Capitolo 3
Non ci credevo ancora che quella ragazza aveva avuto anche il coraggio di venire a scusarsi di avermi quasi investita pretendendo di essere ascoltata!!! Come aveva detto di chiamarsi? Valentina? Ero così arrabbiata che mi accorsi troppo tardi di aver stropicciato un angolo della pagina del libro di storia, una materia che odiavo ma che comunque dovevo studiare. Quella mattina le ore a scuola non passavano più: gli insegnanti continuavano a parlare instancabili mentre per la testa avevo una miriade di pensieri in confusione. Pensavo a Lulabell e alla passeggiata che avevo in programma con Arianna, pensavo a cosa avesse di così importante da dirmi Marco, pensavo a Valentina e a come avevo reagito alle sue scuse. Da un lato mi sentivo in colpa perché dopotutto si era resa conto di aver sbagliato e di avermi quasi investita con la vespa, ma dall'altra parte ero convinta di aver fatto la cosa giusta; ogni volta che pensavo a quella dannata ragazza sentivo la rabbia salire.
Dopo due ore di matematica, che sembrarono non finire mai, finalmente suonò l'ultima campanella della giornata e per me significava solo una cosa: Lulabell.
Dopo essere arrivata a casa e aver pranzato, indossai un t-shirt azzurra con una felpa pesante nera e i pantaloni da equitazione blu scuro. Mancavano solo gli stivali che come al solito non trovavo. Decisi di scendere in cucina e chiedere a mia madre che però in quel preciso istante entrò nella mia stanza con le calzature in mano.
- Grazie mamma non so cosa farei senza di te - commentai abbracciandola.
- Andresti in giro scalza probabilmente. Ma ora sbrigati che arrivi tardi - detto ciò sparì nel salotto, ridacchiando.
Scossi la testa divertita mentre uscivo di casa e pedalavo a tutta velocità verso il maneggio.
Appena arrivata, mi sorpresi di non vedere la bicicletta di Marco appoggiata sulle rastrelliere apposite.
"Magari è solo in ritardo" pensai.
Entrai nelle scuderie dirigendomi verso il box di Lulabell.
La cavalla stava masticando dalla rete del fieno e quando mi vide si avvicinò nitrendo piano.
- Ciao splendore! Sei pronta per una passeggiata rilassante? Se solo trovassi Arianna... -
Mi diressi verso la selleria per recuperare l'attrezzatura, sperando di trovare la mia amica. Il locale era deserto e i finimenti di Blazy erano sulle rastrelliere; che Arianna avesse preso un altro cavallo per quel pomeriggio? Strano.
Pensierosa tornai da Lulabell e dopo averla strigliata e sellata, chiamai Arianna con il cellulare. Nessuna risposta.
Uscii in cortile e mi diressi verso il campo grande all'aperto dove qualcuno stava facendo lezione di salto ostacoli. Proprio li, appoggiata alla staccionata e con occhi sognanti, c'era Arianna.
- Ari ma che fai? E chi è quello? -
- Ah... ciao Ludo... - salutò timidamente Arianna arrossendo di colpo.
- Scusami mi sono incantata a guardare Stefano saltare... e mi sono dimenticata della passeggiata... scusami non volevo... vabbè torno tra un attimo, vado a sellare Blazy e poi partiamo - detto questo Arianna corse nella selleria.
Scossi la testa sorridendo e alzai lo sguardo: nel campo era stato allestito un breve percorso a ostacoli che il cavallo del ragazzo saltava con facilità ed eleganza.
Al bordo del campo, Manuel dava consigli e spiegava esercizi al ragazzo.
- Sono alti dagli 80 cm ai 100 cm- spiegò Arianna comparendo all'improvviso con entrambe le cavalle.
- Adesso voglio che mi spieghi tutto - dissi montando in sella.
- Ma certo. Aspetta che ci allontaniamo un po' però -
Detto questo ci avviammo verso un sentiero che inizialmente era stretto e un po' sconnesso ma poi diventava più largo e portava ai pascoli comunali dove si fermavano spesso i pastori transumanti con le greggi.
- Non dirmi che non è un ragazzo carino - sbottò ad un certo punto Arianna, rompendo il silenzio.
- Ma si non è male. Comunque adesso voglio sapere come fai a conoscerlo e a sapere tutte quelle cose su di lui -
- Non è male?! Tutto qua quello che hai da dire Ludo? -
Annuii maliziosa.
- Okay. Comunque non lo conosco a dire la verità; solo di vista. Frequenta la mia scuola e ha due anni in più di noi. Adesso è nel nostro maneggio perché quello dove andava prima ha chiuso. Sinceramente so anche dove abita dato che un pomeriggio l'ho seguito di nascosto - ammise Arianna imbarazzata.
- Sei terribile Ari!!! Non ci credo - poco mancò che caddi da cavallo a forza di ridere.
- E il suo cavallo? - domandai dopo aver ripreso fiato.
- Ha nove anni e si chiama Fiamma. Insieme hanno vinto un concorso di salto ostacoli regionale l'anno scorso. È molto bravo -
Quando arrivammo ai pascoli, per poco non ci scontrammo con una ragazza in sella ad un Haflinger.
- Salve, scusatemi ero sovrappensiero - la ragazza sorrise accarezzando il suo cavallo. Montava all'americana con tanto di cappello da cowboy.
- Ma niente figurati. Piacere io sono Arianna e lei è la mia amica Ludovica - Arianna adorava conoscere persone nuove.
- Angelica - la ragazza sorrise di nuovo.
- Che scuola fai? Non ti ho mai vista da queste parti - chiesi avvicinandomi.
- Frequento il liceo artistico, vado in seconda -
- Ma allora sei tu la ragazza che si è trasferita qua da poco? Anch'io sono nella tua stessa scuola - le sorrisi - come si chiama il tuo cavallo? -
- Furia. Ce l'ho da quattro anni. Lei però ne ha undici e una volta partecipavamo a delle gare di reining, nel maneggio vicino a dove abitavamo prima di venire qua. Voi salto ostacoli immagino?-
- Esatto. Questa è Lulabell e Arianna monta Blazy. Sono entrambe del maneggio. Come mai non ti iscrivi anche tu? -
Nel frattempo avevamo cominciato ad avanzare al passo lungo i prati immensi.
- Non penso che Furia sia adatta al salto ostacoli... però mi manca troppo partecipare alle gare e fare lezione - Angelica guardava nel vuoto.
- Prova. A Furia puoi insegnare a saltare. Per essere un Haflinger mi sembra piuttosto snella - commentò Arianna.
- In realtà suo padre era un quarter horse, ma Furia ha più l'aspetto e il carattere tipico degli Haflinger come sua madre. Quando torno a casa ne parlo con i miei genitori e con mia sorella e poi vi faccio sapere ragazze -
- Sarebbe mitico! Hai una sorella? - Arianna era sempre più entusiasta. In effetti stava molto simpatica anche a me Angelica e me la figuravo già con noi a divertirsi durante l'estate in maneggio.
- Si chiama Valentina. Forse l'avete già vista. Ha 18 anni e frequenta l'istituto agrario del paese vicino. Magari se... -
- Non dirmi che è quella disgraziata che mi ha quasi investita con un rottame rosso l'altro giorno??? - le parole mi uscirono di bocca senza che io potessi fermarle.
Arianna mi guardò stupita per l'improvviso cambio di umore, mentre Angelica abbassò lo sguardo.
- Scusa io non volevo... offendere... non... -
- Ti capisco anche a me da fastidio quella vespa! Valentina poi è diventata un maschiaccio, alle volte è davvero insopportabile. Da quando abitiamo qua, cioè dalla scorsa estate ormai, è totalmente cambiata. Una volta andavamo più d'accordo, era sempre allegra; andavamo a cavallo insieme, alle gare ci facevamo da groom a vicenda,... - Angelica parlava e intanto giocava con una ciocca della criniera di Furia.
- Andava anche lei a cavallo? - chiese stupita Arianna.
- Sì. Praticava il barrel racing ed era veramente brava. Vinceva spesso qualche gara anche perché era in perfetta sintonia con la sua amata Lolly, la sorella di Furia, che però era più alta della mia cavalla e somigliava di più a un quarter. Negli ultimi tempi aveva cominciato a provare il cutting -
- Incredibile non da affatto l'idea che le piacciano i cavalli. E tu di gare ne vincevi? - ero rimasta molto sorpresa da ciò che ci stava rivelando la nostra nuova amica.
- Qualcuna- rispose Angelica arrossendo. Sapevo bene che doveva essere molto brava a cavallo e che di gare ne aveva vinte diverse.
- E che ne è stato di Lolly? L'ha ben ancora vero? - chiese Arianna timidamente.
Angelica scrollò le spalle senza rispondere e tutto a un tratto chiese il numero di telefono sia mio che di Arianna e poi partì verso la sua piccola fattoria al trotto.
- Ho detto qualcosa di sbagliato? - mi interrogò Arianna.
- Mi pare proprio di no. Credo le venisse da piangere ecco perché se ne è andata così -
- A questo punto faremo meglio a tornare anche noi, Ludo - detto questo spronò Blazy al galoppo e non ci pensai due volte a fare lo stesso con Lulabell.
In poco tempo ci ritrovammo nel cortile del maneggio dove ci accolsero delle grida: alcune di paura, altre di sgomento, altre ancora di rabbia,... ed in mezzo a tutto ciò dei nitriti assordanti.
#Spazioautice
Finalmente sono arrivata a scrivere il capito 3 :-P
Vi piace? Lo spero :-)
Vorrei aggiornare con più costanza ma mi manca proprio il tempo ;-[
Comunque vi ringrazio tantissimo per aver letto fin qui!!!!
A prestoo :-)
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