamò Austin accantonando l'argomento e proponendo un altro round.
Chris lo guardò malissimo, ma alla fine prese la bottiglie, poi anche Alex bevve un sorso ed in fine anche Jonah, che giocava per conto di Zack.
Quella volta non c'era niente da spiegare e i ragazzi pensavano che quel round fosse finito.
Ma poi la bottiglie venne presa ancora e Cam prese un bel dorso.
Alex per poco non morì d'infarto, a Jonah andò di traverso il liquido che aveva appena bevuto, Austin rischiò di cadere dal letto e Chris semplicemente lo guardava con la mascella a terra.
L'unico che non sembrava particolarmente scosso era Zack, che si era limitato a sbarrare gli occhi.
“Q-Quando...” Alex non riusciva a dire molto nello stato in cui si trovava.
“Beh... Ti ricordi di Jarred?”
Appena fu pronunciato quel nome a tutti la storia sembrò più chiaro, ma non abbastanza.
“Diciamo che al tempo non ero io quello a stare sopra e più volte scambiavamo i ruoli, quindi...” Cam avrebbe pensato di tutto, ma di certo non che gli avrebbero chiesto quel tipo di particolare.
Austin si riprese e si avvicinò all'amico.
“Dimmi che hai una foto di quel tipo, devo almeno vedere che faccia ha il tipo che ti ha preso la verginità anale.” disse in tono serio.
Cameron sospirò e tirò fuori il telefono, iniziando a cercare per la galleria, fino a che non trovò una foto.
Gliela aveva mandata proprio Jarred e lo ritraeva mentre coccolava la sua amata Kira, il suo cane.
Era disteso sul letto, a petto nudo e il cane s ne dormiva tranquillamente con la testa appoggiata sul suo petto.
Austin prese il telefono per guardare meglio la foto, mostrandola poi a tutti gli altri.
Le espressioni di tutti furono a dir poco esagerate.
“Dimmi dove si trova, che magari di verginità anale se ne va anche la mia!” disse Jonah ridendo.
Inutile dire che anche Alex osservò attentamente la foto, ed odiava ammetterlo, ma Jarred era bello e aveva ancora un bellissimo rapporto col proprio ragazzo.
Non gli capitava molto spesso di essere geloso, ma in quel momento era palese la sua tristezza nel constatare che il giovane in foto oltre a essere un bravo ragazzo era anche mille volte più bello di lui.
Cameeon ovviamente si accorse di quel cambiamento d'umore e si affrettò ad abbracciare il minore e lasciargli anche un veloce bacio sulle labbra.
"Scusate se vi disturbiamo piccioncini, ma qua c'è un gioco da giocare." li riprese Chris.
Dopo quel piccolo particolare della vita di Cam, che lui non avrebbe mai voluto che si venisse a sapere, i ragazzi si concessero qualche altro round.
Tutti abbastanza leggeri, dove Jonah affermò di non aver mai fatto sesso con più di una persona contemporaneamente, facendo bere Austin; poi Zack affermò di non aver mai baciato una ragazza e i due cugini bevvero ancora e purtroppo anche il povero Cam; poi ancora Cameron disse di non essere mai andato a letto con uno sconosciuto e Jonah bevve due volte.
Alla fine venne il turno di Chris.
"Ti prego amico, non farmi bere, se no non credo di riuscire ad arrivare in stanza intero!" piagnucolò Jonah appoggiando la testa sulla spalla di Zack, che iniziò a coccolarlo dolcemente.
"Tranquillo, non credo che tu berrai a questo giro. Credo..."
Poi il biondo sembrò pensarci ancora qualche secondo, si guardò in giro e squadrò tutte le persone nella stanza.
"Non mi sono mai preso una cotta per un mio parente!"
Tutti si guardarono dubbiosi per qualche istante, poi Cam fece una domanda che assillava più di una persona lì dentro.
"Cosa intendi?"
"Beh, se per caso avete mai provato un sentimento profondo, dal punto di vista amoroso, per un parente."
Jonah guardò Zack, ma questo scosse la testa e il maggiore tirò un sospiro di sollievo.
"Ma si conta anche una piccola cotta da piccoli?" chiese Austin al proprio ragazzo e in risposta ottenne un segno del capo.
Sì.
Quella era stata la serata più imbarazzante di tutte le serate imbarazzanti che i ragazzi avessero vissuto.
Cam bevve un sorso e cercò di non perdere l'equilibrio, appoggiandosi ad Alex, che in quel momento era molto più stabile di lui.
"Ho avuto una piccola cotta per mio fratello Peter, tipo 10 anni fa."
Beh niente di troppo strano, quel ragazzo era cresciuto con 5 fratelli in casa ed era abbastanza normale che almeno una volta avesse pensato a uno dei suoi fratelli in modo particolare.
Poi anche Austin prese la bottiglia.
Lui e Jonah non avevano molti parenti, oltre ai genitori e la zia avevano solo una cugina di terzo grado che viveva in Europa, infatti fu una sorpresa quando il cugino vide Austin bere.
"Di chi si trattava?" chiese Alex sorridendo e accarezzando i capelli di Cam.
"Da piccolo, tipo dai 9 ai 12 anni ho avuto una cotta per Jonah."
Quello proprio non era il giorno migliore per Zack e Chris.
Però quella rivelazione lasciò i due ragazzi a sir poco stupiti.
Jonah sobbalzò e si tirò velocemente su a sedere, ma venne fermato da un giramneto di testa che per poco non lo fece cadere sul pavimento.
"Davvero?!" chiese stupito.
Il cugino annuì ed abbassò lo sguardo.
Non lo aveva mai detto a nessuno e si sentiva tremendamente a disagio a parlarne, soprattutto con suo cugino.
Aveva covato quel piccolo interesse per Jonah per ben tre anni e dopo piano piano era svanito, per lui era storia passata, ma a quanto pare avrebbe dovuto rivangare la cosa ancora una volta.
Austin stava per dire qualcos'altro a sua discolpa, ma Jonah ormai lo aveva attirato in una morsa stritolatrice degna di quella di un kraken.
"Che dolce! Come faccio ad avere un cugino tanto carino?!" dice ridendo e abbracciando il cugino.
Ora grazie a Jonah i due era sdraiati per terra e si stavano abbracciando.
Il primo a ridere a quella scena fu Alex e poi tutti si unirono alla risata.
Era tutti poco sobri, a parte Zack che grazie al proprio ragazzo non aveva bevuto niente.
"Guarda che poi divento geloso!" piagnucolò verso il proprio ragazzo.
Subito Jonah si staccò dal cugino ed andò dal proprio ragazzo, abbracciandolo e baciandolo.
"Credo che sia ora di andare a dormire." disse Cam vedendo Alex sbadigliare.
Saranno state le 3 o le 4 e il giorno dopo avrebbero dovuto studiare. Che bello, un pomeriggio di studio intensivo non chiedevano di meglio!
"Perché non restate qua a dormire?" chiese Alex strusciandosi sul proprio ragazzo come un gatto intento a fare le fusa.
"Perché se restassi amore, di certo non dormirei." gli sorrise Cam.
"Facciamo così, ora io e Chris ce ne andiamo, ci tappiamo le orecchie e ci troviamo un bel posticino, voi due andate nella nostra camera e vi divertite, fra un'ora e mezzo ognuno si troverà magicamente nelle propria stanza, ok?" propose Austin indicando Cam e Alex.
"Un vero genio del male!" commentò Jonah.
"Guarda che lo faccio anche per te cugino." rispose Austin ridendo.
Il moro si alzò ed andò alla porta, tirandosi dietro il biondo che non aveva capito quasi niente di ciò che aveva detto il fidanzato.
"E noi dove andiamo?" chiese il biondo.
"Nel ripostiglio in fondo al corridoio c'è un materasso e non ci va mai nessuno."
Anche Zack e Jonah lo sapevano bene, ma non lo rivelarono, limitandosi a lanciarsi una veloce occhiata.
"E perché?" chiese ancora Chris.
"Beh, non dovevi legarmi?"

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