Capitolo 8: La danza della pioggia
SPOSATI PER... SBAGLIO!
Capitolo 8
Courtney
"Una cena con Daniel e la mia famiglia. Dài, posso farcela."
Fermo la vettura nel vialetto di mia sorella e improvvisamente avverto le farfalle vorticare nello stomaco.
«Sono tutti qui.»
Noto il ragazzo osservare l'altra auto parcheggiata.
«Menomale che non dovrei sentirmi intimidito.» indica poi gli strambi adesivi sul paraurti del camioncino e scoppio a ridere.
«Quello è il camion di Jason. "Vigili del fuoco Magnolia Springs" e "Palestra Northshore Combatives". Quale di questi ti spaventa di più?»
«Quello.»
Punta il dito sul terzo adesivo del paraurti, un permesso di porto occulto.
«Non preoccuparti. Non intenderà ucciderti. Mio fratello Jess, invece...»
«Ha delle pistole?» alla mia occhiata eloquente, sospira e strofina le mani sui jeans. «Mi sudano le mani! Sei sicura che si siano bevuti la nostra storia?»
Un lampo squarcia il cielo e illumina l'auto per un attimo.
«In questa situazione, essere la sorella con una dipendenza per l'amore gioca a nostro vantaggio.» Spengo il motore e i tergicristalli si fermano. «Ricapitoliamo velocemente la nostra storia. Ci siamo incontrati a Las Vegas e ci siamo sentiti subito in sintonia, poi abbiamo passato il fine settimana insieme. Un classico "amore a prima vista". Mi hai fatto perdere la testa e non potevamo sopportare l'idea di separarci. Io ho suggerito di sposarci e tu l'hai trovata un'idea meravigliosa. Così ci siamo sposati.» Sposto lo sguardo sulla mano e raddrizzo la fede che porto all'anulare. «La mattina seguente ci siamo salutati. Tu» lo indico. «Avevi una riunione a Nashville e io sono tornata qui per sistemare la casa nell'attesa.»
«E perché sei rimasta così sorpresa dalla giornalista che si è presentata a casa tua?»
«Perché» Rifletto velocemente. «Sei un tipo all'antica e volevi incontrare tutti prima che la notizia del matrimonio diventasse di dominio pubblico.»
«Un tradizionalista non chiederebbe il permesso della famiglia prima di andare all'altare?»
Gli alzo il dito contro la faccia. «Non rovinare la storia, pivello. Hai a che fare con una grande professionista.»
Ridacchiando, alza le mani in segno di resa. «Non mi sognerei mai di rovinarla.» Poi afferra la maniglia del suo sportello, pronto a correre verso il portico, al riparo dalla pioggia incessante.
«Preparati ad assistere alle mie doti di grande attore, signora Hunter.»
«Vedremo quanto talento hai, signor Hunter.» gli rivolgo un sorriso. Ridendo, apre del tutto lo sportello della macchina e corre lungo il vialetto. Quando scendo, sento la pioggia scivolare sulla mia pelle e mi fermo.
"Adoro quando pioviggina di notte."
Chiudo lo sportello e vado verso il prato, tenendo le braccia stese mentre volteggio.
«Che cavolo stai facendo?» Daniel mi osserva dal portico.
La sua espressione è un misto di divertimento e stupore.
Tiro fuori la lingua per catturare una goccia di pioggia e chiudo gli occhi per recepire quella sensazione. Dopo abbasso la testa con un sorriso e tendo la mano verso il ricciolino.
«Vieni... Non ti sciogli mica! Non hai mai ballato sotto la pioggia per divertimento?»
«Ballare?» Alza un sopracciglio e prende un respiro. «Non posso dire di averlo fatto.»
«C'è una prima volta per tutto.» Esita un istante, osservandomi.
Il mio sorriso si fa più ampio perché so già di averlo convinto. Si unisce a me e la camicia si bagna immediatamente, attaccandosi alla sua pelle.
«Ecco fatto. Soddisfatta?»
Butto la testa all'indietro e rido, per poi iniziare a muovermi al ritmo di una musica immaginaria.
«Daniel...» mi tappo le labbra. «Sei così buffo!»
«Che cosa?»
«Sei fradicio! Sembri un gattino tutto inzuppato.»
Ridacchio e dopo poco un sorriso si forma sulle sue labbra carnose.
«Neanche tu sei da meno! Anche tu sembri una gattina bagnata.» Ridiamo mentre la pioggia scivola sui nostri corpi.
«Beh, gattina bagnata o no, monsieur... Io continuerei comunque a ballare.»
Ondeggio e mi muovo al ritmo di una canzone immaginaria. Dopo poco lui inizia a canticchiare, dandomi una base su cui muovermi. La sua voce è profonda, dolce, bassa, quasi ipnotica. Ha la capacità di penetrare nell'anima.
«La tua voce...» Si blocca e corruga la fronte, pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato.
«La mia voce cosa?»
«La tua voce è... carina.»
«Solo carina, Court?»
Sorrido maliziosamente.
Ci guardiamo per un momento che sembra interminabili. Mi perdo nei suoi occhi screziati di verde scuro, che sembrano scintillare nella pioggia notturna.
«Daniel... Ti piace la pioggia?»
«Adesso sì.»
«Sei così affascinante.»
«Dovrei dirlo a te, dolcezza.»
Ridi e continuo a ballare sotto la pioggia, con lui al mio fianco.
«Non sapevo che potessi lasciarti andare, roadie. Mi piace.»
Fa' una giravolta veloce e finisce di fronte a me con le braccia ancora aperte, scontrandosi con il mio volto.
«Sono un uomo dai molti talenti. Sai?»
Rido e batto le mani. «Davvero? Riesci anche a fare quella cosa in cui ti colpisci la testa e ti strofini la pancia nello stesso momento?»
«Se ti fa sorridere in quel modo, posso fare qualsiasi cosa tu voglia, dolcezza.» risponde.
Mi prende la mano e mi trascina in un abbraccio, attaccando il mio petto al suo torace.
Con la mano, poi, scivola sulle pieghe dalla mia schiena.
Nel profondo dei suoi occhi riesco a carpire un desiderio intenso, un qualcosa di forte e potente. Spaventata, faccio un passo indietro spezzando l'incantesimo che ci aveva avvolto.
«Guardate da questa parte, sposini!» Vengo quasi accecata da un flash, ma non è di un fulmine che si tratta.
Trasalisco. «E' quella reporter!» La stessa che ha fatto l'imboscata a casa mia, adesso è sul vialetto accompagnata da una sfilza di giornalisti muniti di macchine fotografiche.
«Che... Cosa sta succedendo?»
«Mi sembra ovvio. I paparazzi ci hanno trovato, sul più bello...» dice a denti stretti lui. «Mi dispiace, Court. Avrei dovuto immaginare che sarebbe potuto succedere.»
Prima che gli possa rispondere, un altro giornalista prende la parola, la sua voce scavalca il rumore naturale della pioggia.
«Signor Hunter! Signora Miller! Qual è la natura del vostro incontro di stasera? Una serata tra amici? O una cena intima?»
«Non posso crederci! Ci hanno seguito fino a qui?»
«Pare di sì.»
«E' inquietante! Come si permettono? Questo è stalking in piena regola!»
Daniel fa una smorfia. «Purtroppo succede di continuo.»
«Daniel... Cosa facciamo?»
«Stare calmi. È il modo migliore per uscirne. Fidati di me. Ormai ci sono abituato.»
Mi rabbuio. «Nessuno dovrebbe essere costretto ad abituarsi a una cosa simile.»
«Hai ragione. Dobbiamo solo restare calmi.»
Deglutisco un groppo in gola e guardo i giornalisti schierati davanti a noi.
"Non c'è nessuna eventuale via di fuga, neanche un piccolo spiraglio di libertà... Nulla! È come essere circondati dal nemico."
Non sopporto più questa situazione, ne ho fin sopra i capelli di posare come una bella statuina. In preda al panico, afferro la mano di lui e corro verso l'abitazione.
«Court, rallenta!»
Sento i giornalisti dietro di noi che borbottano mentre scattano qualche altra foto.
«Questo sì ch'è strano.»
Daniel sussurra un "maledizione" stringendo i denti e sussulto.
«Scusami, Daniel. È solo che... non sapevo cosa fare.»
«Non preoccuparti, Cortuney.» Mi rassicura. Non è arrabbiato per quel colpo di testa. «Andiamo. La famiglia ci aspetta.»
Quando raggiungiamo il portico, sentiamo delle risate provenire dall'interno.
"È sempre bello tornare a casa e sentirsi avvolti dal calore dei tuoi cari... Nonostante tutto."
Mi giro verso mio marito, bagnato fradicio, con qualche riccio che gli si attacca sulla fronte. «Sei pronto?»
Daniel annuisce. «Credo di sì. Hai qualche ultimo avvertimento da darmi?»
Scuoto la testa. «Solo... Sii te stesso. La mia famiglia sa riconoscere un impostore a chilometri di distanza.»
Faccio un occhiolino per stemperare la sua tensione, poi spingo la porta d'ingresso con un gesto plateale. «Che la festa abbia inizio! Gli ospiti d'onore sono arrivati!»
Il riccio mi segue e cerca di mettersi a suo agio. Inspira profondamente per rilassarsi e mi giro ad osservarlo.
«Questo posto assomiglia proprio alla mia casa quando ero bambino...»
Prima che possa rispondergli arrivano Jess, Angy e Jason: i tre moschettieri praticamente. Ci guardano tutti e tre con il sorriso sulle labbra.
Mio fratello nota subito i nostri outfit post-pioggia.
«Siete venuti a piedi? Siete praticamente zuppi.»
«Vi prendo degli asciugamani. E vedo se riesco a procurarmi un cambio di vestiti. Conciati in quella maniera rischiate di beccarvi un bel raffreddore.»
«Angy... siamo ridotti così male?»
«Non voglio che ti ammali.»
La mia migliore amica ci passa davanti e sale le scale che conducono al piano di sopra per prendere degli asciugamani e anche dei vestiti asciutti.
Jess fa' un passo in avanti. «L'altro giorno ho comprato un fucile nuovo di zecca. Ho pensato che ti sarebbe piaciuto saperlo.»
Jason, mio cognato, porge la mano a Daniel per fare gli onori di casa e presentarsi. «Jason Landry. Benvenuto in famiglia.» Daniel ricambia la stretta e il moro gli dà una pacca amichevole sulla spalla. Poi il sorriso di prima svanisce e lo fulmina con un'occhiata assassina. «Se fai del male alla nostra Courtney, te la farò pagare cara. Vuoi una birra?»
Daniel schiude la bocca sorpreso.
«Calmatevi, baldi giovanotti, c'è troppo testosterone nell'aria.» Sventolo la mano sul volto e do' una gomitata nello stomaco a Jason. Poi mi rivolgo a mio marito. «Non preoccuparti di questi due. Fanno sempre così. Si comportano come due cavernicoli dell'età della pietra, ma in realtà sono dei teneri orsacchiotti.»
«Due grizzly, direi.» Replica Jess, sottolineandolo con uno schiarimento di gola.
«Sono contento che tu abbia così tante brave persone che si prendono cura di te, Courtney.»
«E' un lavoro a tempo pieno, te lo dico io. Mia sorella si mette sempre in qualche pasticcio. Hai delle sorelle, Daniel?»
«No. Sono figlio unico. Però ho un sacco di cugine.» Intanto prende la birra che gli sta offrendo mio cognato e la stappa. «Al liceo, ho dovuto immergere la testa di un tizio in un water. Quell'idiota aveva dato buca a mia cugina al ballo di fine anno.»
Jess annuisce e si scambia uno sguardo con Jason. «E va bene. Sei dei nostri, Daniel.»
Non posso fare a meno di sorridere in modo vittorioso al riccio.
Lui avvicina il mio corpo bagnato e mi stringe forte. Un attimo dopo, Angelle riappare con una pila di vestiti fra le mani e degli asciugamani puliti.
«Ecco qui. Freschi dall'asciugatrice.»
«Grazie... È molto meglio che rimanere bagnata!»
Tiene in mano un paio di pantaloni da ginnastica e una maglietta e li porge a mio marito. «Penso che questi possano calzarti bene. Tu e Jason siete più... o meno della stessa altezza.»
Mi alzo sulle punte per sussurrare qualcosa all'orecchio del riccio. «E' un modo carino per dire che sei troppo magro per indossare i vestiti di Jess.»
E Daniel bisbiglia nella stessa maniera. «Non preoccuparti, dolcezza, sono bravo coi doppi sensi.»
«Potete andare a cambiarvi laggiù.»
La mia amica indica la piccola sala da pranzo vicino al soggiorno. Io e Daniel ci scambiamo simultaneamente un'occhiata.
"Non possiamo ammettere che sarebbe strano cambiarci insieme. Dopotutto, siamo sposati e dovremmo avere una vita sessuale attiva."
«Tu va' pure a cambiarti, Daniel. Io userò quest'asciugamano per asciugarmi un po'.»
Angy mi guarda, confusa. Jason e Jess si scambiano un'occhiata interrogativa.
«E' così difficile?» Raggelo, preoccupandomi di essere stata scoperta.
«Cosa vuoi dire?» La mia emozione si trasferisce da un pensiero in vera e propria domanda.
«Per caso tu e Daniel non riuscite a cambiarvi senza saltarvi addosso... Quindi devi restare qui fuori per mantenere il tuo autocontrollo?» Tutti scoppiano in una fragorosa risata per la mia espressione basita.
«Godetevi questa fase da novelli sposini finché dura, ragazzi.» Do' un colpetto al braccio di mio fratello per la sua uscita poco decente, mentre Daniel ride.
"E tu che hai tanto da ridere? Ti sembro un clown?"
Prende i vestiti e va a cambiarsi.
«Allora, cosa ne pensate?» chiedo una volta che si è allontanato.
«Onestamente? Se non fosse così famoso, sarei molto felice per te, sorellina. Però...»
«Siete preoccupati che non riesca a gestire la vita di un personaggio famoso?»
Jess fa' spallucce. «Io penso che tu possa gestire qualunque cosa, sorellina. Ma questo non significa che sarà un percorso facile.»
«Ora vai in bagno e cambiati. Non voglio che ti tieni addosso questi vestiti bagnati.» mi ordina con dolcezza la mora e mi porge i vestiti. Ridacchio per il suo ruolo di "mamma chioccia" e filo di corsa a cambiarmi.
Quando ritorno, Daniel mi sta già aspettando con indosso una camicia troppo grande per lui, almeno di tre taglie.
«Ehi, dolcezza.»
Mi posa la mano sulla parte lombare della schiena e deposita un bacio sulla tempia.
«Ehi.»
Proprio in quel momento, mia sorella Carrie entra in salotto.
Le corro subito incontro e l'abbraccio forte. Lei ricambia. Poi rivolge uno sguardo a Daniel e si avvicina. «Ciao, sono Cassie. Sono un po' indaffarata in cucina, ma volevo farti un saluto veloce.» Dopodiché scocca un'occhiata ammonitrice a suo marito e al cognato. «E assicurarmi che i ragazzi si stessero comportando bene.»
«Niente che non possa gestire.»
«E' vero! Hanno provato a fare i prepotenti con lui, ma se l'è cavata benissimo.»
Gli occhi di mia sorella lampeggiano, mentre Jason e Jess protestano per le mie accuse nei loro confronti. Intanto Daniel ride a crepapelle.
Osservo quel momento che, pur regalandomi gioia, mi lascia con l'amaro in bocca.
"Che cos'è questa sensazione? È come se la pura gioia del momento fosse mescolata a una paura crescente che non riesco a respingere in alcuna maniera."
«Devo tornare in cucina. È quasi pronto, quindi andate a lavarvi subito le mani prima di sedervi.»
«Posso rendermi utile?» le chiede mio marito con galanteria.
«Non rifiuto mai una mano.»
Daniel si rivolge a me con un sorriso. «Ti dispiace?»
«No, fai pure.»
Il riccio segue mia sorella maggiore nel suo regno fantastico e Angelle si avvicina a me, fissandoli.
«Pensi che sia scappato perché ha paura di noi? O perché vuole scoprire dei segreti su di te?»
«Penso che... Voglia scoprire i miei scheletri nell'armadio. Tutta la sua vita è stata scritta su Google, dalle pagine dei tabloid, mentre della mia sa soltanto quello che gli ho raccontato io.»
«Probabilmente hai ragione. Comunque... Se fossi in te, morirei dalla voglia di sapere cosa si stanno dicendo.»
Guardo nella direzione della cucina, dove i due sono da poco entrati, chiedendomi di cosa stiano parlando mia sorella e mio marito.
"Il primo ragazzo con cui sono uscita mi ha scaricata dopo aver visto Cassie. E durante gli anni del liceo, le mie amiche non hanno fatto altro che chiedermi di mettere una buona parola su di loro con Jess. Sono loro i popolari della famiglia Miller. Io invece sono da sempre relegata in secondo piano. Dovrei essere gelosa del fatto che sono lì dentro da soli e probabilmente Cassie mi starà mettendo in cattiva luce?" Mi ritrovo a mettere il broncio, quando ci penso. "Cassie non farebbe mai niente per ferirmi, ma Daniel noterà sicuramente che di gran lunga superiore a me. Non solo per l'aspetto, anche come carattere e aspirazioni. In confronto, io sono un buco nero."
Mi metto a mio agio e m'intrattengo a parlare con la mia famiglia, mentre Cassie e Daniel si occupano del cibo.
La conversazione ruota su di me: come ho conosciuto Daniel, com'è stare con un personaggio famoso. Come mi è venuto in mente di sposarlo.
"Sto sfoderando le mie capacità recitative. Ma credo di averli ingannati tutti finora, raccontando della mia memorabile storia d'amore con questo cantante country."
Infine, Cassie annuncia che la cena è pronta e tutti ci spostiamo in sala da pranzo.
Sorrido a Daniel, che mette un braccio sopra lo schienale, mentre mi siedo accanto a lui.
«Hai dato una mano o hai solo fatto uno spuntino mentre Cassie si dava da fare?»
«Mi appello alla facoltà di non rispondere. Oh, assicurati di provare il gumbo. È squisito.» mi dà anche consigli culinari il ragazzino...
Quando siamo tutti seduti, Cassie si schiarisce la voce per attirare l'attenzione dei commensali.
«Quindi... ora che siamo tutti riuniti, credo che sia il momento di prendere il toro per le corna.» La castana si volta verso di me, i suoi occhi sono gentili ma seri. «Courtney, quando pensavi di dirci che hai mentito per tutto questo tempo?»
«Cosa?»
***
È il caso di dire: e adesso? Sembra che le bugie abbiano davvero le gambe corte e che la menzogna sul reale motivo per cui Courtney e Daniel siano sposati sia venuta fuori.
Cassie l'avrà capito da sola o qualcuno l'avrà aiutata a fare ammenda? Intanto Daniel e Courtney ballano sotto la pioggia, sempre più complici
- oserei dire innamorati - ma il momento che poteva evolvere è stato interrotto dai giornalisti.
Cosa pensate accadrà?
Courtney riuscirà a spiegare la faccenda alla sua famiglia sempre più insospettita? E come si comporterà Daniel nei riguardi della moglie?
Mi raccomando, non perdete in alcun modo il prossimo chappy!
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