Parte 17


Avrebbe preferito sostenere 5 ore consecutive di lezione di Economia, la materia che a Jongdae non piaceva per niente, ma sapeva che aveva bisogno di quel lavoro e che avrebbe dovuto occuparsi il meglio possibile di quel tavolo per non perderlo. Così, dopo aver preso un profondo respiro e aver raccolto tutta la calma e la pazienza possibili si avviò verso quei ragazzi per prendere la loro ordinazione. Ancora diversi passi lo separavano da loro, ma era già in grado di vedere le loro espressioni nel vederlo avvicinare, e quelle non gli piacevano di certo.

<<Posso prendere la vostra ordinazione?>> chiese gentilmente.

<<Puoi prendere quello che vuoi tesoro>> rispose uno dei ragazzi ridendo.

Jongdae si trattenne poiché il suo primo istinto fu quello di prenderlo a schiaffi, decise di ignorarlo e aspettare che decidessero di smettere di ridere come dei ragazzini di dodici anni a quella che credevano fosse la battuta dell'anno e che si muovessero a dirgli in quale dei tanti piatti avrebbe chiesto di abbondare con il sale, un vasetto a pietanza sarebbe andato bene pensò.

<<Io voglio una bella bistecca, carne fresca con cui deliziarmi>> si intromise un altro guardando Jongdae come se con la parola carne intendesse proprio lui.

Jongdae ignorò ancora una volta, annotando sul suo blocchetto che quell'idiot-...quel cliente volesse una bistecca.

<<Penso che tutti qui desideriamo della carne>> enfatizzò un altro, seguito subito dagli altri presenti che accordarono.

<<Da bere?>> chiese Jongdae, deciso ad ignorarli fino alla fine.

<<Vino rosso, come la passione>> risposero ancora.

"Rosso come diverrebbe la vostra faccia se solo potessi mettervi le mani addosso" pensò di rimando il castano, e appena finito di annotare il tutto si inchinò e si diresse prima in cucina per lasciare la comanda e successivamente al bancone dove Jaebum e Youngjae lo aspettavano.

<<È tutto ok?>> domandò Youngjae sapendo quanto quei soggetti potessero essere pessimi.

<<No>> rispose Jongdae prontamente <<Andrà bene solo quanto quelli spariranno dalla mia vista>>

<<Avere loro come clienti il primo giorno di lavoro non è il massimo>> concordò Jaebum occupandosi del suo ordine.

<<Averli come clienti a prescindere non è il massimo>> lo corresse Youngjae.

<<Mi riterrò fortunato se riuscirò a non spaccargli qualcosa in faccia>>

Detto questo afferrò il vino che il maggiore aveva preparato e lo lasciò velocemente al tavolo, ignorando ancora i troppo espliciti apprezzamenti che quei ragazzi lasciavano sul suo corpo, per poi occuparsi degli altri tavoli occupati in sala dove i clienti erano veramente cordiali e piacevoli. Ma il ragazzo poté godersi quella pace solo per poco poiché fu richiamato dalla cucina. Nel recuperare i piatti di quei ragazzi scoprì che anche i cuochi li conoscevano bene, e nessuno di loro poteva vederli di buon occhio. Si domandò così se non avessero potuto firmare una petizione per vietargli l'ingresso nel ristorante, ma poi pensò che il proprietario non sarebbe stato d'accordo dato il trattamento riservatogli.

Prese i piatti e si diresse verso quell'odiato tavolo, pregando che quei ragazzi fossero occupati a parlare fra loro per ricominciare quel ciclo di battutine e apprezzamenti. Ma gli andò male. Sembrava infatti che lo stessero aspettando poiché non appena uscì dalla cucina sentì i loro occhi addosso.

<<Oh bentornato tesoro, ci sei mancato>> lo accolse uno di loro, che Jongdae ignorò, per l'ennesima volta, cominciando a sistemare i piatti davanti ad ognuno di loro. Era sul punto di lasciare l'ultimo quando, appena posato, noto la mano di uno di loro avvicinarsi al suo fondoschiena, e dovette trattenersi dal spingerlo a terra con tutta la sedia limitandosi a spostarsi per far in modo che non lo raggiungesse.

<<Sarà per la prossima>> ridacchiò il ragazzo rivolgendosi a Jongdae che dopo avergli lanciato uno sguardo torvo abbandonò il tavolo deciso di non farci più ritorno. La loro ordinazione era completa e sapendo che per pagare il conto si sarebbero avviati direttamente dal titolare sperò che non inventassero scuse per farlo avvicinare.

Fortunatamente, escludendo qualche apprezzamento lanciato di tanto in tanto al suo passaggio, Jongdae riuscì a mantenersi alla larga da quel tavolo, limitandosi poi ad un lieve inchinò e delle silenziose imprecazioni quando questi andarono via lanciandogli occhiolini e baci.

Lentamente ogni tavolo presente cominciò a lasciare il ristorante, così l'intero staff cominciò a mettere in ordine il tutto per poter tornare a casa. Data l'ottima organizzazione non ci misero molto e, dopo aver parlato con il titolare che gli confermò la sua assunzione e aver salutato tutti gli altri, Jongdae poté finalmente tornare a casa. Aveva appena svoltato l'angolo quando si sentì richiamato.

<<Ehi bocconcino dove vai solo soletto?>>

Jongdae pregò fino all'ultimo momento di sbagliarsi, ma quando si voltò poté chiaramente vedere quei cinque ragazzi schierati davanti a lui.

<<No vi prego, pensavo di aver già patito abbastanza>> disse esasperato.

<<Sai, abbiamo deciso di aspettare solo per te>> disse uno di loro.

<<Grazie del pensiero, buonanotte>> tagliò corto Jongdae girandosi per prendere la direzione opposta ma fu prontamente bloccato.

<<Perché non vieni a divertirti con noi?>>

<<No grazie>>

<<Avanti, non fare il prezioso>> lo incalzò.

<<Lasciami>> ordinò serio Jongdae, tentando di liberarsi dalla presa di quello che per tutta la sera non aveva fatto altro che paragonarlo ad una bistecca.

<<Solo se verrai con noi, ti prometto che ti divertirai>> ridacchiò per poi avvicinarsi al suo viso <<Sai, vorrei tanto sentirti>>

<<L'unica cosa che sentirai saranno le mie mani addosso se non lasci subito il mio ragazzo>>

A quella voce profonda tutti i presenti si voltarono per ritrovarsi davanti a Minseok dall'aspetto altamente incazzato. Le mani nelle tasche dei Jeans, la giacca in pelle e i capelli biondi che ricadendo sugli occhi grazie alla visiera del cappello creavano un'ombra su essi e lo sguardo serio per un solo momento fecero tremare Jongdae. Sapeva che il suo ragazzo poteva avere un aspetto di grande impatto. Non era la prima volta che lo vedeva serio, nonostante fosse abituato al suo viso sorridente e dolce. Ma era la prima volta che lo vedeva arrabbiato.

<<E tu saresti?>> domandò il ragazzo che ancora stringeva il polso di Jongdae.

<<Quello che ti farà una plastica facciale gratuita se non lo lasci all'istante>> disse alzando il viso così che fosse ben visibile, puntandogli i suoi occhi penetranti addosso.

<<Kim Minseok>>

<<Park Jaehwon, vedo che tu e i tuoi cagnolini non avete ancora perso il vizio di infastidire le persone>>

<<Come ti perm->> gli si avventò addosso uno di loro, ma fu velocemente sbattuto a terra senza che riuscisse a sfiorarlo.

Gli altri indietreggiarono a quella vista, lasciando andare Jongdae che velocemente affiancò il maggiore.

<<È il tuo ragazzo quindi?>> domandò ancora Jaehwon ancora immobile al suo posto.

<<Sì>> disse serio Minseok mettendo un braccio intorno alla vita del castano <<Quindi stategli alla larga>>

<<Andiamo>> disse subito il ragazzo di fronte a lui.

<<Ma Jae->>

<<Ho detto andiamo>> urlò, e a quelle parole subito si allontanarono.

<<Va tutto bene?>> chiese subito il biondo dolcemente posando una mano sulla guancia del suo ragazzo.

<<Ora va meglio>> rispose Jongadae mettendo il viso nell'incavo del collo del maggiore, lasciando che questo lo avvolgesse fra le sue braccia.

Jongdae non era un ragazzo debole, sapeva cavarsela da solo, anche in quella situazione sarebbe riuscito a trovare il modo di liberarsi di quei ragazzi e tornare tranquillamente a casa, ma quando era con Minseok amava lasciarsi andare, sentirsi protetto stretto fra le sue braccia.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top