Parte 28


Minseok e Jaewhon erano fuori dal locale ad aspettare Jongdae. Youngjae li aveva avvisati che il castano era stato trattenuto dal proprietario, e che li avrebbe raggiunti non appena avrebbe finito, perciò i due inizialmente non si preoccuparono del suo ritardo.

Erano rimasti in attesa, in silenzio in quella strada ormai vuota. Minseok guardò l'orologio, segnava le 23:00, il locale però era ormai chiuso da un'ora e gli ultimi dipendenti erano già usciti da più di mezz'ora.

Sentiva che qualcosa non andava, aveva una strana sensazione che gli invadeva lo stomaco. Era sospettoso di natura, perciò non si trattenne.

<<Io entro>> disse.

A quelle parole Jawhon annuì, seguendolo.

L'interno era ormai buio quindi si mossero facendo attenzione a non urtare qualcosa. Non avevano compiuto che pochi passi quando dei rumori attirarono la loro attenzione, sembrava che qualcosa fosse caduto rovinosamente sul pavimento, e Minseok, che sentiva quella sensazione peggiorare ad ogni movimento, scattò velocemente verso quella fonte. Grazie alla luce fioca che entrava dall'esterno riuscì a distinguere l'ufficio del proprietario del locale, proprio quando fu davanti alla porta sentì un altro rumore, uno schiaffo e un lamento.

Non un lamento normale, quella, seppur attonita da qualcosa, era la voce di Jongdae.

Afferrò subito la maniglia per poi scoprire che fosse chiusa, allora riuscì ad immaginare quello che quell'uomo aveva in testa.

<<Jaehwon, chiama la polizia>> disse al ragazzo, che subito afferrò il cellulare facendo partire la chiamata.

Il biondo nel frattempo cominciò a picchiare contro la porta, cercando di buttarla giù, urlando il nome del suo ragazzo.

...

<<Jongdae! Jongdae!>>

La voce di Minseok arrivava forte dall'esterno dell'ufficio, e seppur Jongdae avesse voluto urlare per fargli capire fosse lì l'uomo non glielo permise.

<<Shhh, non vorrai che qualcuno ci rovini il divertimento>> sussurrò portandogli una mano sulle labbra.

Jongdae continuava a dimenarsi nella speranza di riuscire a liberarsi da quel peso, ma l'uomo, oltre che a tappargli la bocca, l'aveva sistemato a pancia in giù bloccandogli le braccia dietro alla schiena, rendendogli difficile ogni qualsiasi movimento.

...

<<Stanno arrivando>> Jaehwon informò il biondo.

<<Non sono un tipo paziente>> sbottò Minseok.

Si allontanò leggermente dalla porta invitando l'altro a fare lo stesso, prese la rincorsa caricando tutta la forza possibile nella sua gamba che andò a scontrare proprio contro la maniglia, riuscendo a smantellare non solo quest'ultima, ma tutta la serratura, spalancando poi la porta, nulla però avrebbe potuto prepararlo a ciò che avrebbe visto.

Quell'uomo chinato sul pavimento, steso sul corpo del suo ragazzo, in lacrime.

Non riuscì a controllarsi, afferrò l'uomo per il colletto e sferrò il primo pugno costringendolo ad allontanarsi per recuperare l'equilibrio. Afferrò Jongdae e lo guardò in viso e quando su di esso vide i segni di uno schiaffo ricevuto ringhiò. Passò il ragazzo, sconvolto, a Jaehwon, dicendogli di portarlo fuori da quel posto. Sapeva di essere prossimo a perdere il controllo, e non voleva che Jongdae guardasse.

Jongdae era troppo scosso per protestare perciò Jaehwon non ebbe alcun problema a portarlo con sé.

Minseok aspettò che i due fossero fuori, poi si spostò a guardare l'uomo davanti a lui.

<<Ora ci divertiamo io e te>> disse serio prima di scattare in avanti e sganciare un altro pugno in pieno viso.

L'uomo non riuscì ad evitare i colpi che il ragazzo, fuori di sé, continuava a sferrargli uno dopo l'altro. Non lo avrebbe ucciso, cercò difficilmente almeno di lasciarlo in vita, voleva che marcisse dietro le sbarre, ma questo non gli avrebbe impedito di rompergli qualche costola e qualche altro osso in parti indefinite del suo corpo.

Un pungo, un calcio, un altro pugno, ognuno di quei colpi era a nome di Jongdae. Aveva osato toccare il suo ragazzo, aveva osato farlo piangere, e Minseok non si sarebbe fermato fino a quando a piangere non sarebbe stato quell'uomo.

Afferrò il suo braccio, lo stesso che aveva visto premere sulle labbra di Jongdae, e lo girò all'indietro fino a farlo urlare. Non era sicuro di averglielo rotto, ma lo sperava.

<<Ora basta Minseok>> urlò qualcuno afferrandolo per le spalle e tirandolo all'indietro.

Minseok si voltò serio, i suoi occhi due pozze scure senza fondo, e vide Chanyeol che lo tratteneva, sul momento non gli interessava sapere il motivo per il quale si trovasse lì, voleva solo finire il suo lavoro.

<<Lasciami, non ho ancora finito>> disse con tono freddo, spaventoso, e fin troppo tranquillo.

<<Se ti lascia lo ucciderai>> disse Jongin, guardando l'uomo con sdegno <<Non che mi dispiaccia>>

<<Evitiamo una denuncia per omicidio>> sospirò Sehun.

A quelle parole degli agenti entrarono nell'ufficio, superando i ragazzi per afferrare l'uomo, per niente delicati, ammanettarlo e trascinarlo fuori.

<<Andiamo, Jongdae ha bisogno di te>> lo invitò Chanyeol, guidando il biondo verso l'esterno.

Quando furono fuori Minseok poté vedere la strada, fino a poco prima totalmente deserta e quasi buia, illuminata dalle luci delle volanti e qualcuno urlare.

<<Lasciami andare, io gli metto le mani addosso >>

<<Mollami Jaehwon, io glie lo taglio>>

A urlare erano Luhan e Baekhyun che, dopo aver visto quell'uomo erano scattati pronti a lanciarsi contro di lui, che venivano però trattenuti dal ragazzo per le giacche. Kyungsoo nel frattempo stringeva Jongdae fra le sue braccia, lanciando sguardi omicida.

<<Scusate, mi servirebbe un aiuto>> si lamentò Jaehwon, Baehyun e Luhan erano infatti diventati impossibili da trattenere, tanto che il ragazzo si era ritrovato costretto ad abbracciarli per la vita per fermarli, ma Baekhyun si era letteralmente arrampicato su di lui cercando di sfuggirli.

I ragazzi si mossero per afferrare i loro fidanzati e bloccarli in modo definitivo, ma i due continuarono comunque ad urlare contro l'uomo ormai rinchiuso in auto.

Minseok incontrò gli occhi spaventati di Jongdae giusto prima che questo scivolasse dalle braccia dell'amico per rifiugiarsi fra le sue, che lo strinsero ancora più forte quando lo sentì tremare.

<<Ho...ho avuto così tanta paura>> sussurrò il ragazzo con la voce spezzata.

<<È tutto finito Jongdae, ora ci sono io, sono qui con te>> provò a tranquillizzarlo, portando la mano sulla guancia del castano per costringerlo a guardarlo.

Il gesto e la vicinanza del maggiore aiutarono Jongdae a calmarsi.

<<Ma perché noi ci dobbiamo incontrare solo quando ci sono problemi?>>

Quella voce familiare fece voltare tutti i ragazzi nella sua direzione, fino a quando i ragazzi non videro Hyungsik.

<<Che ci fai qui?>> chiese Chanyeol.

<<Molti detective della centrale della città sono in ferie, perciò eccomi qui>> disse solamente <<Minseok, abbiamo già raccolto la testimonianza di Jongdae, portalo a casa, ha bisogno di riposare, ti telefonerò appena avrò novità>>

Minseok annuì e insieme ai suoi amici si diresse verso il loro appartamento. Jongdae rimase in silenzio per tutto il tragitto, rannicchiato contro il corpo del suo ragazzo in cerca di calore e sicurezza, addormentandosi per la stanchezza.

Una volta arrivati al loro appartamento i ragazzi si sistemarono nel salotto, ma Minseok , con il suo ragazzo in braccio, li superò fino a raggiungere la loro camera, lo posò sul letto e lo avvolse fra le coperte prima di lasciare la stanza e tornare dai ragazzi. Aveva ancora bisogno di calmarsi, e non voleva disturbare in alcun modo il minore che aveva bisogno di riposo.

Tornato nel salotto si lasciò andare su una delle poltrone con un gran sospiro, portandosi le mani sul viso.

<<Stavo per ucciderlo, se Chanyeol non mi avesse fermato...>> sospirò.

<<Se l'è cercata, certo non è né colpa tua né di Jongdae>> lo rassicurò Luhan, passandogli una tazza contenente una bevanda calda.

<<Se solo fossi arrivato un minuto più tardi....Jongdae>> disse ancora.

<<Non pensarlo nemmeno>> sbottò Kyungsoo.

<<Non è successo, tu e Jeehwon siete arrivati in tempo, è questo che conta>> concordò Jongin.

<<Grazie>> disse d'un tratto il biondo a Jaehwon, sorprendendolo.

<<Per cosa?>> chiese confuso.

<<Per esserti preso cura di Jongdae, io non ero in me>>

<<Nessuno lo sarebbe stato a vedere il proprio ragazzo in quella situazione Minseok, non devi ringraziarmi di nulla. Siamo una famiglia no?>> rispose il ragazzo, utilizzando le stesse parole che Minseok gli aveva detto quando lo avevano fatto diventare uno di loro, facendo così sorridere tutti i presenti.

I ragazzi rimasero insieme per diverso tempo, fino a quando non si diressero ognuno verso la propria stanza, BAekhyun, Kyungsoo e Luhan non ne volevano sapere di tornare in dormitorio e lasciare lì il loro amico. Non che pensavano non fosse al sicuro, ma perché preferivano restare lì, nel caso fosse servito il loro aiuto. Anche Jaehwon decise di restare lì per la notte, anche lui preoccupato per il ragazzo.

Quando Minseok tornò nella sua stanza trovò il ragazzo sveglio.

<<Come stai?>> chiese dolcemente.

<<Ora va meglio>> gli sorrise, e il biondo fu grato che la paura provata non fosse riuscita spegnerlo.

Il biondo si sistemò sul letto, poggiandosi allo schienale del letto e sistemando il ragazzo sul suo petto, cominciando ad accarezzarlo dolcemente. Voleva rassicurarlo, dirgli che non avrebbe permesso che una cosa del genere succedesse mai più, a costo di dover uccidere chiunque di avesse anche solo pensato. Eppure non riusciva a proferire parola, voleva che il ragazzo dimenticasse, e aveva paura che parlando riportasse l'altro a rivivere quei momenti.

<<Se il rischiare qualcosa volesse dire ricevere queste coccole come premio non mi lamenterei>> scherzò.

Jongdae sapeva quello che Minseok pensava, sapeva quanto si stesse preoccupando per lui. Non voleva che il ragazzo si sentisse in colpa, perché conoscendolo sapeva lo stesse facendo, per questo motivo preferiva sdrammatizzare in quel modo.

<<Io preferirei coccolarti in questo modo senza che ci sia un motivo, solo perché voglio farlo>> sorrise il biondo, facendolo stendere dolcemente sul letto per poi cominciare a baciarlo dolcemente. Era molto attento nei suoi movimenti, non voleva scatenare ricordi negativi, voleva semplicemente farlo sentire amato, e amarlo.

Jongdae questo lo sapeva bene. Al contrario, le carezze del suo ragazzo, il suo calore, stavano sostituendo quei brutti ricordi, quelle odiose sensazioni che ancora sentiva sul suo corpo. Si mosse leggermente per andargli incontro, approfondendo quel bacio, ma Minseok si scansò leggermente.

<<Non voglio andare oltre Jongdae, voglio....solo>> sussurrò, ma il castano si avvicinò per baciarlo ancora.

<<Va bene così Minseok, voglio sentirti, voglio sentire le tue mani sul mio corpo, le tue labbra sulle mie. Fammi tuo, solo e soltanto tuo>> quasi lo implorò.

<<Non credo sia...>>

<<Ti prego Minseok, ho bisogno di te>> e la sua voce sembrò così bisognosa che il biondo non riuscì a negarsi.

Lo baciò, lo accarezzò, lo riempì di tutto l'amore che era sicuro meritasse, gli sussurrò parole dolci facendogli capire quanto fosse per lui. Ogni suo gesto, ogni sua spinta, non erano dettati dalla passione, ma da dolcezza e amore. Voleva che l'unica cosa che Jongdae ricordasse fossero le sue mani, le sue labbra, la sua voce, il suo amore, e nient'altro. Lo amò in ogni gesto, parola e sospiro, e lo fece tutta la notte, fino a quando non si addormentarono l'uno fra le braccia dell'altro.

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