26. Bottiglia di birra
È triste non essere amati, ma ancor più triste è non poter amare.
-Miguel De Unamuno
Mason
Appena Benjamin mi apre la porta di casa sua, mi basta lanciargli uno sguardo per rendermi conto che qualcosa non va assolutamente. Ho provato a telefonargli per tutta la mattina e non ha risposto a nessuna delle telefonate, perciò dopo pranzo ho deciso direttamente di passare a vedere come stesse, e dall'aspetto non sembra proprio che io abbia avuto un'intuizione sbagliata.
"Ben, che sta succedendo?"
"Mase..." Si sposta da davanti la soglia per farmi passare e poi chiude la porta, prestandomi la sua attenzione. "Non c'era bisogno che ti scomodassi a venire fin qua."
Mi basta che si avvicini poco e niente per sentire il forte odore di alcool che emana e spalanco gli occhi scioccato da questo dettaglio. È ubriaco alle 15 del pomeriggio? "Benjamin, che è successo? Quanto hai bevuto?"
Fa spallucce mentre ridacchia leggermente e poi si lascia cadere a sedere sul divano, prendendo una bottiglia mezza vuota di birra dal tavolino davanti a lui.
"Caro Mason, ho bevuto per dimenticare quanto io sia coglione, ma a quanto pare non ci sono riuscito." Continua a ridere mentre mi racconta questo, ma la sua risata inizia a risultare ben poco divertita "Isa ha incontrato Grealish e a quanto pare è andata bene tra loro, talmente tanto che stanotte usciranno insieme. Ma sai cosa è la cosa peggiore in tutto ciò? Che ero andato da lei per dirle che ho capito di amarla, capisci?"
Ride ancora, mentre si alza in piedi e si volta appena verso di me che sono in piedi alla destra del divano.
"Ben..."
"No, Mase, non dire niente. Non c'è nulla che tu possa dirmi e possa farmi sentire meglio. Avevo giurato di non affezionarmi mai più e invece mi sono innamorato di lei, pensa che ero io quello che insisteva sul fatto di scopare senza sentimenti." si pulisce le labbra con la manica del maglione, dopo aver fatto un sorso di birra, poi scuote la testa e, all'improvviso, lancia la bottiglia a terra con rabbia, facendola infrangere in tanti piccoli pezzi. È così che capisco che è arrivato al punto di non ritorno. "Ora cosa faccio, mmh? Semplice, sto fermo in disparte ad aspettare che la cosa tra lei e Jack diventi ufficiale. Sono un deficiente, me la sono fatta scappare per paura di soffrire e per paura di farla soffrire... invece ho fatto entrambe le cose. Ho fatto male sia a me che a lei."
Lo guardo mentre cerca di trattenere le lacrime, con gli occhi già rossi dall'alcol. Tira su con il naso e poi si avvicina a me, posandomi una mano sul braccio, così io gliene appoggio una sulla spalla e cerco di dargli forza.
"Benjamin, non puoi fermarti ora. Hai ammesso di amarla, devi riprendertela, devi dirle ciò che senti. Isabella prova lo stesso, perché lasciarla andare?" provo a farlo ragionare, ma dal suo sguardo capisco che non si trova d'accordo con me e che non cambierà idea.
"Perché sarebbe egoista. Come vedi sono sbagliato per lei, sennò non sarei arrivato a questo punto."
Lo guardo sconcertato e cerco di capire se sia davvero convinto di ciò che dice, ma sembrerebbe davvero di sì. Lui è così abituato a sottovalutarsi e trattarsi in questo modo che non riesce a uscire dalla sua bolla fatta di dolore e guardarsi come davvero è, appellarsi come davvero merita. Perciò ora preferisce mettersi da parte e stare male da solo, invece di lottare e riprendersela.
"Ben... non devi farlo. Parla con lei e dille ciò che senti, anche Jack capirebbe se gli dicessi ciò che è successo."
Sembra pensarci su, pesare le mie parole, ma poi scuote la testa in segno di negazione, sorridendomi in modo fintamente tranquilla, mentre una lacrima gli riga il volto. "È finita, Mason. Non mi metterò tra lei e Jack, non sapendo che non so amare come si deve e che potrei rovinare tutto tra loro senza sapere se sarò in grado di amarla come merita. Ora starò qua, me ne farò una ragione. In fin dei conti Isabella è nata per avere una relazione pura, non per le montagne russe che le ho regalato io da quando la conosco. Ho avuto la mia possibilità, Mase. Mi ha detto di amarmi e io l'ho lasciata sola dopo essermela fatta... sì abbiamo risolto dopo, ma ho sempre cercato di farle capire che non provavo lo stesso, e ora dovrei tornare da lei e dirle il contrario? La confonderei e basta, le farei del male..."
"Ben... così ti farai solo male. Guarda come sei ridotto. Sei ubriaco marcio ed è giorno, fra due ore abbiamo la rifinitura e tu non puoi presentarti così all'allenamento."
"Fra due ore sarò tornato come nuovo. Non ho mai mancato nemmeno un allenamento, neanche quando stavo male, perciò figurati se non mi presenterò dopo aver bevuto una birra." una birra, dalle bottiglie vuote sul pavimento non direi che è una sola. "Sto bene, Mase. Mi serve solo un po' di tempo per tornare alla mia vecchia vita senza Isa. Ora mi farò una doccia e mangerò qualcosa, poi sarò pronto all'allenamento."
Con lo sguardo mi prega di non chiedergli altro, di non aggiungere altro, così io annuisco comprensivo anche se a malincuore. Vorrei dire tanto altro ancora, ma rispetto la sua richiesta. In fin dei conti gli amici ti stanno accanto anche se non sono d'accordo con le tue scelte, ed è ciò che farò io ora. So che potrebbe fare una scelta migliore, so che potrebbe lottare, ma so che non è ciò che vuole ora, perciò starò accanto a lui e gli darò tutto il mio appoggio come sempre.
"Come vuoi, Ben." mi sorride sentendo la mia risposta e poi, dopo avermi battuto la mano sulla spalla, si dirige in bagno e io decido di pulire un po' il casino che ha fatto con la bottiglia, visto che ci sono pezzi di vetro sparsi dappertutto.
*****
Isabella
Rido alla battuta di Jack e lui sorride subito dopo compiaciuto per avermi fatto ridere, sistemandosi meglio la fascetta tra i capelli che glieli tiene in ordine e all'indietro. Ammetto che è davvero affascinante e la camicia bianca che fascia perfettamente il suo corpo accentua solamente il tutto.
Devo dire che ci stiamo trovando piuttosto bene, è carino e mai fuori luogo, sa sempre cosa dire ed è anche piuttosto spiritoso, sempre con la battuta pronta. Da quando sono salita sulla sua auto, mi ha riempito di complimenti sinceri e questo mi ha davvero fatto tanto piacere, mi ha fatto sentire apprezzata dal primo minuto.
"Vedo che ti diverti a ridere di me." mi deride scherzosamente mentre io trattengo la risata. "Mi piace la tua compagnia, Isa."
Mi sorride in modo tenero e il suo sguardo si fa serio, mentre mi accarezza la mano posata accanto al mio piatto, vicino a lui. Io lascio cadere lo sguardo sulle nostre mani unite e poi riprendo a guardare i suoi occhi castani.
"Anche a me piace stare con te. Riesci a distrarmi, ed è una bella cosa..." In questo ultimo periodo ho avuto tanti momenti alti e altrettanti momenti bassi. Non sapevo mai cosa aspettarmi, come sarebbe andata, vivevo nell'incertezza, e non mi lamento, sia chiaro, ma ero fin troppo tormentata. Mi ero illusa che con Ben la storia sarebbe evoluta, ma non è successo, perciò ora mi concedo un po' di normalità, senza sentirmi stupidamente in colpa. Con lui so che non potrò mai avere ciò che voglio.
Le sue dita iniziano a solleticare le mie e poi accarezza il mio polso, sempre senza sganciare gli occhi dai miei. "Perciò, se ora decidessi di baciarti, me lo permetteresti?"
Invece di rispondergli, mi avvicino maggiormente a lui e accarezzo le sue labbra con i polpastrelli, così sorride e annienta la distanza, regalandomi un piccolo e innocente bacio inizialmente, ma appena capisce che non mi sposterò, mi bacia ancora, ma stavolta con più convinzione. È passionale e mi toglie il fiato, e ringrazio di essere seduta, perché sento le gambe molli e dei piccoli brividi percorrermi tutta.
La mia mente si svuota di ogni brutto pensiero e sorrido nel bacio, accarezzandogli appena la coscia, mentre la sua mano accarezza delicatamente la mia gota. Era da un po' che non smettevo di pensare e di farmi domande su quello che sarebbe stato nella mia vita, era da un po' che non ero priva di dubbi. Con Jack sembra tutto così naturale.
"Andiamoci piano..." Sussurra "non so cosa ti sia successo, ma vedo nei tuoi occhi che sei un po' spaventata, ma per me possiamo andare piano, io sono qui."
"Sei molto dolce, ma va bene tutto questo, non mi sento sotto pressione."
Annuisce e mi stampa un altro bacio sulle labbra, senza allontanare la sua mano dal mio viso. "Va bene, parlami sempre di qualunque cosa, ok? Ora ordiamo il dolce se ti va."
"Va benissimo, Jack."
Mi schiaccia un occhiolino e richiama l'attenzione del cameriere, ma facendo scivolare la sua mano sul mio ginocchio, tenendomi così stretta e non interrompendo il contratto. Io sorrido senza riuscire a trattenermi e cerco di non pensare a niente, se non a questo appuntamento che sta andando alla grande.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top