3. La colazione
"Sento un nodo nel petto fatto di cose che non ho la minima idea di come sciogliere. E mi toglie il respiro."
-Fonte: Tumblr
Benjamin
Apro gli occhi lentamente e il mio sguardo si posa sul tetto di camera mia. Mi stiracchio immediatamente e poi mi metto a sedere, cercando di ripercorrere la serata di ieri.
Mentalmente rivedo il viso di Isabella e poi il suo corpo sotto di me mentre facevamo sesso. Ricordo noi sul tavolo e poi ricordo quando ci siamo spostati in camera da letto per continuare. Devo dire che è stata una bella nottata, mi sono divertito e sfogato come non facevo da un po'. Lei è stata piuttosto brava.
Proprio mentre mi chiedo dove sia finita, sento un odore invitante provenire dalla cucina e poi una leggera musichetta espandersi nell'aria. Lancio un'occhiata alla sveglia sul mio comodino e mi rendo conto che sono le otto del mattino.
Sbuffo nervosamente, senza nemmeno sapere perché senta questa rabbia dentro, poi mi infilo delle ciabatte che giacciono ai piedi del letto e mi dirigo verso giù, afferrando una maglia bianca e indossandola al volo.
Ho addosso solo i boxer e la maglia, ma non penso sia un problema se mi presento così davanti a lei, non dopo tutto ciò che abbiamo fatto ieri. E poi, se devo essere sincero, non mi dispiace mica vederla arrossire per me.
Appena metto piede in cucina, un forte odore di bacon, uova e pane abbrustolito mi invade le narici e subito sento l'acquolina in bocca. Mi inumidisco le labbra e poi tossisco, come per attirare la sua attenzione.
Lei si gira verso di me, smettendo di osservare i fornelli per qualche secondo, e mi sorride in modo dolce vedendomi davanti a sé. Ha lo sguardo illuminato da una strana luce e all'istante mi rendo conto che ha addosso solo una mia maglia. Non ho idea da dove la abbia presa, e ammetto che questo mi infastidisce anche parecchio, ma devo anche ammettere che le sta piuttosto bene.
"Buongiorno Benjamin, ti ho preparato la colazione... ho pensato che avessi fame. Non so cosa tu possa mangiare nella tua dieta, perciò ho preparato anche della frutta e qualche pancake proteico." parla a raffica, come se fosse felice, mentre io mi fermo a osservarla per qualche secondo.
Per quanta fame io abbia, e penso che nessuno da anni mi prepari una colazione, fatta eccezione per quando pernotto da Mason e Maria e trovo ogni ben di Dio a tavola quando mi sveglio, non mi va che lei abbia fatto tutto questo per me.
Sì, abbiamo fatto sesso. Sì, mi sono divertito. Sì, lei è molto bella ed è anche molto simpatica, però no, non voglio niente di tutto questo. La colazione dopo il sesso mi sembra già qualcosa di troppo intimo.
Sento una strana sensazione di soffocamento al petto, quasi come un peso che mi schiaccia e mi fa mancare l'aria, così scuoto la testa freneticamente. Cerco di prendere aria, per poter rispondere, ma è davvero molto difficile.
"Dovresti andartene." queste sono le uniche parole che mi escono dalle labbra, mentre il suo sguardo si spegne all'istante e subito stacca anche la musica che viene riprodotta dal suo cellulare. I suoi occhi si rattristano e ammetto che mi dispiace vederla così, ma in realtà non posso farci nulla, io non voglio illudere nessuno. Voglio essere chiaro da subito, in realtà pensavo fossi stato chiaro già da ieri. Pensavo avesse capito che volevo solo una sana e genuina scopata.
"Oh... ok..." sembra agitata mentre si volta verso i fornelli per posare il mestolo che aveva in mano e spegnere il fuoco "Non era mia intenzione infastidirti, volevo solo essere carina."
"Carina invadendomi la cucina e appropriandoti dei miei vestiti?" indico la maglia che indossa e mi rendo conto che il mio tono di voce è più acido di quello che vorrei "Senti, non voglio essere stronzo, ma non ho voglia di questi convenevoli dopo aver fatto sesso con qualcuno. Ok? Preferisco che tu vada via e amici come prima."
Non ho mai dovuto cacciare qualcuna dopo essermela fatta, perché nessuna si è mai improvvisata cuoca o chissà cosa. Ogni donna che è entrata in questa casa, aveva chiara la situazione e sapeva bene di dover andare via una volta che ci svegliavamo. Ma lei invece perché ha dovuto rendere le cose più complicate e più imbarazzanti?
Ora si rigira verso di me e vedo i suoi occhi inumidirsi, come se stesse trattenendosi dal piangere. "Non pensavo di essere invadente, volevo solo preparare da mangiare, questo non vuol dire che io pretenda chissà cosa da te." fa spallucce con aria pentita "E per la tua maglia, ho aperto un cassetto a caso e l'ho indossata, giusto per non restare nuda... non sapevo cosa fare. Mi dispiace, non volevo essere fastidiosa."
Rido nervosamente sentendo le sue parole e riduco gli occhi a due fessure, mentre scuoto appena il capo. "Non sapevi cosa fare? Te lo dico io. Avresti potuto rivestirti con i tuoi abiti e andare via da casa mia. Non so cosa ti sia messa in testa, ma quello che c'è stato tra noi è stato solo puro divertimento."
Trasalisce immediatamente e annuisce comprensiva, cosa che mi fa sentire leggermente in colpa, anche se non so il perché. "L'avevo capito questo eh, solo pensavo fossi più umano e non ti incazzassi per queste cose. Ho preso una tua maglia dopo aver fatto sesso, solo per coprirmi, non è che ti ho chiesto di sposarmi eh."
Si inizia a innervosire anche lei e io mi passo le mani sul viso e poi sui capelli, con fare stizzito. Ma perché devo iniziare a discutere già dalla mattina? Come se non avessi abbastanza problemi e pensieri, ora ci si deve mettere anche lei.
"Più umano? Ma chi ti credi di essere per giudicarmi? Senti, fai una cosa, vai a recuperare i tuoi vestiti, li indossi, ed esci all'istante da casa mia che non ho tempo da perdere." uso un tono di voce duro, infastidito da tutta questa situazione, mentre lei mi passa accanto dandomi una spallata, poi esce dalla cucina senza ribattere.
Sbuffo sonoramente e mi siedo in una delle sedie davanti alla penisola, sentendomi già svuotato da ogni energia. Poi poso i gomiti sul marmo e mi prendo la testa tra le mani, maledicendo questa sensazione sgradevole che sento dentro, maledicendo ogni cosa.
Resto qui immobile per un po', finché non sento la porta dell'ingresso aprirsi e poi chiudersi subito dopo con poca grazia. Alzo gli occhi al cielo per il suo gesto immaturo e poi, senza sapere nemmeno il reale perché, batto nervosamente la mano sulla penisola.
Mi sento in colpa e mi sento frustrato. Perché ha dovuto comportarsi in questo modo e obbligarmi ad agire così? Perché non ha potuto semplicemente fare come tutte le altre e andarsene appena sveglia? Per quale fottuta ragione?
Io non ho tempo per le relazioni. Non sono in grado di gestire la vita di coppia, e come potrei? A malapena so gestire la mia da solo. Non ho niente da offrire a nessuno. Sono solo pieno di pensieri, paure, problemi... sono ammaccato, sono rotto... non ho nulla di bello da condividere con nessuno.
Non voglio soffrire e non voglio far soffrire nessuno. Voglio solo stare solo, senza dover rendere conto a nessuno di nulla, senza dovermi spiegare. Voglio solo godermi i momenti spensierati con i miei amici e fare sesso con chi mi pare per provare a staccare la mente.
Non è per essere cinico o apatico, ma le relazioni d'amore non fanno per me, e non ho tempo da perdere per dimostrare che ho ragione. Ho scelto anni fa di stare solo e le cose non cambieranno solo perché qualcuno, dopo aver fatto sesso tutta la notte, ha deciso di farmi la colazione!
Assolutamente no. Io ho bisogno dei miei spazi, e lei li ha invasi, facendomi mancare subito l'aria. Non ho bisogno anche di questo per farmi vivere con l'ansia, convivo già abbastanza con il peso di essere come sono, perciò meglio che lei o chiunque altra mi stia alla larga.
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