Capitolo 6: l'inizio della fine

Passammo tutta la serata sul divano a guardare il film finché poi non arrivò Ned e iniziammo a parlare.

" Quindi com'è andata oggi? "chiese Ned a Peter.

" Benissimo, non puoi neanche immaginare! Ho invitato Liz al ballo e lei mi ha detto di sì, ti rendi conto? " come dire... il mondo, pian piano, si stava spezzettando addosso; per me sarebbe stato il mio primo ballo e l'avrei vissuto completamente da sola se non fosse per MJ, in più, QUEL nome continuava sempre ad inseguirmi anche quando pensavo di essermi nascosta bene.

All'improvviso suonò il campanello e Peter andò a rispondere.

" Chi è? Sì, certo sali! prima porta dopo la rampa di scale " e posò il citofono.

" Ah... mi ero dimenticato di dirvi che siccome non poteva venire MJ ho pensato di invitare Liz, va bene?" ma che diamine significa? Non è che se qualcuno ti dà buca fai prendere ad un altro il suo posto.

"Si, certo." risposi abbassando lo sguardo, non volevo mi notassero.

Suonò di nuovo il campanello, ma sta volta era quello dell'ingresso.

"Ehi ragazzi, come state? "guardai Peter , la fissava come se fosse tra le sette meraviglie del mondo ne mancasse una, l'ottava.

" Sono stata meglio "dissi sussurrando pensando che solo cinque minuti fa ero ancora sul divano a guardare e a ridere del film che stavamo vedendo io e Pet.

"Benissimo ora che ci sei tu "le rispose invece Pet con un sorriso a 32 denti. Dentro di lui riuscivo a vedere tutto l'amore che le dava in silenzio, e lei non sarebbe mai riuscita a coglierlo.

"Vado un attimo in bagno" interruppi quel legame tra i due e mi avviai. Dovevo controllarmi, non volevo succedesse come era capitato a scuola.

Stetti un po' lì, in quella stanzetta troppo piccola per far si che potessi respirare e magari offuscare tutti quei pensieri che mi foravano la mente. Per quanto volessi rimanere seduta sulla tavolozza abbassata del water a vita, decisi che era in momento di alzarsi e uscire dal piccolo bagno ma non vidi nessuno se non Ned seduto sul divano a guardare il cellulare.

" Dove sono Peter e Liz?" domandai.

" Di là, in camera di Peter" neanche mi fisso, si limitò soltanto a indicare la porta.

Mi avvicinai alla camera di Peter e vedi che la porta era socchiusa, il mio istinto mi portò a sbirciare anche se sapevo di star sbagliando,quando guardai notai Peter che baciava appassionatamente Liz mentre quest'ultima gli era a cavalcioni sulle gambe; inutile dire che a quell'immagine quel mio piccolo mondo che poco prima si sbricciolava sopra la mia testa in quel momento crollò causando un rumore assordante che mi paralizzo la mente. Una lacrima si fece strada lungo il mio viso delicato, riuscì a sentire la goccia salata arrivare sulle labbra per poi riscendere verso il mento. Si diceva " cuore spezzato" perché il dolore dei sentimenti poteva essere descritto come un dolore fisico, ora il mio cuore era stato forato da mille proiettili e mi faceva piegare in due dal dolore. Asciugai velocemente quella lacrima e feci per andarmene via da quel posto quando mi sbilanciai un po' troppo facendo scricchiolare la porta, non avevo tempo per loro... volevo soltanto andare a casa, ero stanca. Saluto Ned e me ne andai.

Peter aveva fatto una scelta, ed essa era Liz. Io avevo fatto la mia e me n'ero andata, chissà... forse un po' per sempre.


Peter's Pov.

Portai Liz in camera mia, volevo dirle ciò che provavo una volta per tutte.

"Senti, volevo dirti che.... t-tu m-mi piaci"iniziai. Si l'avevo detto, ma i sensi di colpa iniziarono a farsi avanti, anche se non ne capivo il motivo.

Mi avvicinai a lei, che era rimasta a bocca aperta, fino ad arrivarle a un centimetro dalle sue labbra: erano molto belle, sembravano morbide e delicate, avevano un colore rosa abbastanza scuro.

"Ti amo Liz Allan" poi la baciai; il mio cuore era a mille, avevo sognato per anni quel momento e ora stava accadendo tutto così velocemente... mi sembrava che fosse sfuggito qualcosa, che quel momento tra noi non fosse la cosa giusta. Azzitti i miei pensieri, ora era tutto perfetto e non potevo buttare via tutto così.

La presi in braccio senza mai staccare le mie labbra dalle sue, e mi sedetti sul letto dalle coperte azzurre con lei a cavalcioni sopra di me. Era tutto troppo perfetto per uno come me, i brividi di piacere mi scuotevano il corpo rendendo quell'attimo quasi un piccolo pezzo d'infinito.

Quel momento fu interrotto da uno scricchiolio, probabilmente della porta, poi dei passi veloci iniziarono a farsi lontani. Guardai Liz che era intenta a continuare quello che avevamo lasciato in sospeso ma io le mimai solo un "scusa", mi alzai e uscii dalla camera con l'intento di trovare Ned. Dov'era Elly?

" Dov'è Elly? "chiesi senza esitazione, inizia a capire cosa fossero quei sensi di colpa... erano per lei.

" Se n'è andata, avevo mal di testa. Prima ti cercava " disse continuando a fissare il cellulare.

Ci aveva visti. Aveva visto me e Liz che ci baciavamo. Sono un vero stupido, cavolo!

" Scusa Liz, devo andare " esclamai vedendo che mi aveva seguito fino al salotto, poi aprii la porta d'ingresso e iniziai a correre giù dalle scale e mi fermai solo una volta arrivato in strada, ma oramai non c'era più nessuno. Che cosa ho fatto? Sapevo fosse sbagliato, ora dove sarà?

Trovai un vicolo buio, i l posto ideale dove poter mettere il costume, usando le ragnatele sarebbe stato più facile cercarla. Dopo circa mezz'ora di ricerche, non trovandola, decisi di andare alla torre a dire tutto a Mr. Stark e agli altri.

" Cosa vuol dire che hai perso mia figlia!" come immaginavo Stark non l'aveva presa proprio benissimo, la scomparsa temporanea di Elly e io non sapevo cosa dire e fare.

" Mr. Stark, eravamo a casa mia e dopo se n'è andata "dissi per l'ultima volta riferito a Tony ma avevo gli occhi di tutti degli Avengers addosso.

" Cazz- "iniziò Tony ma la frase la finì Steve Rogers: " Linguaggio per favore, abbiamo davanti un minorenne! ".

"Senti puoi piantarla? Non mi sembra il momento di parlare di gentilezze o educazione, voglio vedere te da padre se perdessero tua figlia cosa faresti " continuò Mr. Stark. Aveva il viso teso, e potevo notare tutta la preoccupazione sul suo volto; non era uno di quei padri fatti di oro, non sentimentalmente ecco, ma quando si trattava delle persone che facevano parte della sua vita si metteva contro il mondo pur di salvarle, e quella volta l'avrebbe fatto per sua figlia, Elly.

" Sentite Elly non sarebbe mai scappata, non è da lei " ci interruppe Loki, lui aveva la stessa preoccupazione di Tony, ma a differenza che riusciva a non mostrare certe debolezze; anche la rabbia verso chi amava rappresentava quanto le fosse dentro quella persona.

" A quanto pare, invece, lo ha fatto! Evidentemente non la conosci abbastanza. " inutile dire che gli occhi di Stark in quel momento divennero fuoco.

" Io non la conosco abbastanza? Chi è che c'è sempre stato quando era triste, arrabbiata, delusa perché tu eri troppo impegnato a stare nel tuo laboratorio? Te lo dico io, il sottoscritto! QUindi puoi anche evitare queste scenate." disse avvicinandosi fino ad arrivare non molto distante dagli occhi di Mr. Stark.

" Si dia il caso che io fossi in quel laboratorio per risolvere tutti i problemi che causavi TU, se non fossi mai entrato nella vita di mia figlia avrei passato più tempo con lei!"

" Ah si? Senti Stark,quando si ama una persona il tempo lo si trova anche se si ha l'agenda piena! Quando è che prenderai posto alle tue responsabilità? "

"Mi stai accusando di non essere stato un bravo padre? E te? Hai tentato di uccidere più volte il tuo unico fratello, non l'hai mai amato... vuoi per caso insegnarmi tu a essere presente?" gridò Tony.

Loki gli saltò addosso e inizio a tempestarlo di pugni e calci, e la stessa cosa fece Tony, che oramai perdeva sangue dal naso e dalla bocca, ma grazie a Dio la rissa si fermò quando Steve e Bruce si misero tra loro per dividerli.

Elly's Pov.

Stavo correndo per la strada. Di notte, lì, per le strade del Queens l'unica cosa che illuminava quelle rette cementificate erano i palazzi e i lampioni, ma a me quel quartiere sembrava un buco nero, senza via d'uscita. Le lacrime quasi invisibili rigavano brutalmente il mio viso pallido.

Non pensavo che in così pochi giorni io potessi affezionarmi così a Peter, e ora avevo anche imparato la lezione, anche se mi sarebbe piaciuto non averla mai imparata. Sentii dei passi pesanti e veloci dietro di me, presa dalla paura corsi ancora più veloce di quanto non stessi già facendo ma anche quei passi aumentano la velocità finché due mani non mi presero da dietro impedendomi di urlare e respirare; la vista iniziò a sfocarsi... avevo smesso di respirare, il mio corpo non si reggeva più in piedi.

L'ultima cosa che vidi fu il volto di mio padre sopra a un cartellone sui margini della strada, davanti ai miei occhi, poi solo un interminabile buio. Chissà se qualcuno sentendo la mia mancanza sarebbe venuto a cercarmi.

Ciao a tutti! Oggi il capitolo è stato un po' tragico ma mi farò perdonare ;). Cosa succederà a Elly? Dove l'avranno portata? Spero che vi sia piaciuto, lasciate una stellina se è così!

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