1. Bancone

"Uno sguardo innocente ha colpito la sua anima, lui capisce in ritardo distruggendo la sua favola."
-Fonte Tumblr

Benjamin

Osservo Mason e Maria ridere seduti al tavolino, mentre io afferro un paio di noccioline dalla piccola ciottola davanti a noi. Me le porto alla bocca e lancio un'occhiata intorno a me, rendendomi conto che questa serata è abbastanza noiosa. 

In realtà sarei dovuto restare a casa, perché stanotte non ho riposato nulla, ma mi sono fatto convincere da Mason per unirmi a loro. Solitamente sto bene quando usciamo tutti insieme, ma al momento non vorrei essere qua.

"Ben, è tutto ok?" mi giro verso Maria sentendola pormi questa domanda, poi annuisco appena, nonostante non sia vero.
Stanotte ho passato la notte in bianco dopo essermi svegliato a causa di un attacco di panico. Non so nemmeno il perché, so solo che mi sono svegliato con il respiro affannato e il cuore che andava fin troppo veloce.

Avrò fatto un incubo? Boh... può darsi. Ma non ricordo assolutamente nulla. Ricordo solo la sensazione del sudore freddo che gocciolava sulla mia pelle, mentre non riuscivo a smettere di tremare. Dopodiché non sono riuscito più a chiudere occhio.

"Sto bene, ho solo un po' di sonno." uno sbadiglio arriva proprio dopo che pronuncio questa frase, mentre lei mi osserva non convinta delle mie parole. Mi conosce fin troppo bene per non capire che c'è qualcosa che non va.

"Ben, puoi parlare con noi... lo sai..." annuisco sentendo Mason intervenire nel discorso, poi mi sforzo a regalargli un sorriso.

"Sto bene, ho solo bisogno di bere qualcosa, qui fa troppo caldo. Torno tra poco." mi alzo dal divanetto e poi mi allontano da loro, senza aggiungere altro.

Infilo le mani nelle tasche dei pantaloni e mi dirigo al bancone, sedendomi sulla prima sedia libera. Poi ordino la prima cosa che mi viene in mente.

Non vorrei che i miei amici si preoccupassero, vorrei essere più bravo a fingere che sto bene, ma in alcuni periodi è più difficile di altri, sembra che tutto mi crolli addosso e non riesco a fare nulla per impedirlo. Alcune volte mi sento così vicino al fondo e non so nemmeno come sia possibile.

Mi stiracchio leggermente e, senza farlo apposta, urto qualcuno dietro di me. Mi giro immediatamente e i miei occhi si posano su una ragazza dall'aspetto carino e dolce. È talmente imbarazzata che i suoi occhi si colorano di vergogna e le sue guance si tingono di un rosso acceso, come se fosse lei ad aver fatto la figura di merda e non io.

"Scusami..." mi porto la mano al petto, come per farle capire di essere pentito "non sono stato attento e non ti avevo notato."

I suoi occhi, che non capisco di che colore siano a causa delle luci, mi scrutano attentamente e, immediatamente, dal modo in cui mi osserva, capisco che mi ha riconosciuto. "No, tranquillo. Può capitare." sorride dolcemente e si sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

La osservo per qualche secondo e poi sorrido senza riuscire a trattenermi quando la vedo farsi ancora più rossa in viso. Direi che è quasi divertente vederla imbarazzarsi, anche se non so il perché.

"Sono Benjamin." le porgo la mano, presentandomi, e lei la afferra dopo qualche secondo, presentandosi a sua volta. "Ti posso offrire qualcosa da bere per farmi perdonare?"

"Isabella, piacere." La sua mano stringe leggermente la mia, con un tocco delicato, mentre annuisce distrattamente "Sì, va bene... ero con la mia amica ma l'ho persa di vista perché ha incontrato il suo ragazzo, perciò sono sola."

Resto leggermente meravigliato nel sentirla darmi spiegazioni. Dall'imbarazzo sul suo viso pensavo fosse una ragazza di poche parole, ma evidentemente no. Comunica al barista di volere una vodka alla pesca e poi si siede accanto a me, posandosi la piccola borsetta sulle gambe.

"Comunque ti conosco, sono una grande tifosa del Chelsea." me lo dice mentre osserva le sue unghie nere picchiettare il legno del bancone, evitando il mio sguardo. Non so perché, ma questo suo modo di fare mi attira parecchio.

"E non mi chiedi una foto?" ironizzo, riuscendo finalmente ad avere i suoi occhi sul mio viso "Potrei quasi offendermi e pensare che non rientro nei calciatori che meritano di essere fermati quando li incontri."

Lei strabuzza gli occhi piano piano e poi scuote appena il capo, mordendosi il labbro inferiore con imbarazzo. Questo suo piccolo gesto mi fa venire in mente dei pensieri veramente poco casti. "Non è così, è solo che non voglio essere invadente. Immagino debba essere stressante venire sempre fermati per delle foto anche quando siete in giro per rilassarvi."

Le sorrido sentendo il pensiero che ha avuto, è davvero poca la gente che la pensa così. Solitamente veniamo fermati in ogni momento e in ogni luogo. E a me piace sentire il calore dei tifosi, ma alcune volte, quando sto male, è difficile essere gentile e mostrarsi sereno con tutti.

"Per te posso fare un'eccezione..." le schiaccio un occhiolino e lei si fa ancora più rossa "magari più tardi."

Annuisce sorridendo e finalmente ci vengono servite le nostre ordinazioni. Inizia immediatamente a sorseggiare la sua vodka e io la osservo trovando estremamente sexy il modo in cui si porta all'indietro i lunghi capelli castani, quasi con fare meccanico.

Lascio cadere il mio sguardo sul suo corpo e ammiro senza vergogna il vestito di seta che la copre fino a metà coscia e gli stivali neri che le arrivano al ginocchio. Nel modo in cui è seduta, non riesco a vederla benissimo, ma ammetto che ciò che vedo non è niente male. Forse non è stato un male venire fin qua stanotte, lei potrebbe essere la svolta alla serata.

"Che c'è?" me lo chiede dolcemente, cosa che va in netto contrasto con il suo modo di vestire. Dal viso e dal modo di parlare sembra così dolce e pura, ma se la osservo attentamente mi viene solo voglia di passare con lei l'intera nottata. Penso sarebbe molto interessante come esperienza. "Qualcosa non va?"

"Come? No, assolutamente." Nego immediatamente, muovendo poi la mano per dare più credibilità alle mie parole "Pensavo solo che sei molto bella." decido di andare dritto al punto, visto che voglio vedere se accetterebbe mai qualcosa da me. Meglio capire subito se mi respingerebbe o no, anche se sento una strana elettricità tra noi.

"Oh... grazie. Tu hai degli occhi davvero molto belli." abbassa appena il viso mentre mi parla e io trovo questa cosa eccitante da morire "Sei qua da solo?"

Cambia immediatamente argomento e decido di seguirla a ruota. Sembra voglia andarci piano, e faremo come vuole lei, per me non c'è nessun problema. "Sono qua con i miei amici, mi sono solo spostato un attimo." E menomale che l'ho fatto, sennò avrei perso l'occasione di poter dare un senso a questa giornata di merda.

"Ho capito... non è che ci stai provando con me e in realtà a breve spunterà una ragazza che mi minaccerà?" sembra quasi che la sua battuta sia detta solo per capire se davvero io ci stia provando con lei o meno

"Provando? Ma io non ci sto provando." tento di rimanere serio ma scoppio a ridere quando vedo il disagio più puro nascere sul suo viso che diventa paonazzo all'istante "Sto scherzando. In realtà è proprio quello che sto facendo, e no, nessuna ragazza nei paraggi, tranquilla."

Diciamo che non sono uno che crede all'amore... non credo al per sempre... e non penso sarei in grado di dare a un'altra persona delle sicurezze e tutte quelle cose da coppia.

A volte penso di essere... rotto. Ho bisogno di stare solo e pensare solo a me, a stare bene. Non so gestire la mia vita da single, come penso di gestire la vita in compagnia di qualcun altro? Non sono pronto a queste cose e probabilmente non lo sarò mai.

E poi... le uniche persone che davvero mi sembrano innamorate e riescono a far sembrare tutto semplice, sono Mason e Maria. Loro sono gli unici che non litigano e si lasciano per ogni minima cosa. Penso che sia successo solo una volta che si lasciassero, ma dopo che sono tornati insieme, non hanno avuto più nemmeno un litigio.

Sono in grado di smorzare sul nascere ogni discussione inutile che li farebbe stare male... loro sono proprio una cosa a parte. Loro sono per me l'eccezione che conferma la regola. E li invidio per questo, in senso buono si intende. Per il resto, single sto bene e mi piace divertirmi senza impegno. Sono giovane, non ci trovo nulla di male.

"Bene, Chilwell, perché potrei aver accolto le tue avances." mi fa un piccolo occhiolino e poi ridacchia arrossendo, ancora, facendomi venire voglia di portarla immediatamente via da qua e guidare fino a casa per farla mia in ogni modo.

Beh... penso che questo incontro mi darà qualcosa di interessante. Me lo sento, e su queste cose io non sbaglio mai.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top