Capitolo 1

Mi chiamo Luna. Ecco, io non so esattamente cosa sono. La prima volta in cui ho sentito le mie mani congelarsi e ricoprirsi di una patina ghiacciata, non ho avuto paura. Sapevo fin dall'inizio che quella sarebbe stata la cosa che in questo mondo sarei stata più brava a fare. Molti dicono che sono anche più brava di papà. Molti, chi? Vi starete chiedendo. Dovete sapere che il vostro noioso mondo terrestre pullula di spiriti. Sono ovunque. Ogni essere, vivente o non, è legato ad uno spirito. Anche mio padre è uno spirito. Dovete sapere anche che questi spiriti si dividono in più categorie: ci sono gli spiriti puri, o "purosangue", come mio padre, autogenerati, scelti dall'Uomo nella Luna. Loro, al contrario di noi, avevano una vita precedente nel mondo degli umani. Fino a quando non sono morti, e per un motivo o per un altro, sono stati scelti. Non hanno genitori. Poi, ci sono i semispiriti o "sanguenobile", nati dall'unione di due spiriti purosangue. E poi, poi ci siamo noi: i mezzosangue. Spiriti erranti. Noi siamo disprezzati, tutti ci guardano dall'alto in basso e ci snobbano, solo perché abbiamo sangue umano nelle vene, e siamo liberi. In realtà, molti hanno anche paura di noi, perché siamo più potenti e resistenti, rispetto ai purosangue. Ma soprattutto, noi siamo gli unici spiriti che possono essere visti dagli umani. Non ventiquattr'ore su ventiquattro, ma abbastanza da poter avere contatti di qualsiasi tipo con loro. Io, per esempio, divento visibile nel momento esatto in cui la luna spunta in cielo, non importa a che ora. Che cosa buffa, non è vero? Luna può essere vista solo al chiaro di luna. Papà mi ha chiamata così proprio per la sua devozione alla Luna, ma questo penso che potevate immaginarlo da soli.

Fa eccezione un solo giorno dell'anno, in cui siamo visibili a ogni ora, dalla mattina alla sera: il giorno in cui siamo nati. Io sono nata il 25 Dicembre, la giornata in cui voi umani festeggiate il vostro Natale.

E quel giorno è oggi.

A molti spiriti questa idea mette una gran paura: secondo i più saggi, è cosa assai pericolosa avere rapporti di qualsiasi tipo con gli umani. Immaginate cosa ce ne può infischiare a noi mezzosangue, uno dei nostri genitori è un umano!

Papà mi dice sempre di lasciar perdere quelle voci, e che loro hanno solo paura del mio immenso potere. Io gli credo. Prima, lui era uno degli spiriti più importanti, potenti, rispettati ed invidiati del mondo. Era una semi-leggenda. Conosceva le Quattro Leggende ed era loro alleato, ma non aveva mai accettato l'incarico di diventare un Guardiano. Dicono che un giorno affrontò anche Pitch Black, lo spirito oscuro più temuto di tutti, il nemico numero uno di Sandman, senz'altro il Guardiano più potente, e lo sconfisse. Quando scelse mia madre, però, tutto cambiò. I Guardiani furono molto delusi da lui, non accettarono la sua scelta, e finirono col ripudiarlo ed esiliarlo. Ancora oggi sono in conflitto. Papà continua ugualmente a congelare le strade e a far nevicare, insieme alla mamma,ma i paesaggi innevati non sono più quelli di una volta, adesso. Ve l'ho detto che mio padre è Jack Frost?

Arendelle. Un così tranquillo e delizioso regno. È qui che è nata mia madre. Non ha ancora nevicato qua, e il compito spetta a me. Facendo roteare le mani come quando si arrotonda una palla di neve, creo una minuscola sfera ghiacciata, dove all'interno si può vedere un piccolo fiocco di neve. Posso decidere come far nevicare: se scaglio la piccola sfera da qualche parte, darò vita a una tempesta di neve. Se la lascio sciogliere al sole, un leggero nevischio. Tuttavia decido di soffiarci sopra, creando una nevicata leggera, ma non troppo. Abbastanza da destare meraviglia e non infastidire. Come quando si soffia su un dente di leone, tanti, piccolissimi fiocchi di neve escono dalla sfera, moltiplicandosi sempre di più. I fiocchi di neve vengono giù, cadendo lentamente su Arendelle. Dato che è il mio compleanno, decido di fare una visita. Là mi conoscono in molti. Mi chiamano "La ragazza albina" per via degli occhi e della pelle chiarissima e dei miei capelli praticamente bianchi. In realtà sono diversa dalle loro ragazze albine. Le mie sopracciglia, come le ciglia, non sono bionde o comunque chiare, come le ha chi dovrebbe essere albino. Sono scure, come quelle dei miei genitori. Ovviamente, ad Arendelle nessuno sa chi sono costoro. Ad eccezione di tre persone soltanto.

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