Capitolo 16
La nube nera sul palmo del ragazzo diventa sempre più grande, così come il suo sorriso di sfida. Anche quella che ha creato Pitch sta crescendo notevolmente, ma nessuno dei due sembra intenzionato a scagliarla per primo, anzi. Sembra stiano perdendo tempo, guardandosi negli occhi l'uno con l'altro, lanciando occhiate di sfida.
"E dimmi, Pitch Black..." Interrompe il silenzio il ragazzo:"Come mai non mi chiedi come abbia fatto a tornare? Non sei curioso di saperlo?"
Per risposta, l'altro lo guarda sprezzante:"So benissimo perché." Poi mi rivolge uno sguardo, e riprende:"Finché quella ragazzina sarà in vita, lo sarai anche tu. La tua esistenza è legata a lei. Carino il trucchetto della morte momentanea per cacciare via il tuo papino dal tuo corpo. Hai fatto prendere un bello spavento a tutti, lo sai? Hai creato una gran confusione, e hai rovinato il mio bellissimo piano. Nessuno sapeva che saresti tornato in vita dopo circa 24 ore, ovviamente, li hai presi tutti in giro. E hai rivelato il tuo segreto!"
Il sorriso scompare dal viso del ragazzo.
"Era la cosa giusta da fare! Luna doveva sapere..."
"Sapere che sei un lurido mezzosangue?" Dice con estrema cattiveria. Poi riprende:
"Non sono stupido, Shadow. Sappiamo benissimo che, una volta uccisa Luna, sarebbe morta anche la tua anima, lasciandomi il libero possesso del tuo corpo. Ci mancava così poco, e quella inutile bimbetta sarebbe morta! Come hai fatto a riprendere il possesso del tuo corpo in quel momento? Come?!"
Cosa significa tutto ciò? L'esistenza di quel ragazzo, legata alla mia? Com'è possibile che sia così?
"Non chiamarla così!" Esclama il ragazzo, scagliando finalmente l'attacco verso Pitch, e prendendolo in pieno. Quest'ultimo viene spazzato via come una foglia; con un gran tonfo, cade per terra, e con un'estrema velocità, il ragazzo gli è già piombato addosso. Lo colpisce in volto con un pugno violento, e sta per dargliene un altro, ma Pitch usa di nuovo il trucco del teletrasporto: sento un paio di braccia che mi afferrano da dietro, e urlo, ma presto la sua mano mi tappa la bocca. Mi divincolo, cercando di liberarmi.
"Ritirati, se non vuoi che le faccia male." Dice Pitch.
"Sei un vigliacco! La questione è tra noi due, lasciala stare!" Ruggisce il ragazzo. Ma Pitch lo ignora, e afferra qualcosa da una sua tasca; non riesco a vedere cosa sia, ma è appuntita, e lo so perché me l'ha puntata contro il collo.
"Sai quali sono le mie condizioni." Riprende Pitch.
Il ragazzo gli rivolge uno sguardo di grande, enorme, infinito odio, che poi si addolcisce quando si posa su di me.
Ad un tratto, succede qualcosa di strano: i suoi occhi cambiano colore, velocemente. Diventano di un viola sgargiante. E si riempono di lacrime. "Perché lo hai fatto, Luna?" Dice con voce spezzata:"Non ricordi nemmeno chi sono, non è vero? Cosa credevi di poter fare? Cosa?! Devo essere io a ucciderlo..."
Non so cosa vogliano significare le parole di quel ragazzo. Sento le mie idee confondersi, e la punta della lama addentrarsi graffiarmi la pelle.
"Devo essere io!!!" Il ragazzo scaglia un potentissimo attacco che colpisce in faccia Pitch, mancandomi per un pelo. Non ho mai visto niente del genere.
Sono libera dalle grinfie di Pitch, e la lama che mi era stata puntata addosso adesso è per terra, accanto a me. È un pugnale dorato.
"Scappa!" Mi ordina il ragazzo.
Non ho intenzione di farlo. Raccolgo il pugnale da terra, e lo infilo nella manica dell'abito. Poi, corro al fianco del ragazzo:"Combatterò con te."
Il ragazzo mi rivolge un sorriso che dura per un istante, poi i nostri sguardi tornano fissi su Pitch, che non sembra aver subìto un granché di danni.
Il ragazzo mi fa un cenno, e corro verso Pitch. Con tutta la forza che riesco a trovare, lancio un attacco che respinge senza difficoltà. Ma subito dopo arriva quello del ragazzo, che, incontratosi con quello di Pitch, genera una grande esplosione.
"Dobbiamo coordinarci." Mi dice il ragazzo. Sono costretta ad appoggiarmi al suo braccio, perché non mi sento molto bene. Sento gli occhi bruciare, e fitte alla schiena.
"Che ti succede?"
Con un ghigno dai canini affilati, sollevo la testa, mostrando i miei occhi dalla cornea nera e dalle iridi azzurrissime:"Fame." Sussurro, con una palese follia nella voce. Il ragazzo mi rivolge uno sguardo interrogativo e spaventato allo stesso tempo, al quale rispondo balzando su Pitch, come una belva feroce. Poi, non capisco più niente.
Uccidere.
Uccidere.
Uccidere.
Uccidere.
È l'unico messaggio che il mio cervello manda ai muscoli.
Uccidere.
Le mie mani sono diventate zampe. Zampe mostruose. I miei artigli affondano nella carne di Pitch, e i miei denti gli squarciano la gola.
Poi, sento come una folata di qualcosa, che mi spazza via. Atterro al suolo a pancia sotto, e sento lo stomaco che va sottosopra. Tossisco sangue.
Sono ancora cosciente, e assisto alla scena davanti ai miei occhi confusi:
Il ragazzo e Pitch si scambiano degli attacchi identici: la loro potenza è uguale, nessuno dei due è più forte dell'altro. Combatteranno fino all'infinito.
"La tua anima è composta dalla mia! Siamo uguali, stupido! Vuoi continuare fino alla fine dei tempi?" Esclama Pitch continuando a scagliare colpi.
"Fino a quando non sarai troppo stanco per arrenderti!" Risponde il ragazzo con altrettanti attacchi.
Ad un tratto, sento una strana sensazione, che si alterna alla fame: Freddo. Incomincio a tremare, sento il sangue nelle mie vene che si ghiaccia. Poi noto che sotto di me, anche il pavimento sta cominciando a congelarsi... e che quel ghiaccio esce proprio dalle mie mani.
Le ritraggo, e mentre la sensazione di freddo non fa che intensificarsi, migliaia di nomi, volti, cose, emozioni, cominciano a tornarmi alla memoria.
"Shadow. Demone. Elizabeth. Spirito guida. Papà, mamma. Amore. Morte. Distruzione. Genocidio. Mezzosangue. Sacrificio. Spirito errante. Vendetta."
Inizialmente, quelle parole sembrano non avere nessun significato, essere solo degli enigmi senza senso, da risolvere. Poi, tutto comincia a prendere colore. Oltre ai volti, nella mia testa riemergono scene, immagini, frasi, che mi sembra di avere già vissuto.
Mi rialzo pian piano in piedi, e sono pronta a scagliare un nuovo attacco verso Pitch. Ma quello che succede non me lo aspetto: invece del fumo nero, dalle mie mani esce ghiaccio. Una scia davvero potente, che prende in pieno il cuore di Pitch. Lui, colto impreparato, emette un grido e si porta le mani al petto:"Ghiaccio? No, non è possibile...È una maledizione!"
Approfittando del momento, Shadow scaglia un attacco che manda il padre k-o, per terra.
"Shadow, prendi!" Esclamo, lanciandogli il pugnale dorato, che afferra al volo.
Shadow lo punta verso il corpo di Pitch, immobile ed incapace di reagire. Ma, per un istante esita.
"Questa è la resa dei conti." Mormora al padre, con sguardo di ghiaccio.
"Non tornare mai più."
E con un movimento secco, il pugnale infilza Pitch, che emette un verso strozzato, e poi il suo corpo evapora.
Shadow ha un sussulto, e si accascia per un secondo su se stesso, emettendo un gemito, con una smorfia di dolore dipinta sul suo viso.
"Shadow!" Esclamo, correndo verso di lui.
"Allora ti ricordi di me..." Dice con un sorriso mascherato dal dolore.
"Stai bene?" Dico prendendogli la testa tra le mani. Lui la scuote, in cenno di 'no'.
"Mi sento al limite delle forze... forse perché metà della mia anima è morta con lui."
Con dolcezza, gli sposto via dalla faccia le ciocche nere di capelli, e gli rivolgo un sorriso:"È tutto finito. L'altra metà della tua anima è qui, davanti a te."
Gli afferro il braccio sul quale spicca la voglia a forma di mezzaluna, mettendolo in corrispondenza con la mia.
"Andiamo a casa." Sussurro, e lui, con un sorriso, mi bacia dolcemente.
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