Capitolo 22
Incredibile. Dopo solo quattro birre medie, Stefano era ubriaco.
Scossi la testa incredula, sorseggiando la mia birra dal boccale da mezzo litro.
Per quasi un ora ero rimasta seduta da sola a guardare gli altri. Poi era arrivato Stefano chiedendomi se volevo qualcosa da bere. Solo dopo esserci avvicinati al banco delle bevante il ragazzo mi aveva fatto conoscere due dei suoi amici; un ragazzo alto, moro, di nome Enrico e l'altro biondo di nome Samuel. Entrambi molto simpatici.
- La vuoi una grappa, bellezza? - Samuel mi porse un bicchierino.
- No grazie, non mi va - rifiutai l'offerta sapendo bene che i superalcolici mi davano alla testa.
- Daii Vale, te la offro io -
- Nessuno rifiuta niente che venga offerto da Samuel - mi spiegò Stefano strizzando un occhio.
- E va bene allora. Ma solo una, sia chiaro - sospirai e presi il bicchierino, bevendolo poi in un sorso solo.
- Wow di resta l'hai bevuto! - Enrico non smettava un attimo di ridere.
- Che schifo, odio le grappe -
- Venite di fuori? - Enrico indicò l'uscita.
Dopo che Stefano mi ebbe offerto un bicchiere di vino rosso, un Cabernet Soauvignon, uscimmo dal locale.
Fuori faceva caldo per essere a fine maggio, si stava bene in t-shirt. Ci sedemmo sulle panchine a chiacchierare e a ridere. Stefano e Samuel camminavano un po' storti a causa degli alcolici che avevano bevuto.
Quando finii il mio bicchiere di vino, mi accorsi che stavo cominciando a diventare brilla. Avevo la vista leggermente offuscata e vedevo i colori più accesi di quello che in realtà erano. Come se non bastasse, continuavo a parlare e a ridere come una matta con i tre ragazzi.
- Vuoi una? - Stefano tirò fuori dalla tasca della sua felpa un pacchetto di sigarette e un accendino. Senza rendermene conto ne presi una e la accesi.
- Vi avverto... le sigarette mi fanno girare la testa - mi rivolsi ai tre ragazzi che presero a ridere come non mai.
Dopo aver fumato tornammo dentro per ballare ancora.
Tra un walzer e l'altro, qualche polka veloce, passo doppio e balli di gruppo, il tempo passò in fretta.
Venni svegliata dalla luce dell'alba. Aprii piano gli occhi. Perché fossi sdraiata sopra Beauty, non riusii a capirlo. Mi alzai spolverandomi la maglietta con le mani. Beauty si alzò appena dopo di me e appoggiò il muso sulla mia spalla. Gli accarezzai il collo. Possibile che non mi ricordavo che cavolo era successo la sera prima?
Improvvisamente una fitta di mal di testa mi costrinse ad aggrapparmi al mio cavallo.
Avevo una sete tremenda.
Scorsi Francesco che dormiva seduto sulle panchine esterne alla scuderia. Con enorme fatica scavalcai lo steccato del tondino cadendo dalla parte opposta. Mi alzai nuovamente da terra, togliendomi i sassolini e la polvere dalle gambe.
Mi avvicinai a Francesco e mi sedetti vicino a lui. Dormiva ancora. Mi appoggiai allo schienale delle panche e chiusi gli occhi, cercando di addormentarmi. Mi girava troppo la testa e tenere gli occhi chiusi mi faceva stare peggio. Concentrai lo sguardo su un punto fisso. Che la sera prima ero diventata ubriaca come mai mi era successo, lo ricordavo; ecco perché quella mattina stavo così male. Mi venne in mente Stefano e i suoi due amici e tutto ciò che avevamo fatto prima di cominciare a ballare e a bere di nuovo. Dopodiché non ricordavo altro.
- Valentina che fai qua? - Francesco si era svegliato. Aveva gli occhi gonfi e rossi come se avesse passato la notte a piagere.
- Mi sono svegliata addosso a Beauty - dissi semplice.
- Appunto... non sai che angoscia che mi hai fatto venire ieri sera -
- Io? Perché? -
- Come perché?! Vale ma ci sei? - gli tremava la voce e quando i suoi occhi grigi incontrarono i miei, distolsi lo sguardo sapendo di aver combinato qualcosa che però non riuscivo a ricordare.
- Non mi ricordo tanto di ieri sera... - mormorai con timidezza.
- Fantastico!! Beh ti dico che eri ubriaca fradicia, ragazza. Non capivi niente. NIENTE!!! -
Rimasi in silenzio.
- Odio vederti così Valentina. Ti abbassi al livello della gente senza cervello... come Samuel per esempio. Sinceramente non me lo aspettavo nemmeno da Stefano... ma vederti ubriaca non lo posso sopportare -
Non mi azzardavo ad alzare lo sguardo su di lui. Sapevo di averlo deluso pesantemente.
Rimanemmo in silenzio per almeno mezz'ora se non di più, seduti sulle panchine.
- Ti gira la testa vero? -
- Sì... e ho una sete pazzesca -
- È normale... ed è già tanto che non hai vomitato come i tuoi amici da bar -
Non ce la feci a non ridere. Francesco mi guardò severo.
- Tutti e tre hanno vomitato? - gli chiesi per poi mettermi a ridere di nuovo.
- Sì tutti e tre. Stefano, Enrico e Samuel.... idioti -
Ancora mentre ridevo mi presi la testa fra le mani per cercare di ridurre il fastidio che mi dava la luce di primo mattino.
- Vieni con me - lo stalliere si alzò dalle panchine e aspetto che io facessi altrettanto.
- Non credo... di essere in grado di alzarmi - smisi di ridere.
Francesco mi osservava in maniera severa. Provai ad alzarmi ma dovetti appoggiarmi al muro della scuderia. Sghignazzai per il fatto che facevo fatica a stare in piedi; avevo un mal di testa terribile. Smisi subito di ridere appena appoggiai il piede destro per terra.
- Non dirmi che te ne sei accorta adesso?! - Francesco mi si avvicinò.
- Ma che cosa ho fatto ieri sera? -
- Una cosa fra tante è che ti sei slogata la caviglia a scavalcare il recinto del tondino di addestramento... per andare da Beauty. -
Guardai lo stalliere con sguardo colpevole.
- E adesso? - mormorai dopo un po'.
- E adesso vieni con me -
#Spazioautrice
Eilaaa :-)
Eccovi il capitolo 22... spero vi piaccia e mi scuso per eventuali errori di battitura e quant'altro =-O
A prestoo :-)
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