Armature e ricordi
Mi ficcai le mani in tasca e scossi la testa tra me mentre uscivo dalla sala, seguendo il fiume di persone dirette verso l'uscita del cinema.
Certo che ero proprio stupido...
Le immagini del film ancora mi giravano per la mente e io non riuscivo a scrollarmele di dosso. Erano ancora lì... Mysterio che mi prendeva in giro con tutte le sue illusioni... Edith; che io avevo lasciato al vento, fregandomene di ciò che voleva Tony... e poi l'ultima scena, parecchio sconvolgente... e sinceramente sono felice di non essere io lo Spider-Man di quella realtà! Beccato sul fatto! Ma che stupido...
Eppure la cosa che ancora non mi andava giù era proprio il fatto che il signor Stark avesse scelto me. Come poteva aver scelto proprio me? Non era lui che continuava a riprendermi su tutto? Che mi trattava costantemente come un bambino?
Scossi la testa.
Forse il Tony della mia realtà aveva cambiato idea sul mio conto... quegli occhiali non sarebbero mai stati sul mio naso... anche perché non mi donavano affatto e sembravo ancora più sfigato.
Il mio cuore perse un battito quando una mano mi afferrò il cappuccio tirandomelo indietro e scoprendomi la testa.
-Cosa...?- mi voltai di scatto.
Due enormi occhi marroni mi fissavano ghignando.
-Lo sapevo che eri tu- disse Alex sorridendo -Ma da me non puoi nasconderti!
-Non c'era bisogno di tirarmi giù il cappuccio- le feci coprendomi nuovamente la testa con un gesto frustrato -Sai che qui Tom Holland è una celebrità!
-Sì, ma mica ti correranno dietro!
Alzai gli occhi al cielo.
Ricrediti, ragazza...
-Non pensavo venissi- la mia amica mi affiancò, poi mi lanciò un'occhiata che io finsi di non notare -Allora... com'è andato il film?
Scossi la testa lentamente.
-Come dovrebbe essere andato?
Si strinse nelle spalle.
-Non lo so... Il fatto che sei stato un'idiota; la morte di mio zio; la relazione frate ed MJ...
-Eh?- mi voltai verso di lei, sconvolto -Tra tutto dovevi tirare fuori proprio quello?
Sorrise fra se.
-Boh, pensavo potesse averti toccato quel fatto.
-Quel Peter non sono io- le dissi, serio -Io non ho alcun interesse per la MJ della mia realtà, le cose lì sono diverse che da noi...
-Ok, ok- mise le mani in avanti -Scusa se ti ho messo in difficoltà; ma che mi dici della storia di Tony?
Mi morsi un labbro.
-Il nostro Tony non avrebbe mai fatto un simile sbaglio a lasciarmi Edith- dissi, poi ci pensai un attimo -Teoricamente Edith nemmeno esiste da noi...
-Secondo me non ha fatto un errore- Alex mi sorrise -Anche se penso che sarebbe più intelligente lasciare a me un simile patrimonio.
La guardai e sorrisi.
-Questa sì che è una buona idea!
Scoppiammo a ridere entrambi, poi mi rabbuiai di nuovo.
-Se Tony morisse non penso sarei in grado di gestire una tecnologia come Edith- scossi la testa -Spero davvero che abbia cambiato idea e si sia trovato un altro erede- guardai Alex -Hai ragione: tu saresti perfetta!
Batté le palpebre.
-Guarda che io scherzavo!- fece allibita -Ma hai visto come guido l'armatura? Se fossi Iron-Girl mi schianterei immediatamente contro qualcosa!
La guardai un attimo e mi accigliai.
-Ti serve solo un po' di pratica- abbozzai un sorriso -E, visto che non abbiamo niente da fare, perché non allenarsi su questo proprio qui?
-Cioè?- Alex mi fissò come fossi pazzo -E dove la trovi un'armatura in questo universo?- fece -Tony qui non c'è mai stato! E figurati se qualcuno di qui è mai riuscito a ricreare un'invenzione simile.
-Vero, Tony non ci è mai stato- sorrisi -Ma sua figlia sì.
*
Morgan si voltò verso di noi, gli occhi verdi parecchio perplessi.
-Di che cosa state parlando?- fece, guardandoci stranita.
-Oh, andiamo!- esclamai -Non puoi aver resistito alla tentazione di ricreare un'armatura di Tony, anche solo per vivere l'emozione che tuo padre sperimentava ogni giorno. È impossibile.
-Anche se ce l'avessi credete che la farei usare a voi?- ci fissò accigliata dal divano, chiudendo di scatto il libro che aveva in mano.
-Ce lo devi- ribatté Alex -Alla fine sei stata tu ad averci portati qui.
-E quindi voi volete provare com'è essere Iron-Man?- fece una smorfia -Volare è rischioso, sapete? Soprattutto quando chiunque in questo universo crede che Tony Stark sia solo un mito e farsi vedere sarebbe fatale- si accigliò -Senza contare che qui le regole della fisica non sono piegate come nell'MCU e se frenate di colpo in aria come avete visto fare a mio padre un migliaio di volte finirete sfracellati per inerzia... Bisogna allenarsi per anni per riuscire a controllare le accelerazioni e le decelerazioni in questo universo... Io la prima volta mi sono rotta due costole e...- la ragazza richiuse la bocca di botto, rendendosi conto di essersi tradita da sola.
Alex sorrise e io la imitai.
Morgan sospirò.
-Mi avete messo all'angolo, ragazzi- fece, poi abbozzò un sorriso -Ma penso che un voletto non farà male a nessuno...
*
Morgan è esattamente come suo padre: imprevedibile e piena di sorprese.
Credevo che l'unico passaggio segreto che aveva in casa fosse quello per il laboratorio, ma quando la ragazza afferrò un libro dalla libreria e lo tirò, rivelando una scala dietro alla libreria del salotto, mi venne da sorridere, chiedendomi quali altri segreti quella piccola Stark ancora ci nascondesse.
Ad ogni passo fatto da Morgan giù negli antri più remoti della terra una luce si accendeva, illuminando la discesa mentre noi la seguivamo, quasi intimoriti.
Una cosa bizzarra di questa storia sono gli abbonamenti che ho con certi tipi di cose... Per esempio durante i primi capitoli vi siete accorti della quantità assurda di strutture fatte da infiniti corridoi labirintici? Ecco, adesso sono fissato con le scale che scendono sottoterra e che, guarda caso, alla fine hanno una porta rigorosamente chiusa.
-E tutto questo l'hai costruito da sola?- domandò Alex mentre la ragazza armeggiava con il piccolo monitor piazzato sulla porta che aveva davanti.
-Beh, ho avuto una mano da dei tecnici di fiducia... ma principalmente è opera mia e dei miei robot. Ricostruire un sistema come quelli di mio padre in questa realtà è impossibile e le tecnologie non me lo permettono, quindi, anche se non ho a disposizione un'intelligenza artificiale avanzata come Jarvis o Friday mi sono inventata degli androidi che obbediscono alla mia voce e dei piccoli sistemi informatici per ogni apparecchio elettronico- rispose Morgan mentre finiva di inserire l'ultima password e il display si tingeva di verde. Si volse verso di noi e sorrise -Ragazzi, benvenuti nel mio mondo- disse spalancando la porta.
Lo spazio che avevamo davanti era enorme.
Un'immensa sala circolare in cui, in qualunque direzione mi giravo, vedevo armature. Un senso di dejavu mi avvolse e mi ritrovai a pensare a Tony, a quanto avrebbe apprezzato il lavoro di sua figlia.
Le vetrine che custodivano le tute erano illuminate e mettevano in risalto la lucentezza di quei macchinari firmati Stark.
Giuro: dovevano essercene, se contiamo l'intero perimetro della sala, almeno una trentina, che, per una ragazzina di diciannove anni, è una cosa incredibile!
Al centro c'erano un tavolo da lavoro ingombro di utensili vari e, accanto, stava una piattaforma su cui probabilmente venivano testati i nuovi modelli.
In tutto c'erano tre uscite dalla stanza: la porta da cui eravamo entrati, un'altra porta visibile davanti a noi e poi un tunnel sul soffitto, che, presumibilmente, doveva portare all'esterno della villa.
-Wow- Alex fece un rapido giro su se stessa e il sorriso sul suo volto si ingigantì di venti volte -Wow, wow, wow!!
-Ti piacciono?- Morgan si avvicinò a sua cugina e le sorrise, mettendole una mano sulla spalla -Ti piacerebbe provarne una?
-Oh, mio Dio!- Alex guardò la ragazza con gli occhi che scintillavano -Non hai idea di quanto lo voglia!
Io sorrisi alla scena, poi mi diedi un'altra occhiata intorno e mi avvicinai alla vetrina più grande, che conteneva un'armatura di taglia maschile, identica a quella di Tony.
Fissai quegli occhi spenti per poi soffermarmi sul vetro e sulla mia immagine. Non ero alto come il signor Stark, ma il mio viso era quasi allineato a quello di Iron-Man.
Feci un sorriso storto per poi abbassare lo sguardo sulla targhetta piazzata ai piedi dell'armatura. Era dorata e una grafia ondulata ed elegante recitava orgogliosa:
Colui che ci ha salvati tutti
Scossi piano la testa fra me e sospirai.
-Non ti manca tuo padre?- chiesi, voltandomi verso Morgan, che mi guardava sorridendo, pochi passi indietro.
Scrollò le spalle.
-Non avevo neanche cinque anni quando è morto- fece, poi indicò la vetrina -Quello è un po' un monumento ai caduti o qualcosa di simile... Di lui ho solo vaghi ricordi e il materiale che mi ha lasciato. L'immagine che ho di Tony è derivata da quello che il mondo ha visto: un eroe- abbozzò un sorriso triste -Ma, la verità, mi piacerebbe conoscerlo per quello che era veramente.
Ne rimarresti delusa pensai tra me ma senza avere il coraggio di dirlo ad alta voce Un uomo che agisce senza criterio, un egoista che fa cose senza nessun senso, che trascura chiunque, che si crede migliore di tutti... e che, alla fine, salva il mondo, mostrando una faccia generosa saltata fuori dal nulla annuii tra me Beh, questo è Tony Stark...
-Non c'è un modo per farlo?- domandò Alex -Non so, per portarti nella nostra realtà...
-E a cosa servirebbe?- chiese Morgan, sorridendole malinconica -Non saprebbe comunque chi sono... senza contare che non ho idea di cosa gli direi- scosse la testa -Sentite, per tutta la vita ho lasciato che Tony non fosse altro che un padre defunto, per me. Non mi è mai piaciuta l'idea che fosse solo un eroe come lo credevano tutti... non ho mai permesso che quell'immagine che il mondo trasmetteva diventasse la mia versione di lui- ci guardò -Ho i suoi film, certo, so cosa ha fatto e gli errori che ha commesso... da Endgame ho compreso che poteva anche essere un buon padre, ma non lascio che questo mi crei un'idea su di lui- sorrise -Mi piace vederlo come una persona misteriosa che non conoscerò mai, l'ombra di qualcuno che è scomparso dalla mia vita.
La fissai e abbozzai un sorriso.
-Tony non è così profondo- affermai.
Alex annuì.
-Ma gli sarebbe piaciuta l'idea che hai di lui- fece un sorriso storto -Credo che fosse l'immagine che voleva davvero trasmettere al mondo.
Morgan sospirò.
-Beh, grazie della domanda, Pete- mi disse, poi sul suo viso comparve un ghigno -Ma ora siete pronti a volare?
*
Mi accorsi solo ora del braccialetto argentato e viola che la ragazza portava al polso e che, ovviamente, conteneva un'armatura portatile e utile in qualsiasi momento di pericolo... anche se non so quante volte è necessario usarla, qui nel vostro mondo. Avete anche voi alieni che piombano dal cielo tipo ogni anno?
Oppure qualche cattivone terrestre che fa attentati ed esperimenti assurdi...?
O semplicemente un posto in cui mostrarla, tipo lo Stark Expo...?
No? Niente di tutto questo?
Oddio, ragazzi! Ma cosa fate tutto il giorno?
L'armatura di Morgan fece esattamente lo stesso lavoro di quella del padre. Si spiegò e, come fosse fatta di semplice carta, si arrampicò sul corpo della ragazza, ricoprendola di un'armatura viola e d'argento seriamente suggestiva.
In fine (esattamente come con Tony... Wow, certo che questa si ispira troppo a quello lì! Un po' di fantasia, per la miseria!) si accesero gli occhi blu, che ci fissarono minacciosi per un secondo.
-Fantastico!- esclamai -E quella l'hai sempre avuta al polso?
-Affermativo- rispose la ragazza, la voce resa metallica -Questa è la mia Mark.32, la prima che ho fabbricato copiando le nano-tecnologie di mio padre.
Alex alzò le sopracciglia, ma non disse sul fatto che le avesse in realtà ideate lei... A cosa serviva distruggere ulteriormente la figura già sfocata che Morgan aveva di Tony?
-Hai anche i raggi al plasma?- domandò Alex indicando le mani dell'armatura.
-Ahm...- Morgan tossicchiò -Sapete, qui è molto più difficile fabbricare questo tipo di armi... nonché inutile, visto che non c'è nessuno da salvare tutto il giorno... In parole povere le mie armature volano e basta. Solo la Mark.15 ha dei lanciafiamme incorporati nel sistema di difesa, ma non li ho mai usati.
-Va bene. E io quale tuta potrei usare?- la mia amica fece un giro su se stessa.
-Oh, aspetta...- Morgan armeggiò con il monitor che si era acceso sul suo braccio metallico e, pochi secondi dopo, una delle vetrine si spalancò, scorrendo di lato e un'armatura si avvicinò a noi con passo automatizzato.
Era blu e oro, così scintillante da far male agli occhi.
-Mark.29- illustrò Stark -Con sistemi di sicurezza incorporati e distributori di energia all'avanguardia. Stabilizzatori di potenza funzionanti e uno speciale software per equilibrare il peso ad alta quota.
L'armatura si spalancò da dietro e Alex le si avvicinò.
Lanciò un'occhiata a suo cugina che annuì, poi fece un passo all'interno.
L'intero macchinario parve vibrare e cambiare forma, adattandosi al corpo della ragazza, leggermente più bassa di Morgan... poi gli occhi si accesero e Alex si fissò le mani per un attimo.
-La misura è perfetta- disse, poi la maschera davanti si aprì, rivelando il suo sorriso raggiante -Morgan, è stupenda!
-Lo so- disse la giovane Stark -L'ho fatta io, che ti aspettavi?
Scoppiammo a ridere, poi la ragazza si rivolse a me.
-Pete, mi dispiace, ma tu non hai molta scelta di armatura... L'unica di taglia maschile che ho è quella- indicò la vetrina di Tony e io impallidii.
-Ahm...- farfugliai facendo un sorriso imbarazzato -Che ne dite se io passo? Essere Iron-Man non è poi così importante per me...- mi morsi un labbro -Certo, se tu avessi qualcosa di Iron-Spider magari le cose sarebbero diverse, ma...
La maschera di Morgan si ripiegò su se stessa e la ragazza mi sorrise.
-Pete, ti sto prendendo in giro.
La fissai, senza capire.
-In che senso?
Quella scosse la testa, continuando a sorridere ma senza rispondermi. Rivolse nuovamente lo sguardo al monitor sul proprio braccio e poi uno scatto mi fece voltare.
Una delle vetrine stava ruotando su se stessa, celando l'armatura che un secondo prima era in bella vista e mostrando qualcos'altro... un costume come non lo vedevo dalla battaglia contro Thanos, un'armatura che Tony aveva costruito solo per me...
Non potei fare ameno di sorridere, avvicinandomi al vetro e sfiorandolo con le dita. Un senso di dejavu mi invase la mente mentre tornavo a due anni prima... dopo la lotta con l'Avvoltoio, quando il signor Stark mi aveva portato alla Avengers Town e un pannello aveva girato esattamente come aveva fatto adesso, rivelando la medesima armatura...
Mi volsi verso Morgan e scossi la testa.
-Lo sai che sei identica a tuo padre?- le dissi.
-No- fece lei -Ho solo visto Homecoming.
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