Bugie in prima visione
-Ma questo non ha senso!- urlò Alex fissando Morgan, gli occhi già incredibilmente grandi divenuti il triplo -Tony non ha figli... io non ho cugini!
La ragazza dagli occhi verdi alzò una gamba sulla sedia su cui era appollaiata e ci appoggiò il mento. Sorrise e guardò la mia amica.
-Giusto- fece -Dimenticavo che sei mia cugina... anche se ti ho vista solo al funerale di mia padre e probabilmente ero troppo piccola...
-Funerale?- Alex scosse la testa e mi guardò -Pete, dille qualcosa, per piacere!
Strinsi le dita attorno al bicchiere d'acqua che Morgan ci aveva offerto e mi morsi un labbro, scuotendo la testa.
Alex sbatté le palpebre, poi sbuffò e tornò alla padrona di casa.
-Senti, se vuoi rifilarci queste cavolate assurde a me va bene, ma vorrei almeno capirne il motivo!- disse la ragazza, frustrata.
Morgan annuì, mettendo giù la gamba e appoggiando i gomiti sul tavolo dell'immensa cucina.
-Nessuno vi ha mai parlato del fatto che possano esistere tanti possibili futuri?- chiese, guardandoci -Avete mai pensato che la vostra realtà, l'intero vostro universo compresa la vostra dimensione B, non fosse la sola?
-Sinceramente ero già sconvolto dal fatto che esistessero due dimensioni- commentai con una smorfia.
Morgan mi sorrise.
-Io provengo da un altro futuro- disse -Quello, per così dire, originale... Beh, da dove vengo io la sconfitta di Thanos è stata pagata con la vita di mio padre- abbassò lo sguardo -Voi non avete avuto problemi ad aggiustare rapidamente tutto e io, in tutto questo, non sono neanche nata... ma da noi le cose sono diverse...
Io e Alex ci guardammo.
Tony... morto? No, non ci potevo neanche pensare... mi suonava impossibile. Era intorno a lui che girava il nostro universo, la sua presenza era ovunque, lui era Iron-Man... Non poteva morire.
Morgan intuì i miei pensieri.
-Lo so che vi sembra assurdo- disse -Ma le cose stanno così. Da noi, per aggiustare tutto, gli Avengers rimasti sono dovuti tornare indietro nel tempo, cinque anni dopo il Blip, e recuperare le Gemme che intanto Thanos aveva distrutto e usare quelle perché mio padre, sacrificandosi per il mondo, indossasse il Guanto dell'Infinito e aggiustasse ogni cosa, facendo sparire il Titano Pazzo e il suo esercito...
Aprii la bocca per dire qualcosa ma Morgan mi bloccò.
-So cosa stai per dire- fece, guardandomi -Da voi le cose sono state molto più semplici e nel giro di poco Thanos era già bello che sconfitto- scosse la testa -Ma non tutti i futuri possono essere un lieto fine...
«Una volta che tutto è stato messo a posto, Steve Rogers ha fatto un altro salto nel passato, rimettendo a posto le Gemme nel loro anno di furto, come se questo potesse cancellare i possibili futuri che si erano creati rubandole- sorrise -Il vostro universo è uno dei futuri che non è stato possibile cancellare e che, nonostante tutto, ha continuato il suo corso.
-Mi vuoi dire che tutto quello che conosciamo e la nostra storia è stata frutto dei vostri viaggi nel tempo?- fece Alex, scettica.
Morgan annuì, seria.
-Quindi ora siamo nel vostro universo?- domandai -Dove... Tony è morto e le cose sono... diverse?- feci, citando la frase pronunciata da Morgan poco prima.
-Qui arriva la parte difficile da spiegare, forse la più assurda...- la ragazza scosse la testa e sospirò -Era il 2031 quando, dopo una vita passata a ricercare nel lavoro di mio padre, ho scoperto un vecchio documento rinvenuto nella memoria che non era stata cancellata dopo il trasporto di Jarvis nel corpo di Visione... Un progetto che Tony non aveva mai rivelato a nessuno, in cui ipotizzava che tutto ciò che conosciamo (e intendo tutto) potesse essere solo una proiezione da parte di... qualcos'altro.
«Lì ho trovato gli studi che lui faceva sulle regole assurde che ha il nostro universo, che violano quelle della natura e della fisica come le conosciamo. Tony rifletteva su come facciano queste leggi a piegarsi ai voleri dei supereroi, a come mai lo facessero...
«La ricerca si bloccava dopo qualche pagina: probabilmente mio padre ha semplicemente pensato che fosse tutta una cavolata ed ha abbandonato la cosa... ma sono stata io a voler approfondire.
«Mesi dopo, tutto questo ha portato inesorabilmente alla scoperta della dimensione B, dopo che Charles Xavier (quello della nostra realtà) mi ha contatta telepaticamente.
«Mi ha trasportata nella propria dimensione poco dopo, esattamente come ha fatto con voi (insieme ad un cane) e lì io e lui abbiamo parlato. Gli ho esposto la teoria che Tony aveva fatto sull'esistenza di un fantomatico fuori ed è stato proprio Xavier ad aiutarmi a portare a termine la ricerca.
«Ho scoperto che due Cerebri, uno in ogni dimensione, mi avrebbero permesso di trasportarmi in questo universo...
«Esistono due modi di fare questo trasporto: o usando una forza superiore in grado di controllare entrami i macchinari (ad esempio una Gemma dell'Infinito), oppure che due telepati, uno da ogni parte, collaborino per trasportare un un individuo o più fuori. In questo universo le regole delle dimensioni non valgono più, perciò qualunque numero di individui può essere trasportato... ma c'è una conseguenza: dopo questo genere di trasporto, che richiede una quantità enorme di energia, i due Cerebri coinvolti non possono far altro che distruggersi, esplodendo...
«Io mi ero fatta aiutare da Charles e da Wanda (a cui avevo spiegato tutto una volta che il Professore mi ha riportata nella dimensione A) per questo trasporto, ma una volta che sono stata qui, loro non hanno potuto riportarmi indietro.
-Ehi, stop un attimo!- misi le mani in avanti -Dove sarebbe esattamente qui?
-Nella parte difficile, Peter- disse Morgan -Siamo in un luogo oltre le nostre realtà, dove niente di quello che conosciamo è successo. Non esistono supereroi, non esistono quelle strane cose fantascientifiche che per noi sono assolutamente normali... non esiste niente!
«Da questo posto è nato il nostro mondo, un universo che qui è chiamato "Marvel"...
-Ma come fanno ad averci creati?- Alex scosse la testa -Ciò che dici non ha senso! Anche se fossimo fuori da tutto... come fanno a conoscerci, queste persone?
Morgan sospirò.
-Ho fatto tutto il possibile per evitarlo, ma non posso più nascondervi ciò che in realtà siamo tutti noi...
La guardammo, il fiato sospeso.
-Dei film- fece la ragazza -Siamo semplicemente delle pellicole da cinema, personaggi che il mondo crede inesistenti, interpretati da attori...- si morse un labbro -Non esistiamo, siamo finti... tutto quello che siamo è frutto di una luce proiettata su un telo. La nostra realtà è una menzogna!
-Ma questo... non ha senso- sussurrai.
Morgan alzò lo sguardo su di me e mi riservò un sorriso malinconico.
Afferrò un telecomando, appoggiato sul tavolo, e lo puntò verso un gigantesco schermo appeso alla parete della cucina.
In un lampo quello si accese e la scritta Sky Q riempì il monitor.*
-Metti il film "Spider-Man: Homecoming"- recitò Morgan al microfono sul telecomando.
Lo schermo si illuminò e poi ogni mia certezza si sfracellò.
Quello ero io... Due anni prima, la battaglia con l'Avvoltoio, le chiacchierate con Ned... tutto ciò che avevo fatto... solo un film.
-Metti "Avengers: Infinity War".
Un brivido lungo la schiena e il mio passato mi investì con una violenza inaudita.
La mia voce, quella di Tony, quella di decine di altri... le scene che io avevo vissuto in prima persona, il momento in cui morivo, in cui il mio corpo si polverizzava e veniva spazzato dal vento incandescente di Titano... solo un film.
Morgan mi lanciò un'occhiata.
-Metti "Avengers: Endgame".
Ciò che vidi non l'avevo mai vissuto, era ciò di cui parlava la figlia di Tony... il suo futuro, la sua realtà...
Iron-Man che moriva, Thanos che veniva sconfitto... ogni cosa era un semplice film, soltanto luce su uno schermo...
Poi la TV si spense.
Battei le palpebre, rendendomi conto di stare piangendo.
-Già- Morgan scosse la testa -Sembra che ogni cosa sia finta, no? Quando vedi tutto questo pare che l'intero mondo ti abbia sempre mentito...
-E per ogni cosa c'è un film?- Alex la guardò, anche i suoi occhi erano lucidi -Ogni singola scena... tutto è impresso in dei film?
Stark annuì, poi abbozzò un sorriso.
-So dove vuoi arrivare, Alex... sei sempre stata troppo intelligente...
Guardai la mia amica e mi asciugai le lacrime con la manica della felpa. Tirai su col naso.
-Che vuoi dire?- feci.
-Se per ogni cosa c'è un film...- mi guardò e nei suoi occhi passò un lampo -Vuol dire che tutto ciò che io e Pete abbiamo vissuto fino adesso... ha anch'esso una sua pellicola? Che anche adesso siamo dentro ad un film?
Morgan la guardò, ma non disse niente.
Tese il telecomando verso la televisione e la accese nuovamente con un semplice tocco. Di nuovo la scritta Sky Q riempì il nero, poi la giovane Stark sospirò e, avvicinandosi il microfono alla bocca disse:
-Metti "Spider-Man: Clash of Realities".
Mentre dei film precedenti la ragazza ci aveva mostrato solo qualche scena, questo film partì dall'inizio.
I nostri occhi vennero rapiti dallo schermo, che si illuminò di rosso.
Immagini ripetute, scene che conoscevo e che non pensavo avrei mai rivisto, tutto ruotò in quella sfumatura scarlatta e qualche secondo dopo stavamo fissando una sola scritta. Davanti a noi c'erano solo due parole argentate che risplendevano su quello sfondo di sangue:
MARVEL STUDIOS
Poi tutto sfumò e apparve solo la ripresa di New York dall'alto. Una fila di palazzi grigi in un pomeriggio altrettanto grigio.
La visuale si abbassò lentamente mentre ai lati nomi di persone che non conoscevo apparivano e scomparivano.
Poi vidi la mia scuola dall'alto e deglutii.
La telecamera quindi puntò su una figurina con le mani in tasca che camminava mogia attraversando il cortile, un ragazzo che non veniva salutato, un tizio che nessuno vedeva con lo zaino che gli pendeva mollemente dalle spalle. Io.
Un brivido gelato super la schiena, poi mi immersi nel film.
*
La scena pareva immersa nella nebbia ora.
C'ero io, in mezzo ad una distesa di nuvole colorate che ricordavo bene... Mi toccavo il corpo energicamente, quasi volessi essere certo di possederlo ancora.
Una voce femminile e io mi bloccai, voltandomi verso Morgan, in piedi a pochi metri di distanza dalla mia figura, nella sua solita camicetta bianca.
Io e lei parlammo... una scena terribilmente identica a quella che avevo vissuto, un istante che avevo già visto, il mio sogno riprodotto sullo schermo... un momento che doveva essere mio ma che ora vedevamo tutti...
Mi accucciai a terra, Morgan prese a piangere, mi mise una mano sulla spalla, mi scosse... riuscii quasi a rivivere quel dolore mentre rivedevo la scena...
-Poco tempo- disse la ragazza -Ti giuro, Peter... solo pochi secondi...
Poi la scena si bloccò, tutto divenne nero, una musica malinconica riempì l'aria e in quelle tenebre che ora ricoprivano lo schermo apparvero i primi titoli di coda.
La prima scritta mi fece sussultare, avvistando quel nome piazzato in mezzo al buio sotto al titolo "Regista".
Stark Morgan
recitava.
Per un secondo mi limitai a fissare il monitor, dove ora molti altri nomi prendevano ad apparire, riempiendo quel nero, poi mi voltai verso la ragazza dagli occhi verdi, in piedi e appoggiata alla parete della cucina, gli occhi che luccicavano.
-Ci hai creati tu...- la voce mi uscì in un sussurro mozzato.
Morgan mi guardò, le mani in tasca e la bocca stretta in una linea sottile.
-Quando sono arrivata qui... ho capito che il nostro universo era collegato ai film. Se fossi riuscita a crearne uno che aggiustasse tutto allora sarei potuta tornare a casa... ma prima di modificare la mia realtà dovevo essere certa che la cosa funzionasse... Ho conosciuto gli altri registi dell'MCU e con il mio nome (che guarda caso aveva anche la figlia della loro star) li ho incuriositi.
«Da qualche tempo stavo riflettendo su che storia potessi inventarmi per il mio film... Doveva essere qualcosa di eccentrico, diverso, unico, che rispecchiasse la Marvel in tutte le sue forme. Così siete venuti fuori voi, la vostra avventura, ciò che siete...- ci guardò -E ora siete qui.
Ero stroppo sconvolto anche solo per dire qualcosa.
Non solo avevo appena scoperto che tutto ciò che ero derivava da un film, ma anche che ciò che ero era frutto delle fantasie di un personaggio che a sua volta era parte di un film!
Ero doppiamente finto!
-Non hai risposto alla seconda domanda- fece Alex, la fronte aggrottata -Siamo in un film, ora?
Morgan scosse la testa e mi guardò.
-Questo è ciò che ti dicevo nel sogno: eri ancora dentro ad un film, seguivi il mio copione senza davvero essere libero... Ma ora lo sei- spostò lo sguardo su Alex -Lo siete entrambi.
«Solo rarissime volte nella nostra storia di MCU siamo stati distaccati completamente da questo universo e ora è uno di quei momenti. Non c'è nessuno che ci dica quello che dobbiamo fare, non siamo legati a niente e nessuno... ciò che succederà ora dipende solo da noi.
La guardai allibito.
Non riuscivo a pensare, la mia mente era vuota: io non esistevo... ero solo... una fantasia di qualcuno che aveva voluto inventarmi. Ciò che sono spariva di fronte a questa verità, ero fatto di niente...
-Sei tu che mi hai mandato tutti quei sogni, vero?- le chiesi -Ogni sogno derivava da te...
-Dal primo all'ultimo- rispose -Anche il primissimo, quello ancora ambientato in "Infinity War" era opera mia... speravo soltanto che tu potessi capire, che in qualche modo comprendessi tutto questo. Chiunque ha pensato che fosse stato il Professore a farlo, ho ingannato persino i miei colleghi registi, ma il mio era un modo per parlare con te, Pete...- mi guardò -Era l'unico modo di farti capire.
-Ma io non ho capito ancora niente!- urlai -Mi hai creato tu! E tutto quello che è successo prima di questa esperienza assurda era comunque saltato fuori dalla mente di qualcuno che aveva voglia di guidarmi come un burattino!- i miei occhi si riempirono nuovamente di lacrime -Non esisto, Morgan! Nessuno di noi esiste!
-Esistiamo nel nostro universo- Alex mi guardò e abbozzò un sorriso -Peter, noi non siamo fatti solo delle idee di qualcun altro... possiamo esistere anche senza di loro, siamo padroni del nostro destino.
La guardai, tentando in tutti i modi di crederle, sperando con tutto me stesso che quelle parole fossero la verità... Ma ancora non riuscivo a crederci.
-Alex, come farò a tornare a vivere come prima?- scossi la testa -Sono solo un film...
-Oh, ma piantala, Spiedy!- la mia amica sorrise -Siamo qui, no? Nel mondo reale... e da qualche parte dobbiamo pur essere saltati fuori. Se questa non è fantascienza non so cos'altro potrebbe essere. Il fatto che ora siamo in questo universo, integri, vivi... è la prova che non siamo solo un film- mi guardò -Siamo molto più veri di quanto credi.
Le sorrisi e lo stesso fece Morgan.
-Sai?- fece Stark guardandola annuendo -Sono felice di essere tua cugina.
Alex la fissò e i suoi occhi castani scintillarono.
Scosse la testa e sorrise ancora di più.
-E io non posso credere di averne finalmente una.
*Mai avuto Sky Q in vita mia... Se c'è qualcosa di non coerente non la realtà mi scuso per il disagio.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top