Parte 14


Le vacanze scolastiche erano giunte al termine obbligando tutti i ragazzi a rientrare nelle loro case. I genitori di Minseok salutarono calorosamente il minore, facendogli promettere che sarebbe tornato a trovarli presto, cosa che il ragazzo fece con molto piacere. Non poté negare che, dopo aver passato una bellissima settimana insieme alla famiglia del ragazzo si sentisse malinconico a salutarli, ma il dovere lo chiamava così dopo averli salutati tutti con un dolce abbraccio, insieme al suo ragazza salì in auto, diretti alla loro università.

Il viaggio fu tranquillo, e i due ragazzi non fecero altro che scambiarsi dolci carezze e sguardi complici. Nessuno dei due avrebbe mai dimenticato la notte precedente. Quella notte così perfetta per entrambi.

Arrivati alla meta il maggiore si premurò di accompagnare il proprio ragazzo in dormitorio, aiutandolo a sistemare le sue cose, non rimase sorpreso quando scoprì che i suoi amici avevano avuto la stessa idea. Quando tutto fu al proprio posto furono costretti a salutarsi, l'ora era ormai tardi e il giorno dopo sarebbero riprese le lezioni per tutti.

***

<<Ho deciso di cercare un lavoro>> Jongdae, stringendo fra le mani la sua colazione sorprese i ragazzi riuniti intorno al tavolo della caffetteria, molti dei quali ancora addormentati su di esso.

<<A cosa si deve questa decisione?>> chiese Baekhyun, con la bocca piena del suo cornetto al cioccolato.

<<Le tasse universitarie sono abbastanza pesanti, e oltre a questo mi servono anche dei soldi per vivere qui, non voglio pesare così tanto su mia madre, ha lavorato già abbastanza per farmi arrivare fin qui>> spiegò.

<<Ma lavorare potrebbe essere difficile, cosa farai se non troverai il tempo per studiare?>> domandò Kyungsoo preoccupato. Conosceva le difficoltà economiche del castano, e apprezzava i suoi sforzi, ma era preoccupato che un lavoro gli togliesse il tempo necessario per prepararsi agli esami, complicando ancora di più la situazione e sprecando ogni sforzo fatto dalla madre fino a quel momento.

<<Cercherò qualcosa che non richieda molto tempo, magare nei festivi o nei fine settimana>> spiegò ancora.

<<Jongdae, stimo le tue intenzioni, ma non vorrei ti stancassi troppo, l'università è già faticosa di suo. Sai che se hai bisogno di qualsiasi cosa puoi rivolgerti a me, sarò felice di poterti aiutare>> si propose Minseok, stringendogli le mani.

<<Lo so>> gli sorrise, per poi scoccargli un veloce bacio sulle labbra <<Ma tu stesso dovresti capire quello che provo, ti sei impegnato anche tu per tuo padre. E poi voglio te come mio ragazzo non come conto in banca>> scherzò.

<<Proprio perché l'ho fatto prima di te so quanto possa essere dura, anche se il mio non era un vero e proprio lavoro, cosa che credo possa essere più stressante. Nonostante questo, voglio che tu lo tenga ben inciso nella mente, ciò che è mio è tuo, e per qualsiasi cosa basta chiedere e te la darò>> disse. Aveva ormai capito l'indole cocciuta del ragazzo, ma era comunque intenzionato a fargli capire che per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa.

<<Lo so, grazie>> sorrise, per poi baciarlo ancora.

<<Vi siete sposati in segreto e non lo sappiamo?>> chiese Luhan, prendendoli in giro.

<<Hyung, dovevamo essere i tuoi testimoni, sei un traditore>> piagnucolò Chanyeol.

<<E io dovevo occuparmi dei preparativi, non puoi avermi negato questa gioia>> seguì Baekhyun.

<<Beh, se questa è la prospettiva non credo sia male sposarsi in segreto>> lo prese in giro Kyungsoo, guadagnandosi uno sguardo corrucciato dal maggiore al suo fianco e delle risate dagli altri.

***

Jongdae, concluse le sue lezioni decise di fare un giro per i vari locali intorno all'università, ma ognuno di questi aveva il personale al completo. Nonostante i molteplici rifiuti decise di non darsi per vinto continuando a cercare ancora e ancora.

Passarono tre ore, e di un lavoro il ragazzo non vide nemmeno l'ombra, ma proprio nel momento in cui si trovava sulla strada per perdere le speranze il cellulare risuonò nelle sue tasche. Lo prese e sorrise leggendo il nome scritto sul display.

<<Omma>> rispose felice.

<<Ciao tesoro, come procede? Come stai? Stai mangiando bene? Stai studiando?>> chiese la donna, con l'interesse che solo una mamma può dimostrare.

<<Va tutto bene, non devi preoccuparti, sono in grado di cavarmela, non sono più un bambino>> la riprese dolcemente.

<<Puoi dire quello che vuoi, tu sarai sempre il mio bambino>>

Il ragazzo sorrise a quelle parole, ma il tono basso e stanco della donna non gli passo inosservato.

<<Omma, stai riposando abbastanza?>> domandò, consapevole della risposta della donna.

<<Non preoccuparti per me, sono una donna forte lo sai, e finché lavoro per te è solo un piacere>> rise, cercando di nascondere la fatica nella sua voce.

<<Sto cercando un lavoro>> disse serio.

<<Jongdae, non devi farlo, il tuo unico compito ora è quello di studiare, lascia fare a me per il resto>>

<<Hai già fatto abbastanza, sono abbastanza grande per badare alla mia donna, anche se non completamente. Vorrei che lasciassi uno dei tuoi tanti lavori e riposassi>> parlò dolcemente.

<<Jongdae davvero, pensa solo a divertirti con i tuoi amici e il tuo ragazzo. A proposito, quando avrò l'onore di conoscerlo?>> ridacchiò.

<<Sei sempre stata brava a cambiare argomento>> rise <<Spero presto>>

<<Bene, se ha scelto un ragazzo come te vorrà dire che ha buon gusto, e sento già che andremo d'accordo. Tesoro ora però devo andare, fai il bravo, a presto>>

<<Ciao omma, non stancarti troppo>>

Sorrise all'apparecchio fra le sue mani, nonostante la chiamata ormai chiusa il viso sorridente di sua madre riempiva lo schermo, donandogli la forza di continuare a cercare e non arrendersi così presto.

Continuò a girare ancora per le strade fino a quando un ristorante, che all'esterno sembrava essere di lusso, non gli si parò davanti, un foglio appeso alla vetrina richiedeva dei lavoratori così senza pensarci due volte entrò al suo interno.

<<Buonasera, come posso aiutarla?>>

Una ragazza, stretta in una divisa elegante gli si parò davanti.

<<Ho visto il cartello in vetrina, cercate ancora personale?>> domandò.

<<Certo, ti porterò dal proprietario, seguimi>>

Percorsero l'intera sala fino a raggiungere delle porte nascoste dietro ad una grande tenda bianca. La ragazza bussò ad una di queste quando una voce pacata la invitò ad entrare.

<<Capo, il ragazzo è qui per parlarle, cerca un lavoro>> spiegò la ragazza.

L'uomo alzò il viso e guardò attentamente Jongdae, per poi invitarlo ad accomodarsi su una delle sedie presenti davanti alla scrivania in mogano. La ragazza si congedò, non prima di aver sussurrato un "buona fortuna" al ragazzo.

<<Allora, hai già esperienza nel settore?>> domandò l'uomo.

<<No signore, ma sono uno che impara in fretta>> rispose sincero.

<<Capisco, noi abbiamo due turni lavorativi, a pranzo e a cena, mi manca il personale per il secondo turno, hai problemi con quest'orario?>> domandò ancora.

<<No signore, sarebbe perfetto>>

<<Bene, allora domani farai la tua prova, e se tutto va bene, sarai nella squadra>> disse l'uomo, alzandosi per stringergli la mano, che il ragazzo afferrò subito, ringraziandolo animatamente.

Uscito dal locare tirò un forte sospiro di sollievo, sarebbe andato tutto bene, avrebbe avuto quel lavoro e avrebbe aiutato sua madre con le spese. Nulla, avrebbe potuto fermare la sua determinazione. 

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