21. Parole proibite

"Non ho paura della morte, ma ho paura dell'amore."
-Alda Merini

Continuo a guardare Ben dall'altro lato della stanza, mentre sorseggio il mio drink, e anche lui fa lo stesso. Non riesco a levargli gli occhi di dosso e il pensiero di noi sul tavolo di Teqball qualche giorno non fa non mi aiuta per nulla.

Lo so... ho promesso che quella sarebbe stata l'ultima volta, ma non riesco a pensare che stanotte non finirà con noi uniti nel modo più intimo che esista. Il mio corpo ha bisogno di lui e non voglio combattere questa sensazione e queste emozioni.

Provo a tenere l'attenzione su Maria e sulla mia migliore amica, cercando di distrarmi, ma non riesco nel modo più assoluto.

"Potete pure andare eh." la voce di Maria mi fa girare di scatto verso di lei, così sgrano gli occhi e sento le gote arrossire, mentre Amelia ridacchia di sottecchi.

"Andare dove?" chiedo fingendo di non sapere dove voglia andare a parere. "Sto bene qua."

Lei inarca un sopracciglio e poi mi dà una leggera gomitata, indicando Benjamin con un cenno del capo. "Diciamo che si capisce lontano un miglio che vorreste strapparvi i vestiti di dosso. Tranquilla, non giudico mica, hai gusto." mi fa l'occhiolino e scoppia definitivamente a ridere forse a causa della mia espressione scioccata e imbarazzata.

"Vero?" Le dà manforte Amelia "Si vede proprio che non vi contenete. Ma guardate che se sparite, noi vi copriamo e nessuno saprà mai di voi."

Sospiro e mi passo le mani sul vestito per sistemare delle pieghe che non ci sono, solo come gesto nervoso, mentre mi guardò intorno e scuoto la testa in segno di negazione. "Non so cosa vi siate messe in testa, ma io e Ben siamo solo amici."

Le due si guardano e trattengono una risata, come se avessi detto la cosa più comica del mondo. "Conosco Ben e so che non tratta così le amiche, insomma anche io sono amica di Ben e non ci sono mai stata a letto." Maria ride dopo aver pronunciato queste parole e poi mi dà una leggera spintarella per farmi smuovere "Su va da lui. Non ha mai fatto avvicinare nessuna così tanto prima d'ora."

Abbasso lo sguardo verso le mie scarpe e faccio spallucce... non so se essere felice di queste parole oppure no. Perché mentre tutti mi ripetono che con me si comporta in modo diverso, ha un occhio di riguardo, lui mi ripete che non vuole storie. Ma è anche vero che al momento non mi importa, forse è sciocco ed è incoerente, ma è troppo bello quello che c'è tra noi, e non voglio allontanarlo, non ora. Non c'è un motivo per farlo.

"Va bene... vado da lui." le ragazze mi rispondono che è la cosa giusta, ma io non ribatto. Continuo a camminare verso Benjamin e, una volta che gli sono davanti, appoggio una mano sul suo stomaco e poi mi alzo sulle punte per potergli parlare all'orecchio.

Il suo forte profumo quasi mi stordisce i sensi, ma comunque mi sforzo di restare lucida. "Ciao Chilwell... ti andrebbe di andare di là?" mi allontano in modo tale da vedere la sua reazione e mi compiaccio quando lo vedo deglutire e aprire i primi bottoni della camicia beige che ha addosso.

"Me lo chiedi?" mi fa poggiare sul tavolo accanto a noi il bicchiere che avevo in mano e poi, facendo intrecciare le nostre dita, mi trascina fuori dalla stanza. Non gli chiedo nemmeno dove stiamo andando. Non faccio domande. L'unica cosa che faccio è osservare ogni suo movimento sicuro mentre mi fa entrare in una stanza che sembra adibita a ufficio.

Mi guardò un po' intorno osservando l'arredamento classico e le varie mensole piene di libri posizionate in tutta la stanza, ma poi mi giro nuovamente verso l'inglese quando lo sento chiudere la porta a chiave. Devo ammettere che l'idea di farlo qua, a casa di qualcun altro, sperando di non essere sorpresi, è alquanto elettrizzante.

"Qui non ci vedrà nessuno... questa stanza non la usano quasi mai. È una specie di biblioteca." me lo spiega come se avesse letto nei miei pensieri, avvicinandosi a me che indietreggio sempre di più fino a toccare la scrivania con il sedere. "Dovremo fare piano però, perché non penso che al mio amico faccia piacere che si faccia sesso in casa sua."

Ridacchio davanti alle sue parole e poi lo faccio sistemare tra le mie gambe, facendo scontrare i nostri bacini ancora completamente vestiti. Lui sussulta comunque all'istante e vedo i suoi occhi azzurri brillare con malizia. Non so se faremo davvero piano.

"Va bene, Chilwell. Faremo così..." poso una mano sulla sua nuca e mi alzo leggermente per far scontrare le mie labbra con le sue in modo violento e passionale. Le nostre lingue si scontrano e rincorrono all'istante, con fare famelico e voglioso, facendomi così capire che per tutta la sera lui ha avuto i miei stessi pensieri e desideri.

Le sue mani si posano immediatamente sui miei fianchi e mi alza il vestito fino a togliermelo dalla testa. Ora sono coperta solamente dall'intimo e lui mi guarda come se fossi ciò che ha desiderato per una vita intera e che finalmente ha tra le mani.

"Cosa hai? Mi sembri più sfrontata o sbaglio?" lo chiede con malizia, mentre le sue labbra iniziano a tracciare un percorso che parte dalla mia mandibola, scende sul mio collo e arriva ai miei seni. "Ma a me va bene, questa tua versione mi piace."

Ansimo all'istante quando mi sgancia il reggiseno con una mossa veloce e poi la sua bocca inizia a torturarmi. Assaggia ogni centimetro della mia pelle, la sua lingua accarezza i miei capezzoli e io non riesco a trattenermi assolutamente dal gemere incontrollata. "Benjamin..." Il suo nome esce rauco dalle mie labbra, mentre lui stringe un seno con una mano e continua la sua tortura sull'altro con la bocca. "Mio Dio..."

"Isabella... non so cosa tu mi faccia, ma mi stai facendo impazzire. Ti desidero costantemente anche se mi ripeto che non è giusto." solleva nuovamente il viso e la sua bocca bacia velocemente la mia, mentre le sue mani scendono verso il basso. Accarezza la mia pelle con i polpastrelli e poi si ferma quando arriva alle mie mutande. "Queste sono un impedimento per me."

"Aspetta... sei completamente vestito ancora. Voglio sentire la tua pelle a contatto con la mia." Quasi lo prego, iniziando a sbottonare velocemente la sua camicia che faccio cadere per terra e poi gli sgancio i jeans scuri, facendoglieli scendere lungo le gambe. "Ora va meglio." accarezzo il suo petto e poi gli lascio su diversi baci, mentre lui riporta le sue mani sulla mia intimità.

Trattengo il fiato quando le sue dita mi accarezzano tramite la stoffa e lui mi guarda negli occhi. "Sei bellissima, però ora basta giocare." mi toglie velocemente le mutande e, senza nessun preavviso, mi penetra con due dita.

Un ansimo abbandona le mie labbra e lui sorride mentre inizia a muoverle sempre più veloce, dentro e fuori. Io mi aggrappo alle sue spalle e lui continua a fare il suo lavoro indisturbato. Sempre più veloce e, quando aggiunge un terzo dito, non riesco a trattenere i gemiti.

"Mio Dio Ben..."

"Ma non ti lascio venire così... voglio affondare in te, ora." toglie improvvisamente le dita da me, lasciandomi insoddisfatta e vogliosa, mi fa sedere sulla scrivania e, dopo essersi abbassato i boxer ed essere restato completamente nudo davanti ai miei occhi, mi guarda negli occhi come a chiedermi il permesso e poi entra in me.

Mi mordo le labbra per non urlare mentre mi abituo alla sua presenza, poi inizia a muovere il bacino contro di me. Le sue spinte sono decise e dure, e io allargo maggiormente le gambe per permettergli di andare sempre più in profondità.

I suoi capelli si bagnano dopo pochi istanti e si appiccicano alla sua fronte, donandogli un'aria ancora più sexy del solito, così assecondo la tentazione di passarci la mano in mezzo e tirarglieli appena, mentre lui continua a spingere regolarmente e con lo stesso vigore.

"Sento come il tuo corpo apprezza tutto questo." mi tira il lobo con i denti dopo aver parlato, e io poi butto la testa all'indietro per il piacere che si sta insinuando in ogni parte di me. "Mi fai impazzire. Se dopo vieni a casa con me, possiamo continuare a oltranza."

Le sue parole sono un incentivo che mi fanno tremare tutta ancora di più. Qualsiasi cosa faccia mi manda in estasi.
Passo le mani sulla sua schiena, graffiandolo leggermente quando le sue spinte sono ancora più rudi. Mi piace il suo corpo e mi piacere toccarne ogni punto.

"Continuerei così anche io Ben. Se vorrai, dopo verrò con te. Mi alletta l'idea di continuare in questo modo per tutta la notte."

La sua bocca inizia nuovamente a torturare i miei seni e la sua mano destra stringe appena il mio collo, penso che ormai abbia capito che mi manda fuori di testa quando compie questo gesto e lo fa sembrare così sicuro di sé.

Scivolo leggermente più verso di lui, mettendomi nel bordo della scrivania, per non avere più nemmeno un centimetro che ci separa, mentre lui continua a entrare in me in modo regolare e ritmato.

"Sento che sei quasi arrivata..." Ora anche la sua voce è sempre più affannata e roca "Ricorda che non devono sentirci, ma puoi comunque parlarmi all'orecchio."

"Sono qua Ben. Io non ti farò mai male." lo sussurro appena anche se so che non è questo che intendeva, poi mi zittisco di colpo quando sento il calore propagarsi sempre più velocemente nel mio ventre, nelle mie viscere, in ogni parte di me. Sento il piacere ammontare e urlare il nome di Benjamin. Questo ragazzo che mi ha completamente stravolto l'esistenza sotto ogni aspetto. "Ci sono..."

Sorride maliziosamente sentendo le mie parole e spinge ancora più velocemente. Non riesco a trattenermi come invece mi aveva chiesto, perciò faccio il suo nome più e più volte. "Brava, così..." la sua bocca finisce sulla mia ancora una volta e mi bacia con passione, quasi a trattenere le mie parole.

Continua a muoversi contro di me, il suo bacino ora va in modo più lento e senza un ritmo preciso, ma sussulto comunque a ogni spinta. "Ti amo, Ben." mi mordo il labbro inferiore quando mi rendo conto di ciò che ho detto, ma lui non reagisce. Per un secondo mi chiedo se abbia sentito o meno, ma poi mi dico che non può non averlo sentito visto che non c'è alcuna distanza che ci separa.

Comunque le sue spinte continuano fino a che anche lui esplode e riversa il suo piacere in me, facendomi tremare ancora una volta e facendomi provare ancora delle sensazioni inspiegabili, ringhiando e ansimando. Stavolta però, invece di restare con me, si allontana immediatamente, facendomi provare un gelo orrendo.

Si inizia a sistemare e vestire senza parlare, poi mi passa il vestito, ma senza nemmeno guardarmi. Per un attimo sono tentata di chiedergli se questo suo cambio d'umore è dovuto a ciò che ho detto, ma non ne ho il coraggio.
Non voglio sembrargli assillante e non voglio spaventarlo... so che non vuole una relazione, sono stata una deficiente a lasciarmi scappare quelle maledette parole, ma presa dal momento non ho saputo tacere.

"Ben, tutto ok?" questa è l'unica cosa che gli chiedo, mentre mi sollevo le mutande e poi mi sistemo il reggiseno e infine il vestito. "Puoi parlarmi, lo sai."

"Tutto ok, solo che ora dobbiamo tornare di là prima che qualcuno si accorga." non mi guarda nemmeno stavolta e io mi sento completamente a disagio, quasi mi metterei a piangere per la sensazione che si sta espandendo velocemente in me. Quasi mi sento in imbarazzo.

Si assicura che sia vestita, lanciandomi una rapida occhiata, ma senza agganciare i miei occhi, poi apre nuovamente la porta. "Esco prima io e poi mi raggiungi. A dopo."

"Prima non sembrava ti importasse che qualcuno ci vedesse uscire dalla sala insieme." ribatto nervosamente, infastidita dalla situazione e dal modo in cui mi sta trattando, ma lui non reagisce nemmeno a questo, ed esce lasciandomi sola.

Sento una fitta fastidiosa alla bocca dello stomaco e mi chiedo come possa non rendersi conto di come è brutto ciò che ha fatto. Non si mette il problema che possa sentirmi usata solo per il suo piacere? No, assolutamente. Non si mette nessun problema, al momento per lui esiste solo se stesso, e probabilmente solo perché gli ho confessato ciò che sento.

Io posso capire che lui ha paura... ma d'altro canto anche io ne ho. E mentre io penso sempre a tutti i diversi modi per non ferirlo, lui pensa solo a proteggere sé senza pensare che le scene come queste spezzano il cuore.

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