Parte 8


Nella stanza il silenzio regnava sovrano da ormai diversi minuti. Il biondo, seduto a gambe incrociate sul proprio letto, osservava il proprio ragazzo fare avanti e indietro per la stanza da ormai così tanto tempo da aver perso il conto di quante volte avesse fatto quel movimento. Sapeva che avevano bisogno di affrontare l'argomento, e sapeva anche di aver sbagliato a non dirgli la verità. Avrebbe dovuto scoprirla da lui e non per una casualità. Di colpo il castano si fermò, voltandosi verso di lui e fissandolo attentamente. Minseok pensò che finalmente avrebbe potuto spiegare l'intera situazione.

<<Jongdae>> parlò, ma l'altro lo interruppe con un gesto della mano, riprendendo subito dopo la sua nervosa passeggiata per la stanza.

Il maggiore sbuffò, stringendo un cuscino per la frustrazione. Inizialmente aveva pensato di dare all'altro il tempo di metabolizzare la situazione e affrontarla. Ma cominciò a pensa che se avesse lasciato il ragazzo continuare l'unica cosa che avrebbero ottenuto sarebbe stato rimanere in quella posizione per ore, se non per tutta la notte, un aumento dei muscoli delle gambe del minore e un pavimento totalmente consumato. Doveva prendere la situazione in mano.

<<Jongdae fermati>> disse, alzandosi e afferrando per le spalle <<Non possiamo continuare così, dobbiamo parlane come due persone mature>>

L'altro a quelle parole lo guardò attentamente, inarcando un sopracciglio.

<<Minseok, quanto ti sembra maturo prendersi a pugni in incontri clandestini?>> chiese ironico, ottenendo un sospiro dall'altro.

<<Ok, come non detto>> rispose, gettandosi sul letto riprendendo la posizione precedente <<Ma in ogni caso dobbiamo parlarne. Non possiamo rimanere in silenzio mentre io ti guardo andare avanti e indietro. Sto diventando pazzo>> continuò.

<<Sto andando avanti e indietro per trovare tutto il mio autocontrollo, sai vorrei evitare di lanciarti qualcosa addosso>> spiegò.

<<Non ti sembra di esagerare?>>

<<Esagerare?>> ripeté canzonatorio <<Esagerare?? Hai idea di come mi sia sentito quando ti ho visto in quella sotto specie di recinto pronto a fare a pugni con uno che era quasi il doppio di te?>> domandò, alzando leggermente il tono di voce.

<<Ascolta mi dispiace davvero. Lo so avrei dovuto dirtelo e spiegarti il tutto. Non dovevi scoprirlo in quel modo, solo che non ho mai trovato il momento giusto per parlartene>> rispose realmente dispiaciuto.

<<Ci conosciamo ormai da mesi. Possibile che non ti sia mai venuto il buon senso di dirmelo? Cosa aspettavi? Un invito ufficiale?>>

<<Come avrei dovuto dirtelo? Uscirmene così da un momento all'altro dicendo "Ah sai Jongdae, alle volte mi trovo a combattere in degli scantinati a mani nude con dei perfetti sconosciuti, ma non preoccuparti non è nulla di che" come l'avresti presa se te lo avessi detto in questo modo?>> rispose, raggiungendo lo stesso tono dell'altro.

<<Mi sarei spaventato in ogni caso pezzo di idiota. Ma almeno non avrei rischiato un infarto vedendo a sorpresa il mio ragazzo su un cazzo di ring>> urlò di rimando.

<<Ti sto chiedendo scusa. E se me ne dai la possibilità ti spiegherò tutto. Cos'altro devo fare?>> continuò l'altro.

<<Cosa aspetti a parlare allora?>>

<<Ci sto provando>>

<<Fallo allora. E perché stiamo urlando?>> chiese, non diminuendo il volume della voce.

<<Ma hai cominciato tu a urlare>> rispose, per poi sospirare pesantemente prima di riprendere a parlare con un tono normale <<Ascolta, ti spiegherò tutto per filo e per segno. Ma devi ascoltarmi senza interromp...>>

<<Va bene>> lo incitò l'altro, incrociando le braccia al petto e battendo il piede per terra.

<<Jongdae>> lo riprese esasperato.

<<Scusa(?)>> rispose, allargando le braccia.

<<È cominciato tutto dopo poco che sono arrivato qui. Un giorno sentimmo casualmente parlare di questi incontri e, mossi dalla curiosità, andammo a vedere di cosa si trattasse. Proprio quel giorno però il campione del nostro campus, dopo la sua ultima vittoria, decise di ritirarsi poiché si sarebbe laureato di lì a poco. Così cominciarono a cercare un nuovo campione, e dopo avermi visto allenare nella palestra Jiwoon mi chiese di provare. All'epoca l'azienda di mio padre stava avendo qualche problema, così pensai che se fossi riuscito a prendere il titolo di campione e avessi vinto degli incontri avrei potuto aiutare la mia famiglia. Gli altri inizialmente tentarono di fermarmi, ma rimasi fermo sulla mia decisione, così cominciai a combattere e a vincere diversi incontri, ottenendo il titolo di campione. In poco tempo ho guadagnato diversi soldi e sono riuscito ad aiutare mio padre e la mia famiglia. All'inizio pensavo di lasciare, ma gli incontri sono diventati un po' più rari dopo che, durante lo scontro fra altre università, molti di loro furono scoperti dalla polizia. Così pensai che combattendo una volta ogni tanto non sarebbe successo nulla di male>> spiegò, facendo attenzione a scegliere le parole giuste << Però poi sei arrivato tu, e avevo paura di dirtelo. Ti prendi sempre cura di me e non avrei saputo come spiegarti il tutto, pensavo di aver tempo per pensarci su, ma all'ultimo minuto mi hanno avvisato di questo incontro, e non aveva ancora trovato le parole per dirtelo. Mi dispiace davvero>>

Jongdae ascoltò attentamente il racconto del ragazzo. La sua più grande paura era quella che quegli incontri per lui fossero solo fonte di divertimento, ma conoscendo la vera motivazione nascosta dietro la sua scelta la sua rabbia si placò, seppur una piccola fiamma continuò ad ardere dentro di lui. Non gli aveva mai parlato della sua famiglia, se non superficialmente. La sua famiglia non era ricca, ma nemmeno povera, suo padre era un impiegato e la madre un'insegnante, così grazie ai loro lavori avevano fatto in modo che ai figli non mancasse mai nulla, perciò non poteva capire cosa avesse vissuto il ragazzo con quei problemi economici in famiglia.

<<Perché non hai cercato un lavoro normale?>> chiese. Gli studenti che lavoravano nonostante gli studi non erano rari.

<<Stavo cercando lavoro in quel periodo. Ma molti retribuivano veramente poco, poi quando ho scoperto questi incontri mi sono reso conto che avrei guadagnato quasi la stessa somma, se non di più, di due lavori part time>> spiegò, scrollando le spalle.

<<Scusa?>> scattò il castano, prendendo posto sul letto accanto all'altro <<Quanto guadagni ad incontro?>>

<<Beh, questi incontri sono una vecchia tradizione, quindi i partecipanti sono veramente tanti, e ci credono così tanto da puntare molti soldi>> ridacchiò, vedendo poi l'altro sgranare gli occhi alla somma solitamente ricevuta.

<<Ora è tutto chiaro>> rispose l'altro <<Ma nonostante questo non mi sento tranquillo. Non posso sopportare che tu debba combattere mettendoti in pericolo. Sarei costantemente con l'ansia che tu possa ricevere una chiamata da un momento all'altro>> disse, aggrappandosi al braccio del ragazzo.

<<Non è così pericoloso come sembra>> provò a tranquillizzarlo.

<<Lo so. Ma ho comunque paura Hyung>> piagnucolò.

<<Va bene>> sorrise, accarezzandogli dolcemente i capelli <<Mi ritirerò>>

L'altro lo guardò attentamente, scattando sul posto.

<<Davvero?>> chiese speranzoso.

<<Si Jongdae>>

<<Grazie Hyung. Grazie Grazie>> gli si lanciò fra le braccia, mentre il biondo sorridendo ricambiò l'abbraccio, stringendolo a se <<Non sai quanto questo è importante per me>> continuò.

Minseok gli alzò il viso, facendo incontrare i loro occhi.

<<Sei tu quello importante per me>> e detto questo si lanciò sulle sue labbra, in un bacio lento e pieno di sentimenti. Trasportato da quell'incontro entrambi persero la cognizione di ciò che li circondasse. Lentamente il biondo si mosse verso l'altro, facendolo comodamente stendere sul materasso sistemandosi sopra, facendo attenzione a non gravargli con il suo peso. Con la lingua picchiettò su quei boccioli, che per lui rappresentavano una vera e propria droga, ottenendone l'accesso e facendo danzare le loro lingue in perfetta sincronia. Più si prolungava quel contatto più ili bacio diventava desideroso e passionale. Minseok accarezzò dolcemente il corpo dell'altro, mentre quest'ultimo gli si ancorava attorcigliando le braccia intorno al suo corpo. Il bisogno di ossigeno li costrinse ad interrompere quel bacio, lasciandoli ansimanti a guardarsi attentamente negli occhi.

Proprio in quel momento però la porta venne spalancata violentemente, causando un rumore talmente forte che fece cadere giù dal letto il maggiore per la sorpresa.

<< Abbiamo ordinato la pizza, scendet... Hyung, ma che ci fai per terra?>> chiese Sehun, incurante di aver interrotto il momento.

<<Yah Sehun, ti pare il modo? Quando imparerai a bussare?>> lo riprese, alzandosi da terra e massaggiando il fondoschiena dolorante.

<<Non ho interrotto nulla vero?>> scherzò, ma dopo aver guardato entrambi, le labbra rosse, i capelli leggermente scompigliati e le guance a fuoco capì che forse sì, aveva interrotto qualcosa <<Ehmm... vi aspettiamo giù. Muovetevi prima che Jongin mangi tutto>> continuò imbarazzato.

<<Sehun, ti ho sentito>> urlò Jongin dal piano inferiore, che aveva sentito le parole dell'altro poiché invecce che parlare l'imbarazzo lo portò ad urlare.

I due si guardarono sorridendo, scuotendo la testa e muovendosi per raggiungere gli altri, ma prima di raggiungere il salone Minseok afferrò il minore per il polso, facendolo indietreggiare fino a farlo scontrare con il proprio petto.

<<Sappi che non è finita qui>> disse, in modo seducente. E all'altro non occorsero altre parole per capire a cosa si riferisse, arrossendo oltre ogni limite.

<<Oh Hyung, sei vivo?>> esordì Baekhyun alla vista del biondo.

<<Pensavo che Chen ti avesse scaraventato giù dalla finestra>> aggiunse Kyungsoo.

<<Soo, quante volte devo dirti che non tutti sono così estremi come te?>> lo riprese giocosamente.

<<Beh, sono duro a morire>> rispose il maggiore, guardando l'altro con sguardo malizioso accompagnato da un occhiolino.

<<Yah, smettila>> urlò Jongdae, lanciandogli un cuscino, facendolo ridacchiare.

Baekhyun, che come al solito non era in grado di perdersi nulla, guardò attentamente i due con sguardo scrutatore.

<<Oookaay...è successo qualcosa>> esordì, guardandoli colpevoli.

<<Sì, stai per morire>> lo minacciò il castano.

<<Uh, buona la pizza>> cambiò discorso velocemente discorso Baekhyun, facendo ridere i presenti. 

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