Parte 2



Jongdae si ritrovò a correre per il campus come un pazzo. Non poteva far tardi il suo primo giorno di lezione, ma Baek era rimasto chiuso in bagno a prepararsi mettendoci più tempo del solito. Kyungsoo fu più furbo, sapendo quanto tempo il maggiore impiegasse sgattaiolò al suo interno per primo, lasciando così il povero ragazzo per ultimo. I due decisero di anticiparlo per prendere i posti, così si ritrovò solo, rischiando di perdersi non prestando troppa attenzione alle strade, troppo concentrato sull'orario. Fortunatamente riconobbe lo stabile in cui avrebbe avuto lezione quel giorno, rallentando di poco la sua corsa. Aprì la porta, portando subito dopo lo sguardo sull'orologio, constatando di essere giusto in tempo per raggiungere l'aula. Ma distratto, non si accorse di qualcosa proprio di fronte a lui, andandoci a sbattere contro. Un muro, questo pensò data la durezza della superficie che gli fece perdere l'equilibrio e finire con il sedere per terra.

<<Chi ha messo un muro subito dopo la porta?>> si lamentò, massaggiandosi la parte dolorante.

<<Beh, di soprannomi me ne hanno dati tanti, ma credo sia la prima volta che qualcuno mi chiama "Muro">> ridacchiò una voce.

"Da quando i muri parlano" pensò, alzando il viso per poi sgranare gli occhi. Un ragazzo dai capelli biondi, il viso dai lineamenti dolci ma decisi, l'osservava con sguardo curioso. Quest'ultimo gli tese una mano, aiutandolo a rialzarsi, raccogliendo poi la sua tracolla e pogendogliela. Jongdae avrebbe dovuto ringraziarlo e scusarsi, lo sapeva. Ma era troppo impegnato a scrutare l'intera figura del ragazzo. Non era molto alto rispetto a lui, ma riusciva comunque a risultare imponente ai suoi occhi. Indossava degli skinny chiari, una felpa bianca e una giacca di jeans. La classica tenuta da universitario, eppure, il ragazzo saltava agli occhi. Pensò di non aver mai visto un ragazzo simile prima d'ora. Il suo viso era paffuto e molto simile a quello di un bambino. Ma la sua fierezza, i suoi occhi dal taglio felino, e l'aura intorno a sè urlavano "uomo".

<<Beh, io ora devo andare. Ci si vede in giro matricola>> sorrise il biondo, salutandolo con un gesto della mano prima di superarlo e uscire dall'edificio. 

L'altro restò immobile per qualche secondo, a fissare il posto ormai vuoto davanti a sé, prima di ricordare quale fosse la principale ragione che l'avesse costretto a correre come un pazzo.

<<La lezione!>> urlò, prima di riprendere la sua corsa.

Diverse scale dopo, riuscì a trovare la sua aula. Sbirciò attentamente all'interno, sperando con tutto il cuore che il professore non fosse già lì. Un gran peso lasciò il suo stomaco a vedere la cattedra ancora vuota. Aprì la porta ed entrò in quelle quattro mura, attirando su di sé tutti gli sguardi dei presenti, che tendò di ignorare cercando invece i suoi amici. Questi gli fecero cenno con le mani, invitandolo a raggiungerli in una delle file centrali.

<<Perché ci hai messo così tanto>> lo rimproverò Kyungsoo.

<<Scusatemi, mi sono imbattuto in un imprevisto>> si scusò.

<<Un ragazzo carino?>> chiese subito Baek.

<<Un muro>> ridacchiò, pensando a quel ragazzo, sotto lo sguardo confuso dei suoi amici. Ma un pensiero balenò velocemente nella sua mente. 

Come faceva quel ragazzo a sapere che fosse una matricola? 

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