Tony, casa più piccola no, eh?

-Potevi dirmi che alla porta ci sarebbe stato lui- sussurrai ad Alex tra i denti.

La ragazza scrollò le spalle.

-Vi conoscete da un sacco di tempo, non pensavo fosse un problema- disse guardandomi strano.

-Ma non è che aprire la porta e trovarsi di fronte Iron-Man lasci tutti indifferenti. E poi non lo vedevo dalla guerra contro Thanos che, ti ricordo, è stata l'anno scorso!- obbiettai accigliato.

-Uffa, ne stai facendo un dramma quando è una cosa da niente.

-Ma perché non sei venuta a suonare tu?

-Mi ha detto di restare in macchina, che ero in punizione.

Strabuzzai gli occhi.

-E non ti fa niente essere messa in castigo da lui?

-No- rispose sorridendo -Lui è il primo che non rispetta le regole, se io faccio lo stesso non dice niente.

-E i tuoi genitori che dicono?

Sbuffò.

-Hanno totale fiducia in mio zio: li ha avvisati che ero con lui e Bingo! Hanno smesso di preoccuparsi.

Feci una smorfia.

-Cavolo. Sì, è forte e tutto, ma con i ragazzi non è il massimo...

-Lo so, infatti di solito mi intrattengono la zia o Happy. Ma è molto raro che stia con loro... adesso sarà un po' più comune perché ci siamo trasferiti, ma quando stavo in Italia mi mandavano qui solo per una o due settimane l'anno- rispose Alex.

-Hai mai incontrato qualche altro Avenger che non fosse lui?- domandai dopo un attimo di silenzio.

Mi guardò negli occhi e sorrise.

-Tu.

-Ah, allora lo sai che sono dentro!

-Mmm... in realtà non mi hai ancora bene convinta.

Ci fissammo un attimo poi scoppiammo a ridere.

-Ehi!

La voce di Happy ci giunse dal sedile anteriore dell'auto.

-Fate piano, sto guidando!

-Scusa- fece Alex, ancora ridacchiando.

Il signor Stark non aveva voluto sapere niente della storia delle dimensioni. Ne avremmo parlato una volta a casa sua.

Ci aveva ficcati con Logan dentro la macchina di Happy e ci saremmo incontrati con lui una volta a destinazione.

Non avevamo avuto il coraggio di ribattere a una sua affermazione.

Secondo il navigatore mancava ancora un'ora ad arrivare. L'autostrada era praticamente deserta e sfrecciavamo ad una velocità assurda che sfiorava i centocinquanta chilometri orari.

Logan era in silenzio sul sedile del passeggero, leggeva una rivista trovata nel cruscotto, ma sembrava più concentrato sui propri pensieri che sull'articolo aperto.

Lanciai un'occhiata allo zaino poggiato accanto a me e la tentazione di tirare fuori la maschera di Spider-Man e ficcarmela in testa mi sfiorò la mente per un attimo, poi si spense.

-Oltre a me?- chiesi ad Alex dopo un attimo di silenzio -Qualche altro Avenger?

Lei mi guardò.

-Solo una volta... avevo otto anni, ero a casa dello zio per le vacanze d'estate e...- sorrise -Tony mi ha presentato Natasha Romanoff... la Vedova Nera- scrollò le spalle -L'ho vista solo di sfuggita, poi sono corsa in camera mia perché non mi interessavano i loro discorsi. È stato il giorno prima che iniziassi le ricerche sulla dimensione B.

-Ah- dissi con una faccia da imbecille che la fece ridere.

-Penso che tu ne abbia conosciuti molti di più- disse dopo un attimo.

-Oddio!- dissi mentre nella testa iniziavano a balenare i volti di tutti i supereroi incontrati -Mi ci vorrebbe un libro intero per fare l'elenco!

-Immagino- mormorò Alex tornando a guardare dinnanzi a sé.

-Alex?- le dissi.

-Sì?

-Domanda stupida: hai cugini?

-No- mi sorrise -Neanche fratelli. Mia mamma è figlia unica e mio padre ha solo una sorella la quale non ha figli.

-Aspetta!- dissi e un'idea stramba mi si accese nel cervello, forse fu l'idea più pazza dell'intero secolo, ma non potei fare a meno di chiedere: -Se il signor Stark non ha figli né fratelli ed escludiamo sua moglie... tu sei la sua erede?

Alex mi guardò per un istante come avessi appena detto che Capitan America è vestito di verde.

-Ma che razza di domanda è?- fece, stranita -Secondo te mio zio lascerebbe a me tutto il suo capitale? Alla ragazzina che lo fa impazzire ogni volta che la vede con nuove invenzioni e idee senza senso, quella che a nove anni gli ha piazzato un'antenna in giardino per captare messaggi alieni?

Battei le palpebre, imbarazzato.

-Ma non ha figli...- borbottai, abbassando lo sguardo.

La sua espressione si addolcì.

-Tony non morirà mai, Peter- mi disse, sorridendo -Ha tutta l'energia che serve, tutto lo spirito necessario per vivere almeno un miliardo di anni- scosse piano la testa per poi tornare a guardarmi -Non sono la sua erede e non lo sarò mai, Spiedy.

La fissai, abbozzando un sorriso appena accennato.

-E non ti da fastidio?

Ridacchiò.

-Non sono fatta per diventare famosa e ricca, Pete- scrollò le spalle -Vedimi solo come la tua amichevole Alex di quartiere- aggiunse, allegra.

*

La prima domanda che mi ero fatto appena partiti era: Dove abita il signor Stark?

Poi mi ero reso conto che non era una domanda scontata, visto che tutte le precedenti case erano state distrutte da Dei caduti dal cielo, da pazzi criminali che si fanno chiamare come un frutto o semplicemente un litigio tra amici in armatura...

Ebbene, per chiunque sia curioso di conoscere la risposta, dico solo che il signor Stark ha egregiamente tenuto fede alle mie aspettative sulla casa più bella, cara, costosa, grande, tecnologica e una marea di altri aggettivi.

Casa sua è a pochi chilometri dalla Averngers Town, ma probabilmente, guardando attentamente l'orizzonte la si riesce a distinguere anche da lì.

Tenterò di descriverla senza impazzire...

Era una mega gigantesca, super iper stramega grande villa con un giardino a perdita d'occhio completo di campo da golf e piscina idromassaggio.

L'interno era interamente controllato dai computer di Tony e ologrammi con forma umana vagavano per la casa salutandoci amichevolmente.

Il tutto era su tre piani da 200 metri quadrati l'uno. In tutto sei camere da letto, quattro bagni, due uffici, tre cucine, un'immensa sala pranzo, una stanza per piscina interna e senza contare la parte migliore che stava nei sotterranei...

Io non ho mai avuto l'onore di vedere il laboratorio privato di Tony, ma Alex giura che rimane sempre spaesata da tanta tecnologia avanzata e meticolosità nei dettagli. Oltre al laboratorio c'è, ovviamente, un'enorme stanza per le armature dentro la quale il signor Stark non fa entrare nessuno. Una garage enorme strapieno di macchine ipertecnologiche all'ultimo grido e una palestra con la realtà aumentata e rinforzata in vibranio (offerto gentilmente da un amico).

Questo è tutto... almeno quello che ricordo io... certamente ci sono un altro paio di stanze che non sono riuscito a tenere a mente quando Alex mi ha fatto la lista.

Ma il punto principale è... PERCHÉ IO NON HO TUTTO QUESTO?!?!?!?!?!

Ok, diamoci un contengo avevo promesso di non impazzire.

Happy ci fece accomodare nel soggiorno, ordinandoci di restare buoni buoni fino all'arrivo di Tony.

Il divano era una pacchia assurda! Completo di massaggiatore robot per schiena e spalle! Non mi sarei mosso di lì nemmeno morto.

Alex, che era più esperta di me in casa: aprì un vano nascosto nel muro, tirando fuori un tablet olografico e iniziando a vagare in rete su siti sconosciuti.

L'unico che non sembrava per niente a suo agio in quel lusso era Logan, il quale guardava con disprezzo ogni cosa lì dentro.

Non si era neanche seduto. Stava in piedi accanto al divano con le braccia conserte e lo sguardo truce, ciò non sarebbe così paranormale se il suo piede destro non continuasse a pestare il pavimento, facendo un antipatico rumore di sottofondo.

-Logan, perché non ti siedi?- gli chiesi indicando l'immenso divano con un immenso sorriso.

Lui scosse la testa.

-Sto in piedi- rispose, secco.

Scrollai le spalle e mi concentrai sul robottino che mi ballava sulla schiena, donandomi un piacere assoluto.

Alex mi lanciava occhiate divertite per poi tornare al tablet.

Nell'abitazione c'era abbastanza silenzio. Qualche ronzio improvviso rompeva la quiete, per poi interrompersi e far tornare la pace. Per il resto la casa era tranquilla e da quando Happy era uscito nessuno si era ancora fatto vivo.

Chiusi gli occhi e rimasi così, rilassato più che mai e senza che nessun pensiero negativo mi entrasse nel cervello. Pareva che tutto ciò che era successo prima di adesso fosse solo uno stupido sogno. Dimensione B? Cos'è?

Sorrisi a questo pensiero e dopo un attimo mi addormentai circondato dalla calma (ignoriamo il piede di Logan).

*

-Peter!

Qualcuno mi scosse la spalla con foga.

-Peter! Svegliati, presto!

Spalancai gli occhi per trovarmi di fronte una Alex sconcertata con le pupille dilatate e i capelli all'aria.

-Cosa c'è?- domandai concedendomi uno sbadiglio.

La ragazza scosse la testa, rizzandosi in piedi e guardandomi con sguardo folle.

-Peter, mi sono addormentata- disse.

-E allora? Anch'io. Non penso che Tony si offenderà, sa che questo divano è comodo...- ma Alex mi interruppe.

-Non è per questo! Mi sono assopita solo pochi minuti e quando mi sono svegliata...- si bloccò.

La fissai, in attesa.

-Logan- disse un attimo dopo -è sparito.

*

-Cosa gli è saltato in mente di prendere e andarsene?!- urlai furioso.

-Ok, niente panico- disse Alex afferrando il tablet rimasto sul divano e accendendolo -Questi dispositivi sono collegati alla rete di telecamere della casa... devo solo...- fece scorrere velocemente il dito sullo schermo olografico con gli occhi che scattavano avanti e indietro, poi mi mostrò lo schermo -Fatto!

Mi mostrava una mappa tridimensionale della casa, nella quale alcuni puntini luminosi pulsavano energicamente.

Ce n'erano un paio in soggiorno, uno rosso con un ragno stilizzato nero e uno azzurro celeste. Un altro rosa era in una stanza al secondo piano, uno nero in giardino, uno rosso e dorato nei laboratori e uno giallo e nero in un altra ala dei sotterranei.

-Chi sono questi?- chiesi alludendo ai puntini.

-Penso che tu abbia già individuato me e te- indicò quello rosso col ragno e l'azzurro -Poi c'è Pepper- il rosa -Happy- nero -Tony- rosso e oro -Logan- nero e giallo.

-Ma perché Logan dovrebbe andare nei sotterranei?- chiesi sgranando gli occhi.

-Quell'area è riservata ai veicoli- Alex mi guardò -Alle moto in particolare.

-Ok, ok!- alzai le mani davanti al viso -Ci penseremo dopo, prima dobbiamo riportarlo qui.

-Lo so, ma c'è un alta probabilità che mio zio ci veda, gli basterebbe dare un'occhiata agli schermi delle telecamere per capire dove siamo- fece notare Alex.

-Allora cosa dovremmo fare? Lasciare che Logan affronti il signor Stark da solo o vuoi esserci anche tu?

Alex ci pensò un attimo e rabbrividì.

-Non penso finirebbe bene tra loro due- borbottò e nella testa un rumore di artigli contro il metallo mi fece correre un brivido lungo la schiena.

Alex mi guardò.

-Andiamo.

*

Passai attraverso un ologramma sbattendo energicamente le palpebre, svoltai a destra percorrendo un lunghissimo corridoio che mi ricordò stranamente quelli della Xavier accademy, svoltammo a sinistra alla fine della via e attraversammo una lunga corsia inondata dalla luce del sole che si riversava da un gigantesco pannello di vetro alla nostra destra.

Alex si precipitò giù per delle scale di servizio guardando ora la mappa sul tablet ora davanti a sé.

Io la seguivo spaesato, domandandomi perché ora fossi abbonato alle gigantesche strutture strapiene di corridoi.

-Logan si sta spostando- disse bloccandosi di botto e rischiando che io le finissi addosso -è diretto...- sgranò gli occhi -Oh, no!

Girò sui tacchi e riprese a correre ancora più veloce di prima nella direzione da cui eravamo venuti.

-Dove sta andando?- le chiesi (mi sorprendo sempre di riuscire a parlare correttamente anche mentre corro: ho una resistenza unica!).

-Zitto, Spiedy: devo concentrarmi- gridò lei con un accenno di fiatone.

Svoltammo un altro paio di vie, percorrendo stanze immense e corridoi stretti. Non tentai nemmeno di memorizzare la mappa della casa, sapevo che sarebbe stato completamente vano.

-Di qua!- urlò la ragazza svoltando bruscamente in un minuscolo antro laterale che manco avevo notato.

Un attimo dopo sbucammo in un nuovo corridoio.

-Ma perché tutti questi spostamenti improvvisi?- le chiesi, frustrato.

Lei mi lanciò un'occhiata.

-Pensi che sia solo Tony il problema? Non ho la minima intenzione di essere vista da Pepper!

-Lei quindi si sta spostando?- sgranai gli occhi, con la paranoia che la signora Stark sbucasse a caso da ogni angolo.

-Da un bel po', e va anche veloce! Devo prendere un sacco di vie laterali segnate sulla mappa e che nemmeno conoscevo per impedire l'incontro.

-Ok, quanto manca ai sotterranei?- domandai.

Alex scosse la testa.

-Più di quanto avessi previsto.

*

Alex spalancò una porta.

L'interno era da mozzare il fiato.

Moto di ogni genere erano parcheggiate in file ordinate in tutto il gigantesco garage. Lucide, ruggenti, spaventose, scattanti. Era assurdo! Non avrei mai pensato di vedere tante belle moto riunite in un unico posto!

Ma Alex non badò a esse, dopo aver fatto un giro veloce per il garage e constatato l'assenza di Logan, uscì senza dire una parola.

Io mi presi un secondo per rimirarle, poi la seguì.

-Perché siamo passati da lì?- le chiesi.

Lei scosse la testa.

-Avevo sperato fino in fondo che il tablet si sbagliasse, ma non devo mai dubitare delle tecnologie di Tony Stark...- mi guardò -Spiedy, abbiamo un problema.

-Dove è diretto Logan?- le chiesi accigliato.

Lei lanciò uno sguardo al tablet, poi sospirò.

-Al Deposito Armature.

La fissai come se avesse due teste.

-E allora?

-Nessuno può entrare lì! Alla porta è messo un sensore e se qualcuno non autorizzato tenta di entrare...

La luce delle lampade a led si tinse di rosso sangue, iniziando a pulsare imperterrita e illuminando l'ambiente di un bagliore spettrale.

Un forte rumore di allarme risuonò per i corridoi deserti della Stark home. Quel suono ritmico mi entrò nelle ossa, quel grido cupo mi fece tremare mentre gli occhi di Alex si riempivano di terrore.

Lo schermo del tablet da blu era diventato scarlatto e vibrava energicamente mentre un piccolo puntino giallo e nero sostava davanti al Deposito forse più sicuro al mondo.



Nota di Coss:

Ammetto che questa cosa che Tony Stark abbia una casa vicino all'Avengers Town e non direttamente dentro essa non ha senso. Come del resto non credo che una casa, per quanto grande, possa eticamente essere accettata con tre cucine (anche perché il nostro Iron-Man sappiamo bene quanto ami cucinare, vero?)...

Se volevo proprio scombinare la trama avrei potuto inventarmi qualcosa mi minimamente più logico. Se volete insultarmi fate pure, ma non correggerò questa cosa adesso perché non ne ho voglia.

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