"Vorrei scriverti senza pensarci, vorrei pensarti senza volerti scrivere..."
Continuo a cascarci, questo limbo mi risucchia. Ma giungo alla conclusione, cosa mi porta a pensarti? E risponderei tranquillamente: Il suo sorriso. Come se questo bastasse, come se colmasse, come se bilanciasse tutti gli errori e i tuoi difetti che non conoscerò mai. E forse che non accetterei neanche, ma potrei saperli apprezzare. Perché il tuo sorriso crea cornici in cui posso ritagliare parti della mia vita che vorrei ricordare per molto. Mi ricordo ancora quando scrivendoti immaginavo già il tuo sguardo quando ci saremmo incontrati e finalmente mi avresti parlato, e sarei riuscito a farti ridere. Ci sono riuscito diverse volte a dire il vero, ma poco importa ormai. Ormai conta la distanza;
Contano i chilometri che ci dividono e non i passi che farei per tornare da te, le tue amiche che ti hanno pugnalato e non le lettere che ti scriverei per metterti tra un paio di parentesi quando il mondo è troppo, le lacrime che hai pianto e non i pomeriggi in cui possiamo annegare in un caffè per ore solo io e te...
Mi chiedo se ti ricordi di me, nonostante il tuo sorriso splenda altrove...