Capitolo 10

Appena arrivai nel cortile di casa mia, Perla e Vicky tornarono a sdraiarsi vicino alla porta di ingresso della stalla.
Con fatica feci entrare il gregge nel paddok e condussi Achille nella stalla. Slacciai le bisacce e adagiai gli agnelli e la pecora feriti nel box libero e disinfettai le ferite che perfortuna non erano troppo gravi.
Quando chiusi la porta, mi accorsi di lasciare segni di sangue su qualsiasi cosa toccassi. Sangue dei miei agnelli.
Mi lavai le mani in un secchio d'acqua e mi apprestai a strigliare Achille.
Quando finalmente uscii dalla stalla, mi diressi verso il paddok per contare le pecore rimaste; su dieci pecore che avevo ne rimanevano otto e una ferita, in più avevo perso due agnelli e ne avevo due feriti.
Un bruciore acuto alla gamba mi scosse dai miei pensieri e abbassando lo sguardo vidi Flocky intento a leccarmi la ferita.
- Dai Flocky !! - spostai la gamba e accarezzai il mio cane.
Entrai in casa e constatando che non c'era nessuno, feci entrare anche Flocky che mi seguì in camera. Gli medicai la zampa morsa da quel maledetto rottweiler e poi andai in bagno e pulii la mia ferita. Dopo averla accuratamente fasciata, tornai nella mia stanza e mi sedetti sul letto con ai piedi Flocky che dormiva. Stavo per imitarlo quando il mio cellulare cominciò a squillare.
- Pronto -
- Heila Vale !! Sei a casa? -
Riflettei un momento sulla risposta da dare.
- No... sono... da mia nonna -
- Ci sei andata a piedi? La tua vespa è parcheggiata sotto casa tua... -
- Leo ma dove sei? -
- Nel cortile di casa tua - lo sentii ridacchiare.
- A vabbè non c'è nessuno al momento in casa -
- D'accordo... allora ci vediamo un'altra volta. Ciao -
Ricambiai il saluto ma mi resi conto che la comunicazione era già stata interrotta.
Tirai il telefono sul pavimento e in pochi minuti mi addormetai.

Fu Flocky a svegliarmi, nel cuore della notte. Voleva uscire di casa.
Mi alzai e mi vestii con la roba da equitazione. Scesi in cucina con il mio cane e dopo aver mangiato uno yogurt andai a cercare il collare di Focky. Non lo portava mai e quelle rare volte che glielo mettevo era sempre contento perché sapeva che lo portavo da qualche parte.
Così, dopo avergli messo collare e guinzaglio, uscii di casa e mi diressi verso il paese non sapendo bene dove andare. Erano le tre di notte e per le strade non c'era nessuno. Passai davanti al cancello chiuso del maneggio e mi sorpresi nel sentire scalpicci e di tanto in tanto nitriti. Mi tornò in mente il morello indomabile chiuso nel tondino di addestramento. Mi piaceva come cavallo e nella mia testa cominciò a predere forma l'idea di montarlo.
- Ma cosa mi viene in mente - sussurrai dopo aver scacciato quell'immagine.
Continuai a camminare lungo il marciapiede con Flocky che mi camminava accanto.
Arrivai presto alla fine del paese e senza pensarci mi sedetti su una panchina e in un attimo mi addormentai nuovamente.

Le primi luci dell'alba mi destarono dolcemente e la prima cosa che vidi fu Flocky seduto ai miei piedi che si guardava attorno.
- Ei piccolo - lo salutai con una carezza ricambiata da una leccata sul braccio.
Guardai l'ora sul telefono: 5:13.
Mi incamminai verso casa. Arrivai nel cortile dopo circa tre quarti d'ora e sia i miei genitori che Angelica dormivano ancora.
Slacciai il guinzaglio al mio cane e controllai le pecore. Per fortuna si erano tranquillizzate un po'. Liberai Achille nel paddok con le pecore e disinfettai nuovamente le ferite ai miei tre animali, cambiando le bende.
- Vale ma hai dormito sta notte? Perché Flocky ha il collare? Cosa ci fanno tre pecore in stalla ferite? - Angelica mi guardava con aria interrogativa dal box di Furia.
- Mai dormito così bene... - mi strofinai gli occhi per poi continuare nelle spiegazioni.
- Ieri un tipo ha lasciato che i suoi rottweiler attaccassero il gregge; ho perso due pecore e una è ferita... due agnelli ammazzati e due feriti. Flocky è stato morso e oggi me lo porto al maneggio. Achille è stato formidabile - indicai con la testa l'asino bianco fuori dalla stalla.
- Il papà lo sa? -
- No. Sta sera glielo dirò. - uscii dal box e chiamai Flocky per mettergli il guinzaglio. Mi avviai verso il maneggio, anche se molto in anticipo.
Arrivai davanti alle scuderie nello stesso momento in cui Manuel stava uscendo con un cavallo baio.
- Ciao Vale - mi sorrise.
- Buongiorno -
- È il tuo cane? Mi fa piacere che tu lo abbia portato... i nostri cavalli sono abituati a vedere i cani dei cavalieri che vengo qui.... e il tuo è proprio bello - si avvicinò e senza chiedermi niente slacciò il guinzaglio a Flocky e lo accarezzò.
- Penso che obbedisce abbastanza dato che lo usi con le pecore. Tienilo libero tanto i cavalli non hanno paura di lui -
- D'accordo -
- Visto che sei qui prima del solito, puoi subito cominciare a strigliare i cavalli e pulire i box... a dopo - detto questo Manuel si diresse verso i paddok.
Mi guardai in torno riflettendo un momento sul comportamento gentile ma sbrigativo di Manuel nei miei confronti. Il mio sguardo cadde sullo stallone nel tondino; sorrisi malefica. Non sapevo perché ma nel suo carattere nervoso e scocciato mi identificavo un po'.
Mi avvicinai e mi appoggiai allo steccato del tondino.
- Vuoi uscire da qui, vero? - come risposta lo stallone sgroppò e andò a rifugiarsi dalla parte opposta del tondino, il più possibile lontano da me, con le orecchie appiattite.
- Sei proprio bello lo sai vero? Anche la mia Lolly era una bellezza... magari ci saresti andato d'accordo? - ridacchiai sedendomi sull'ultima traversa della staccionata.
Il morello buttò subito la testa indietro e si alzò leggermete sulle zampe posteriori per poi cominciare a galoppare nel tondino, ma senza mai avvicinarsi sul lato dove ero seduta io.
- Saresti un buon cavallo da barrel, ragazzo mio - mi accorsi solo in quel momento che stavo parlando con un cavallo; da quando Lolly era morta, non avevo più parlato con un cavallo e tanto meno detto "bello" a un cavallo.
Scossi la testa e saltai giù dalla staccionata.
Mi avviai verso la scuderia e cominciai a pulire i box e a strigliare i cavalli che mi erano stati affidati.
Quando ebbi finito entrai nella selleria e mi preparai a pulire i finimenti sporchi. Flocky mi seguiva ovunque, rimanendo sempre vicino alle mie gambe.
Stavo pulendo la sella di Pride da almeno un quarto d'ora, quando nella stanza entrò Marco. Era un ragazzo che non conoscevo molto ma mi stava simpatico per quel poco tempo con cui ci avevo parlato.
- Ciao - lo salutai cercando di sorridere.
- Ciao. Wow è tuo? Come si chiama? - si inginocchiò e chiamò Flocky che prima di alzarsi mi guardò come per chiedere il permesso di andare incontro al ragazzo.
- Si chiama Flocky. È il mio cane pastore - sorrisi facendo cenno al cane di potersi alzare.
Appena dissi che era il cane pastore, Marco smise di sorridere e divenne pallido.
Accarezzò Flocky con insicurezza e il cane tornò a sedersi ai miei piedi.
- Tutto bene? - chiesi inarcando un sopracciglio.
- Marco io... cosa fai con lei ? - nella selleria sopraggiunse Ludovica con voce squillante.
- Non stavamo facendo niente, solo due chiacchere - risposi cercando di essere cortese.
- Ho chiesto a te? - Ludovica mi guardò torva.
- Scusami - risposi acida e ricominciai a strofinare la sella.
- Forse fai meglio a fare due chiacchere con il cavallo pazzo, magari ti risponde - Ludovica si avvicinò a Marco e lo prese sottobraccio. Il ragazzo aveva lo sguardo fisso sul pavimento ed era rosso in volto. Dopo pochi secondi diede un bacio alla sua ragazza ed uscì dal locale.
- Guarda che ti ho vista prima parlare con quel cavallo - attaccò nuovamente Ludovica.
Strinsi la fibbia che stavo pulendo ma rimasi muta.
- E ho anche sentito cosa gli dicevi-   Ludovica ridacchio in modo irritante. Non dissi niente lostesso.
- Non dici niente? Allora te la dico io una cosa !!! Se ti avvicini ancora al mio ragazzo ti faccio desiderare di non essere mai entrata in questo maneggio - lo disse in modo minaccioso ma non ce la feci a non sghignazzare e questa volta le risposi.
- Tu? Cosa faresti scusa? -
- Non devo rendere conto a te!!!-
La ragazza si voltò verso la porta con i finimenti di Lulabell su un braccio.
- Piuttosto ti posso comprare un mazzo di fiori da regalare alla tua cavalla sottoterra... Lolly. Magari se li mangia e...- non la lascia finire la frase. Mi alzai di scatto e in una frazione di secondo ero davanti a lei. Senza pensarci la spinsi contro la porta di un box e la presi per il collo con una mano. Lei lasciò cadere la sella che provocò un rumore sordo al contatto con il pavimento in cemento.
- Cosa ti sei permessa di dire? Lo sai che ti faccio rimangiare quello che hai appena detto? -
Vidi il terrore farsi strada negli occhi di Ludovica.
Stavo per andare avanti a parlare quando due mani mi afferrarono per le spalle, separandomi la quella ragazza.
- Valentina ma che ti prende? - Francesco mi guardava con un'espressione preoccupata.
- Tutto bene Ludo? - si rivolse alla ragazza che stava raccogliendo la sella.
Non ne potevo più. Uscii dalla scuderia con passo pesante ma veloce. Mi diressi istintivamente verso il tondino dove lo stallone era rinchiuso. Quando lo raggiunsi scavalcai la staccionata e mi diressi decisa verso il cavallo che si impennò.
Dietro di me sentivo qualcuno chiamare il mio nome. Ma non mi importava. Il dolore per l'offesa alla mia cavalla era così forte che badavo a niente. Solo lo stallone attira la mia attenzione.
Si impennò di nuovo. Ero molto vicina a lui e quando finalmente lo raggiunsi, afferrai con decisione una delle longhine che pendevano dalla sua cavezza e lo guardai dritto negli occhi.

#Spazioautrice

Eiiiiilaaaaa :-) :-) :-)
Finalmente sono arrivata ad aggiornare ;-P
Scusatemi ma questo capito è diventato leggermente più lungo del solito :-)

Buona letturaaaa

A prestoo :-)

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