Capitolo 3

Corro verso l'entrata dell'aeroporto con lo zaino in spalla e il costume dentro: per fortuna zia May aveva preso la mia valigia con se.
Corro all'interno più veloce che posso e per fortuna i miei poteri da ragno mi danno abbastanza energia per correre.
<< L'aereo A 307 per Roma è pronto a partire, si informano gli ultimi passeggeri di recarsi al gate con velocità>> avvisa la voce dagli altoparlanti.
Forza Peter! Sei quasi arrivato!
Faccio ancora qualche passo ed arrivo all'entrata del gate dove mi chiedono di mostrare il biglietto.
Quindi controllo le tasche ma non lo trovo.
<< Senza biglietto non può passare. >> mi avvisa la signorina.
Continuo a controllare.
Sposto lo sguardo su zia May che agita il biglietto in alto.
<< Signorina guardi lì! >> indico un qualcosa di inesistente e, appena lei si gira, tiro una ragnatela prendendo il biglietto da zia May, non molto lontana.
<< Cosa? >> si rigira.
<< Ho trovato il biglietto! >> glielo mostro anche se un po' sporco di ragnatela, quindi lo scuoto per farla venire e lo mostro ancora una volta.
Quindi, anche se un po' titubante, mi fa passare e posso raggiungere May, Ned e Michelle per salire sull'aereo.

<< Che figata! È tutto una figata! >> esclama Ned una volta seduto accanto a me toccando i sedili, armeggiando con il display di fronte a noi, così come sto facendo io.
<< E poi in prima classe! Uuuuh! Cibo! >> esclama ancora una volta felice quando la signorina passa col carrello del mangiare e Ned prende ovviamente del cibo.
<< Metto ovviamente sul conto della signorina Briganti? >> chiede lei e noi rimaniamo sorpresi.
<< O-okay >> Ned fa spallucce e si apre felice la sua busta di patatine al formaggio mentre la signorina, vestita come le altre hostess perfettamente, se ne va.
Mi giro verso il finestrino e guardo gli altri aerei muoversi sulla pista interminabile.
Poi rivolgo lo sguardo verso le altre hostess che indicano cosa si dovrebbe fare in caso di perturbazione o caduta dell'aereo ma non faccio molta attenzione: sono Spider-Man! Salverei tutti in men che non si dica con uno schiocco di dita!
Mi giro per vedere dove sono zia May e Michelle e vedo che sono leggermente più dietro di noi, dato che questa classe non è molto ampia.
<< Quante ore di viaggio ci aspettano? >> chiedo.
<< Non so >> risponde il mio migliore amico e poi digita qualcosa sullo schermo posto sul sedile di fronte a lui, come ce l'ho io.
<< Più o meno sei ore... >> si scoraggia.
<< Sei?! Non arriveremo mai! >> urlo un po' troppo perché infatti due signori, anziani, dietro di noi fanno "shh" e noi abbassiamo il tono della voce.
Sarà un viaggio moooolto lungo...

Sono passate parecchie ore, non so di preciso quante, ma so che adesso qui è quasi giorno perché il sole sta sorgendo << Secondo te che casa enorme potrà avere? >> chiede Ned mentre vediamo un film che non ho ancora capito.
<< Non so >> faccio spallucce.
<< Avrà anche una base per un get privato?! >> chiede lui.
<< N-no Ned, non credo abbia un get privato >> rispondo stranito.
<< Ma ci farà stare in un hotel oppure a casa sua? >> chiede.
<< Credo a casa sua, perché ha chiesto cosa ci piace di più mangiare di mattina >> faccio spallucce.
<< Cosa faremo secondo te arrivati lì? Ci sarà sicuramente una limousine gigantesca! >> sogna Ned.
<< Probabile! >>
<< Attenzione, l'atterraggio dell'aereo è imminente perciò si prega di allacciare le cinture e spegnere tutti gli apparecchi elettronici usati in modalità aereo. Speriamo che il viaggio sia stato di vostro gradimento e vi auguriamo un buon soggiorno o un buon rientro a casa. >> ci avvisa una voce gentile degli altoparlanti e tutti noi eseguiamo l'ordine.
<< Siamo in Italia >> sorrido guardando il finestrino e vedendo i palazzi e i monumenti della fantastica Roma.

<< Guardate, qui ci sono i prodotti tipici! >> avvisa zia May indicando un negozietto all'interno dell'aeroporto con una scritta italiana e poi inglese sotto così da far capire alla gente non del posto, come noi.
Ma a me non interessano i prodotti tipici! A me interessa solamente rivedere Sara.
<< Ehi sfigato! Perché sei così agitato? >> mi chiede MJ. Infatti noto che mi stanno sudando le mani...
<<Non so...Lo stress del viaggio, forse? >> faccio spallucce.
<< Ma perché ci stanno mettendo così tanto? Poi nonna Pina si arrabbia che arriviamo sempre in ritardo! >>
Sento una voce conosciuta che parla un'altra lingua e mi giro.
Così vedo la stupenda figura di Sara con i capelli ondulati, una jeans strappati alle ginocchia e una maglia con spalline molto fini, rosa pastello, che parla con un signore accanto a lei.
Poi sposta lo sguardo su di me che sono rimasto lì impalato.
<< Peter! >> esclama iper felice saltellando sul posto per poi venirmi incontro.
Faccio qualche passo anche io sorridendo e lei appena è a qualche centimetro da me getta le sue braccia intorno al mio collo e io giro con lei in braccio su me stesso per una volta.
Poi mi da un bacio << Mi sei mancato un sacco >> ecco ancora una volta quell'accento strano che aveva perso stando da noi ma evidentemente ha riacquistato stando qui.

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