Sputtaniamo il bianco (Chiller BRTT Pt.1)

Buongiorno gentaglia, oggi cominciamo la serie dei "Chiller BRTT", alias dei refrigeratori brutti, dove sputtano le storie di quegli OC che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel nome "The Killer".

E oggi cominciamo con White the killer.

Non abbiamo fanart su di lei, tranne una fotografia, che non la rappresenta per niente.

Sì è da wikia, sto schifo sta su wikia.

Dato che la creepy è lunga tre chilometri, dieci passi da elfo e mille leghe sotto i mari, la dividerò in due capitoli.

Ho cercato più o meno di cogliere l'intento dell'autrice (immagino sia femmina), cioè quello di dare delle origini ad Eyeless Jack, alias sto tizio qua, che magna i reni della gente.

Anche se, potete benissimo immaginare che l'autrice ha fallito miseramente.

Ma bando alle chanche, chancho alle bande, cominciamo!

Gli amici mi chiamavano White, ma non ne ho mai capito il motivo.

E non ci dici il tuo nome? Non ti descrivi? *faccia stupita*

Infatti, la mia pelle non era bianca e cadaverica ma dorata e liscia. I miei occhi erano scuri e i miei capelli castani e di media lunghezza, con una falda a mezza fronte.

Cos'è una falda a mezza fronte?

No perché io non lo so, se lo sapete voi ditemelo.

La mia età? All'incirca 14 anni.

Ok, ecco il tuo ciuccio piccola Bianco! (mi viene da vomitare a chiamarla così)

Ero una ragazza abbastanza allegra e socievole, vivevo tranquillamente in una delle case del quartiere con i miei genitori e mia sorella e fratello maggiori. O almeno...fino a quel giorno...

Che sarà mai successo quel giorno?

Era un sabato soleggiato e avevo programmato un'intera giornata da passare con gli amici. Mi stavo stiracchiando nel letto, quando vidi che ero in ritardo.

Come in tutte le fottute ff.

Balzai letteralmente dal letto e mi preparai in fretta e furia, indossando i primi abiti che mi capitavano sotto mano. Dopo poco uscii di casa con scarpe e calze lunghe nere, pantaloncini corti e una canottiera grigia.

Ma cos'è agosto? E poi quale quattordicenne con un minimo di senso del pudore andrebbe in giro così?

Corsi fino a raggiungere l'incrocio delle strade vicino casa mia, dove incontrai quelli che erano i miei migliori amici: Emily e, come lo chiamavo io (a suo malgrado), Jackie. La prima era una ragazza timida, ma anche simpatica e intelligente, con corti capelli neri, mentre l'altro era un ragazzo malinconico, tuttavia andavamo d'accordo. Oh, e inoltre aveva due occhi magnifici, di colore blu e profondi. Quel giorno era vestito di scuro.

Tenete a mente gli occhi perché poi ci torneranno utili.

"Scusate il ritardo!" ansimai, raggiungendoli. "Pensavo non saresti più arrivata" ammise sarcastico Jackie. "Forza, andiamo, sono impaziente di iniziare la nostra giornata insieme!" esortò Emily, così cominciammo a camminare.

*stacchetto musicale*

Bianco che corre felice sul prato,

Con Jakie dietro (a suo malgrado)

Il museo noi non abbiam visitato,

Jackie che cazzo te sei fumato?!

(Poi capirete)

Passammo la mattinata chiacchierando e andando al cinema. Durante il pranzo, passeggiando, Emily esclamò improvvisamente:"Mi è venuta un'idea! Recentemente è stato aperto un nuovo museo delle torture, con tutti i macchinari e il resto, mi piacerebbe andarci!".

Mhm... un museo delle torture ha appena aperto in città e io ci dovrei andare con il mio friend che "tanto gentile e tanto onesto pare"?

Non vedo proprio cosa possa andare storto...

(Dante fa male.)

Rimasi di stucco, non mi aspettavo un'affermazione del genere da parte sua, così le domandai ridendo:"Che c'è, Jack ti ha influenzato con queste cose macabre?".

Michia che bed boy (scritto apposta).

"Oh, smettila" sbuffò lei di rimando "seguitemi!" ci ordinò.
Alla fine cedetti e lasciai che ci portasse in quel luogo inquietante, ma anche eccitante.

Continuo a non vedere cosa potrebbe andare storto..

Appena entrati nell'ingresso dell'edificio, un'enorme ghigliottina invase il nostro campo visivo. Notai subito un leggero sorriso maligno sul volto del mio amico, ma non ci feci molto caso.

Mhm, una ghigliottina ha fatto sorridere il mio friend macabro "che tanto gentile e tanto onesto pare"...

Non vedo proprio cosa potrebbe andare storto... (Pt.2)

Proseguimmo il percorso indicato dalle frecce del museo, osservando macchinari in grado di provocare lenti morti agonizzanti o macchinari fautori di morti immediate ed efficaci. Jackie incominciava ad agitarsi di fronte a ciò, ma nulla di preoccupante.

Mhm, il mio friend agitato, macabro, "che tanto gentile e tanto onesto pare" si sta agitando di fronte a delle macchine di tortura...

Non vedo proprio cosa potrebbe andare storto... (Pt. Settordicimila)

(Uomo storto approves)

Ad un certo punto un altoparlante emise la voce di una donna che annunciava la chiusura del museo e che si pregava di uscire entro dieci minuti. Esortai i miei amici a sbrigarsi, ma uno era troppo assorto nel contemplare quei terribili strumenti, mentre l'altra stava prendendo appunti tecnici.

Ma con quale logica ti metti a prendere "appunti tecnici"?

Mica sei ad una gita scolastica, eccheccazzo!

Mi dissero di avviarmi e che mi avrebbero raggiunto in poco tempo.

Credici.

Ormai mancavano quattro minuti alla chiusura, il cielo si era già fatto scuro. Il museo era enorme, io ero nervosa e mentre stavo cercando qualcuno del personale mi perso per le varie e immense sale, come se fosse stato un labirinto.

Ma non c'erano delle frecce?

Seguirle a ritroso no?

No.

Ecco a voi una dimostrazione di persona malata di labirintite acuta, malattia che ti fa smarrire anche in posti già visti.

Provai a chiamare i miei amici ma non ottenni nessuna risposta. Assoluto silenzio.

Scusa ti aspettavi una risposta?

Improvvisamente le luci del museo si spensero ed io rimasi al buio, ascoltando il rumore delle mandate dei portoni che si stavano serrando.

Ops, siamo rimasti chiusi nel museo col mio amico macabro, agitato, sorridente, "che tanto gentile e tanto onesto pare"! Com'è potuto succedere?

Io due domandine me le farei...

Il mio cuore iniziò a pulsare velocemente e fortunatamente possedevo e possiedo una buona vista notturna che mi permise di non sbattere contro alcune vetrine.

Ma cosa sei, Chat Noir?

E poi sarebbe stato meglio se per caso saresti accidentalmente caduta su una sedia elettrica lasciata casualmente accesa, o su qualche mannaia esposta al pubblico.

Nel frattempo udii dei passi irregolari:alzai lo sguardo e vidi l'ombra di una figura che sembrava deformata passare davanti alla finestra.

Ma chi è, l'uomo srorto della storia storta?

(Seriamente non ho ancora capito chi cacchio è sto qui)

Rimasi immobile per un po', fino a quando non sentii un urlo. Quella voce...

Ma certo, rimani pure ferma così il tuo amico magari ti ammazza e ci fa un favore a tutti.

"Emily!!!" esclamai a gran voce, correndo verso la direzione dalla quale proveniva.

Quanto scommetto che o Giachie, o il tizio storto ie hanne mmazzato l'amica, e poi lei si incazza, e fa na strage, e bla bla bla, cheppalle...

Arrivai in una stanzetta la cui unica fonte di luce filtrava a malapena da una finestrella.

Per primo riuscii ad individuare il mio ex amico, con un coltello in mano estratto non so da dove.

Avevo detto che tanto gentile e tanto onesto PARE, ma non lo è!

E poi dove vuoi che ce l'aveva il coltello?

Ovviamente ce l'aveva in quel posticino che sta nei pantaloni.

Pervertiti, intendevo le tasche dei pantaloni!

Era difficile capire la sua esatta posizione, perché con i suoi vestiti scuri si mimetizzava bene nell'oscurità.

Ma hai appena detto che eri una Chat Noir che sapeva vedere bene al buio!

Bah, la coerenza...

Indietreggiai piano piano. Successivamente girai il capo e ciò che vidi fu ben più orribile...il corpo di Emily, completamente lesionato e grondante sangue, giaceva su un macchinario da tortura.

Che poi scusa, al posto del coltello non poteva usare uno dei tanti macchinari di tortura esposti?

No, sennò non faceva figo.

Inoltre notai che nella gabbia toracica vi era in buco in corrispondenza del cuore, che era scomparso. Caddi a terra dall'impressione. Jackie le aveva estratto e spolpato quell'organo vitale.

Eh vabbè capita.

Incrociai con lo sguardo il volto di quel bastardo, contratto in un ghigno inquietante e poco dopo mi saltò addosso con il coltello, sussurrandomi:"Ora dimmi, mia cara, chi sarebbe il macabro?".

Tu.

La sua presa era salda, ma poco a poco la mia paura divenne odio e rabbia, il mio cuore cominciò a pulsare irregolarmente e per la prima volta mi sentivo stranamente, il mio corpo fu invaso da energia negativa...

Ommioddio, ora inizia a fare una strage, vendica la sua amica e- BASTA PORCO CRONO, MI RIFIUTO DI CONTINUARE A LEGGERE STA MERDA!

ORA SE NON VI DISPIACE VADO A GUARDARE VIDEO CALMANTI PER PERSONE TROPPO AGITATE.

CIAO!

Gaga💕

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