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Il giorno dopo,mi precipito di nuovo a casa tua,ma stavolta ci entro,cercando una scusa,perché avevo visto che qualcuno ci stava lavorando dentro:

J: Beck? h-hai lasciato la porta aperta- -

Ho chiamato quelli del gas,in un giorno in cui eri impegnata

J: salve,c'è Beck?

Dico rivolgendo la parola ad un tizio inginocchiato per terra.

X: No,mi ha aperto il custode,temevamo una perdita
J: Me ne ha parlato,è tutto apposto?
X: Sì,dì alla tua ragazza che non ci sono perdite.

E il tizio se ne va.
Devo sapere chi sei veramente,Beck,A parte sapere che sei una studentessa di poesia al verde in una casa sovvenzionata che non puoi permetterti,e chissà chi te la pagherà.
Dove tieni il Laptop?
Quando vivremo insieme,la tua casa non sarà più un porcile.
La Sistemerò io
Ti preparerò io la colazione
ah...e ti farò anche il bucato
Farò di tutto,per farti stare bene.
Trovato! Sotto le lenzuola? mi sembra giusto,visto che ogni sera stai con il naso appiccicato a quello schermo.

Aprendo il laptop noto delle notifiche da quel maledetto Benji,con un messaggio sul quale scritto: "ti annuso ancora sulle mie dita"
Ma la cosa che mi colpisce di più sono dei messaggi.
Alle 11:06,un'ora dopo il nostro incontro in libreria,nella chat con le tue amiche noto dei messaggi che parlano di me del tipo: "ho visto un ragazzo niente male,a cui interessa davvero leggere".
Hai parlato di te
adesso le tue amiche sanno di me e del nostro incontro,non poteva andare meglio.
Vedrai Beck,starai meglio,con me al mio fianco.
Ma proprio sul più bello,sento te entrare in casa,e ovviamente non sapendo dove mettermi,mi nascondo dentro la vasca da bagno.
Ma guarda caso a te viene la brillante idea di farti un bagno,cosa che posso comprendere.

All'improvviso noto che stavi al telefono,e dal modo in cui la chiamavi avevo intuito che era tua madre. singhiozzi piano,come se volessi esplodere ma non ci riesci,cerchi di mantenere la calma.
Va tutto bene,Beck. Tranquilla.
Subito dopo ti arriva una chiamata dalle tue amiche,dove chiedevano se potevi raggiungerle a Greenpoint.

E così andremo a Greenpoint.

Mi siedo,senza farmi notare,in una poltrona vicino al tavolo dove giacevano le tue amiche. Quella che non sopporto di più è Peach.
Ti spronano ad andare sul palco e a leggere una delle tue poesie che hai scritto.
Passa qualche minuto,ma nessuno ti ascolta,nessuno ti guarda,
scusami Beck,non ce la posso fare,devo andarmene.

Entro in metro e incontro il mio nuovo amico, mister barbone,che non si sta zitto un secondo.
Ma poi,mi accorgo di te.
sto sognando? no,non penso.
Eri tu,mezza sbronza che tenevi il telefono in mano.
È pericoloso stare in giro a quest'ora,sotto la metro,e se qualche schizzato ti avesse seguito fino qui sotto?
Ti avvicini sempre di più verso il bordo della metro. Non riesci a smettere di scrivere. È Benji,non riesci a stare senza lui,hai bisogno di lui. Beck,stai barcollando,e sei troppo vicina al bordo,molla quel cazzo di telefono Beck,mollalo!
Ma perdi l'equilibrio e cadi sui binari.

mi precipito ad aiutarti:

J: Hey,stai bene?
B: arriva il treno...
J: Forza,prendi la mano

Gli porgo la mano
intanto il barbone urla ripetutamente "PRENDILA!"

così lei mi prende la mano e poco prima che il treno la travolgesse,riesco a tirarla su,cadendo sopra di me.
Ci guardiamo negli occhi,ma all'improvviso mi vomita in faccia.

Usciamo dalla metro ed era sconvolta per quello che era successo:

B: scusami davvero,non era mia intenzione
J: nah,tranquilla,tanto questa giacca neanche mi piaceva
B: meglio così

Dice ridendo

B: h-Hey,non ti vorrei sembrare una stalker ma...Penso di conoscerti...

La guardo come se non la vedessi letteralmente  ogni giorno senza che lei lo sappia

J: Ohh! sì,mi ricordo...
B: questa è come sembro quando sono sobria e ho i capelli legati.

Dice tirandosi su i capelli

J: ti fermo un taxi?
B: magari, grazie

e arriva il taxi.

J: bene allora...ci si vede!
B: oh no ti prego,non andartene,già che ci sei...potresti venire con me?
J: sì,certo

le dico salendo sul taxi
Cominciamo a parlare:

B: Sei venuto qui per diventare qualcuno? io sì, ma non sta funzionando.
J:Perché?
B: cavolo...lascia stare,scusa
J: no,ti prego,a volte provo la stessa cosa.
B: credo che sarei più felice se fossi più stupida

Dice ridacchiando

J: Beh...ma così il mondo non potrà conoscere le tue poesie- -
B: come sai che scrivo poesie?
J:come tutti i giovani scrittori di New york,io leggo molte poesie.
B: Chi ti piace?
J:Strand,Sexton,Merrill...
B:Stai descrivendo il mio comodino

Dice in modo ironico

J: se le leggi prima di dormire ogni sera,allora è questo il tuo posto.

Lei ride.

B: qual'era il tuo cognome?
J: Goldberg.
B: Da dove vieni Joe Goldberg?
J: sono di qui. me ne sono andato per un po'...per inseguire una ragazza...
B: ma sei tornato?
J: Sì,mi mancava. E non sono bravo ad inseguire...
B: Neanch'io.

Dice lei appoggiandosi alla mia spalla.

Intanto il taxi si posiziona davanti casa sua.

B: non so come ringraziarti,davvero,mi hai salvata.
J: non devi.

Lei si avvicina al mio viso,io mi avvicino al suo,stiamo sul punto di baciarci ma bussa sul finestrino quella testa di cazzo di Benji.

BJ:hey Beck,andiamo,scendi.
B: sì...Benji,lui è Joe e mi ha letteralmente salvato la vita,ero caduta sui binari della metro e lui mi ha tirato su.
BJ: baby,quante volte ti ho detto che ci sono persone gentili al mondo

rivolge lo sguardo su di me.

BJ:Bel colpo fratello!

Fratello?
e così beck scende dall'auto.

Quella stessa sera,cerco di incastrareBenji usando un'altro nome,chiedendogli di vederci per bere qualcosa insieme.

BJ: Ciao, Jeff,piacere.
J:Piacere mio,sei mai stato qui? Non lo conoscono ancora in molti. È un club incredibile,molto esclusivo
BJ: ci sono stato un paio di volte
J: sì? bene,allora ti sentirai come a casa.

Gli faccio cenno di scendere lungo delle scale,che portano in una specie di gabbia,dove di solito tengo i libri più antichi e più preziosi,quelli che si rovinano facilmente e per questo vanno tenuti in un posto al buio e al freddo.

BJ: Ehi,credo che forse- -

E con un martello lo colpisco in testa.
Lui giace a terra,ma lo sposto dentro la "gabbia".
La mattina dopo,scendo nel seminterrato per controllare com'era la situazione,ed era ancora vivo.
Ovviamente non è mia intenzione ucciderlo,ma Beck,tu non puoi stare al suo fianco,e lo sai anche tu.

lui si sveglia:

BJ: hey amico...qualsiasi cosa tu pensi,hai preso la persona sbagliata
J: no...non credo proprio.

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