Capitolo 13

Non ci volevo ancora credere. Erano passati due giorni da quando avevo visto Valentina abbracciare il cavallo pazzo. Il cavallo inavvicinabile, colui che aveva solo creato problemi da quando era arrivato. Pensai anche alle parole di Manuel: te lo regalo...
Quindi il cavallo pazzo era di proprietà di quella ragazza scorbutica e antipatica.
- Ludo mi presti la matita? - il mio compagno di banco mi riscosse dai quei pensieri, riportandomi alla realtà e alla lezione di matematica. Annuii con il capo e lui prese quello che gli serviva.
Per il resto delle lezioni non feci altro se non scarabocchiare i bordi dei foglio e ogni tanto prendere appunti.
Dopo pranzo mi diressi al maneggio e lì incontrai Marco.
- Ciao cucciola - mi abbracciò e io ricambiai baciandogli il collo.
- Lo sai che non monto più Lulabell? Da oggi in poi mi prenderò cura di Venere - abbassai lo sguardo.
- Venere?! Non la monta quasi  nessuno! Perché questo cambiamento? -
- Lulabell la monteranno i principianti - risposi in tono piatto prendendolo per mano. Ci avviammo verso la selleria.
- Mi dispiace Ludo - mi mise un braccio intorno alle spalle.
- Tra quindici minuti in campo! - la voce di Manuel ci fece sussultare leggermente.
- Sono sicuro che ce la farai a tenerla... e se ti serve una mano io ci sono - mi lasciò con un bacio e si diresse verso il box di Storm.
Entrai nel box di Venere che non si mosse minimamente. La stigliai e la sellai.
Andammo nel campo all'aperto e cominciammo a riscaldare i cavalli. Venere aveva una schiena meno possente di Lulabell ed era molto più reattiva ai comandi ma appena la spronai al trotto, sgroppò e si lanciò al galoppo. Assecondai il suo movimento e le chiesi di rallentare; dopo vari tentativi la cavalla passò al trotto.
- Devi essere più decisa Ludo - vidi Manuel al centro del campo. In quella lezione lavorammo molto sul cambio di galoppo e il nostro istruttore ci confidò che dalla prossima volta avremmo cominciato a praricare anche dressage. Ero entusiasta della notizia ma molto stanca e nervosa per il comportamento di Venere. Durante quell'ora di lezione aveva continuato a scartare e a non ascoltare i comandi così da farmi impiegare molto tempo prima di eseguire l'esercizio più o meno corretto.
Scesi dalla cavalla, avvilita.
- Hai sentito della festa di sabato prossimo? - mi girai e vidi Arianna con gli occhi che brillavano.
- No... dove? - chiesi tirando su le staffe.
- Qui al maneggio. Ci sarà una festa in onore del compleanno della figlia del proprietario.... Caterina -
- Torna dall'America? È secoli che non la vediamo - esclamai.
Caterina era una ragazza alta, con i capelli rossi e ricci, molto simpatica e sempre disponibile come suo padre Luca, proprietario del maneggio.
- Sì. Comincia alle 21:00 e ci sarà da mangiare, da bere e musica fin dopo mezzanotte -
- E ci sarà anche Angelica - precisò Simone alle nostre spalle. Scoppiai a ridere seguita da Arianna.
- Io ci sono di sicuro - confermai.
- Anche noi - risposero i miei amici in coro.
Mi diressi nel box di Venere per toglierle i finimenti e portarla poi nel paddock.
Scorsi Valentina che era riuscira a sellare il cavallo pazzo e ora stava abituandolo al morso, con molta fatica.
Scossi la testa e slacciai la longhina di Venere.
Notai un gruppetto di tre ragazzine che andavano in passeggiata. Vedere Lulabell con un'altra persona mi fece salire le lacrime agli occhi e una stretta allo stomaco mi impedì di girarmi e andarmene.
Dopo una decina di minuti il gruppo sparì e mi convinsi a tornare in scuderia. Vidi Valentina che mi osservava intanto che conduceva lo stallone nel tondino, con il morso in bocca. Passai oltre. Lei non sapeva nulla di me.
Dopo aver aiutato Andrea a muovere alcuni puledri, andai a casa accompagnata da Marco.
Il giorno dopo lui non avrebbe potuto venire al maneggio perché aveva scuola anche il pomeriggio. Mi rattristai ancora di più.
Quando arrivai a casa, cenai per poi andare subito in camera mia a finire i compiti.
Andai a letto tardi perché rimasi a messaggiare con il mio ragazzo.
La mattina dopo mi annunciò una giornata particolarmente noiosa e monotona.
Le lezioni a scuola non passavano più e mi guadagnai un 4 in scienze applicate; il mio primo 4 in tutti gli anni di scuola che avevo già passato.
Quando l'ultima campanella suonò mi incamminai lentamente verso casa per pranzare e poi andare nuovamente al maneggio. Ogni minuto libero lo passavo lì, con i cavalli e i miei amici.
Misi la bicicletta sulle rastrelliere e non sapendo cosa fare, andai verso il tondino dove alloggiava lo stallone nero. Appena mi vide alzò di scatto la testa e corse in fondo al recinto, sgroppando. Mi appoggiai allo steccato e lo guardai: la coda e la criniera erano perfettamente pettinate, il mantello era lucido e nero come la pece e gli zoccoli erano stati oliati. Era davvero un bel cavallo il cui carattere però lasciava a desiderare. Decisi di andare in passeggiata con Venere, da sola visto che Marco e Arianna erano a scuola e Simone aveva lezione di chitarra.
Dopo aver sellato la cavalla, montai in sella e mi diressi verso l'ippovia per poi prendere un sentiero laterale, poco frequentato ma in buono stato. Prima di partire avevo notato che Beauty non era più nel tondino e il cancello era aperto. Che Valentina l'avesse portato di già nel paddock con gli altri cavalli? Impossibile, ma non avevo altre idee di dove potesse essere.
Spronai Venere al trotto che come al solito partì al galoppo. Questa volta però riuscii a rallentarla in fretta.
Arrivai in un grande prato e decisi di fermarmi un po'. Venere passò dal trotto al passo. Mi rilassai e accarezzai la cavalla.
Senza che me ne rendessi conto, un grosso cane morse Venere su una zampa anteriore. La cavalla si impennò e per poco non caddi dalla sella. Lo riconobbi: era uno dei due rottweiler che aveva attaccato il gregge e Valentina. La paura si impossessò di me e rimasi paralizzata sulla sella intanto che Venere si allontanava da cane che le saltò sui posteriori, sfiorandomi la schiena con una zampa. Urlai e la cavalla si impennò di nuovo lanciandosi al galoppo. Seguii il ritmo e provai a farle cambiare direzione ma non successe nulla; aveva il morso fra i denti, lo ignorava completamente. Desiderai Lulabell al suo posto. Il cane correva dietro di noi e quando Venere arrivò in fondo al prato e si girò per invertire la direzione, le saltò su un fianco piantandomi le unghie nel polpaccio della gamba e mordendomi di striscio il piede. Urlai di nuovo, più forte di prima. Venere partì nuovamente al galoppo e io caddi dalla sella. La cavalla non si fermò e prese a sgroppare e scalciare, impazzita dalla paura. Fu in quel momento che vidi il rottweiler porre la sua attenzione su me. Cominciò a correre verso di me. Provai ad alzarmi ma senza risultati. Cominciò a girarmi la testa. Volevo chiudere gli occhi ma non riuscivo a staccare lo sguardo dal cane che, a tutta velocità, correva verso di me. In una frazione di secondo una sagoma nera mi sfrecciò accanto, deviando la corsa del rottweiler. Mi strofinai gli occhi e vidi il cane che veniva preso a bastonate. L'odore del sangue mi invase le narici. Mi veniva da vomitare. Mi accorsi del cavallo... Beauty... e Valentina che pestava il cane, posseduta da una rabbia senza limiti. Ancora non riuscii ad alzarmi. Con una zoccolata, Beauty mise fuori combattimento il cane che con un gemito straziante si accasciò sull'erba.
Silenzio. Ora c'era solo silenzio.
Avevo un mal di testa pazzesco e la vista offuscata dalle lacrime. Scorsi Valentina rimontare sullo stallone e dirigersi verso di me. Montava senza sella e senza briglie. Beauty aveva solo la cavezza, non capivo come poteva Valentina chiedergli di cambiare direzione.
Quando arrivarono a pochi metri da me, la ragazza scese dallo stallone. Cercai di alzarmi e di andarmene ma di nuovo non ne trovai la forza.
- Ferma - sussurò in tono deciso Valentina. Senza rendermene conto obbedii e cominciai a tremare da capo a piedi.
- Prima di alzarti devi calmarti - era più un ordine che un consiglio.
Valentina si sedette a pochi metri da me e senza che lei lo chiamasse, Beauty le si avvicinò.
Lei gli accarezzò la fronte, guardandolo negli occhi. Il cavallo cominciò a brucare lentamente al suo fianco.

#Spazioautrice

Ciao a tuttiiii :-)
Finalmente sono arrivata ad aggiornareeeeeeeee

Spero vi piaccia anche questo capito e che non sia troppo  noioso :O

A prestoo :-)

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